27 dicembre 2021
SERGIO CAMELLINI VINCE IN INDIA IL GOLDEN ACE INTERNATIONAL AWARD 2021
La giuria presieduta da Sethi Krishan Chand ha scelto il poeta italiano tra 132 nomination da tutto il mondo
di Goffredo Palmerini
«Mr. Sergio Camellini, insigne poeta italiano e persona di grande sensibilità umana, viene dichiarato vincitore dei Golden Ace International Awards 2021 su 132 nomination. Gli verrà conferita una bandiera che rappresenta Amore, Pace e Umanità a livello globale, un artistico trofeo, un diploma a certificazione del premio e una fascia nel corso di una cerimonia che si terrà nel futuro più prossimo. Sarà inoltre pubblicato un libro sulla sua vita e sui suoi successi in campo letterario, redatto a cura di Williamsji Maveli, nostro amministratore». Questo il messaggio ufficiale diramato attraverso la catena dei social media da Sethi Krishan Chand, presidente del World Pictorial Poetry and Art Forum, istituzione artistica e letteraria con sede centrale a Daman, in India, e con 33 sedi in tutto il mondo, che opera a livello internazionale per diffondere valori di Pace, Amore e Umanità a livello globale, attraverso la poesia pittorica, libri artistici e antologie da tavolo.
Le 132 nomination sono pervenute al Comitato di selezione, assistito dal dr. Vishnu Pandya, presidente dell’Accademia Guyarat Sahitya e dallo stesso Sethi Krishan Chand, dalle sedi del World Pictorial Poetry and Art Forum in Afghanistan, Albania, Algeria, Australia, Bangladesh, Belgio, Bhutan, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Egitto, Fiji, Grecia, Kazakistan, Kirghizistan, Italia, Indonesia, Libano, Macedonia, Messico, Marocco, Myanmar, Nepal, Nuova Zelanda, Filippine, Paesi indo-africani, Portogallo, Romania, Serbia, Sri Lanka, Singapore, Tunisia, Turchia, Regno Unito. Unanime la decisione del Comitato di selezione e della Giuria del Premio, composta da personalità che si distinguono per la loro significativa opera nel campo dei Media, della Letteratura e dell’Arte, quali Sethi Krishan Chand, presidente del forum World Pictorial Poetry Art, Vishnu Pandya, presidente Gujarat Sahitya Akademy giornalista e scrittore, Goffredo Palmerini, giornalista stampa internazionale e scrittore, Bijal Pandya Nair, membro del Film Certification Board del Ministero della Radiodiffusione e Informazione, Sunita Sethi, artista ed editore, di assegnare il Premio 2021 al poeta italiano Sergio Camellini.
Sergio Camellini è nato a Sassuolo (Modena) nel 1940, è psicologo, biopsicosessuologo e poeta. E’ membro della Società Italiana di Sessuologia Clinica e Psicopatologia Sessuale, Sede Sispse Onlus di Torino. E’ studioso di Arte povera della Civiltà Contadina e dei Mestieri ed ha fondato un Museo Agreste sull’Appennino emiliano. Poeta assai fecondo, canta le piccole gioie, le fatiche del quotidiano, la natura, l’amore, i ricordi, che portano a riflessioni sull’esistenza umana contemporanea. Poesia, la sua, che si sviluppa guardando al dopo con forza e coraggio. Il suo poetare esprime dolcezza e sensibilità, scivola ad inseguire versi ricchi di accelerazioni emotive. La sua penna verga versi che declamano il rispetto reciproco, tracciando sul quaderno della vita i valori di sempre su linee di libertà, di amicizia e di pace. Ha pubblicato numerosi volumi di sillogi poetiche, tra cui si ricordano: So di essere (Edizioni Progetto Cultura, 2003), Rivoli di pensiero sulla carta (Pagine, 2013), Poesia sei tu (SD Collezioni Editoriali, 2014), Bagliori (Ed.Ursini, 2015), Sogno di un mattino di primavera (SD Collezioni Editoriali, 2015), Tenero è l’amore (Guido Miano, 2017), L’azzurro del tuo cielo (Il Convivio, 2017), Tra le righe del pensiero (Edizioni Progetto Cultura, 2018), Opera Omnia Sergio Camellini (Guido Miano, 2018), Il canto delle Muse (Guido Viano, 2019), Madre natura è vita (Aletti, 2019), S’accende una luce (Il Convivio, 2020), Viandante dei sogni (Dantebus Edizioni, 2020), I colori della fantasia (Guido Miano, 2021), Ascolto i silenzi (Consulta, 2021). L’autore è inoltre presente in numerose antologie. Sillogi e poesie di Sergio Camellini sono state tradotte e pubblicate in serbo e i inglese. Ha partecipato ad eventi culturali e letterari in India e in Serbia. Innumerevoli i premi letterari e i riconoscimenti alla cultura e alla carriera tributati a Sergio Camellini nei più prestigiosi concorsi in Italia, che ne fanno uno degli autori lirici più noti e apprezzati.
