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84º Festival del Maggio Musicale Fiorentino
Giovedì 30 giugno 2022 alle ore 20 il direttore principale Daniele Gatti, alla guida del Coro e dell’Orchestra del Maggio, sul podio della Sala Mehta per l’ultimo appuntamento in cartellone da lui diretto nell’ambito dell’84ºFestival.
In programma le musiche di Ildebrando Pizzetti e Igor Stravinskij.
Sul palcoscenico un ricco ensemble di solisti: AJ Glueckert, Ekaterina Semenchuk, Alex Esposito, Adolfo Corrado, Luca Bernard e Sebastian Geyer. Nei panni del Narratore, Massimo Popolizio.

Daniele Gatti-Photo: Marco Borggreve

 
Il concerto è eseguito senza intervallo;
la durata complessiva è di circa un’ora e trenta minuti

Firenze, 29 giugno 2022 – Ultimo concerto in programma, nell’ambito dell’84º Festival del Maggio, per il direttore principale Daniele Gatti. Il maestro Gatti, alla guida del Coro e dell’Orchestra del Maggio, sul podio della Sala Mehta il 30 giugno 2022 alle ore 20: il programma, squisitamente collegato a uno degli aspetti caratterizzanti del Festival, il Mito, mette in cartellone Per l’Edipo re di Sofocle, tre intermezzi sinfonici di Ildebrando Pizzetti che il compositore parmense scrisse su richiesta di Gustavo Salvini all’alba del XX secolo e Oedipus rex, opera oratorio in due atti firmata da Igor Stravinskij e composta durante il suo soggiorno in Francia ispirandosi alla mitologia greca di cui Stravinskij era un appassionato conoscitore.
Sul palcoscenico, nel corso dell’esecuzione di Oedipus rex, un numeroso ensemble di solisti formato da AJ GlueckertEkaterina SemenchukAlex EspositoAdolfo CorradoLuca Bernard e Sebastian Geyer. Nel ruolo del narratore, il celebre attore Massimo Popolizio. Il maestro del coro è Lorenzo Fratini.

Il concerto viene eseguito senza intervallo. la durata complessiva è di circa un’ora e trenta.

Daniele Gatti, sale dunque sul podio della Sala Mehta, dopo l’ultima recita di Ariadne auf Naxos di Strauss al Teatro della Pergola, per il suo ultimo appuntamento sinfonico previsto in cartellone nell’84º Festival del Maggio, il suo primo da direttore principale, e che ha visto il maestro Gatti protagonista di due titoli operistici, entrambi due debutti nella sua carriera: Orphée et Euridice, titolo inaugurale del Festival e – appunto –  Ariadne auf Naxos, e due concerti sinfonici, incluso il concerto d’inaugurazione del 26 aprile. Il maestro Gatti tornerà sul podio del Maggio subito dopo l’estate per le recite del Barbiere di Siviglia, in programma a settembre 2022 con la regia di Damiano Michieletto ripresa da Andrea Bernard.

