Serena conduce operaclassica eco italiano

Il direttore principale del maggio maestro Daniele Gatti, dirige martedì 26 aprile 2022 alle ore 20

Daniele Gatti– Chiefconductor Royal Concertgebouw Orchestra.Photo: Marco Borggreve

il concerto inaugurale del ciclo sinfonico del Festival.

In programma il “Lamento d’Arianna” di Claudio Monteverdi, “Orpheus” di Franz Liszt e “Perséphone” di Igor Stravinskij.

 

Per il “Lamento d’Arianna”, sul podio, il Maestro del Coro e del Coro di voci bianche Lorenzo Fratini.

Nel “Perséphone” l’annunciato tenore Juan Francisco Gatell rinuncia suo malgrado alla partecipazione e al suo posto canta

Bernard Richter. Voce recitante nell’esecuzione è Sylvie Rohrer

Il Teatro del Maggio ringrazia Terna per il sostegno al concerto inaugurale

 

Firenze, 22 aprile 2022 – A dieci giorni dall’inaugurazione operistica per l’84º Festival del Maggio Musicale Fiorentino con Orphée et Euridice di Gluck,  il maestro Daniele Gatti torna sul podio della sala Zubin Mehta per l’inaugurazione sinfonica del Festival: in cartellone un interessante programma, dedicato alla classicità, in perfetta armonia con il segno tematico Mito, amore e fabula, che caratterizza per intero l’84º Maggio Musicale Fiorentino: il “Lamento d’Arianna” di Claudio Monteverdi, “Orpheus” di Franz Liszt e “Perséphone” di Igor Stravinskij.

Il tenore Juan Francisco Gatell, annunciato nell’esecuzione di “Perséphone” di Igor Stravinskij ha rinunciato alla sua interpretazione e ha dichiarato: “Con molto rammarico sono costretto a rinunciare a partecipare al concerto del 26 aprile, durante il quale avrei dovuto cantare in Perséphone di Stravinskij. La difficoltà del mio impegno in Orphée et Euridice, opera eseguita senza intervallo, e la particolare concentrazione richiesta dalla registrazione del dvd e della sequenza delle recite del 19, 21, 23 aprile m’impediscono di partecipare alle prove del concerto programmate negli stessi giorni. Mi dispiace molto per questa occasione, ma sono felice di poter tornare a cantare in un prossimo concerto, al più presto, al Teatro del Maggio.” Il tenore Bernard Richter, applaudito dal pubblico del Maggio lo scorso novembre 2021 in occasione dell’esecuzione di Die Schöpfung di Haydn con la direzione del maestro Mehta sarà quindi il protagonista assieme alla voce recitante di Sylvie Rohrer del Perséphone, melologo di Igor Stravinskij. Il Teatro del Maggio lo ringrazia per la sua disponibilità.

Apre il concerto il Lamento d’Arianna, SV 107 di Claudio Monteverdi, per coro a cinque voci e basso continuo unico brano superstite del melodramma concepito per la corte mantovana, che viene diretto dal maestro del Coro e del Coro di voci bianche Lorenzo Fratini; segue poi Orpheus, poema sinfonico n.4 di Franz Liszt, uno dei quattro poemi sinfonici che il compositore scrisse su uomini del passato dal genio creativo, eroici o leggendari. In conclusione Perséphone, melologo in tre scene di Igor Stravinskij commissionata nel 1933 da Ida Rubinstein con l’idea di far rivivere la meravigliosa triade del Teatro Greco: Poesia, Musica e Danza.

Il fil rouge della serata sinfonica si lega saldamente al tema del mito, uno dei tre poli trainanti dell’84º Festival del Maggio e base inoltre dell’opera inaugurale, Orphée et Euridice, diretta sempre dal maestro Daniele Gatti per la regia di Pierre Audi andata in scena il 12 aprile con altre quattro repliche: “Il mio primo concerto sinfonico prevede, oltre all’Orpheus di Liszt, due pezzi come il Lamento d’Arianna Perséphone, che sono esempi perfetti di quello che è il tema del mito greco. L’idea di avere dei programmi sinfonici che possano, attraverso i temi trattati, ‘sostenere’ il filo conduttore del Festival è davvero fondamentale”  – ha affermato a riguardo il maestro Gatti  – “Concerti e opere caratterizzati e legati  da una particolare tematica, arricchiscono sicuramente la proposta del Maggio”.