Poeta finissimo, delicato e intenso, elegiaco e penetrante, Sergio Camellini. “La poesia elegiaca – ha scritto tra l’altro Guido Miano in prefazione alla silloge “Il canto delle muse” di Camellini – ha avuto il sopravvento fin dal secolo scorso sugli orientamenti e sulle motivazioni estetiche del linguaggio poetico, adottati in precedenza dallo sperimentalismo, dal neorealismo, dagli echi memoriali e recuperi del classico, ad eccezione dei linguaggi originali di taluni maestri, quali ad esempio la limpidità di Francesco Petrarca e lo stile decisamente personale di Ugo Foscolo…Dal canto suo Vittorio Sereni, altro singolare poeta rinomato, è del parere che, sulla scia dell’esperienza linguistica di Ungaretti, i dati della quotidiana realtà vengono omologati in taluni aspetti del paesaggio dell’anima…”. Così scrive Regina Resta in un’annotazione critica: “Quella di Camellini è una poesia che tende a rievocare l’atmosfera della memoria del poeta, fanciullo ed uomo, amore ricordi, dolore appena accennato, speranza e consolazione. E’ inoltre, la sua, una scrittura che sa tenere insieme tutti i tasselli di una vita fatta di scelte audaci di risolutezza¸ soprattutto, è una scrittura che canta le piccole gioie e le fatiche del quotidiano, che indaga e porta a riflessioni intrinseche di respiro universale che toccano l’esistenza umana in tutti i suoi aspetti. Possiamo definire la poetica di Camellini una poesia che cura, come medicina preventiva per guarire gli affanni, domande a cui risponde, perché il mondo ha bisogno di poesia per guarire da se stesso e dall’individualismo”.
“Gli armoniosi versi del poeta – annota sulla poetica di Camellini il critico letterario Vincenzo Granavi – al lettore cantano un messaggio universale, il telos dell’opera. Sergio ha tessuto con le trame auree delle arti e con la leggerezza sublime un abito dorato di luce e colori… è la veste dei sogni, di cui invita a rivestirsi l’umanità, in questo mondo così opaco, spento, materialista e grigio… per vivere per sempre nel chiarore della bellezza e delle emozioni”. E ancora sottolinea Fulvio Castellani: “Se, come diceva Diderot, ‘la saggezza non è altro che la scienza della felicità’, nella poesia di Sergio Camellini troviamo un concerto di momenti che vivono di saggezza e di felicità nello scrivere, nel cercare in sé uno spazio in cui tuffarsi per captare echi di un ieri vissuto a viso aperto e voci di un presente che si racconta con bagliori di luce e di sogno. La parola scivola così con gioia, quasi un inseguirsi di versi liberi, brevi o brevissimi, dialoganti, ricchi d’amore e di accelerazioni emotive…”. Inoltre Francesca Liuzzo commenta “… Non è un caso che la letteratura propone tantissimi poeti e scrittori che in ogni tempo hanno fatto dell’amore il tema fondamentale della loro produzione artistica. Pur limitandosi solo alla poesia, si potrebbe fare una lunga elencazione a partire dal mondo greco-romano (Saffo, Catullo, etc.), sino ad arrivare ai nostri tempi (Merini, Caproni, Prévert, etc.). Sergio Camellini si può inserire in questa elencazione”. Infine Tommy Anton Ily, nella nota di presentazione della silloge “Tra le righe del pensiero”, tra l’altro asserisce: “…A ben vedere, l’intero corpus di questa silloge, vive nel segno di una libertà raggiunta o da raggiungere, un invito che si fa pressante soprattutto di fronte alla cruda realtà di chi voglia innalzare bandiere devastanti. Messaggi che inesorabilmente segnalano una società non in linea col benessere dell’uomo e che la poesia ha il compito di non sottacere creando, con le immagini e il canto intimo delle parole, quella parte mancante di umanità e d’amore per guardare oltre, stringendo le mani a quanti si trovino in difficoltà. Quindi libertà, vita, pensiero, amore, dignità, diventano piccoli grandi bagliori ai quali affidarsi”.
