Trento, la Silicon Valley Italiana

Università degli Studi di Trento: Dalla fondazione nel 1962 sono trascorsi 52 anni, età che contraddistingue un ateneo certamente giovane, ma costellato di premi che lo collocano in cima alle classifiche delle università italiane e internazionali.
Secondo il rapporto sulla qualità della ricerca della “Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca” (ANVUR 2013), Trento è al primo posto con riferimento alle pubblicazioni e i brevetti. Da anni l’ateneo è ai primi posti nella più accreditata indagine sulle università italiane, quella CENSIS. Inoltre, quest’università è stata insignita di prestigiosi riconoscimenti internazionali, come ad esempio per la più recente classifica del “Times Higher Education”, che con il 219° posto si inserisce tra i 400 migliori atenei al mondo, e primo in Italia.

Fondata da Bruno Kessler nel cuore del Trentino Alto-Adige, ha come primo nome quello di “Istituto Universitario Superiore di Scienze Sociali”, ben noto in Italia per essere stato la prima facoltà di Sociologia nella nazione. Seguì una rapida espansione, che in una decina d’anni portò all’apertura delle facoltà scientifiche, di ingegneria e di economia. Negli anni anche il suo statuto subì varie modifiche, passando da “Libera Università” (1973) a “Università Statale” (1983), e configurandosi con sistemi che ne garantissero competenze di autogoverno e che ancora oggi portano benefici.

Ateneo che conta più di 16.000 studenti, (tra i quali 8.342 stranieri ed in particolare 52 argentini iscritti a partire dal 2003 fino al 2013), attualmente è guidato dal rettore Daria de Pretis, e dal presidente Innocenzo Cipolletta. Nella sua configurazione attuale, i dipartimenti e i centri di ricerca sono distribuiti nel territorio: nel polo cittadino si trovano i dipartimenti di Sociologia e Ricerca Sociale, Economia e Management, Giurisprudenza e Studi Internazionali, Lettere, Lingue, Filosofia e Beni Culturali. Nel polo di collina, diviso tra i vicini paesi di Mesiano e Povo, si trovano i dipartimenti di Matematica, Fisica, il Centro di Biologia Integrata (CIBIO), il dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, Meccanica, Scienze dell’Informazione, ed il dipartimento di Ingegneria Industriale. È a Povo anche la Fondazione Bruno Kessler (FBK), ente che nasce con lo scopo di proporre il territorio nel panorama della ricerca europea ed internazionale attraendo donne, uomini e risorse sulle frontiere dello sviluppo tecnologico e della valorizzazione delle discipline umanistiche. L’FBK collabora con importanti aziende del territorio e non solo, e fornisce un punto di raccordo per gli studenti tra il mondo del lavoro e quello accademico. Il più giovane polo è infine quello di Rovereto, cittadina limitrofa a Trento, dove nel 2004 è stata istituita la prima facoltà di Scienze Cognitive in Italia (oggi dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive) e dove ha sede il prestigioso Centro Interdipartimentale Mente e Cervello (CIMeC). Questo centro, come altri dipartimenti dell’Università, vanta docenti e ricercatori di fama internazionale.

Gli investimenti, le giuste scelte e la configurazione accademica che è stata operata nel corso di questi anni, hanno fatto in modo che quest’università vicina alle Alpi fosse ribattezzata la “Silicon Valley Italiana”, tanto che attualmente ospita una sede del Microsoft Research presso il CoSBi, Centro di Studi sulla Bioinformatica.

Studiare a Trento
Come negli altri atenei italiani, l’offerta formativa si articola con la maggioranza di corsi di laurea triennale (bachelor, secondo il sistema anglosassone) seguiti da possibili specializzazioni di 2 anni (master). Per alcuni percorsi, come giurisprudenza, la laurea viene chiamata “a ciclo unico” o “quinquennale” e prevede una formazione di 5 anni. Esistono poi dei piani di studio di durata variabile, tendenzialmente di 1 o 2 anni, che forniscono un’ulteriore specializzazione: il master di 1° livello, al quale si può accedere dopo una laurea triennale, e il master di 2° livello, al quale si può accedere solo dopo una laurea specialistica o quinquennale. Il percorso può essere poi concluso con un dottorato di ricerca (phD), e anche in questo caso l’ateneo trentino offre un nutrito numero di opportunità.