Per  l’esecuzione del Lamento d’Arianna, la direzione è affidata al maestro del Coro e del Coro di voci bianche Lorenzo Fratini: “Il programma del concerto è davvero interessante; sarà curioso affiancare la musica di Monteverdi, dove il Coro sarà presente in un organico ridotto, con quella di  Stravinskij dove il Coro sarà più numeroso e affiancato da quello di voci bianche: seppur separate da oltre tre secoli, fra le due composizioni esiste una forte diade, rappresentata dall’uso della parola che in Monteverdi diventa gesto musicale e in Perséphone diventa fonte d’ispirazione e di atmosfera”. Continuando, il maestro Fratini si è soffermato inoltre sul lavoro svolto insieme al maestro Daniele Gatti: “Lavorare insieme al maestro Gatti è assolutamente una grande soddisfazione, anche gli artisti del Coro sono davvero molto contenti del suo arrivo”.

Il maestro Lorenzo Fratini è diplomato in composizione, composizione polifonica vocale, musica corale e direzione di coro, strumentazione per banda e clarinetto presso i Conservatori di Bologna, Ferrara, Firenze e Milano, il maestro Fratini frequenta corsi di direzione d’orchestra tenuti da Gustav Kuhn, Gianluigi Gelmetti e Piero Bellugi e di direzione di coro con Roberto Gabbiani, Fabio Lombardo, Andrew Lawrence King e Diego Fasolis. Come direttore d’orchestra guida l’Orchestra Regionale Toscana, le orchestre della Radio di Bucarest, del Teatro di Cluj-Napoca, del Teatro Olimpico di Vicenza, del Teatro Verdi di Trieste e del Teatro Comunale di Bologna. Dopo un breve periodo al Carlo Felice di Genova, dal 2004 al 2010 è Maestro del Coro del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e, dal gennaio 2011 al dicembre 2012, del Teatro Comunale di Bologna. Dal gennaio 2013 è Maestro del Coro

del Maggio Musicale Fiorentino.

Due i solisti per l’esecuzione di Perséphone, melologo conclusivo della serata: Sylvie Rohrer è la voce recitante; nata a Berna, si è formata all’ “Accademia di recitazione” di Zurigo (ora chiamata “Università delle arti” di Zurigo). Nel 1995 e nel 1996 la rivista Theatre heute l’ha nominata “Miglior giovane attrice”. Nel 1996 ha anche ricevuto il “Boy Gobert Award”. Sylvie Rohrer fa parte dell’ensemble Burgtheater di Vienna dal 1999. Nel 2007 ha ricevuto il “Nestroy Theatre Award” nella categoria Miglior Attrice. Ha avuto partecipazioni al Festival di Salisburgo, al Berliner Ensemble e alla Schauspielhaus di Zurigo.  Bernard Richter, che torna sulle scene fiorentine a distanza di pochi mesi dall’ultima esibizione del 24 novembre 2021 con  la direzione del maestro Zubin Mehta, è nato a Neuchâtel, Svizzera, e ha studiato canto nella sua città natale prima di trasferirsi al Biel Opera Studio: nel corso della sua carriera si è distinto come un valido interprete sia del repertorio operistico sia di quello sinfonico.

Il Teatro del Maggio ringrazia Terna per il sostegno.

Il programma:

Claudio Monteverdi

Lamento d’Arianna, SV 107

Stando ai resoconti dell’epoca, non vi era casa all’inizio del XVII secolo in cui mancasse una copia del Lamento di Arianna. La scena tanto nota era parte de L’Arianna, la seconda opera di Monteverdi, realizzata a Mantova in occasione dei festeggiamenti nuziali tra Francesco Gonzaga e Margherita di Savoia nel 1608. Dell’opera, purtroppo andata perduta, si era conservato solo quell’unico brano che da solo, tuttavia, bastò a garantire fama imperitura al suo creatore. La scena del Lamento era stata il momento topico della rappresentazione e Monteverdi stesso la considerava la “più essenzial parte”, tanto che in seguito decise di pubblicarla anche nella versione rielaborata per cinque voci e basso continuo nel Sesto libro de madrigali. Pagina iconica della letteratura musicale del Seicento, il Lamento esprime il tormento di Arianna tradita e abbandonata attraverso audacie armoniche e ripetuti cromatismi, fin dal celeberrimo incipit – “Lasciatemi morire” – modellato su una linea melodica discendente carica di pathos.

