Serena conduce operaclassica eco italiano.

COMUNICATO STAMPA

IL FESTIVAL 2022DEDICATO AL RAPPORTOTRA GIOVANI E ADULTI:
INAUGURAZIONE CON UNA NUOVA CREAZIONE LU OpeRave E POI TRE TITOLI
DONIZETTIANI LA FAVORITE, L’AIO NELL’IMBARAZZO, CHIARA E SERAFINA IN
PRIMA MODERNA PER #DONIZETTI200

Nelle locandine brillano i nomi di alcune star internazionali come Javier Camarena, Alessandro
Corbelli, Alex Esposito, Pietro Spagnoli e Annalisa Stroppa
Spazio anche alle voci emergenti della Bottega Donizetti e dell’Accademia Teatro alla Scala

Sul podio, accanto al direttore musicale Riccardo Frizza, Vincenzo Milletarì e Sesto Quatrini
Le regie sono di Valentina Carrasco, Gianluca Falaschi e del direttore artistico Francesco Micheli

Bergamo, dal 17 novembre al 4 dicembre 2022

È tutto pronto per l’ottava edizione del Donizetti Opera, festival internazionale dedicato al compositore bergamasco, organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Francesco Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza, che si svolgerà a Bergamo “Città di Gaetano Donizetti” dal 17 novembre al 4 dicembre 2022.
La presentazione del programma del Festival si è svolta nella Torre Allianz di Milano, come già per l’edizione 2021: il gruppo assicurativo è infatti Main Partner e Membro Benemerito della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo dal novembre 2020, per una partnership di durata quinquennale.

«Oggi presentiamo l’ottava edizione del Donizetti Opera – dichiara il Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori – un progetto giovane, cresciuto molto velocemente grazie alla proposta artistica che ha generato una sempre maggiore considerazione del pubblico sia di Bergamo che internazionale. Abbiamo usato il Donizetti Opera come chiave per aprire Bergamo al mondo: la maggior parte del pubblico e della critica specialistica viene dall’estero e grazie a Donizetti si parla della nostra città su tutti i giornali internazionali.
In questi anni abbiamo inoltre imparato che siamo custodi dell’eredità di Gaetano Donizetti che non è solo un tesoro storico, ma è soprattutto un bene contemporaneo da far conoscere al pubblico di oggi, in special modo ai giovani, verso i quali il festival ha sempre avuto una grande attenzione, quest’anno in particolare: il tema che unisce le quattro produzioni del DO2022 li riguarda da vicino ed è a loro che dedichiamo questo festival, ai giovani di Bergamo e ai giovani di tutto il mondo che, dopo due anni di pandemia oggi si confrontano anche con la paura della guerra»

Una nuova edizione del festival Donizetti Opera – già vincitore dell’“Oper! Award” come miglior festival europeo per la critica tedesca – che indaga attraverso le diverse produzioni le varianti del “contrasto generazionale”. Il programma si articola in una nuova creazione, tre titoli operistici donizettiani e una serie di appuntamenti concertistici e attività collaterali che verranno resi noti nei prossimi mesi: serata inaugurale (17 e 24 novembre, 1 dicembre) con LU OpeRave, nuova creazione ispirata alla musica e alla più celebre delle opere donizettiane che debutterà in una sede alternativa ai teatri ma fortemente evocativa che attualmente rimane segreta, quindi al Teatro Donizetti andranno in scena La favorite (18 e 27 novembre, 3 dicembre) e L’aio nell’imbarazzo(20 e 26 novembre, 2 dicembre); al Teatro Sociale invece Chiara e Serafina (19 e 25 novembre, 4 dicembre). “Largo ai giovani” potrebbe essere il motto dell’intero programma, visto che il rapporto fra genitori e figli, tra adulti e giovani, è al centro della drammaturgia così come quello tra fra maestri e allievi, veterani e esordienti caratterizza le produzioni.

«Il festival 2021 è stato il primo grande appuntamento a piena capienza al Teatro Donizetti dopo i restauri – ha sottolineato il presidente della Fondazione Giorgio Berta – un momento direi fondamentale per la nostra città e per tutti noi, accompagnato dall’entusiasmo e dai complimenti non solo del pubblico degli appassionati donizettiani ma soprattutto dei 250 delegati di Opera Europa, professionisti del settore arrivati a Bergamo per il meeting che abbiamo organizzato in coincidenza con il festival.Adesso siamo pronti per la sfida 2022, un nuovo programma che punta sempre più in alto e dimostra la crescita dell’iniziativa e la sua rilevanza internazionale, che affianca novità e grandi capolavori, che guarda avanti puntando sui giovani che crescono grazie ad esempi e maestri di rilievo. Nel mio ruolo di Presidente, non posso non riconoscere pubblicamente il fondamentale appoggio istituzionale che abbiamo e anche il sostegno di tanti sponsor e mecenati, senza i quali il sogno donizettiano non si potrebbe realizzare. Speriamo quindi che ci sia sempre un’adesione crescente e un pubblico ancor più entusiasta».

Giacomo Campora, Amministratore Delegato di Allianz S.p.A., ha commentato: «Siamo lieti di ospitare nuovamente in Torre Allianz la presentazione del festival Donizetti Opera e desidero ringraziare il Sindaco Gori e i vertici della Fondazione per aver scelto la nostra sede per questo evento, a testimonianza della vicinanza di Allianz al Teatro e alla città di Bergamo, per proseguire un cammino di crescita culturale e sociale di grande respiro, in grado di realizzare grandi progettualità che attirino l’attenzione nazionale e internazionale sulla città».

«A quasi un anno dalla riapertura del Teatro Donizetti – afferma Massimo Boffelli, direttore generale della Fondazione Teatro Donizetti –, dopo la dolorosa chiusura imposta dalla pandemia e soprattutto dopo i restauri che ci hanno consegnato un teatro rinnovato sia nelle parti dedicate alla produzione che nella sala e in tutte zone per il pubblico, possiamo ritenerci molto soddisfatti. In questi mesi il pubblico è tornato a riempire la nostra sala in controtendenza rispetto ad alcuni dati italiani ed europei, facendo registrare molte serate sold out a partire dal festival Donizetti Opera 2021. Adesso ci auguriamo che per l’edizione 2022 si possa tornare a percentuali di pubblico straniero ancora più alte, per far apprezzare anche ai non bergamaschi il nuovo teatro e il restyling di tutta la zona circostante, sottoposta in questi mesi a lavori di ulteriore miglioria».