AJ Glueckert, che insieme al maestro Gatti è tato fra i protagonisti delle recite di Ariadne auf Naxos, interpreta Oedipus: si è diplomato al San Francisco Conservatory of Music e ha vinto due volte le “Metropolitan Opera National Auditions”. Il suo repertorio abbraccia numerosi compositori tra cui Puccini, Wagner e Donizetti. Dalla stagione 2016/2017 fa parte dell’ensemble dell’Opera di Francoforte, dove si esibisce in CarmenLohengrinSalomé e più recentemente, IolantaCapriccioDas Rheingold e Der fliegende Holländer. Nella stessa stagione ha debuttato al Metropolitan di New York, sempre in Der fliegende Holländer, diretto da Yannick Nézet-Séguin e in Ariadne auf Naxos all’Opera Theatre di Saint Louis e al Festival di Glyndebourne.
Ekaterina Semenchuk, che tornerà al Maggio, sempre sotto la direzione del maestro Gatti, in occasione del prossimo Don Carlo di Giuseppe Verdi previsto al volgere del 2022, interpreta Giocasta: fra le più apprezzate mezzosoprano in campo internazionale, ha debuttato sul palcoscenico del Mariinsky Theatre mentre studiava al Conservatorio “Rimskij-Korsakov “di San Pietroburgo e da allora, si è esibita in tutti i maggiori teatri del mondo. I suoi ruoli operistici includono Azucena (Il trovatore), Eboli (Don Carlo), Amneris (Aida), Lady Macbeth (Macbeth) e Principessa di Bouillon (Adriana Lecouvreur). Oltre al repertorio verdiano, interpreta Didon (Les Troyens), Santuzza (Cavalleria rusticana), Marina (Boris Godunov) e Laura (La Gioconda). Durante le stagioni recenti si è esibita al Metropolitan di New York, all’Opéra national de Paris, al Teatro Real di Madrid, alla Royal Opera House Covent Garden di Londra, al Festival di Salisburgo, al New National Theatre di Tokyo, alla San Francisco Opera, alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino, al Baden-Baden Festival e al Teatro alla Scala.
Alex Esposito, che al Maggio ha debuttato nella primavera del 2005 nel Don Giovanni diretto da Zubin Mehta per la regia di Jonathan Miller, è Créon: si afferma fin dall’inizio della carriera come uno degli artisti più interessanti della sua generazione, collaborando con direttori quali Claudio Abbado, Antonio Pappano, Myung-Whun Chung, Kent Nagano, Daniele Gatti, Riccardo Chailly, Michele Mariotti e registi quali Peter Mussbach, Claus Guth, Graham Vick, Damiano Michieletto, Laurent Pelly e Pier Luigi Pizzi. Si esibisce regolarmente nelle più prestigiose istituzioni musicali, tra cui Scala di Milano, Fenice di Venezia, Wiener Staatsoper, Bayerische Staatsoper di Monaco, Deutsche Oper di Berlino, Royal Opera House Covent Garden di Londra, Teatro Real di Madrid e Opéra national di Parigi, fregandosi di un ampio repertorio che si articola da Rossini a Offenbach.
Tyresias è interpretato da Adolfo Corrado, che di recente ha debuttato nella Tosca andata in scena a maggio 2021 in forma di concerto con la direzione di Zubin Mehta: si è formato alla “Scuola di recitazione teatrale e cinematografica” di Augusto Zucchi a Roma. Successivamente inizia gli studi musicali al “Conservatorio Tito Schipa” di Lecce, dove si perfeziona sotto la guida di Gianluca Belfiori. Continua la sua formazione all’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino quale giovane artista dello Young Artists Program per il biennio 2020-2022. Ha preso parte a diverse master-classes con figure di spicco nel panorama lirico europeo: Michele Pertusi, Ildebrando D’Arcangelo, Luca Salsi, Eva Mei, Alessandro Corbelli, Bruno De Simone, Matteo Pais, Roberto Polastri, Francesco Micheli e Fabio Ceresa. Vince la XLIX Edizione del “Concorso Internazionale Toti Dal Monte” 2021 aggiudicandosi il ruolo di Don Pasquale nell’opera omonima di Donizetti, la LXXIII Edizione del Concorso Internazionale Aslico. 2022 aggiudicandosi il ruolo di Leporello in Don Giovanni ed è vincitore assoluto per la categoria “Canto lirico” del 1° Concorso internazionale di musica “Premio Vittoria De Donno”.
Luca Bernard, anche lui impegnato nelle recite di Ariadne auf Naxos, interpreta Il pastore: nel 2018 ha conseguito il Master in “Music Performance”. Nelle stagioni 2019/20 e 2020/21 è stato membro dell’International Opernstudio al Teatro dell’Opera di Zurigo dove ha ricoperto numerosi ruoli. Ha ricevuto il premio di promozione presso la Fondazione Armin Weltner Stiftung; è risultato vincitore della borsa di studio “Migros Kulturprozent” e ha collaborato con importanti orchestre quali la Zürcher Tonhalle Orchester e la Zürcher Kammerorchester. Il suo repertorio spazia da ruoli mozartiani quali Tamino in Die Zauberflöte, Belmonte in Die Entführung aus dem Serail, a Nemorino ne L’elisir d’amore e Fenton in Falstaff.
Sebastian Geyer interpreta Il messaggero: basso-baritono, ha debuttato all’Opera di Francoforte nel 2010 interpretando Le nozze di Figaro e, in seguito, Così fan tutte e Die Zauberflöte. Geyer vanta un vasto repertorio concertistico e liederistico, avendo interpretato fra l’altro, An die ferne Geliebte di Beethoven, i grandi cicli di Lieder di Schubert e opere contemporanee di Wolfgang Rihm. Collabora con l’ensemble di musica antica “La Stagione di Francoforte” e con l’ “Ensemble Modern” per la musica contemporanea, nonché con importanti orchestre sinfoniche: hr-Sinfonieorchester, Münchner Symphoniker e la WDR Rundfunkorchester di Colonia.