Franz Liszt
Orpheus, poema sinfonico n. 4 
R.415

Orpheus è il quarto dei dodici poemi sinfonici composti da Liszt nel decennio 1848-1858. La sua nascita è strettamente legata all’Orfeo e Euridice di Gluck che Liszt diresse il 16 febbraio 1854 alla corte di Weimar, dove era kappelmeister. Per quell’occasione scrisse infatti due brani da aggiungere alla partitura: un’ouverture e un postludio finale. La riuscita musicale dell’ouverture fu tale che Liszt, pochi mesi dopo, decise di trasformarla in poema sinfonico e con il titolo di Orpheus lo diede alle stampe nel 1856. Nel poema di Liszt Orfeo è ritratto musicalmente nei suoi tratti peculiari: l’artista per antonomasia che con la dolcezza del suo canto riesce ad ammaliare uomini e animali. Orfeo è il simbolo dell’Arte civilizzatrice che porta bellezza e armonia all’umanità, e in tal guisa la scrittura di Liszt si dipana luminosa con ampie campate melodiche e con una strumentazione cristallina, dove spiccano i lunghi a solo del violino e gli arpeggi delle due arpe che rimandano al suono della lira di Orfeo.

Igor Stravinskij 

Perséphone 

Nel 1933 la ballerina e coreografa Ida Rubinstein coinvolse Igor Stravinskij in un progetto che voleva unire poesia, danza e musica. Il testo prescelto dalla Rubinstein era di André Gide ed era ispirato all’Inno di Demetra di Omero, che narra la discesa agli Inferi di Persefone e la conseguente nascita delle stagioni. Il frutto del lavoro congiunto dei tre artisti fu Perséphone, melologo in tre scene che debuttò il 30 aprile 1934 a Parigi. In questo particolare tipo di spettacolo – dove il testo poetico, in parte declamato e in parte cantato, è inframmezzato da brani musicali che fungono da commento – è fondamentale il rapporto tra poesia e musica che devono perseguire il medesimo fine in totale armonia. Ma Stravinskij e Gide avevano idee e gusti diversi tanto che il poeta, poco prima del debutto parigino, decise di farsi da parte. Le incomprensioni erano dovute per lo più alla diversa concezione dello spettacolo. Gide riteneva sacrificata la sua poesia nella riduzione di alcuni personaggi del poema a ruoli esclusivamente danzati ma, soprattutto, nel trattamento musicale riservatogli da Stravinskij, che aveva preferito un’intonazione del verso più attenta alla sonorità che al senso, ovvero lontana da ogni intento realistico. Articolata in tre sezioni, Perséphone schiera in campo una ricca compagine vocale – una voce recitante, un tenore, un coro misto e un coro di voci bianche – a cui si affianca una nutrita orchestra dove compare anche il pianoforte.

 

La locandina:

Claudio Monteverdi  

Lamento d’Arianna, SV 107

Da Il Sesto libro de’ Madrigali a cinque voci

per coro a cinque voci e basso continuo

su testo di Ottavio Rinuccini

Prima parte: Lasciatemi morire / Seconda parte: O Teseo, Teseo mio /

Terza parte: Dove, dov’è la fede / Quarta parte: Ahi ch’ei non pur risponde

direttore Lorenzo Fratini

Basso continuo:

violoncello Michele Tazzari

clavicembalo Andrea Perugi

Franz Liszt 

Orpheus, poema sinfonico n. 4 R.415

Igor Stravinskij

Perséphone

Mélodrame en trois parties

Poéme de André Gide dall’Inno omerico a Demetra

per voce recitante, tenore, coro, coro di voci bianche e orchestra

Edizione: Boosey & Hawkes, London

Rappresentante per l’Italia: Casa Ricordi, Milano

I Perséphone ravie / II Perséphone aux Enfers / III Perséphone renaissante

Direttore Daniele Gatti

Tenore Bernard Richter 

Voce recitante Sylvie Rohrer 

Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino 

Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino 

Maestro del Coro e del Coro di voci bianche

Lorenzo Fratini 

Maestro preparatore del Coro di voci bianche Sara Matteucci

Prezzi:

