Serena conduce operaclassica eco italiano.

Il maestro Marc Minkowski, alla guida dell’Orchestra del Maggio, sul podio della sala “Zubin Mehta” domenica 20 marzo 2022 alle ore 16.30 per la Stagione sinfonica, in programma le musiche di Ludwig van Beethoven, Kurt Weill e Franz Joseph Haydn.

 

Firenze, 17 marzo 2022 – Domenica 20 marzo 2022 alle ore 16.30 il maestro Marc Minkowski, alla guida dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, sul podio della sala “Zubin Mehta” per uno degli ultimi appuntamenti sinfonici previsti prima dell’inizio del’LXXXIV Festival del Maggio. In cartellone tre diverse sinfonie: apre il concerto l’ouverture in fa minore op. 84 Egmont di Ludwig van Beethoven, composta fra il 1809 e il 1810 per una ripresa dell’Egmont di Johann von Goethe all’Hofburgtheater di Vienna; il programma prosegue con la Sinfonia n. 2 di Kurt Weill, scritta a Parigi nel 1934 subito dopo l’ascesa al potere del nazismo e concepita senza alcun intento programmatico come un’opera di musica assoluta e, in conclusione, la Sinfonia in mi bemolle maggiore Hob:I:103 Mit dem Paukenwirbel di Franz Joseph Haydn, penultima delle dodici ‘sinfonie londinesi’ ed eseguita per la prima volta il 2 marzo del 1795 al King’s Theatre di Londra con lo stesso autore impegnato al cembalo.

Marc Minkowski – al suo debutto al Maggio – è direttore generale dell’Opéra National de Bordeaux dal 2016. Ha inoltre fondato il festival “Ré Majeure” nel 2011 ed è stato direttore artistico della Mozartwoche di Salisburgo dal 2013 al 2017. È anche consulente artistico della Kanazawa Orchestra in Giappone.  Minkowski si avvicinò giovanissimo alla direzione d’orchestra e fondò all’età di 19 anni “Les Musiciens du Louvre”, ensemble che prese parte attiva al revival barocco e con il quale sdogana il repertorio francese e Händel, prima di avvicinarsi a Mozart, Rossini, Offenbach e Wagner.  Il Maestro è una presenza stabile nei programmi di numerosi teatri e festival di rilevanza internazionale; negli ultimi anni ha diretto a San Francisco (Don Giovanni), Salisburgo (Il ratto del serraglioMitridate re di PontoCosì fan tutte), Ginevra (Les Huguenots), Bruxelles (La CenerentolaLes HuguenotsIl Trovatore), Zurigo (Les BoréadesFidelioLa Favorite), Venezia (Le Domino noir), Mosca (Pelléas et Mélisande), Amsterdam (Romeo e Giulietta e Faust di Gounod) e Vienna (Amleto e Der fliegende Holländer al Theater an der Wien, Armide e Alcina alla Staatsoper); poi al Covent Garden di Londra per IdomeneoLa Traviata e Don Giovanni e alla Scala per Lucio SillaL’Enfant et les Sortilèges e L’Heure espagnole. Tra i suoi impegni di grande successo vanno anche menzionati la Trilogia Mozart/Da Ponte al Drottningholm Festival poi alla Royal Opera della Reggia di Versailles.  È inoltre spesso ospite di prestigiose orchestre sinfoniche – spaziando dal repertorio classico al moderno –  tra cui: Berlin Philharmonic Orchestra, Mozarteum Orchester Salzburg, Wiener Philharmoniker, Wiener Symphoniker, BBC Symphony Orchestra, Los Angeles Philharmonic, Chamber Orchestra of Europe e l’Orchestra Mariinsky.

Il programma:

Ludwig van Beethoven 

Egmont, ouverture in fa minore op. 84 

Nel 1809 Beethoven fu chiamato a scrivere le musiche di scena per una ripresa dell’Egmont di Goethe all’Hofburgtheater di Vienna. Protagonista del dramma goethiano era il conte di Egmont, il valoroso condottiero fiammingo che lottò fino alla morte per combattere la repressione spagnola nelle Fiandre nel XVI secolo. Il progetto entusiasmò subito Beethoven che lavorò alle musiche di scena dal 1809 al 1810 realizzando un’ouverture e nove numeri che seguono i punti salienti della vicenda. Del resto le opere di Goethe erano in perfetta consonanza con i suoi ideali e soprattutto quel soggetto, che poneva in primo piano temi a lui molto cari come la lotta dell’eroe contro la tirannia e l’esaltazione della libertà. L’ouverture articolata in due sezioni contrastati, una in tempo lento e una in tempo mosso, rispetta i principi della forma sonata. L’introduzione si apre con un accordo a piena orchestra da cui emerge una frase lirica e implorante affidata ai fiati mentre l’Allegro è un concentrato di energia propulsiva in cui gli archi sono protagonisti con continui crescendo. Concluso il confronto serrato tra i temi, l’ouverture si chiude con una fanfara gioiosa che sigla il trionfo degli ideali di libertà per cui l’eroe ha combattuto con coraggio fino alla fine.