Il narratore, invece, ha la voce del celebre attore Massimo Popolizio: attore di teatro, cinema e televisione ha collaborato per oltre vent’anni con Luca Ronconi; ha al suo attivo molte altre collaborazioni in spettacoli di grande successo con registi italiani e stranieri, tra cui Cesare Lievi, Massimo Castri, Arpard Schilling, Claudio Longhi, Franco Branciaroli, Walter Pagliaro, Mauro Avogadro, Lluis Pasqual, Gianfranco de Bosio, Antonio Calenda, Marco Sciaccaluga, Elio De Capitani e Jean-Pierre Vincent. Tra gli spettacoli principali, Copenaghen di Frayn, regia Mauro Avogadro, con Umberto Orsini e Giuliana Lojodice (2001, riallestito nel 2017); Riccardo III di Arpard Schilling (2003, produzione Piccolo Teatro); Ritter, Dene, Voss di Bernhard, regia Piero Maccarinelli (2007, Premio Olimpici del teatro); Cyrano de Bergerac di Rostand regia Daniele Abbado (2009); Il Misantropo di Molière, regia Massimo Castri (2010); Blackbird di Harrower, regia Lluis Pasqual (2011, produzione Piccolo Teatro); Prometeo di Eschilo, regia di Claudio Longhi (2012) e Visita al padre di Schimmelpfenning, regia Carmelo Rifici (2014). Come regista, porta in scena Il prezzo di Miller, di cui è anche protagonista (2015); Ragazzi di vita da Pasolini (2016, Premi Ubu e Le Maschere del Teatro italiano, miglior regia e miglior spettacolo); Un nemico del popolo di Ibsen (2018, Premio ANCT); Furore da Steinbeck (2019, Premio Le Maschere del Teatro) e M Il figlio del secolo di Antonio Scurati. Per il cinema ha lavorato i fratelli Taviani (Le affinità elettive); Michele Placido (Romanzo Criminale e Il grande sogno); Daniele Lucchetti (Mio fratello è figlio unico); Paolo Sorrentino (Il Divo e La grande bellezza); Luca Miniero (Sono tornato); Mario Martone (Il giovane favoloso); Carlo Verdone (L’abbiamo fatta grossa); Fiorella Infascelli (Era d’estate); Pietro Castellitto (I predatori) e Paolo Virzì (Siccità). Collabora con RadioTre dove ha portato a termine la lettura integrale di diversi libri tra cui Ragazzi di vita di Pasolini, Il deserto dei tartari di Buzzati, Il Maestro e Margherita di Bulgakov e Le avventure di Tom Sawyer di Twain.