Settore D: 25€  – Settore C: 40€  – Settore B: 70€ – Settore A: 100€

 

Claudio Monteverdi – Lamento d’Arianna, SV 107
Stando ai resoconti dell’epoca, non vi era casa all’inizio del XVII secolo in cui mancasse una copia del Lamento di Arianna. La scena tanto nota era parte de L’Arianna, la seconda opera di Monteverdi, realizzata a Mantova in occasione dei festeggiamenti nuziali tra Francesco Gonzaga e Margherita di Savoia nel 1608. Dell’opera, purtroppo andata perduta, si era conservato solo quell’unico brano che da solo, tuttavia, bastò a garantire fama imperitura al suo creatore. La scena del Lamento era stata il momento topico della rappresentazione e Monteverdi stesso la considerava la “più essenzial parte”, tanto che in seguito decise di pubblicarla anche nella versione rielaborata per cinque voci e basso continuo nel Sesto libro de madrigali. Pagina iconica della letteratura musicale del Seicento, il Lamento esprime il tormento di Arianna tradita e abbandonata attraverso audacie armoniche e ripetuti cromatismi, fin dal celeberrimo incipit – “Lasciatemi morire” – modellato su una linea melodica discendente carica di pathos.

Franz Liszt – Orpheus, poema sinfonico n. 4
Orpheus è il quarto dei dodici poemi sinfonici composti da Liszt nel decennio 1848-1858. La sua nascita è strettamente legata all’Orfeo e Euridice di Gluck che Liszt diresse il 16 febbraio 1854 alla corte di Weimar, dove era kappelmeister. Per quell’occasione scrisse infatti due brani da aggiungere alla partitura: un’ouverture e un postludio finale. La riuscita musicale dell’ouverture fu tale che Liszt, pochi mesi dopo, decise di trasformarla in poema sinfonico e con il titolo di Orpheus lo diede alle stampe nel 1856. Nel poema di Liszt Orfeo è ritratto musicalmente nei suoi tratti peculiari: l’artista per antonomasia che con la dolcezza del suo canto riesce ad ammaliare uomini e animali. Orfeo è il simbolo dell’Arte civilizzatrice che porta bellezza e armonia all’umanità, e in tal guisa la scrittura di Liszt si dipana luminosa con ampie campate melodiche e con una strumentazione cristallina, dove spiccano i lunghi a solo del violino e gli arpeggi delle due arpe che rimandano al suono della lira di Orfeo.

Igor Stravinskij – Perséphone, melologo in tre scene
Nel 1933 la ballerina e coreografa Ida Rubinstein coinvolse Igor Stravinskij in un progetto che voleva unire poesia, danza e musica. Il testo prescelto dalla Rubinstein era di André Gide ed era ispirato all’Inno di Demetra di Omero, che narra la discesa agli Inferi di Persefone e la conseguente nascita delle stagioni. Il frutto del lavoro congiunto dei tre artisti fu Perséphone, melologo in tre scene che debuttò il 30 aprile 1934 a Parigi. In questo particolare tipo di spettacolo – dove il testo poetico, in parte declamato e in parte cantato, è inframmezzato da brani musicali che fungono da commento – è fondamentale il rapporto tra poesia e musica che devono perseguire il medesimo fine in totale armonia. Ma Stravinskij e Gide avevano idee e gusti diversi tanto che il poeta, poco prima del debutto parigino, decise di farsi da parte. Le incomprensioni erano dovute per lo più alla diversa concezione dello spettacolo. Gide riteneva sacrificata la sua poesia nella riduzione di alcuni personaggi del poema a ruoli esclusivamente danzati ma, soprattutto, nel trattamento musicale riservatogli da Stravinskij, che aveva preferito un’intonazione del verso più attenta alla sonorità che al senso, ovvero lontana da ogni intento realistico. Articolata in tre sezioni, Perséphone schiera in campo una ricca compagine vocale – una voce recitante, un tenore, un coro misto e un coro di voci bianche – a cui si affianca una nutrita orchestra dove compare anche il pianoforte.