«Il mondo presente – dichiara il direttore artistico Francesco Micheli – è in rapida e sorprendente evoluzione. Il cambiamento è l’unica certezza, oggi come 200 anni fa. Nel 1822 il giovane Gaetano Donizetti debutta al Teatro alla Scala con l’opera Chiara e Serafina, affacciandosi verso un mondo incerto, pieno di tracolli, di mutamenti e… di fiaschi. Questo l’esito del debutto del compositore nel tempio milanese. Nostro dovere è riportare in auge quest’opera complicata e romanzesca, e lo faremo con i giovani dell’Accademia Teatro alla Scala guidati da Pietro Spagnoli, coi quali cercheremo di superare il cruciale crocevia della vicenda narrata creando un’alleanza inedita tra le generazioni. Giovani che diventano adulti e adulti che cercano di costruire un mondo migliore per i giovani. Questo è il mondo che è importante progettare e in cui credere in questo momento. Qual è il nostro punto di riferimento? Il giovane Gaetano che apprende dalla vita stessa la strada per costruire il proprio mondo. L’impresa può essere ardua se regna la paura: L’aio nell’imbarazzo è infatti la storia di un padre talmente terrorizzato dal mondo da rinchiudere fino all’età di quarant’anni i propri figli; più che la trama di un’opera sembra l’oroscopo del nostro tempo. Nella Favorita un ragazzo e una ragazza che vengono da due luoghi appartati del mondo, il gineceo e il monastero, si ritrovano per cercare una nuova strada, una nuova libertà. Verranno annientati. Storie di ieri che definiscono temi classici capaci di illuminare il presente. Dedichiamo questo festival ai giovani bergamaschi, coscritti del più famoso conterraneo della storia».

«Sulla scia della riflessione intorno al tema generazionale – ha spiegato il direttore musicale Riccardo Frizza – la musica è sempre stata in prima linea, essendosi tradizionalmente basata sul rapporto tra maestri e allievi, così come tra interpreti di più lunga carriera e nuove promesse. In tal senso questa edizione del festival – programmaticamente ispirata al rapporto maestro-allievo che legava Giovanni Simone Mayr e Gaetano Donizetti, affianca in scena esperti del repertorio come Alex Esposito, Alessandro Corbelli, Javier Camarena, Pietro Spagnoli, Annalisa Stroppa, Floriana Sempey a un folto gruppo di nuove voci, forti di percorsi formativi di eccellenza che, fra l’altro, simboleggiano la vocazione festivaliera di essere anche una vetrina di talenti. Fra i maestri che arricchiscono l’esperienza di questa edizione, accogliamo con particolare affetto il nuovo maestro del coro Donizetti Opera, Bruno Casoni, decano della coralità lirica italiana. Colgo l’occasione per ribadire il mio impegno in favore di Donizetti, salutando i partecipanti alla conferenza stampa da New York, dove attualmente sono impegnato in una nuova produzione di Lucia di Lammermoor. Questa occasione sarà resa ancor più importante dall’arrivo a New York del manoscritto autografo dell’opera, di proprietà del Comune di Bergamo e conservato presso la Biblioteca Mai».

I tre weekend del festival Donizetti Opera 2022 si apriranno (17 e 24 novembre, 1 dicembre) con una nuova creazione LU OpeRave in cui la musica di Donizetti incontra l’elettronica e le nuove tendenze. Il titolo richiama la più celebre delle opere di Donizetti, Lucia di Lammermoor alla quale gli autori di questo nuovo progetto sperimentale si sono ispirati. Lo spettacolo, che si svolgerà in un luogo cittadino non convenzionale da scoprire nei prossimi mesi, con spazio alla convivialità e il pubblico parte integrante dell’azione. LU OpeRave è uno sviluppo di Mixopera vol. 1, EP di elettronica ispirato alla musica di Donizetti con la partecipazione di alcuni musicisti raccolti intorno all’etichetta Fluidostudio e pubblicato a fine 2021 su tutte le piattaforme di streaming (Spotify, iTunes, Amazon Music, YouTube Music). Fra gli artisti coinvolti in questa creazione ci sono alcuni degli interpreti presenti nell’EP come Protopapa, ilromantico, H.E.R. Il libretto è dei Maniaci d’amore. La regia e la coreografia sono di Mattia Agatiello che porta in scena la sua Fattoria Vittadini; fra le voci David Blanke il soprano Laura Ulloa, allieva della Bottega nel 2021.

Due i titoli che saranno messi in scena al Teatro Donizetti: un grand-opéra della maturità del compositore, La favorite (1840), e il melodramma giocoso giovanile L’aio nell’imbarazzo (1824). Il Teatro Sociale è invece da sempre “la casa” del progetto #Donizetti200, che quest’anno ospiterà una tappa importante, l’opera che segnò il debutto (non felice) del compositore bergamasco al Teatro alla Scala, e che dopo quelle rappresentazioni del 1822 è stata praticamente dimenticata e mai più eseguita: Chiara e Serafina, ossia Il pirata.
Fondamentale come sempre, nella stesura del programma festivaliero e nella scelta delle edizioni o nella ricostruzione filologia di esse, è l’attività di studio e ricerca sull’eredità e la codifica dell’identità musicale operistica di Donizetti, affidata alle cure della sezione scientifica della Fondazione Teatro Donizetti, diretta da Paolo Fabbri.

Per La favorite (Teatro Donizetti 18 e 27 novembre, 3 dicembre) nell’edizione critica a cura di Rebecca Harris-Warrick, edita da Ricordi con la collaborazione e il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti, ci sarà sul podio il direttore musicale del festival Riccardo Frizza alla guida dell’Orchestra Donizetti Opera. Lo spettacolo – un nuovo allestimento in coproduzione con l’Opéra National de Bordeaux – è firmato da Valentina Carrasco con il suo team composto per le scene da Carles Berga e Peter van Praet(quest’ultimo anche Lighting designer),Silvia Aymonino (costumi) e Massimiliano Volpini (coreografia). In prima all’Opéra di Parigi nel 1840, oggi possiamo dire che La favorite è l’opera “figlia” dell’Ange de Nisida, riscoperta e messa in scena in prima assoluta a Bergamo nel 2019. Il cast di rilievo affianca interpreti come il mezzosoprano Annalisa Stroppa (Léonor), il tenore Javier Camarena (Fernand), il baritono Florian Sempey (Alphonse XI), e ancora Evgeny Stavinsky (Barthazar), Edoardo Milletti (Don Gaspar) e Caterina Di Tonno (Inès). Il Coro sarà costituito dagli elementi del Coro Donizetti Opera e da quelli dell’Accademia Teatro alla Scala diretti da Salvo Sgrò.

L’aio nell’imbarazzo (Teatro Donizetti 20 e 26 novembre, 2 dicembre), rappresentato a Roma nel 1824, è uno dei primi grandi successi di Donizetti: opera buffa sul modello rossiniano dove affiora però già lo scavo psicologico delle grandi commedie della maturità del bergamasco. Presentato nella nuova edizione critica di Maria Chiara Bertieri per la Fondazione Teatro Donizetti, è il titolo della Bottega Donizetti, la bottega rinascimentale dove il basso-baritono bergamasco Alex Esposito trasmette sapere teatrale e tecnica vocale ai giovani cantanti selezionati in tutto il mondo. A loro è affidato L’aio nell’imbarazzo, con la presenze dello stesso Esposito – che per l’occasione torna eccezionalmente a una vocalità che lo ha caratterizzato all’inizio della carriera – nella parte del titolo; e con un altro maestro carismatico come Alessandro Corbelli nei panni di don Giulio, il padre che tiene segregati i figli in casa per paura delle donne. Dirige l’Orchestra Donizetti Opera un altro giovane come Vincenzo Milletarì, la regia è firmata dal direttore artistico del Festival, Francesco Micheli, le scene di Mauro Tinti, i costumi di Giada Masi, la drammaturgia di Alberto Mattioli. Il Coro del Festival si presenterà con il nuovo direttore, il celebre Bruno Casoni.

