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COMUNICATO STAMPA

83° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, domenica 9 maggio 2021 ore 20,

secondo concerto del maestro Myung-Whun Chung sul podio del Maggio per dirigere

la Sinfonia n. 9 di Gustav Mahler.

Esaurita la capienza di 500 posti del teatro

 

Firenze, 7 maggio 2021 – L’83esimo Festival del Maggio Musicale continua con il quarto appuntamento sinfonico in calendario dopo il concerto inaugurale diretto da Daniele Gatti, il Requiem mozartiano diretto da Daniel Harding e il primo dei due concerti mahleriani affidati a Myun-Whun Chung che torna quindi alla guida dell’Orchestra del Maggio nella Sinfonia n. 9 in re maggiore di Gustav Mahler, una delle composizioni sinfoniche di vertice del ‘900 , domenica 9 maggio 2021 alle ore 20.

 

Per Myun-Whun Chung le composizioni mahleriane fanno ormai parte indissolubile del suo percorso artistico e personale e del compositore austriaco è divenuto uno degli interpreti d’elezione più sensibili e acclamati; galvanizzato è stato infatti il pubblico lo scorso 5 maggio al termine della monumentale seconda sinfonia, detta Resurrezione, nel tributare un successo caloroso ed entusiasta al maestro Chung, al Coro, all’Orchestra e alle soliste Christine Karg e Gerhild Bomberger per una esecuzione tesa, nitida ed emozionante. Grande è quindi anche l’attesa per questo secondo appuntamento con il maestro Chung tanto che i 500 posti disponibili sono andati presto tutti esauriti.

 

Gustav Mahler cominciò a lavorare alla sua Nona sinfonia nel giugno 1909 a Dobbiaco. Il lavoro alla partitura si concluse entro la fine di marzo 1910 a New York. La prima esecuzione, postuma, fu diretta da Bruno Walter a Vienna il 26 giugno 1912. La Nona fu l’ultima sinfonia che Mahler poté finire, e nel decennio dopo la sua morte fu naturale interpretarla come un presagio di natura autobiografica (lo fece anche Berg in una lettera alla moglie del 1912, piena di ammirazione: “Il primo tempo è la cosa più splendida che Mahler abbia scritto”) in cui i caratteri stilistici, poetici ed espressivi dell’ultimo periodo del compositore si pongono sotto il segno del congedo e della riflessione sulla morte. La Nona Sinfonia è infatti una composizione ricca di segnali, sottotitoli, messaggi di commiato e premonizioni. La struttura è tradizionale solo in apparenza: quattro canonici movimenti ma ordinati in modo insolito, con i due movimenti centrali – un grossolano Ländler e un Rondò Burleska – incastonati tra un Andante in apertura e un Adagio in chiusura che è il momento di pathos più intenso dove la scrittura si fa a poco a poco più leggera e rarefatta per approdare alle ultime battute in cui il suono esitante degli archi in sordina, come indicato da Mahler in partitura, svanisce “morendo” nell’infinità del silenzio.

Il concerto del Maestro Myung-Whun Chung oltre che aperto al pubblico, sarà registrato e, successivamente, trasmesso in streaming sulla piattaforma IT’s ART che debutterà il 31 maggio 2021.

 

Gustav Mahler – Sinfonia n. 9 in re maggiore

Il lungo e struggente addio di Mahler alla vita e alla musica è racchiuso nelle ultime tre composizioni della sua carriera: Das Lied von der Erde, la Sinfonia n. 9 e l’abbozzo della Decima. Esse condividono stesso contenuto poetico, stessa atmosfera sonora e stesso punto di arrivo nel totale abbandono a quel destino inevitabile e beffardo che aveva condannato a morte il compositore anzitempo togliendogli, nel giro di pochi anni, prima una figlia, poi il ruolo di direttore dell’Opera di Vienna e, infine, la salute a causa di un male incurabile. Composta tra il 1909 e il 1910, la Nona verrà eseguita per la prima volta un anno dopo la morte di Mahler diretta da Bruno Walter. Sinfonia amatissima da Alban Berg, che ne elogiava “la più profonda e più dolorosa gioia di vivere” in un clima “permeato dal presentimento della morte”, la Nona Sinfonia è una composizione ricca di segnali, sottotitoli, messaggi di commiato e premonizioni. La struttura è tradizionale solo in apparenza: quattro canonici movimenti ma ordinati in modo insolito, con i due movimenti centrali – un grossolano Ländler e un Rondò Burleska – incastonati tra un Andante in apertura e un Adagio in chiusura. Il clima emotivo è tracciato fin dal primo movimento in cui si mescolano temi e simboli sonori legati al destino e all’immagine della morte, che si materializza sotto forma di marcia funebre. Ai movimenti centrali è affidato il compito di stemperare la tensione accumulata all’inizio; se il secondo tempo è appannaggio del ritmo di danza, dal Ländler paesano al languido Valzer che si trasforma in una sorta di danza macabra, il terzo, il Rondò Burleska, ha i tratti di parodia dello stile contrappuntistico severo, con il susseguirsi irrazionale delle entrate tematiche in un continuo accumulo di elementi. L’ultima parola spetta all’Adagio, momento di pathos più intenso dove la scrittura si fa a poco a poco più leggera e rarefatta per approdare alle ultime battute in cui il suono esitante degli archi in sordina, come indicato da Mahler in partitura, svanisce “morendo” nell’infinità del silenzio.