Daniele Gatti– Chiefconductor Royal Concertgebouw Orchestra.Photo: Marco Borggreve

Daniele Gatti
Diplomato in composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, Daniele Gatti è Direttore musicale dell’Orchestra Mozart e inoltre Consulente artistico della Mahler Chamber Orchestra (MCO). A partire da gennaio 2022 è il Direttore principale del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. È stato Direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma e precedentemente ha ricoperto ruoli di prestigio presso altre importanti realtà musicali come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestre national de France, la Royal Opera House di Londra, il Teatro Comunale di Bologna, l’Opernhaus di Zurigo e la Royal Concertgebouw Orkest (RCO) di Amsterdam. I Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks e l’Orchestra Filarmonica della Scala sono solo alcune delle celebri istituzioni sinfoniche con cui collabora. Tra le numerose e rilevanti nuove produzioni che ha diretto si ricordano Falstaff con la regia di Robert Carsen (a Londra, Milano ed Amsterdam); Parsifal con la regia di Stefan Herheim, con cui ha inaugurato l’edizione 2008 del Festival di Bayreuth (uno dei pochi direttori d’orchestra italiani a essere invitato al festival wagneriano); ancora Parsifal con la regia di François Girard alla Metropolitan Opera di New York e quattro opere al Festival di Salisburgo (Elektra, La bohème, Die Meistersinger von Nürnberg, Il trovatore). A coronamento delle celebrazioni per l’anno verdiano, nel 2013 ha inaugurato con La traviata la stagione del Teatro alla Scala, dove ha anche diretto Don Carlo per l’apertura della stagione nel 2008, e titoli quali Lohengrin, Lulu, Die Meistersinger von Nürnberg, Falstaff e Wozzeck. Più recenti sono Pelléas et Mélisande al Maggio Musicale Fiorentino, Tristan und Isolde al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi e l’inaugurazione della stagione 2016/2017 del Teatro dell’Opera di Roma con lo stesso titolo wagneriano. Nel 2016 ha avuto inizio un ciclo triennale di concerti dal titolo “RCO meets Europe”, che ha coinvolto i 28 paesi dell’Unione Europea comprendendo il progetto “Side by Side”, grazie al quale alcuni musicisti delle orchestre giovanili locali hanno partecipato all’esecuzione del primo brano in programma, accanto ai professori della Royal Concertgebouw Orchestra e sotto la direzione di Gatti, rendendo così possibile uno scambio umano e musicale di natura straordinaria. L’appuntamento italiano è stato all’Auditorium del Lingotto di Torino. Nel giugno 2017 ha diretto la RCO in una produzione lirica: Salome alla Nationale Opera di Amsterdam. Nella stagione 2017/2018 ha diretto i Berliner Philharmoniker alla Philharmonie di Berlino, l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala a Milano con la Seconda Sinfonia di Mahler, la Royal Concertgebouw Orchestra in Europa, Corea del Sud, Giappone e alla Carnegie Hall di New York, appuntamenti che si sono aggiunti a quelli in cartellone ad Amsterdam. Ha inaugurato, inoltre, la stagione del Teatro dell’Opera di Roma con La damnation de Faust, è stato in tournée con la Mahler Chamber Orchestra e ha diretto l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks a Monaco, la Filarmonica della Scala a Milano e la Philharmonia Orchestra di Londra. Nel dicembre 2018 ha diretto Rigoletto per l’apertura di stagione del Teatro dell’Opera di Roma. Il 2019 lo ha visto sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, della Filarmonica della Scala, dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, della Staatskapelle Dresden, della Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, dell’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia e ha aperto la stagione dell’Opera di Roma dirigendo Les vêpres