La riscoperta di questo del festival 2022 è senz’altro Chiara e Serafina (Teatro Sociale 19 e 25 novembre, 4 dicembre), il titolo del progetto #Donizetti200, mai più in scena dopo il 1822. Il Festival le offre la prova d’appello in una produzione con l’Accademia Teatro alla Scala – con la quale prosegue il pluriennale e fruttuoso rapporto di collaborazione – i cui allievi dei corsi di perfezionamento formeranno la compagnia di cantanti, il Coro (diretto da Salvo Sgrò) con uno chaperon come Pietro Spagnoli (docente dei corsi di perfezionamento della stessa Istituzione milanese) nella parte di Don Meschino. Sul podio Sesto Quatrini; regia, scene e costumi di GianlucaFalaschi; la drammaturgia è di Mattia Palma; l’orchestra Gli Originali prosegue la sua esplorazione donizettiana sugli strumenti d’epoca. A questo titolo saranno legate anche una serie di attività per le scuole che saranno presentate successivamente.

Com’è ormai tradizione, l’avvio delle attività ufficiali 2022 dedicate a Gaetano Donizetti, organizzate dalla Fondazione Teatro Donizetti avviene con la Donizetti Revolution, in programma al Teatro Donizetti mercoledì 6 aprile alle ore 20. Ideata e realizzata dal direttore artistico Francesco Micheli in collaborazione per la drammaturgia con Alberto Mattioli, questa ottava edizione vedrà in scena il mezzosoprano Annalisa Stroppa, la pianista Hana Lee e alcuni altri ospiti a sorpresa. Presenting partner della serata è Automha. Per la serata sono stati coinvolti diversi istituti scolastici superiori della bergamasca i cui studenti – durante il periodo di alternanza scuola-lavoro e seguiti dal team didattico del festival nell’ambito del PIC – Piano Integrato della Cultura da parte di Regione Lombardia (“Cantiere Teatro – Young Education Program del Teatro Donizetti) – hanno creato alcuni contributi video che faranno parte dello spettacolo e saranno disponibili sui profili social del Donizetti Opera. Inoltre un gruppo di 40 studenti avrà un ruolo significativo all’interno della serata. «Donizetti rivoluzionario dell’arte, inventore del romanticismo musicale italiano – sottolinea il dramaturg del festival Alberto Mattioli – sempre avanti sul suo tempo, geniale creatore di storie in cui ancora crediamo perché sono dinamite emozionale che ci esplode nel cuore e nel cervello. Rivoluzionare il rivoluzionario, metterlo in contatto con la contemporaneità, spiegare che le sue non sono vecchie storie, ma storie eterne, è il compito del Festival. Donizetti non è una rassicurante icona del passato ma uno stimolo per il presente, un nostro contemporaneo che da due secoli ci spiega come siamo, e perché. Ma anche che scoprirlo insieme a lui è uno spettacolo, una festa e una gioia. Rivoluzionari».

Gli spettacoli nei giorni feriali avranno inizio alle ore 20 nei giorni feriali e alle ore 15.30 la domenica.

Biglietteria
Piazza Cavour, 15 – Bergamo – T. 035 4160601/602/603 – martedì-sabato, ore 13-20 biglietteria@fondazioneteatrodonizetti.org gruppi@fondazioneteatrodonizetti.org

Rinnovo abbonamenti:dal 7 aprile al 7 maggio 2022
Prenotazioni gruppi, carnet e biglietti singoli: dal 7 aprile al 21 maggio 2022
Vendita online: dal 7 giugno 2022

Costo dei biglietti:
opere al Teatro Donizetti: da 110 euro a 15 euro
opere al Teatro Sociale: da 90 euro a 15 euro
LU OpeRave: da 15 euro

Carnet weekend
Tutti gli spettacoli di ciascun fine settimana con lo sconto del 25%
Carnet sabato
I biglietti delle tre opere in tre sabati diversi con lo sconto del 25%

Il festival Donizetti Opera, è organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti e dal Comune di Bergamo con il sostegno di Ministero della Cultura, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Camera di Commercio di Bergamo.
Main partner Allianz. Con il contributo di Intesa Sanpaolo; sponsor Curnis/Rolex, Uniacque, Automha. In collaborazione con il Conservatorio Gaetano Donizetti, la Fondazione Mia, Opera Europa, Fedora, Atb.
Un ringraziamento speciale agli Ambasciatori di Donizetti e a tutti coloro che sostengono l’attività della Fondazione Teatro Donizetti con Art bonus.
• Allegrini S.p.A. • Alfaparf Group S.p.A. • ANCE Associazione Nazionale Costruttori Edili Bergamo • Assolari Luigi & C. S.p.A. • Automha S.p.A. • Beltrami Linen S.r.l. • Calfin S.p.A. • Caseificio Defendi Luigi S.r.l. • Cividini Ing. e Co. S.r.l. • Diachem S.p.A. • FraMar S.p.A • ICRO Didonè S.p.A. • Immobiliare della Fiera S.p.A. • Intertrasport S.p.A. • Lovato Electric S.p.A. • LVF Valve Solution S.p.A. • Montello S.p.A. • Neodecortech S.p.A. • OMB Valves S.p.A. • F.lli Pellegrini S.p.A. • Persico S.p.A. • Qintesi S.p.A. • Sabo S.p.A. • Sistel S.r.l. • Stucchi S.p.A. • Vanoncini S.p.A

Donizetti OperaTube
L’abbonamento alla Donizetti OperaTube ha un costo di 69 euro e una durata di tre mesi, comprende la visione delle opere 2021, i contenuti originali 2020 e 2021, e la possibilità di acquistare le opere d’archivio a 4.99 euro invece che 14,99). I non abbonati possono acquistare la visione delle opere al costo di 30 euro per ogni titolo per la durata di tre giorni.

www.gaetanodonizetti.org / info@donizetti.org

Uffici del festival Donizetti Opera
Piazza Matteotti 60- 24122 Bergamo
tel. +39 0354160613 www.gaetanodonizetti.org / info@fondazioneteatrodonizetti.org

Ufficio stampa della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo – Festival Donizetti Opera
Floriana Tessitore +39 3387339981 tessitore@fondazioneteatrodonizetti.org Walter Vitale pressopera@fondazioneteatrodonizetti.org

Bergamo, 29 marzo 2022 (f.t.)