Kurt Weill 

Sinfonia n. 2 

Con l’avvento della dittatura nazista i maggiori esponenti della cultura tedesca di origine ebraica furono costretti alla fuga. Tra loro vi era anche Kurt Weill che dopo la collaborazione con Bertold Brecht si trasferì a Parigi, sperando di sfruttare la sua notorietà per guadagnarsi da vivere. Tra le composizioni realizzate in quel periodo vi è la Sinfonia n. 2, iniziata a Berlino prima della partenza nel gennaio del 1933 e conclusa a Parigi l’anno seguente. L’autore l’aveva concepita senza alcun intento programmatico come un’opera di musica assoluta. Tuttavia la Sinfonia n. 2 sembrò a Bruno Walter – che ne fu il primo interprete con l’orchestra del Concertgebouw di Amsterdam l’11 ottobre 1934 – un’opera non catalogabile come sinfonia quanto come raccolta di brani liberi e indipendenti, collegati da un’ispirazione narrativa più che formale. Weill, non persuaso, accolse il consiglio solo in parte limitandosi ad apporre alla sinfonia il sottotitolo di Symphonische Fantasie che in qualche modo giustificava il carattere libero e l’indipendenza dei tre movimenti che la compongono. Alla prima esecuzione, la reazione tiepida di pubblico e critica sembrò confermare le perplessità iniziali di Bruno Walter. L’opera venne tacciata di scarsa coesione formale e di lì a poco cadde nell’oblio. Il primo movimento, in forma sonata, mette in campo un tema marziale vigorosamente scandito dagli archi a cui segue un secondo tema intonato dai legni. Il Largo si muove con il passo desolato di una marcia funebre mentre l’ultimo movimento è un rondò variegato e ironico che accoglie una marcia dei fiati nell’interludio centrale e una frenetica tarantella nella coda finale.

Franz Joseph Haydn 

Sinfonia in mi bemolle maggiore Hob:I:103 Mit dem Paukenwirbel 

Tra il 1791 e il 1795 Haydn effettuò due tournée a Londra. In terra britannica il suo nome era famoso e le sue composizioni apprezzatissime. Inoltre, nella capitale inglese Haydn poteva disporre di una grande orchestra con virtuosi in ogni sezione, un particolare non da poco che influenzò le scelte timbriche riscontrabili nelle dodici sinfonie ‘londinesi’ realizzate in quegli anni. Penultima del gruppo, la Sinfonia n. 103 in mi bemolle maggiore fu eseguita il 2 marzo del 1795 al King’s Theatre di Londra con lo stesso autore impegnato al cembalo. L’appellativo – Mit dem Paukenwirbel – è dovuto al prolungato rullo di timpani posto in apertura del primo tempo, che anticipa il clima espressivo serio dell’Adagio introduttivo. A seguire l’Allegro con spirito, un Andante costruito su un tema con variazioni, un grazioso Minuetto e un Allegro finale pieno di verve che, stando alle cronache del tempo, incantò il pubblico in sala.

 

Ludwig van Beethoven 

Egmont, ouverture in fa minore op. 84

Kurt Weill 

Sinfonia n. 2

Franz Joseph Haydn 

Sinfonia in mi bemolle maggiore Hob:I:103 Mit dem Paukenwirbel 

Direttore
Marc Minkowski 

 

Prezzi: 