siciliennes. Tra gli impegni del 2020: I Capuleti e i Montecchi all’Opera di Roma, concerti con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, l’Orchestra e il Coro del San Carlo di Napoli, l’Orchestre National de France, il Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra Mozart al Ravello Festival. Con i complessi del Teatro dell’Opera di Roma si segnalano, inoltre, il concerto nei giardini del Quirinale in diretta su Rai1, le nuove produzioni di Rigoletto al Circo Massimo, di Zaide di Mozart e de Il barbiere di Siviglia (inaugurazione stagione), entrambe al Teatro Costanzi, e concerti in live streaming. Nel 2021 fa il suo ritorno sul podio dei Berliner Philharmoniker alla Philharmonie di Berlino e dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma; dirige nuove produzioni de La traviata al Teatro Costanzi (trasmessa su Rai3) e de Il trovatore al Circo Massimo, e in concerto l’Orchestra dell’Opera di Roma al Museo MAXXI e alla Galleria Borghese; la Mahler Chamber Orchestra, la Staatskapelle Dresden, l’Orchestre National deFrance, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra della Rai, la Gustav Mahler Jugendorchester, la Dresdner Festspielorchester e i Münchner Philharmoniker. Interpreta, inoltre, Messa da Requiem di Verdi al Palau de Les Arts di Valencia; a settembre e ottobre sale sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per una tournée; dell’Orchestra Mozart a Firenze, Bologna e Lugano; dell’Orchestra Rai al Festival Verdi di Parma, della Staatskapelle Dresden a Salisburgo. Dirige Giovanna d’Arco di Verdi al Teatro dell’Opera di Roma, dove a novembre apre la stagione 2021/22 con la prima mondiale di Julius Caesar di Battistelli. Successivamente torna sul podio dell’Orchestra Rai a Torino, dell’Orchestra Mozart a Roma, della Mahler Chamber Orchestra per un tour dedicato alle sinfonie di Robert Schumann e dell’Orchestre national de France. Nel resto del 2022 dirigerà la Gewandhausorchester Leipzig, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra Mozart e la Staatskapelle Berlin alla Staatsoper Unter den Linden e alla Berlin Philharmonie. Nell’ambito dell’84° Festival del Maggio Musicale Fiorentino dirigerà tre concerti e due opere: ad aprile Orphée et Euridice – titolo inaugurale del Festival 2022 – e a giugno Ariadne auf Naxos. Daniele Gatti è stato insignito, quale Miglior direttore per il 2015, del Premio “Franco Abbiati” della critica musicale italiana e nel 2016 ha ricevuto l’onorificenza di Chevalier de la Légion d’Honneur della Repubblica Francese, per la sua attività di Direttore musicale dell’Orchestre national de France. Per Sony Classical si ricordano le incisioni con l’Orchestre national de France dedicate a Debussy e Stravinskij e il DVD di Parsifal di Wagner andato in scena al Metropolitan di New York. Per l’etichetta RCO Live ha diretto la Symphonie fantastique di Berlioz, la Prima, la Seconda e la Quarta Sinfonia di Mahler, Le sacre du printemps di Stravinskij insieme al Prélude à l’après-midi d’un faune e a La mer di Debussy, il DVD della Salome di Strauss rappresentata alla Nationale Opera di Amsterdam e il CD con la Sinfonia n. 9 di Bruckner insieme al Preludio e al Karfreitagszauber (Incantesimo del Venerdì Santo) da Parsifal di Wagner. Per l’etichetta C Major è uscito a novembre 2019 il DVD di Tristan und Isolde di Wagner andato in scena al Teatro dell’Opera di Roma.

Firenze, dicembre 2015. Il concerto «Angeliche voci e arpe» al Teatro Goldoni con il coro femminile del Maggio Musicale Fiorentino, Susanna Bertuccioli all’arpa, Gianfranco Dini e Simone Cinque ai corni.
Florence, December 2015. The concert «Angelic voices and harps» at the Teatro Goldoni with the female chorus of the Maggio Musicale Fiorentino, Susanna Bertuccioli harp, Gianfranco Dini and Simone Five horns.