Per gli studenti stranieri sono disponibili un numero variabile di posti riservati per ogni corso di laurea, si va da un minimo di tre ad un massimo di una cinquantina, il numero specifico è variabile di anno in anno e si può trovare elencato nel sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione italiano, il MIUR (http://www.studiare-in-italia.it/studentistranieri/elenco2014/).

Sempre riguardo all’internazionalizzazione, vengono offerti molti corsi in lingua inglese, e talvolta interi percorsi master o di dottorato (http://international.unitn.it/). La maggioranza di corsi resta comunque proposta in lingua italiana. Per incrementare l’arrivo degli studenti e l’apprendimento, il centro linguistico di ateneo (CLA) propone anche corsi di lingua italiana gratuiti o a prezzo agevolato.

L’accesso ai corsi di laurea varia nei singoli casi: oltre alle necessità burocratiche come il visto e l’assicurazione sanitaria, per accedere ad un corso di laurea in italiano è necessario almeno un certificato linguistico di livello intermedio (B1 secondo il QCER, Quadro Comune Europeo di Riferimento per la conoscenza delle lingue) o di livello B2 se il corso di laurea è in lingua inglese. Inoltre, sebbene la maggioranza dei corsi non preveda una selezione e un limite numerico di iscritti per anno, può capitare che sia presente per particolari corsi di laurea, con specificità e richieste definite caso per caso.

Ad agevolare l’entrata degli studenti stranieri è presente il “Welcome Office”, un sistema di supporto alla procedure legate alle pratiche amministrative, burocratiche e di permanenza a Trento. I servizi organizzati si articolano tra la preparazione del visto d’ingresso, del permesso di soggiorno e dell’assicurazione sanitaria, l’identificazione di un alloggio e della documentazione necessaria all’iscrizione, ma anche alla promozione di attività di incontro e aggregazione tra gli studenti internazionali e italiani.

Per quanto riguarda le agevolazioni economiche agli studenti, il sostegno maggiore è fornito dall’ “Opera Universitaria”, ente che offre la possibilità anche a studenti stranieri per prendere un alloggio gratuito o agevolato all’interno del campus “San Bartolameo” o in altre residenze universitarie convenzionate.

L’ “Opera Universitaria” mette a disposizione anche delle borse di studio calcolate sulla base del reddito famigliare; grazie ad un ventaglio di 13 possibili fasce di reddito, si può fare domanda per questi contributi e garantire così un’equa tassazione oltre che il diritto allo studio. Al fine di favorire il merito degli studenti, sono istituiti anche altri due piani: il Premio di Merito e il Collegio di Merito. Con il primo, viene riconosciuta una borsa che varia dai 500 ai 5.000 euro per tutti gli studenti che terminano un’eccellente carriera di laurea, mentre con il secondo si può richiedere l’ammissione ad un alloggio che verrà interamente pagato dall’Università, a fronte di una carriera di qualità eccellente durante gli anni della durata della laurea.

Uno dei molteplici servizi che offre l’Università di Trento, è la disponibilità di una fornita biblioteca strutturata su più sedi, alla quale gli studenti possono accedere liberamente per la consultazione e il prestito dei testi, come semplice spazio di studio o per la navigazione gratuita in internet.

“UNI.Sport”, è infine l’ente dedicato alla promozione dello sport nell’ateneo. Crea una rete di strutture sportive dedicate agli studenti e comprensive di palestre attrezzate ad accesso libero e corsi gratuiti o dal costo agevolato per un largo numero di sport, dal nuoto al karatè, dall’arrampicata alla vela. A settembre 2013 è stato inaugurato anche il nuovissimo centro sportivo universitario, il “Sanbapolis”, che vanta persino la più grande palestra di roccia d’Italia.