Le opere in scena nel 2022. Un testo del direttore scientifico Paolo Fabbri

Dopo averlo tenuto all’oscuro della sia pur minima educazione sessuale, un padre si stupisce che suo figlio abbia messo incinta la sua ragazza, e vorrebbe cacciarlo di casa. Per fortuna gli viene in aiuto un suo insegnante, più comprensivo e sensibile.
Un ex novizio che ha lasciato il convento per sposarsi, fa carriera nell’esercito grazie alla protezione del sovrano, senza sapere che sua moglie è stata (ed è?) la sua amante. Quando apre gli occhi, distrutto, sceglie di tornare in convento. Anche lei è devastata, lo raggiunge e gli muore fra le braccia.
Fatterelli da giornale scandalistico? Soggetti di commedie all’italiana? Vicende di cronaca nera?
No. Sono i nuclei l’uno di un «melo-dramma giocoso» del 1824 (L’aio nell’imbarazzo), e l’altro di un «opéra» del 1840 (La favorite) di Gaetano Donizetti: storie d’attualità, che ci dicono quanto il teatro del tempo ‒ anche quello d’opera, uno spettacolo tradizionalmente ‘per famiglie’ ‒ fosse capace di ‘mordere’ la realtà contemporanea, toccando anche temi scottanti. Certo, con le dovute cautele e mediazioni (la censura era sempre in agguato), ma il dato di fondo restava.
Per esempio, nel caso dell’Aio a rendere accettabili i rapporti tra i due giovani torna utile il solito escamotage del matrimonio segreto concluso all’insaputa di tutti, come già nell’opera omonima di Bertati e Cimarosa (1792), o nella Scala di seta di Foppa e Rossini (1812).
Quanto a La favorite, una volta portata nei teatri italiani, in un ambiente più retrivo, sarà tradotta e adattata (La favorita) lasciando tanto nel vago e nel nebuloso i rapporti reali tra i personaggi, da snaturarne completamente la vicenda, e farle perdere di senso.
Accanto a questi titoli, il Donizetti Opera 2022 riprende le fila del progetto «200» presentando
Chiara e Serafina, naufragato alla Scala nell’ottobre 1822. Dopo il silenzio del biennio 1820-21 Donizetti era tornato al teatro con un importante successo serio (Zoraida di Granata, Roma, gennaio 1822) e con un paio di fortunate opere comiche nei teatri napoletani (La zingara e La lettera anonima, maggio e giugno 1822). Il fiasco alla Scala,nel teatro più illustre della ‘sua’ Lombardia, fu un incidente che lasciò amarezza in Donizetti, rifiutato praticamente proprio in patria.
All’epoca non sembra ci siano state altre riprese di quest’opera, per cui la riproposta odierna costituisce anche una sorta di prova d’appello per un tipo d’opera che diffondeva in Italia gli ideali drammaturgici del mélodrame, con le sue storie avventurose, gli intrighi, i colpi di scena. È venuto il momento di dare una seconda possibilità a questo Donizetti giovane, alle prese con le peripezie di una vicenda che intendeva tenere gli spettatori col fiato sospeso.

FONDAZIONE TEATRO DONIZETTI – FESTIVAL DONIZETTI OPERA
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I direttori d’orchestra del festival 2022

Riccardo Frizza, direttore musicale del Donizetti Opera di Bergamo, è tra i più acclamati direttori d’orchestra della sua generazione, ospite regolare di teatri e di festival nazionali e internazionali quali l’Opéra di Parigi, Lyric Opera di Chicago, Metropolitan di New York, Bayerische Staatsoper, Teatro alla Scala, Teatro Real, Rossini Opera Festival, Gran Teatre del Liceu, Festival Verdi di Parma, Maggio Musicale Fiorentino, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Gewandhausorchester di Lipsia e Sächsische Staatskapelle di Dresda. Nella stagione 2021/2022 spiccano L’elisir d’amore inaugurale al Donizetti Opera 2021, i concerti con l’Orchestra Haydn, l’Omaggio a Caruso all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, La clemenza di Tito alla Bilbao Opera, Le tre regine al Teatro San Carlo, L’amico Fritz al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Lucia di Lammermoor al Metropolitan Opera di New York, Il barbiere di Siviglia al Teatro San Carlo, Simon Boccanegra al Festival Verdi del Regio di Parma. Da alcune settimane è disponibile il cd Le tre regine con Sandra Radvanovsky inciso. Chicago. Nel giugno 2021 ha vinto il Premio Ópera XXI come migliore direttore musicale. Il riconoscimento, assegnato dall’omonima associazione dei teatri, festival e stagioni stabili di Spagna, gli è stato conferito per l’eccellenza della Lucia di Lammermoor in scena all’ABAO Bilbao Ópera nell’ottobre 2019. Nel marzo 2022 è stato nominato Direttore principale dell’Orchestra Sinfonica e del Coro della Radio Ungherese: l’annuncio è stato dato in occasione del concerto nel quale ha diretto i complessi ungheresi nella Seconda Sinfonia di Mahler.

Sesto Quatrini, Direttore Artistico del Lithuanian National Opera and Ballet Theatre (LNOBT), dal 2015 al 2016 è stato assistente di Fabio Luisi al Metropolitan Opera di New York e al Festival della Valle d’Itria, dove nel 2017 ha avuto il suo debutto operistico italiano con il verdiano Un giorno di regno. Fondatore di due compagnie, Les Voix Concertantes a Parigi e Bare Opera a New York, ha con queste debuttato La traviata, Rigoletto, L’elisir d’amore, L’enfant et les sortilèges, L’enfant prodigue, Goyescas, La cambiale di matrimonio e Figaro&Figaro, fusione drammaturgica di Nozze di Figaro e Barbiere di Siviglia. Fra i suoi impegni recenti figurano L’elisir d’amore al Tiroler Festspiele e al Théâtre du Capitole de Toulouse; Candide, La Bohème, Madama Butterfly e Anna Bolena alla LNOBT; ancora Manon Lescaut all’Oper Frankfurt, Il Turco in Italia a Glyndebourne, concerti al MITO SettembreMusica, all’Ópera de Tenerife e con La Toscanini di Parma. Nella stagione in corso sono previsti Der Rosenkavalier, La Juive, Don Carlo, il Requiem di
Verdi, un Gala con Olga Peretyatko e un concerto Sinfonico alla LNOBT, l’inaugurazione della stagione al Teatro
Ponchielli di Cremona, un Gala a Mantova con Eleonora Buratto e l’Orchestra da camera di Mantova, Norma a Piacenza, Parma e Modena, ancora Norma a La Monnaie, Anna Bolena al Carlo Felice di Genova e Madama Butterfly alla Fenice di Venezia. Nelle prossime stagioni debutterà alla Royal Opera House di Londra, alla Royal Danish Opera, alla Royal Opera House Muscat, al Donizetti Opera, alla Moscow Philharmonic Orchestra, alla Opernhaus Zürich e alla Deutsche Oper Berlin.

Vincenzo Milletarì Nato nel 1990, Milletari ha studiato al Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano e alla Royal Danish Academy of Music di Copenhagen. I suoi mentori, Riccardo Muti e Pier Giorgio Morandi, hanno entrambi svolto un ruolo molto importante nello sviluppo della sua carriera professionale. Dal suo debutto a Ravenna nel 2017 dirigendo Falstaff di Giuseppe Verdi, Milletarì ha guadagnato consensi e re-inviti nei principali teatri d’opera e orchestre europee, tra cui la Royal Swedish Opera (Rigoletto, La traviata, Carmen, Madama Butterfly, Ariadne auf Naxos, Barbiere di Siviglia), il Royal Danish Theatre (Pikovaja Dama, Il Barbiere di Siviglia, Die Lustige Witwe), l’Opera di Bergen (Die Lustige Witwe), il Teatro Comunale di Bologna, il Macerata Opera Festival (Il trovatore), l’Orchestra Sinfonica «La Verdi», la Toscanini di Parma e la Copenhagen Philharmonic, con cui ha registrato il suo primo CD, pubblicato dall’etichetta Brilliant. Nel 2020 ha diretto Madama Butterly, produzione di riapertura del Teatro dell’Opera di Stato di Praga e nel 2021 ha inaugurato la centesima stagione del Royal Danish Theatre di Copenhagen dirigendo la nuova produzione di Kasper Holten della Vedova allegra di Lehár. I suoi prossimi impegni lo vedranno con l’Opera de Tours, nuovamente all’Opera di Stato di Praga, all’Orchestra Sinfonica “La Verdi” di Milano, alla Copenhagen Philharmonic, e debutterà sinfonicamente con la Gavle Symphony Orchestra, i Nuernberger Symphoniker e con la Vienna Tonkunstler Orchester.