Il programma:
Ildebrando Pizzetti

Per l’Edipo re di Sofocle, tre intermezzi sinfonici

Compositore, musicologo e didatta, Ildebrando Pizzetti fu uno dei più autorevoli rappresentanti della cosiddetta ‘Generazione dell’Ottanta’. Appassionato studioso di canto gregoriano e polifonia cinquecentesca nonché dotto umanista, il compositore parmense dedicò gran parte dei suoi sforzi creativi al teatro, ispirandosi alla classicità. Il lungo rapporto con i tragici greci è inaugurato da due opere giovanili: l’Ouverture per l’Edipo a Colono, eseguita nel 1901 in occasione del saggio finale al Conservatorio di Parma, e i Tre preludi sinfonici per l’Edipo re di Sofocle, richiesti dall’attore Gustavo Salvini in occasione di un allestimento della tragedia sofoclea al Teatro Olimpia di Milano nel 1904. Attraverso una scrittura orchestrale   particolarmente suggestiva, i Tre preludi si presentano come momenti esclusivamente lirici capaci di evocare le atmosfere di fatalità ineluttabile della tragedia: la gravità del presentimento tragico del popolo tebano, l’ansia di Edipo incalzato dal destino che a poco a poco si avvicina alla scoperta dell’orribile verità, la tristezza che grava sul suo cuore alla partenza da Tebe quando ormai tutto si è compiuto.

Igor Stravinskij
Oedipus rex, opera oratorio in due atti

Durante gli anni trascorsi in Francia, nelle mente di Stravinskij si fece strada il pensiero di comporre un’opera drammatica su soggetto d’ispirazione tragica. La predilezione del compositore russo per la mitologia greca aveva antiche radici e tra gli anni Venti e gli anni Trenta del Novecento prese forma in alcuni celebri lavori tra cui l’Oedipus Rex, opera-oratorio in due atti che debuttò al Teatro Sarah Bernhardt di Parigi il 30 maggio 1927. Per un soggetto universalmente noto come l’Edipo re di Sofocle Stravinskij immaginò un testo in una lingua particolare, che fosse rituale e sublime al tempo stesso; dopo lunghe riflessioni optò per il latino, da lui definito “un mezzo espressivo non morto, ma pietrificato e divenuto così monumentale da essere immune da tutti i rischi di scadimento nella volgarità”. Il libretto dell’Oedipus fu affidato a Jean Cocteau e tradotto poi in latino da Jean Daniélou. In esso le parti cantate dai protagonisti e dal coro sono intervallate dagli interventi di un narratore che anticipa gli eventi della storia recitando nella lingua del pubblico dove viene rappresentata l’opera-oratorio. Fin dal principio Stravinskij decise di concentrare l’attenzione sulla musica piuttosto che sull’azione e così pietrificò lo spazio scenico imponendo ai personaggi l’aspetto di statue viventi in grado di muovere unicamente testa e braccia. Il vero protagonista di Oedipus rimane tuttavia il fato che tragicamente regola il destino di ogni uomo e che trova la sua espressione musicale nell’impiego simbolico di strutture ritmiche particolari. Alla rigidità della messa in scena corrisponde infatti l’uso ossessivo di procedimenti musicali come l’ostinato ritmico, che riproduce le medesime formule metriche associate a parole particolarmente significanti nel corso dell’opera.

La scheda(il concerto viene eseguito senza intervallo)

ILDEBRANDO PIZZETTI

Tre Preludi sinfonici per l’Edipo re di Sofocle

IGOR STRAVINSKIJ

Oedipus Rex

Opera-Oratorio in due atti da Sofocle

di Igor Stravinskij e Jean Cocteau

Testo di Jean Cocteau tradotto in latino da Jean Daniélou

Musica di Igor Stravinskij

per soli, voce recitante, coro maschile e orchestra Edizione: Boosey & Hawkes, London Rappresentante per l’Italia: Casa Ricordi, Milano

In forma di concerto

Direttore Daniele Gatti

Tenore / Edipo AJ Glueckert

Mezzosoprano / Giocasta Ekaterina Semenchuck

Basso baritono / Creonte Alex Esposito

Basso / Tiresia Adolfo Corrado

Tenore / Il Pastore Luca Bernard

Basso baritono / Il Messaggero Sebastian Geyer

Voce recitante Massimo Popolizio

Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Maestro del Coro Lorenzo Fratini

Prezzi:

Settore D: 25€  – Settore C: 40€  – Settore B: 70€  – Settore A: 100€

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– paolo klun –
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