Lorenzo Fratini
Nato a Prato nel 1973, è diplomato in composizione, composizione polifonica vocale, musica corale e direzione di coro, strumentazione per banda e clarinetto presso i Conservatori di Bologna, Ferrara, Firenze e Milano. Frequenta corsi di direzione d’orchestra tenuti da Gustav Kuhn, Gianluigi Gelmetti e Piero Bellugi e di direzione di coro con Roberto Gabbiani, Fabio Lombardo, Andrew Lawrence King e Diego Fasolis. Come direttore d’orchestra guida l’Orchestra Regionale Toscana, le orchestre della Radio di Bucarest, del Teatro di Cluj-Napoca, del Teatro Olimpico di Vicenza, del Teatro Verdi di Trieste e del Teatro Comunale di Bologna. Dopo un breve periodo al Carlo Felice di Genova, dal 2004 al 2010 è Maestro del Coro del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste e, dal gennaio 2011 al dicembre 2012, del Teatro Comunale di Bologna, dove dirige l’Orchestra ed il Coro nel Peer Gynt di Edvard Grieg e in Ein Sommernachtstraum di Felix Mendelssohn per Bologna Estate 2011. Più volte invitato dall’Accademia di Santa Cecilia, per due estati è Maestro del Coro al Rossini Opera Festival, collaborando alla produzione del Mosè in Egitto (Premio Abbiati). Lavora spesso con celebri direttori d’orchestra fra i quali si ricordano Zubin Mehta, Daniel Oren, Lorin Maazel, Christoph Eschenbach, Wayne Marshall, Nello Santi, Pinchas Steinberg, Claudio Abbado, Nicola Luisotti, Fabio Luisi, Myung-Whun Chung, Daniel Harding, Esa-Pekka Salonen e Riccardo Muti. Esegue in prima assoluta musiche di Fabio Vacchi, Giampaolo Coral, Randall Meyers, Tan Dun e Arvo Pärt. Dal gennaio 2013 è Maestro del Coro del Maggio Musicale Fiorentino. Recentemente dirige il Coro del Maggio Musicale Fiorentino nei due concerti inaugurali della Sala Zubin Mehta. Insegna Direzione di Coro e Composizione corale al Conservatorio A. Boito di Parma.