FONDAZIONE TEATRO DONIZETTI – FESTIVAL DONIZETTI OPERA
Ufficio stampa
Piazza Matteotti60 – 24122 Bergamo (I) pressopera@fondazioneteatrodonizetti.org

I registi del festival 2022

Valentina Carrasco
Nata a Buenos Aires, studia musica, danza e letteratura; inizia a lavorare nel mondo del cinema e dei video e si trasferisce a Parigi. Collabora con La Fura dels Baus dal 2000, partecipando a manifestazioni come il Barcelona Forum 2004, il Beittedine Festival a Beirut e la Biennale d’Arte Contemporanea di Valencia. Prende parte alla prima mondiale di Auf den Marmorklippen di Battistelli al Teatro di Mannheim e alla realizzazione di Die Zauberflöte di Mozart alla Ruhr Triennale nel 2004 e poi al Teatro Real di Madrid e all’Opéra di Parigi. Collabora alla creazione di Das Rheingold e Die Walküre di Wagner al Maggio Musicale Fiorentino e al Palau de les Arts di Valencia, diretti da Zubin Mehta (2007-2010); con Carlus Padrissa nel 2008 co-dirige Michaels Reise um die Erde di Stockhausen alle Wiener Festwochen, a Colonia, alla Biennale di Venezia e al Festival d’Automne di Parigi. Nel 2011, contribuisce alla realizzazione di Quartet di Luca Francesconi, regia di Àlex Ollé, per la Scala di Milano, l’Holland Festival di Amsterdam e Lille e di Tristan und Isolde di Wagner all’Opera di Lione. In veste di regista mette in scena Le Grand Macabre di Ligeti alla Monnaie di Bruxelles, all’Opera di Roma, alla English National Opera di Londra, al Liceu di Barcellona, al Colón di Buenos Aires e all’Adelaide Festival del 2010, produzione premiata in Europa e editata in DVD.
Nel 2012 progetta una mostra permanente per la città di Zhongshan in Cina; firma una nuova regia del Der Ring des Nibelungen di Wagner al Colón di Buenos Aires. Debutta all’Arena di Verona nel 2013 realizzando le coreografie e collaborando con la Fura dels Baus per la regia di Aida di Verdi. Nell’estate 2017 firma la regia di Carmen di Bizet per il Teatro dell’Opera a Caracalla, nel 2018 quella del Trovatore per la Rete Lirica delle Marche e nel 2019 è tornata a Roma per inaugurare la stagione con Les vêpres siciliennes. Nel 2021 debutta al Macerata Opera Festival con Aida in occasione del centenario dell’opera allo Sferisterio.

Francesco Micheli
Nato a Bergamo nel 1972, laureato in Lettere Moderne, si è diplomato alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. La sua carriera professionale si è sviluppata nel tempo secondo un doppio binario: da una parte il percorso come direttore artistico di manifestazioni di rilevanza internazionale, strettamente connesso all’ideazione di progetti innovativi sempre in ambito operistico; dall’altra corre parallela l’attività di regista in Italia e all’estero, senza trascurare l’insegnamento. Dal 2012 al 2017 è stato direttore artistico del Macerata Opera Festival allo Sferisterio che ha rilanciato riportandolo all’originario prestigio internazionale con lusinghieri riscontri di critica e pubblico. Dal dicembre 2014 è direttore artistico della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo dove sta realizzando una profonda rivoluzione prospettica sul ruolo e le opere del compositore orobico, portando nella città natale i valori e le idee che sostanziano il suo progetto artistico. La creatività di Micheli trova forma anche in una serie di progetti, in collaborazione con diversi teatri, pensati per dare al più vasto pubblico la possibilità di avvicinarsi al mondo operistico. L’attività divulgativa lo ha visto autore e presentatore in ambito televisivo per le reti Sky Classica, Sky Arte e Rai1 nell’ideazione e conduzione di programmi relativi all’opera. Dal 2017 collabora con Elio con il quale ha ideato il format teatrale “Cantiere Opera” dedicato ai grandi compositori e che, dopo il debutto a Firenze, ha girato numerosi teatri italiani, ed è alla base del libro edito da Rizzoli “L’opera è polvere da sparo”.Sul fronte registico, dopo gli inizi in As.Li.Co., numerosi i teatri e i Festival nazionali e internazionali per cui Micheli ha firmato la regia di opere sovente rimaste in repertorio, alla Fenice di Venezia, all’Arena di Verona, al Maggio Musicale Fiorentino, al Teatro Massimo di Palermo, al Comunale di Bologna e all’NCPA di Pechino. Nel luglio 2019, in occasione del 50° anniversario dell’allunaggio, è stato ospite dell’Artosphere Festival Orchestra come autore e narratore dello spettacolo The Moon al Walton Arts Center di Fayetteville (Arkansas). Nel novembre 2019 ha messo in scena nel cantiere del restauro del Teatro Donizetti di
Bergamo, l’opera ritrovata del compositore bergamasco L’angede Nisida che ha ottenuto il premio Abbiati dell’Associazione Nazionale Critici Musicali. La redazione del mensile italiano «Classic Voice» lo ha eletto fra i dieci personaggi che hanno segnato il mondo musicale nel 2019. Da alcune settimane è stato pubblicato da Curci “Il lago dei cigni” raccontato da Micheli con le musiche eseguite dalla Filarmonica della Scala e le illustrazioni di Marino Neri. Nel 2021 ha messo in scena per il Donizetti Opera Medea in Corinto di Mayr.

