Migliorata la visibilità di alcuni settori della galleria della sala grande del Teatro del Maggio.
L’Intervento di adeguamento è stato effettuato e portato a termine durante la pausa estiva e ha interessato 292 poltrone di galleria.
Firenze 8 settembre 2022 – In occasione dell’atteso concerto sinfonico-corale del 9 settembre 2022 quando il maestro Zubin Mehta alla guida dell’Orchestra e del Coro del Maggio concluderà il ciclo Beethoven con l’esecuzione dell’Ottava e della monumentale Nona sinfonia, il pubblico della galleria troverà delle migliorie apportate in alcune poltrone che sono state rialzate rispetto all’assetto precedente per favorire una più ampia visibilità del palcoscenico. L’intervento ha riguardato le sedute del primo e del secondo settore centrale e del primo e secondo settore laterale a destra (guardando il palcoscenico), per un totale di 292 poltrone.
Con la supervisione dell’architetto Paolo Desideri, progettista dell’intero complesso e dell’ingegner Jürgen Reinhold che ha studiato e progettato l’acustica sia della grande sala che della sala Mehta numerose poltrone sono state montate su un nuovo basamento in legno, rialzato di uno scalino rispetto al livello preesistente e alcune poltrone del secondo settore sono state alzate posizionandole su un cilindro singolo di circa una decina di centimetri sotto ogni seduta; sono stati adeguati i punti luce segnapasso e i condotti di aereazione calda/fredda presenti sotto ogni poltrona.
I lavori nel cantiere aperto durante la pausa estiva e chiuso nel rispetto dei tempi proprio in vista del concerto sinfonico, sono stati eseguiti dalla stessa ditta che ha realizzato la pavimentazione sia della sala grande che della sala Mehta. In questa occasione sono stati posati circa 140 mq di nuovo parquet sulle pedane.
Dice il sovrintendente Alexander Pereira: “Quando sono arrivato al Maggio, alcune persone del pubblico mi avevano detto che dalla galleria non riuscivano a vedere bene il palcoscenico soprattutto durante i concerti. Avevo promesso una soluzione e sono molto contento in questo senso di aver potuto mantenere la parola che avevo dato. Era assolutamente, assolutamente, doveroso intervenire e ora la situazione è sensibilmente migliorata. I falegnami hanno lavorato benissimo e hanno consegnato il lavoro puntualmente per permetterci di ospitare il pubblico del grande concerto del 9 settembre diretto da Zubin Mehta con il Coro e l’ Orchestra e i solisti. Ora aspettiamo che i lavori per l’adeguamento tecnologico del palcoscenico si concludano in dicembre per avere un teatro al massimo della sua potenzialità”.
L’architetto Paolo Desideri, progettista dell’intero complesso coinvolto per questo intervento ha detto: “Nel riassetto generale derivante dall’apertura della nuova Sala Zubin Mehta, il Maggio ci ha chiesto di poter ottimizzare l’uso della Sala Grande anche per l’utilizzazione come sala per grandi concerti. Una importante modifica se si pensa che il Teatro Lirico è stato concepito per nascondere l’orchestra nella «Buca», mentre nell’utilizzazione oggi richiesta dal Maggio l’Orchestra e il Direttore devono avere una visibilità fino a oggi non prevista. Per questo motivo si sono modificate alcune file della Galleria alzandole di circa 15 cm rispetto alla quota attuale e provvedendo al generale raccordo delle nuove quote di seduta con quelle di accesso ed uscita della Galleria. Una modifica importante eseguita nello spirito e nel rispetto generale delle morfologie di sala vincolata, come noto, come Opera Artistica di interesse Nazionale.
dell’offerta prestazionale”.
Jürgen Reinhold l’ingegnere acustico che ha studiato e progettato l’acustica sia della grande sala che della sala Mehta, ha fornito le indicazioni affinché oltre al miglioramento della visibilità fosse comunque rispettata e garantita anche l’eccellente acustica. “L’intervento è stato semplice ma efficace – ha dichiarato Reinhold – e questo permette una migliore visibilità in occasione dei concerti quando l’Orchestra è posizionata, e in avanti, sulla “Buca” e non nel “Golfo mistico” come accade per le opere liriche, l’acustica resta fantastica, come prima”.