Chi scrive ha conosciuto Sethi Krishan Chand in Salento, nel maggio del 2018, nel corso d’un evento artistico-letterario tenutosi a Galatone (Lecce), e da allora siamo assiduamente restati in contatto sui social network, reciprocamente seguendo le nostre attività culturali. In quell’occasione partecipava con un suo prezioso volume fotografico da tavolo al Premio d’Arte e Poesia sacra, organizzato dall’associazione internazionale VerbumlandiArt. Gli fu conferita una Targa d’argento quale riconoscimento alla Cultura. Pare dunque utile ed opportuno fornire al lettore qualche cenno biografico sull’artista e poeta, figura di spicco in India e conosciuto in molti paesi del mondo, per aver creato e diffuso la “poesia pittoriale”, una nuova ed originale forma di espressione artistica e letteraria.
Sethi Krishan Chand, 69 anni, poeta e fotografo d’arte, è nato nel Punjab, regione all’estremo nord dell’India confinante con il Pakistan. Due lauree e un master (Letteratura inglese, Scienze delle Assicurazioni) in tre distinte università indiane, Sethi è stato poi per 35 anni manager e vice direttore generale della United India Insurance Co. Ltd, fino al 2012. Poeta finissimo, scrittore e fotografo artistico, ha pubblicato 14 volumi di poesia pittorica e grandi album da tavolo. 500 poesie pittoriche e circa 500 brevi e micro poesie la sua produzione artistico-letteraria. Sethi si considera un poeta popolare. I suoi soggetti sono semplici, belli e chiari, incorniciati nella sua poesia visiva. E’ stato un vero antesignano, introducendo un nuovo concetto di poesia pittorica in cui fotografia e poesia si fondono in un’efficace sinestesia. Il linguaggio del corpo nell’immagine è sempre abbinato al tema d’una poesia. Questo modo di scrivere liriche si sta diffondendo rapidamente nel mondo della poesia e dei social media. Sethi Krishan Chand, è presidente e fondatore del World Pictorial Poetry Art Forum, associazione culturale e umanitaria che si propone di diffondere nel mondo valori universali (Love, Peace & Humanity) attraverso la letteratura e l’arte. Il Forum, con 32 filiali nel mondo, ha la sede centrale in India, a Daman, città situata a 180 km da Mumbai.
«Il concetto di poesia pittorica che ho ideato e diffuso – afferma Sethi – mi ha portato ad essere molto conosciuto nel mondo. Tutto è iniziato nel 2011 quando ho scritto quattro righe sulla fotografia di mia madre per segnare un grande ricordo. Mi ha toccato il cuore e ho iniziato a lavorare su questo pensiero innovativo, modellato per essere il futuro della nuova poesia con la fotografia. Ha funzionato lentamente all’inizio, ma è entrato in pieno svolgimento dal 2014. Ora si sta espandendo in modo straordinario nei social e nei media cartacei». Nelle sue opere sembra che l’immagine e la poesia operino come il corpo e l’anima di una composizione e abbiano un doppio effetto sulle menti dei lettori. «Su supporto cartaceo – aggiunge Sethi – io e mia moglie abbiamo pensato di pubblicare un mega album da tavolo da caffè con poesia pittorica, l’abbiamo fatto e abbiamo creato una storia. Abbiamo fatto un record mondiale. A volte l’immagine parla molto più di quanto non facciano le parole, le linee e le poesie.»
La signora Sunita, che peraltro è editore dei libri, fa un ottimo lavoro nel selezionare un’immagine adatta per abbinare al tema della poesia composta dal marito. Sethi scrive poesie sul linguaggio del corpo di un soggetto coinvolto e l’immagine rende la lirica più bella e toccante. Non sarà errato definirlo padre della «poesia pittorica» nella storia della letteratura indiana e dei social media. È un maestro nella creazione di straordinari libri fotografici da tavolo, oltreché nella composizione alle sue splendide liriche. Sethi è consapevole di fare qualcosa di nuovo e diverso per toccare il cuore dei lettori e generare loro emozioni nuove, grazie alla poesia e all’arte fotografica. Krishan Chand Sethi ha pubblicato nel 2015 il suo primo grande album da tavolo di foto-poesia: “Passione” il titolo e sottotitolo «Il nostro tavolino da caffè«. “Passione” contiene 160 immagini in alta definizione e 50 sue poesie. È stato molto apprezzato dai critici letterari e d’arte, dalla stampa e dai social media. Recentemente questo album da tavolo è stato dichiarato “libro da record mondiale” dal Golden Book of World Records.