 

Myung-Whun Chung

Nato in Corea, inizia l’attività musicale come pianista, debuttando all’età di sette anni e a 21 anni vince il secondo premio al Concorso Piani­stico Čajkovskij di Mosca. Frequenta negli USA i corsi di perfezionamento al Mannes College e successivamente alla Juilliard School di New York e, nel 1979, diviene assistente di Carlo Maria Giulini alla Los Angeles Philharmonic, dove nel 1981 è nominato direttore as­sociato. Dal 1984 al 1990 è Direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica del­la Radio di Saarbrüken; dal 1987 al 1992 Direttore principale ospite del Maggio Fiorentino; tra il 1989 e il 1994 Diretto­re musicale dell’Opéra de Paris-Bastil­le e, dal 1997 al 2005, Direttore princi­pale dell’Orchestra dell’Accademia Na­zionale di Santa Cecilia di Roma. Nel 1995 Myung-Whun Chung fonda l’Asia Philharmonic, formata dai migliori musicisti di 8 Paesi asiatici, mentre, nel 2005, è nominato Direttore musicale della Seoul Philharmonic Orchestra e, nel 2016, Direttore musicale onorario della Tokyo Philharmonic Orchestra. Dal 2011 è Direttore ospite principale della Dresden Staatskapelle, mentre, dal 2000 al 2015, è stato Direttore mu­sicale dell’Orchestre Philharmonique de Radio France, di cui dal 2016 è Di­rettore onorario. Ha diretto molte del­le orchestre più prestigiose del mondo, fra cui i Berliner e i Wiener Philharmo­niker, l’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, le principali orchestre di Londra e di Parigi, l’Orchestra Fi­larmonica della Scala, la Bayerische Rundfunk, le orchestre sinfoniche di Boston e di Chicago, l’Orchestra della Metropolitan Opera di New York, la New York Philharmonic Orchestra e le orchestre sinfoniche di Cleveland e di Philadelphia. Le numerose regi­strazioni di Myung-Whun Chung, re­alizzate per Deutsche Grammophon, tra le quali: Turangalîla Symphonie di Messiaen, Lady Macbeth del distretto di Mtsensk di Šostakovič, Sinfonia n. 2 di Mahler e l’integrale delle Sinfonie di Beethoven, hanno ricevuto i riconosci­menti più prestigiosi. In Italia gli sono stati conferiti il Premio Abbiati e il Premio Toscanini; in Francia, nel 1991, è stato nominato Artista dell’anno dal Sindacato professionale della critica drammatica e musicale francese e, nel 1992, il Governo francese gli ha asse­gnato la Légion d’Honneur. Nel 1995 e di nuovo nel 2002 ha ricevuto il Pre­mio “Victoire de la Musique”, mentre, nel 2011, gli è stato conferito il titolo di Commadeur dans l’ordre des Arts et Lettres dal Ministro della Cultura Francese. Nel luglio 2013 la Città di Ve­nezia gli ha consegnato le chiavi della città per il suo impegno con il Teatro la Fenice e per la vita musicale della città e il Teatro La Fenice gli ha conferito il premio Una vita nella musica. Infine, nel 2017, il Presidente della Repubblica Italiana lo ha nominato Commendato­re dell’Ordine della Stella d’Italia per il suo contributo alla cultura italiana. Nel 2015 l’Associazione della critica musi­cale italiana gli ha assegnato il Premio Abbiati per Simon Boccanegra di Ver­di (rappresentata al Teatro La Fenice di Venezia) e per l’attività sinfonica con l’Accademia di Santa Cecilia e con la Orchestra Filarmonica della Scala. Myung-Whun Chung attualmente è direttore onorario della Staatskapelle Dresden, oltreché della Tokyo Philhar­monic Orchestra e dell’Orchestre Philharmonique de Radio France. Pa­rallelamente alla sua attività musicale è impegnato in iniziative di carattere umanitario e di diffusione della musi­ca classica tra le giovani generazioni, nonchè di salvaguardia dell’ambiente. Ambasciatore del Programma delle Nazioni Unite per il Controllo inter­nazionale della droga (UNDCP), nel 1995 è stato nominato “Uomo dell’an­no” dall’UNESCO e l’anno successivo il Governo della Corea gli ha conferito il Kumkuan, il più importante ricono­scimento in campo culturale, per il suo contributo alla vita musicale coreana: attualmente è Ambasciatore onorario per la Cultura della Corea del Sud, il primo nella storia del Governo del suo Paese. Myung-Whun Chung e i musi­cisti della Orchestra Philharmonique de Radio France sono stati nominati nel 2007 Ambasciatori dell’UNICEF, mentre, nel 2008, il Maestro coreano ha ricevuto l’incarico di Goodwill Am­bassador dall’UNICEF, come ricono­scimento per il suo impegno a favore dell’infanzia. Nel 2012, Myung-Whun Chung è riuscito a riunire, per la prima volta per un concerto alla Salle Pleyel a Parigi, la Unhasu Orchestra della Co­rea del Nord e l’Orchestre Philharmo­nique de Radio France.

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