Presentazione libro
La scuola mascherata
MONOPOLI. Martedì 25 maggio 2021, alle ore 18,00, in diretta dalla pagina facebook della Biblioteca Civica “Prospero Rondella” di Monopoli, sarà presentato il libro di Antonella Demola “La scuola mascherata”, Artebaria Edizioni, 2021.
Introdurrà l’avv. Rosanna Perricci, Assessore alla Cultura del Comune di Monopoli.
Dialogherà con l’Autrice il prof. Francesco Lenoci, Docente di “Metodologie e determinazioni quantitative d’azienda” nell’innovativo Corso di Laurea Blended “Direzione e Consulenza Aziendale – DECA” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Presidente onorario dei Pugliesi a Milano (viene definito “Il miglior ambasciatore della Puglia a Milano”).
Antonella Demola, nata a Ostuni e residente a Montalbano di Fasano, si è laureata in Pedagogia e in Lettere e Filosofia presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. A soli 19 anni, superando un concorso pubblico ordinario, diventa docente di ruolo elementare presso l’Istituto “Federico Confalonieri” di Milano. Nel capoluogo lombardo rimane per più di un decennio affinando le competenze nel campo dell’insegnamento e partecipando all’attività sociale della città scaligera con alcune colleghe settentrionali e meridionali di cui parla ampiamente nel libro. Negli anni ’90, spinta dall’amore per la sua amata Puglia, decide di fare ritorno al Sud facendo tesoro di quanto appreso e condiviso al Nord. Dopo vari concorsi pubblici diventa professoressa di Italiano, Storia e Geografia nella scuola secondaria di primo grado, fino a insegnare nel 2002 Italiano, Latino, Storia e Geografia nei Licei statali. Nel 2006 vince il concorso pubblico per dirigenti nei ruoli regionali della dirigenza scolastica. Dopo aver assunto vari incarichi dirigenziali presso diversi istituti scolastici, attualmente è Dirigente scolastica presso l’I.C. “Modugno-Galilei” di Monopoli.
Il libro “La scuola mascherata” racconta il passaggio da una scuola in espansione a una “scuola mascherata” che si deve difendere da un virus implacabile e si deve riorganizzare per continuare a istruire ed educare le generazioni future. Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, la pandemia ci ha insegnato a sopravvivere, a cambiare mentalità in tutti i campi dell’attività umana, a reagire alle sciagure e per questo a diventare resilienti.
Vengono affrontati temi sociali, politici e di costume legati al difficile periodo che stiamo vivendo, nonché alcuni vissuti professionali dell’Autrice e, nella fattispecie, il periodo della prima formazione professionale a Milano, che ha con palmare evidenza influenzato tutta la sua carriera scolastica.
Questo libro è un compendio di riflessioni, ricordi, citazioni e previsioni personali; è stato pensato e progettato da un Dirigente Scolastico del Terzo Millennio, che ha sempre lottato in prima linea per una scuola democratica e trasparente, mettendo sempre in prima fila i docenti, vera chiave di volta di un settore che ha scoperto anche il valore della comunicazione digitale e della tecnologia attraverso la DaD (didattica a distanza).
Questo testo non vuol essere di più di ciò che è: una testimonianza diretta sul pianeta scuola. Non vuole promettere nulla di più di ciò che contiene: riferimenti storici/autobiografici, riflessioni appartenute a pensatori antichi e contemporanei e condivise da un “capo di istituto sui generis” che scrive la storia di oggi nel suo divenire, vive le contraddizioni del suo tempo sognando una via d’uscita, una sorta di epifania per i giovani. La ricchezza di una Nazione sono senza dubbio i giovani. Anche in Italia produrre Cultura, Competenze e Socialità è diventato conditio sine qua non per l’evoluzione democratica della specie umana: la scuola deve diventare un luogo specializzato per organizzare e vivere il Benessere a tutto tondo da parte dei suoi lavoratori e dei suoi utenti, ai fini del progresso materiale e spirituale dell’intera popolazione.
Osserva lucidamente Teresa Gentile: “Il libro è un viaggio appassionato tra le mura scolastiche, teso ad evidenziare la metamorfosi che nel corso degli anni ha interessato direttamente la scuola italiana. Essa, non solo sta delineando nuovi orizzonti educativi e formativi volti a far scoprire in modo critico alle nuove generazioni la bellezza del sapere, ma ha assunto anche altre vitali funzioni sociali come diretta conseguenza della pandemia. Una scuola, quindi, che si rivela ancor oggi capace di far fremere il cuore in modo gioioso per la ricerca e conoscenza di cose passate e consente alla mente di esaltarsi al cospetto di nuove e sorprendenti frontiere.
In ultima analisi, non solo la bellezza salverà il mondo, ma sarà proprio la scuola a salvare i nostri giovani e la nostra vita. La vera brutta bestia da combattere è l’ignoranza, perché semina povertà, malattie, desolazione e innesca conflitti. Al contrario, cultura ed educazione generano vita, gioia e benessere per un mondo migliore”.