Gianluca Falaschi Nato a Roma, attivo in teatro, opera, balletto e cinema, Falaschi ha debuttato nell’opera al Teatro Comunale di Modena, firmando i costumi del Trittico di Puccini con la regia di Cristina Pezzoli. Ha disegnato diverse produzioni di Lydya Steier come: Les Troyens, Alcina, Armida, Der Fliegende Holländer, Perela. Tra le produzioni in cui è stato coinvolto come costumista da citare Il barbiere di Siviglia (Boston Lyric Opera) Cardillac (Teatro dell’Opera di Firenze), Miseria e Nobiltà (Teatro Carlo Felice di Genova), Maria Stuarda (Teatro Carlo Felice di Genova, 2017), Anna Bolena (Teatro Regio di Parma, 2017), Il barbiere di Siviglia (Teatro Nazionale Greco di Atene, 2016), La Donna Serpente (Teatro
Regio di Torino 2016), Roberto Devereux (Teatro Carlo Felice di Genova 2016), Lucia di Lammermoor (Teatro Carlo

FONDAZIONE TEATRO DONIZETTI – FESTIVAL DONIZETTI OPERA
Ufficio stampa
Piazza Matteotti60 – 24122 Bergamo (I) pressopera@fondazioneteatrodonizetti.org

Felice di Genova 2014, Royal Opera House, Muscat Oman, 2016); Pagliacci (Theatro Municipal Sao Paulo, Brasile 2014). Gianluca Falaschi ha avuto una lunga collaborazione artistica con il regista Davide Livermore. Tra le produzioni più significative: La fille du régiment al Teatro Verdi Trieste, Ciro in Babilonia, L’Italiana in Algeri e Il turco in Italia al Rossini Opera Festival, Carmen a Genova, Il barbiere di Siviglia a Roma, Adriana Lecouvreur a Montecarlo, Don Pasquale, Attila e Tosca, entrambe produzioni inaugurali delle stagioni al Teatro alla Scala. Come scenografo e costumista ha lavorato per produzioni come: Il Mago di Oz, Royal New Zealand Ballet. Oltre al suo coinvolgimento nell’opera lirica si è coinvolto anche nel teatro di prosa per il quale è stato il costumista di 100 produzioni. Da citare: L’Avaro e Les Femmes Savant di Moliére (Teatro Nazionale di Napoli), L’ipocondriaco (Teatro Due – Teatro Nazionale di Parma), Sogno di una notte di mezza estate e Molto rumore per nulla di Shakespeare (Teatro Due – Teatro Nazionale di Parma); Otello (Teatro Nazionale delle Marche), Lear di Edward Bond (Teatro Nazionale di Roma). La dedizione di Gianluca Falaschi verso i giovani lo ha portato a condividere la sua preziosa esperienza con gli studenti dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, a Roma, dove è docente di costume design. Vincitore del Premio Abbiati come miglior costumista per Ciro in Babilonia, del Premio Opernwelt come costumista per Perelà, Armida e Alcina.
Nel 2021 amplia la sua attività firmando anche la regia di Angelica al Festival della Valle d’Itria di Martina Franca e Adriana Lecouvreur a Mainz. Nel 2022 firma la regia di Griselda al Teatro La Fenice di Venezia.

COMUNICATO STAMPA

La partitura autografa della Lucia di Lammermoor di Donizetti da Bergamo a New York in occasione della nuova produzione al MET diretta da Riccardo Frizza

Il prezioso manoscritto sarà esposto dal 21 aprile all’Istituto Italiano di Cultura su Park Avenue

New York, 686 Park Avenue, 21 aprile – 21 maggio 2022

Lucia di Lammermoor è certamente, con L’elisir d’amore, la più celebre opera di Gaetano Donizetti e la più rappresentata in tutto il mondo. Grazie a una donazione del 1985 della famiglia Perolari, la città di Bergamo ha potuto acquistare la partitura autografa di quest’opera andata in scena per la prima volta al Teatro di San Carlo di Napoli nel 1835 ed la custodisce presso la Biblioteca Mai. Questo prezioso manoscritto fra qualche settimana volerà per la prima volta oltreoceano per essere esposto all’Istituto Italiano di Cultura di New York diretto da Fabio Finotti in occasione della nuova, attesissima, produzione della Lucia di Lammermoor al Metropolitan Opera House con Riccardo Frizza sul podio.

«Lucia di Lammermoor è un capolavoro – sottolinea Fabio Finotti direttore dell’IIC di New York – sia nel romanzo originale di Walter Scott, sia nella ricreazione di Donizetti. Ci parla di un tema che non potrebbe essere più attuale: delle donne, dei loro silenzi, delle sofferenze e delle censure che per secoli si sono inflitte. Lucia di Lammermoor in un certo senso è Freud prima di Freud. L’Istituto Italiano di Cultura di New York è orgoglioso quindi di ospitare la testimonianza di un capolavoro universale».

«Grazie a questo invito dell’IIC – afferma Nadia Ghisalberti assessore alla Cultura del Comune di Bergamo – il manoscritto autografo della partitura della Lucia di Lammermoor, patrimonio prezioso della città di Bergamo, custodito con cura, competenza e amore nella Biblioteca Civica, vola a New York, e diventa testimonianza concreta della grande musica di Gaetano Donizetti e ambasciatore nel mondo del melodramma, quella cultura italiana per cui siamo universalmente noti. E attraverso questa presenza l’antico documento saprà raccontare anche la città del grande compositore che nel 2023 sarà Capitale Italiana di Cultura»

«È un’occasione straordinaria – dichiara Maria Elisabetta Manca responsabile della Biblioteca Civica “Angelo Mai” e Archivi storici di Bergamo – perché il manoscritto di Donizetti, già di per sé raramente esposto in città, è al suo primo prestito internazionale. La Biblioteca lo custodisce dal 1985 grazie al munifico dono della famiglia bergamasca Perolari e rappresenta uno degli esemplari più preziosi dei propri ingenti fondi musicali di oltre 50.000 manoscritti e stampe, diverse centinaia di libretti per musica e documenti sonori oltre ad un’ampia bibliografia sulla musica».

Il 21 aprile quindi nella sede dell’IIC su Park Avenue sarà organizzata una tavola rotonda con la partecipazione di Riccardo Frizza, direttore musicale del festival Donizetti Opera e il contributo di alcuni video preparati a Bergamo che mostreranno Bergamo e i tesori della Biblioteca “Angelo Mai”. Sarà inoltre l’occasione per presentare l’edizione critica della Lucia di Lammermoor a cura di Gabriele Dotto – che sarà all’IIC – e Roger Parker, edita da alcuni mesi da Ricordi nell’ambito dell’Edizione Nazionale realizzata con la collaborazione e il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti.
Il manoscritto, composto da 181 fogli rilegati in un volume di 370×270 mm, sarà collocato in mostra all’interno di uno speciale bacheca climatizzata realizzata per l’occasione da Arterìa – azienda leader in Italia per l’imballaggio, il trasporto e l’installazione di opere d’arte – nel pieno rispetto delle prescrizioni di tutela del bene.

Il debutto della nuova produzione dell’opera di Donizetti sul palcoscenico newyorkese è previsto per sabato 23 aprile e andrà avanti con 8 repliche sino al 21 maggio: la regia è dell’australiano Simon Stone, “enfant terrible” dei palcoscenici internazionali; in scena, nel ruolo della protagonista, il soprano Nadine Sierra; il tenore Javier Camarena – noto al pubblico del festival Donizetti Opera – sarà Edgardo.
La documentazione dell’esposizione della partitura manoscritta di Lucia di Lammermoor di a New York, nonché i contributi testuali che sono in preparazione, insieme ad alcuni video e approfondimenti, saranno disponibili anche sulla piattaforma stanzeitaliane.it che da un anno costituisce il museo virtuale dell’IIC: un modo per rendere fruibile l’intero lavoro documentario agli studiosi e al pubblico che non è a New York.
Gaetano Donizetti, Lucia di Lammermoor. Dramma tragico per il Regio Teatro di San Carlo, Napoli, estate 1835; parole di Salvatore Cammarano. Partitura autografa di 181 fogli – (Cassaf. 6.12).