Per questo premio internazionale Golden Ace Award, alla sua prima edizione, ha voluto che lo accompagnassero in Giuria due persone con le quali ha un forte rapporto di stima e di amicizia. Egli stesso ne motivò la decisione, avendone avuto la disponibilità, dando l’anno scorso l’annuncio dell’istituzione del premio. «Due personalità mediatiche ricche di valori umani, dall’India e dall’Italia, sono stati nominati Consiglieri del nostro Comitato di Screening per la selezione di poeti, scrittori e artisti che presenteranno la loro candidatura per questo prestigioso Premio 2021 del World Pictorial Poetry and Art Forum, riconoscimento di altissimo rango da conferire a poeti, scrittori e artisti mondiali che si sono distinti particolarmente nel campo della letteratura, delle arti figurative e delle altre arti, quali Poesia e Fotografia, Prosa, Fiction, Pittura. Tutte discipline artistiche presentate sotto una bandiera universale di Pace, Amore e Valori Umanitari, come prevede il World Pictorial Poetry and Art Forum. Sono il Dr. Vishnu Pandya e Mr. Goffredo Palmerini, entrambi giornalisti e scrittori.
Vishnu Pandya è un giornalista, biografo, poeta, romanziere, scrittore e analista politico, in India. È presidente della Gujarat Sahitya Akademi dal 2017. Pandya scrive articoli su politica, storia e luoghi storici che sono riportati da diversi giornali e riviste, tra le più lette nello Stato. È attivo nel giornalismo da 40 anni. Oltre a scrivere articoli sulla stampa indiana, è Segretario generale di Vishwa Gujarati Samaj. Vishnu Pandya è nato a Mavadar (Junagadh, India) il 14 settembre 1945. Ha studiato al Bahauddin College a Junagadh. Ha iniziato la sua carriera giornalistica con il settimanale Sadhana, ne è poi diventato un redattore all’età di 22 anni. È stato premiato dall’editore di All Indian Newspapers per la sua opera di protesta contro la censura durante l’Emergenza indiana (1975-77). Pandya riuscì a pubblicare la rivista e a scrivere contro la censura. Ha insegnato giornalismo in diverse Università dell’India e vanta oltre 100 libri di saggistica su giornalismo, biografie e altri argomenti. Goffredo Palmerini, giornalista e scrittore, è una icona sulla stampa italiana nel mondo. Nato a L’Aquila (Italia) nel 1948, è stato dirigente delle Ferrovie italiane e vice Sindaco della sua città per moltissimi anni. Membro di prestigiose istituzioni culturali, scrive per numerosi quotidiani in Italia e all’estero, per molti dei quali è collaboratore e corrispondente. Suoi articoli compaiono su giornali e magazine in Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Messico, Perù, Repubblica Dominicana, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Sud Africa, Uruguay e Venezuela. Ha scritto e pubblicato 10 libri e suoi contributi sono presenti su molte altre pubblicazioni. Gli sono stati conferiti numerosi premi nazionali per la Cultura, la Letteratura e il Giornalismo. Studioso dell’emigrazione italiana, da molti anni svolge un’intensa attività con le comunità italiane nel mondo, anche attraverso conferenze e seminari, in Italia e all’estero. Con Pandya e Palmerini ci siamo già congratulati.»
Viva soddisfazione ha destato il conferimento in India del Premio Golden Ace Award al poeta italiano Sergio Camellini, proprio nella prima edizione del concorso internazionale. D’altronde Camellini aveva già fatto conoscere le sue doti poetiche ed umane nel grande Paese d’oriente, quattro anni fa, quando partecipò ad Hyderabad, metropoli dell’India sudorientale, ad un evento letterario su invito di Sethi Krishan Chand per il World Pictorial Poetry and Art Forum, ricevendovi un prestigioso riconoscimento. Da quel momento Sergio Camellini, grazie anche alla sensibilità culturale che lo contraddistingue, al dialogo tra culture che lo anima e alla spiccata capacità d’intessere relazioni, è diventato davvero un punto di riferimento tra la cultura d’occidente e la cultura d’oriente. Dunque non poteva esserci scelta più giusta nel conferire proprio a lui questo Premio. In fondo la decisione unanime della giuria gratifica pienamente anche Sethi Krishan Chand, del quale, a margine, si sottolinea l’amore particolare che nutre per l’Italia e per la cultura italiana.