Bernard Richter
Tenore, nato a Neuchâtel, ha studiato canto nella sua città, prima di entrare a far parte della Biel Opera Studio. Artista tra i più apprezzati della sua generazione, ha ottenuto recentemente un grande successo in Ariodante (Luriciano) al Bol’šoj di Mosca, opera che riprenderà nella stagione 2021/2022. Tra gli impegni più rilevanti della sua carriera nei più importanti teatri internazionali, ricordiamo La finta giardiniera (Belfiore), Don Giovanni (Don Ottavio), Idomeneo (protagonista) e Fierrabras di Schubert alla Scala di Milano; Idomeneo alla Wiener Staatsoper; La clemenza di Tito (protagonista) al Teatro Real di Madrid; Pelléas et Mélisande (Pélleas) alla Wiener Staatsoper, al Teatro Wielki di Varsavia, all’Opéra de Lyon e con l’Orchestre symphonique de Montréal; Die Entführung aus dem Serail (Belmonte), Les Troyens (Hylas), Don Giovanni, Die Zauberflöte (Tamino) e Das Rheingold (Froh) all’ Opéra national de Paris; Die Zauberflöte al Festival di Salisburgo; Fidelio (Jaquino) al Festival di Verbier; Don Giovanni e Dialogues des carmélites (Chevalier de la Force ) alla Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera; Castor et Pollux (Castor) con il Pygmalion Ensemble; Manon (Des Grieux) e Die lustige Witwe (Camille ) al Grand Théâtre de Genève; La clemenza di Tito all’Opéra national de Lorraine di Nancy; Orphée aux Enfers (Orphée) all’Opéra de Lausanne; Zampa di Ferdinand Hérold (Alphonse de Monza) e Atys di Lully (protagonista) con Les Arts Florissants all’Opéra-Comique di Parigi. Bernard Richter è regolarmente ospite del Theater an der Wien, dove ha interpretato Der fliegende Holländer (Erik, riprodotto anche in DVD Erik), Béatrice et Bénédict (Bénédict), Don Giovanni, Orlando Paladino (Medoro) e Il mondo della luna (Ecclitico, riprodotto in DVD). Ha cantato inoltre ne La belle Hélène (Paris) e La Grande Duchesse de Gérolstein (Fritz) al Théâtre du Châtelet di Parigi; Don Giovanni e Lucio Silla di Johann Christian Bach (protagonista) all’Opera di Zurigo; Così fan tutte (Ferrando) al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi e Idomeneo, Lucio Silla e Mitridate, re di Ponto, tutte di Mozart al Teatro di Friburgo. Nella scorsa stagione ha interpretato Rodelinda (Grimoaldo) alla De Nationale Opera di Amsterdam, prima dell’interruzione dell’attività teatrale a causa del Corona virus. Bernard Richter si è fatto apprezzare anche in concerto: recentemente ha interpretato la Messa in do maggiore di Beethoven a Madrid diretto da William Christie e la Nona Sinfonia di Beethoven a San Pietroburgo con Teodor Currentzis e in passato ancora la Nona Sinfonia di Beethoven con i Wiener Symphoniker e Philippe Jordan; Die Schöpfung al Festival di Verbier Festival; Don Giovanni con la NHK Orchestra e Paavo Järvi a Tokyo e ha collaborato con celebri orchestre, fra cui Berliner Symphoniker, MDR Symphony Orchestra, Orchestre Philharmonique de Strasbourg, Les Musiciens du Louvre (al Festival di Pentecoste di Salisburgo), Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e Orchestra Sinfonica della Radio Svedese di Stoccolma, esibendosi in prestigiose sale da concerto quali: Salle Gaveau di Parigi, Tonhalle di Zurigo, Styriarte Graz, Gewandhaus di Lipsia, Accademia di Santa Cecilia di Roma e Konzerthaus di Vienna, mentre, con la Budapest Festival Orchestra, ha cantato Die Zauberflöte e Requiem di Mozart a Londra, Berlino, Amsterdam, Bruges e Baden-Baden. Ha lavorato e lavora con celebri direttori, fra i quali ricordiamo: Philippe Jordan, Daniel Harding, William Christie, Ádám Fischer, Kent Nagano, Marc Minkowski, Jeffrey Tate, Ivor Bolton, Nikolaus Harnoncourt, Fabio Luisi, Sir Neville Marriner, Sylvain Cambreling, Asher Fisch, Peter Schneider, Iván Fischer e Raphaël Pichon, nonché con registi, fra cui Laurent Pelly, Christof Loy, Nikolaus Lehnhoff, Keith Warner, Pierre-Emmanuel Rousseau, Jean-Marie Villégier, Christophe Honoré, Zabou Breitman e Kasper Holten. Tra gli impegni futuri, segnaliamo il debutto alla Royal Opera House Covent Garden di Londra in Die Zauberflöte; Don Giovanni alla Scala e Pelléas et Mélisande (Pelléas) a Tokyo. Recentemente interpreta Die Schöpfung, diretto da Zubin Mehta, al Teatro del Maggio.

Sylvie Rohrer
Dopo essersi formata all’Accademia di recitazione di Zurigo, ha debuttato nel teatro della città svizzera prima di entrare a far parte del Theater Dortmund nel 1992 e del Thalia Theater di Amburgo nel 1995. È stata ospite del Festival di Salisburgo (King Arthur, Phädra), del Berliner Ensemble e dello Schauspielhaus di Zurigo. Dal 1999 fa parte dell’ensemble del Burgtheater di Vienna dove ha lavorato con registi come Martin Kušej, Luc Bondy, Luk Perceval, Ulrich Rasche e Johan Simons. Oltre a partecipare a film e radiodrammi, Sylvie Rohrer si dedica spesso a progetti musicali recitando in Jeanne d’Arc au bûcher di Arthur Honegger, Perséphone di Igor Stravinskij e Pierrot Lunaire di Arnold Schönberg. Nel 2007 ha ricevuto il Nestroy-Preis come migliore attrice.

 

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