Già all’epoca della prima esecuzione dell’opera, avvenuta al Teatro San Carlo il 26 settembre 1835, la partitura autografa della Lucia di Lammermoor fu acquisita dall’editore napoletano Guglielmo Cottrau, socio di Giuseppe Girard. La casa editrice partenopea infatti, a quell’epoca, aveva la proprietà di tutte le opere rappresentate nei teatri napoletani San Carlo e Nuovo, essendo anche appaltatrice della copisteria incaricata di copiare le parti per gli esecutori. Per un secolo, quindi, la partitura dell’opera donizettiana restò in possesso della casa editrice. Da segnalare, nel 1866, un’annotazione manoscritta e un timbro posti al recto del primo foglio, volti a certificare l’autenticità dell’opera, ai fini della tutela del diritto d’autore. Ciò a seguito della legge del 20 giugno 1865 (la prima legge unitaria italiana sul diritto d’autore) e del Regio Decreto n. 2439 del 29 luglio successivo. L’organo dell’amministrazione centrale competente in materia era il Ministero dell’agricoltura e del commercio, in seno al quale operava un apposito «Ufficio della proprietà letteraria». Nel 1935 Giovanni Treccani degli Alfieri acquistò, tramite il libraio antiquario Casella di Napoli, dagli eredi degli editori Girard e Cottrau, il prezioso manoscritto, prima che questo prendesse la via dell’America, come si legge nell’annotazione autografa dello stesso Giovanni Treccani posta sul foglio di guardia anteriore. Industriale del settore tessile e senatore del Regno nel 1924, Treccani degli Alfieri fondò, l’anno successivo, l’Istituto Giovanni Treccani per la pubblicazione dell’Enciclopedia Italiana e del Dizionario Biografico degli Italiani. Il grande mecenate promosse successivamente un’elegante edizione in facsimile della partitura donizettiana, che uscì nel 1941, con tiratura limitata a 300 esemplari, per l’editore milanese Bestetti, con note introduttive di Guido Zavadini (Parma, 1868 – Bergamo, 1958), musicologo e primo conservatore del Museo Donizettiano di Bergamo. Al verso del piatto anteriore della partitura troviamo l’ex libris prestampato di Giovanni Treccani degli Alfieri; alla sua morte, avvenuta nel 1961, la partitura rimase in possesso dei discendenti. Nel 1985 la famiglia Perolari ne finanziò l’acquisto da parte del Comune di Bergamo, che ne venne in possesso il 19 marzo di quell’anno, come si ricava da altra annotazione autografa di Aldo Perolari. Da allora la partitura è custodita nel caveau della Biblioteca Mai. Nel 2006, grazie a un finanziamento del Ministero dei Beni Culturali, si è proceduto alla digitalizzazione dell’intera partitura, che è possibile sfogliare sul portale Internet Culturale.

Gli 82 Istituti Italiani di Cultura (IIC) nel mondo sono organi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). Promuovono all’estero l’immagine dell’Italia e la sua cultura umanistica e scientifica e collaborano con le principali istituzioni culturali del paese in cui operano. Sostengono corsi di lingua e cultura italiana; gestiscono un’efficiente rete di biblioteche; creano contatti tra gli operatori culturali italiani e stranieri; facilitano il dialogo tra le culture fondato sui principi della democrazia. L’IIC di New York è stato istituito ufficialmente nel 1961, ma ha le sue radici già nel 1956 con le attività culturali promosse dal Consolato. Ha sede in una palazzina neo-georgiana del 1919 situata al 686 di Park Avenue. La palazzina, progettata dagli architetti W.A. Delano & C.H. Aldrich, è collegata da una terrazza al Consolato Italiano. La biblioteca dell’Istituto, dedicata a Lorenzo Da Ponte, è attualmente costituita da più di trentamila volumi.Da un’idea del direttore dell’IIC di New York Fabio Finotti (autore anche dei testi sulla piattaforma), “Stanze italiane” è un progetto prodotto dall’Istituto Italiano di Cultura di New York – Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con la collaborazione di Malina Mannarino (segreteria di direzione) e di Floriana Tessitore (programmazione e produzione); il sito e i social media curati da “Cultura e digitale”, l’art direction è di Venti caratteruzzi. La regia dei video – realizzati in varie sedi, grazie a una fitta rete di collaboratori e coordinata in remoto – è di Emanuele Cammarata. L’ufficio stampa è curato da Simonetta Trovato.

New York, 29 marzo 2022

L’immagine del Festival Donizetti Opera 2022

I protagonisti del Festival, approdano quest’anno, in un mondo surreale, fatto di sogni e astrazione. Donizetti è allo stesso tempo creatore ed esploratore di questi luoghi fantastici, realizzati dalla matita di Elena Xausa.
Le opere vengono quindi rappresentate da elementi simbolici e quasi immateriali e i ritratti di Francesco Micheli, Riccardo Frizza e Alex Esposito ricordano il cubismo di Picasso.

Studio Temp
Progetto grafico
Studio di progettazione grafica fondato nel 2007 a Bergamo da Guido Daminelli, Marco Fasolini e Fausto Giliberti. Temp si occupa di identità visiva, graphic design, editoria e web design per clienti nazionali e internazionali, tra i quali figurano Louis Vuitton, Nike, GAMeC, Off-White, Vogue Italia, ArtVerona, Acerbis International.

Elena Xausa
Illustratrice
Elena Xausa (1984) è un’illustratrice e artista italiana di fama internazionale, che dopo essersi trasferita a Venezia, Berlino, Milano e New York, è tornata a vivere a Marostica (VI), sua città natale. Elena ha prestato il suo segno alle più importanti riviste e magazine internazionali e a brand selezionati riconosciuti a livello mondiale.
Negli anni ha continuato a dedicarsi a una ricerca artistica personale che l’ha portata ad esplorare le infinite possibilità del disegno e a sviluppare il proprio lavoro anche nella terza dimensione, con la creazione di installazioni site specific, oggetti di design e capi d’abbigliamento. Dal 2021 insegna presso Iuav Design della Moda.

www.gaetanodonizetti.org
Ufficio stampa della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo – Festival Donizetti Opera
Floriana Tessitore +39 3387339981 tessitore@fondazioneteatrodonizetti.org Walter Vitale pressopera@fondazioneteatrodonizetti.org
Milano, 29 marzo 2022 (f.t.)

FONDAZIONE TEATRO DONIZETTI – FESTIVAL DONIZETTI OPERA
Ufficio stampa
Piazza Matteotti60 – 24122 Bergamo (I) pressopera@fondazioneteatrodonizetti.org

DONIZETTI OPERA

ANTEPRIMA 2022

DAL 17 NOVEMBRE
AL 4 DICEMBRE
A Bergamo la rassegna internazionale dedicata al grande compositore
FROM NOVEMBER 17
TO DECEMBER 4
The International festival of Bergamo, birthplace of the great Italian composer

GAETANODONIZETTI.ORG

Luogo misterioso, 17 e 24 novembre, 1 dicembre
LU OpeRave
direttore creativo Protopapa
libretto Maniaci d’amore
musiche IlRomantico, H.E.R.