Settore D: 25€   – Settore C: 40€  – Settore B: 70€  – Settore A: 100€

30 MARC MINKOWSKI BIOGRAFIE 31

MARC MINKOWSKI
Svolge un’intensa attività nella promozione della musica classica, nel duplice ruolo di direttore d’orchestra e di dirigente in ambito artistico. Fondatore e Direttore artistico dell’Orchestra Les Musiciens du Louvre nel 1982, ha creato, nel 2011, il Ré Majeure Festival sull’Île de Ré (sulla costa atlantica francese). È stato General Manager dell’Opéra national de Bordeaux dal 2016 al 2021, Artistic Advisor della Kanazawa Orchestra (in Giappone) dal settembre 2018 e Direttore artistico della Mozartwoche a Salisburgo dal 2013 al 2017. Nel 2018, è stato nominato Chevalier de la Légion d’Honneur. Dopo aver studiato fagotto, Marc Minkowski ha iniziato giovanissimo la carriera di direttore d’orchestra e ha partecipato, in seguito, all’Accademia di Charles Bruck alla Pierre Monteux Memorial School ad Hancock nel Maine. A 19 anni, ha fondato Les Musiciens du Louvre, un ensemble che ha svolto un ruolo importante nel revival della musica barocca. Sotto la sua direzione, Les Musiciens du Louvre hanno interpretato il Barocco francese e le musiche di Händel, ampliando quindi il loro repertorio alle opera di Mozart, Rossini, Offenbach, Bizet e Wagner. Marc Minkowski è ospite regolarmente dei più importanti teatri d’opera e delle più prestigiose sale da concerto internazionali: a Parigi, ha diretto Idomeneo, Platée, Die Zauberflöte, Ariodante, Giulio Cesare, Iphigénie en
Tauride, Mireille e Alceste all’Opéra; La belle Hélène, La GrandeDuchesse de Gérolstein, Carmen e Die Feen di Wagner al Théâtre du Châtelet; La Dame blanche, Pelléas et Mélisande, Cendrillon, Die Fledermaus, Mârouf, savetier du Caire di Henri Rabaud e Manon all’Opéra Comique, e al Festival di Salisburgo (Die Entführung aus dem Serail, Mitridate, re di Ponto, Così fan tutte, Lucio Silla e Die Fledermaus). Tra gli altri suoi impegni internazionali, ricordiamo: Don Giovanni a San Francisco; Les Huguenots a Ginevra; Les Huguenots, Hamlet e Il trovatore alla Monnaie di Bruxelles; Pelléas et Mélisande al Teatro Stanislavski di Mosca (per la prima rappresentazione, pluripremiata, su un palcoscenico russo); Hamlet, Fidelio, Le nozze di Figaro e Der fliegende Holländer al Theater an der Wien; Alcina e Armide di Gluck alla Wiener Staatsoper; L’incoronazione di Poppea, Le nozze di Figaro, Die Entführung aus dem Serail, Idomeneo, Don Giovanni, Les Boréades e Il turco in Italia a Aix-en-Provence, oltre a ulteriori presenze nei teatri di Zurigo, Venezia, Berlino e Amsterdam. Inoltre, dalla Stagione 2014-2015, ha diretto alla Royal Opera House, Covent Garden di Londra (Idomeneo, La traviata, Don Giovanni), nonché al Teatro alla Scala di Milano (Lucio Silla, L’Enfant et les Sortilèges e L’heure espagnole) e all’Opéra national de Bordeaux (Pelléas et Mélisande, La vie parisienne, Il barbiere di Siviglia, Manon e Carmen). Marc Minkowski è apprezzatissimo anche in ambito sinfonico e ha diretto celebri orchestra, tra le quali: Deutsches Symphonie-Orchester Berlin, Staatskapelle Dresden, Berliner Philharmoniker, Salzburg Mozarteum Orchestra, Wiener Philharmoniker, Wiener Symphoniker, Bamberger Symphoniker, Mahler Chamber Orchestra, Orquestra Simfònica del Gran Teatre del Liceu di Barcellona, BBC Symphony, City of Birmingham Symphony, Kanazawa Orchestra, Tokyo Metropolitan Symphony Orchestra, Cleveland Orchestra, Los Angeles Philharmonic, SWR Symphonieorchester Stuttgart, Swedish Radio Orchestra, Finnish Radio Orchestra, Basel Chamber Orchestra, Chamber Orchestra of Europe, Orchestre national du Capitole de Toulouse e Mariinsky Orchestra. Il suo vasto repertorio spazia da Rameau ad Adams e le sue incisioni includono, fra le altre, l’integrale delle Sinfonie di Schubert; le Sinfonie “londinesi” di Haydn; le Sinfonia n. 40 e 41 di Mozart e la Symphonie Fantastique di Berlioz. È stato inoltre un precursore nell’abbinare l’equitazione con la musica classica, creando numerosi shows con la compagnia equestre Bartabas. Tra i principali impegni della stagione 2021/22, ricordiamo Les contes d’Hoffmann a Valencia, la trilogia Mozart/Da Ponte al Liceu di Barcellona e all’Opéra national di Bordeaux, Platée all’Opéra di Parigi e Robert le diable ancora e Bordeaux, mentre in concerto è sul podio della Orquesta National de España, della SWR Symphonieorchester Stuttgart, dell’Orchestra Sinfonica Giovanile Nazionale Russa, del Kanazawa Ensemble e dell’Orchestra Sinfonica di Tours.

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