Teatro Donizetti, 18 e 27 novembre, 3 dicembre
La favorite
Opéra en quatre actes di
Alphonse Royer e Gustave Vaëz
Musica di Gaetano Donizetti

Prima esecuzione:
Parigi, Théâtre de l’Académie
Royale de Musique, 2 dicembre 1840
Edizione critica a cura di Rebecca Harris-Warrick
© Casa Ricordi, Milano con la collaborazione e il contributo del Comune di Bergamo e della Fondazione Teatro Donizetti

Teatro Sociale, 19 e 25 novembre, 4 dicembre
Chiara e Serafina
ossia “Il pirata”
Melodramma semiserio in due atti di Felice Romani Musica di Gaetano Donizetti

Prima esecuzione: Milano, Imperial Regio Teatro alla Scala, 26 ottobre 1822
Edizione sull’autografo a cura di Alberto Sonzogni
© Fondazione Teatro Donizetti Progetto #Donizetti200
Regia e coreografia Mattia Agatiello con David Blank, Laura Ulloa Fattoria Vittadini
Nuova creazione della Fondazione Teatro Donizetti ispirata a Lucia di Lammermoor

Direttore Riccardo Frizza
Regia Valentina Carrasco
Scene Carles Berga e Peter van Praet
Costumi Silvia Aymonino Coreografia Massimiliano Volpini Lighting design Peter van Praet

Léonor de Guzman Annalisa Stroppa
Fernand Javier Camarena Alphonse XI Florian Sempey Balthazar Evgeny Stavinsky Don Gaspar Edoardo Milletti Inès Caterina Di Tonno

Orchestra Donizetti Opera
Coro Donizetti Opera e Coro dell’Accademia Teatro alla Scala
Maestro del Coro Salvo Sgrò

Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Donizetti in coproduzione con l’Opéra National de Bordeaux

Direttore Sesto Quatrini
Regia, scene e costumi Gianluca Falaschi Lighting design Emanuele Agliati Drammaturgo Mattia Palma

Don Meschino Pietro Spagnoli
e con i solisti dell’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala:
Don Alvaro Matías Moncada
Serafina Fan Zhoy, Nicole Wacker
Chiara Aleksandrina Mihaylova, Greta Doveri
Don Fernando Matías Moncada Don Ramiro Huyn-Seo Davide Park Picaro Sung-Hwan Damien Park Lisetta Valentina Pluzhnikova Agnese Mara Gaudenzi
Spalatro Andrea Tanzillo
Gennaro Giuseppe De Luca

Orchestra Gli Originali
Coro dell’Accademia Teatro alla Scala
Maestro del Coro Salvo Sgrò
Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Donizetti in collaborazione con l’Accademia Teatro alla Scala

Teatro Donizetti, 20 e 26 novembre, 2 dicembre

L’aio nell’imbarazzo
Melodramma giocoso in due atti a sette voci di Jacopo Ferretti
Musica di Gaetano Donizetti

Prima esecuzione: Roma, Teatro Valle, 4 febbraio 1824 Edizione critica a cura di Maria Chiara Bertieri
© Fondazione Teatro Donizetti
Direttore Vincenzo Milletarì Regia Francesco Micheli Scene Mauro Tinti
Costumi Giada Masi
Lighting design Peter van Praet Video Studio Temp Drammaturgo Alberto Mattioli

Il marchese Giulio Antiquati Alessandro Corbelli
Gregorio Cordebono Alex Esposito
e con gli Allievi della Bottega Donizetti

Orchestra Donizetti Opera Coro Donizetti Opera
Maestro del Coro Bruno Casoni

Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Donizetti

Giovedì 17 novembre – 20.00 Luogo misterioso LU OPERAVE fuori abbonamento
Venerdì 18 novembre – 20.00 Teatro Donizetti LA FAVORITE Turno A
Sabato 19 novembre – 20.00 Teatro Sociale CHIARA E SERAFINA fuori abbonamento
Domenica 20 novembre – 15.30 Teatro Donizetti L’AIO NELL’IMBARAZZO Turno C
Giovedì 24 novembre – 20.00 Luogo misterioso LU OPERAVE fuori abbonamento
Venerdì 25 novembre – 20.00 Teatro Sociale CHIARA E SERAFINA Turno A
Sabato 26 novembre – 20.00 Teatro Donizetti L’AIO NELL’IMBARAZZO fuori abbonamento
Domenica 27 novembre – 15.30 Teatro Donizetti LA FAVORITE Turno C
Giovedì 1 dicembre – 20.00 Luogo misterioso LU OPERAVE fuori abbonamento
Venerdì 2 dicembre – 20.00 Teatro Donizetti L’AIO NELL’IMBARAZZO Turno A
Sabato 3 dicembre – 20.00 Teatro Donizetti LA FAVORITE fuori abbonamento
Domenica 4 dicembre – 15.30 Teatro Sociale CHIARA E SERAFINA Turno C
Mixopera vol. 1
Mixopera è un EP in collaborazione con l’etichetta FLUIDOSTUDIO, disponibile su Spotify, iTunes, Amazon Music, YouTube Music: un progetto di elettronica ispirato alla musica di Donizetti con la partecipazione di Protopapa + IlRomantico, Plastica, Vergo, ELASI, H.E.R.

Biglietteria del Teatro Donizetti
Piazza Cavour, 15 – Bergamo
T. +39 035 41 60 601 / 602 / 603 – biglietteria@fondazioneteatrodonizetti.org Da martedì a sabato 13.00 – 20.00 GRUPPI gruppi@fondazioneteatrodonizetti.org
ONLINE gaetanodonizetti.org – teatrodonizetti.it – vivaticket.com

Prelazioni Festival 2022 Dal 7 aprile al 7 maggio 2022, presso la Biglietteria del Teatro Donizetti, conferma il tuo abbonamento (turni A-C)
Prenotazioni gruppi, carnet e biglietti singoli Dal 7 aprile al 21 maggio 2022
Vendita online Dal 7 giugno 2022

Costo dei biglietti
La favorite e L’aio nell’imbarazzo: da 110 euro a 15 euro
Chiara e Serafina: da 95 euro a 15 euro
LU OpeRave: da 15 euro

Ridotto 1 (20%)
Over 65 – Portatori di handicap (min. 75%) – Gruppi di almeno 15 persone – Studenti delle scuole di teatro, di musica e del Conservatorio di Bergamo (anche non under30)

Ridotto 2 (45%)
Under 30 – FamilyCard

Gli sconti non sono cumulabili

Carnet weekend
Tutti gli spettacoli di ciascun fine settimana con lo sconto del 25%

Carnet sabato
I biglietti delle tre opere in tre sabati diversi con lo sconto del 25%
Fondazione Teatro Donizetti
Festival Donizetti Opera
Piazza Matteotti, 60 (24122) Bergamo
T. +39 035 4160600
info@fondazioneteatrodonizetti.org
2019
teatrodonizetti.it / gaetanodonizetti.org BEST FESTIVAL

Un ringraziamento speciale agli Ambasciatori di Donizetti
che sostengono l’attività della Fondazione Teatro Donizetti (artbonus.gov.it)

operaclassica: Donizetti opera 2022, i protagonisti. video.

 

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