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Festival d’Autunno del Maggio Musicale Fiorentino

 

Giovedì 15 dicembre alle ore 20, sul podio della Sala Mehta, sir Mark Elder alla guida dell’Orchestra del Maggio per un concerto sinfonico del Festival d’Autunno: in programma le composizioni di Carl Maria von Weber e Gustav Mahler.

Fagotto solista nel corso dell’esecuzione del brano di von Weber, il primo fagotto dell’Orchestra, Alejandra Rojas Garcia.

 

 

Firenze, 12 dicembre 2022 – A distanza di pochi mesi dai concerti tenuti alla testa del Coro e dell’Orchestra del Maggio il 9 e 10 aprile rispettivamente nel Duomo di Orvieto e in Sala Mehta, sir Mark Elder torna al Maggio per uno degli ultimi appuntamenti sinfonici del Festival d’Autunno in calendario  il 15 dicembre 2022 alle ore 20, sempre in Sala Mehta. Sui leggii dell’Orchestra del Maggio un programma che abbraccia quasi cento anni di musica, dagli inizi del XIX secolo fino agli albori del Novecento.

In apertura il Concerto in fa maggiore per fagotto e orchestra op. 75, di Carl Maria von Weber composto a Monaco di Baviera nel novembre del 1811 ed eseguito per la prima volta al Praga Ständetheater il 19 febbraio 1813. In questa esecuzione è protagonista il primo fagotto del Maggio Alejandra Rojas Garcia. Il coinvolgimento delle professoresse e dei professori prime parti dell’Orchestra del Maggio in ruoli da solisti come è accaduto in recenti concerti con Salvatore Quaranta e Marco Salvatori, testimonia l’eccellente livello della compagine orchestrale del Maggio e ne valorizza l’impegno.

Chiude il concerto la celebre Sinfonia n. 5 in do diesis minore di Gustav Mahler, composta dal genio austriaco nell’estate del 1901: con l’autore reduce da una grave e dolorosa emorragia interna che lo aveva portato in fin di vita, la “Quinta”, con il suo carattere funebre, risente chiaramente dell’angoscia provata da Mahler per aver sfiorato la morte.

Sir Mark Elder torna dunque a distanza di breve tempo dai suoi due ultimi applauditissimi concerti dell’aprile 2022: il maestro è direttore musicale della Hallé Orchestra di Manchester dal settembre 2000, è stato direttore musicale della English National Opera (1979-1993), direttore ospite principale della Symphony Orchestra di Birmingham (1992 – 1995) e direttore musicale della Rochester Philharmonic Orchestra, USA (1989 – 1994). Ha ricoperto inoltre incarichi come direttore ospite principale della BBC Symphony Orchestra e dei London Mozart Players. Ha lavorato con molte delle più importanti orchestre sinfoniche del mondo, tra cui la Filarmonica di Berlino, l’Orchestre de Paris, la Chicago Symphony, la Boston Symphony, la Royal Concertgebouw, la Budapest Festival Orchestra e la London Philharmonic. È un artista principale dell’Orchestra of the Age of Enlightenment e lavora regolarmente con la London Symphony Orchestra. Lavora regolarmente nei più importanti teatri d’opera internazionali, tra cui Royal Opera House Covent Garden, Metropolitan Opera New York, Opéra National de Paris, Lyric Opera of Chicago e il Glyndebourne Festival Opera. Altri impegni come direttore ospite lo hanno portato al Festival di Bayreuth (dove è stato il primo direttore d’orchestra inglese a dirigere una nuova produzione), Monaco, Amsterdam, Zurigo, Ginevra, Berlino e al Festival di Bregenz. Elder ha effettuato inoltre numerose registrazioni con orchestre tra cui la Hallé, la London Philharmonic, la Royal Concertgebouw Orchestra, la City of Birmingham Symphony Orchestra, la BBC Symphony, con un repertorio che spazia da Verdi, Strauss e Wagner alla musica contemporanea. Nel 2003 la Hallé ha lanciato la propria etichetta discografica e le pubblicazioni hanno riscosso il plauso universale della critica, culminando con i Gramophone Awards per Il sogno di Gerontius di Edward Elgar nel 2009 e Götterdämmerung ed Elgar’s Violin Concerto nel 2010. La recente uscita di Siegfried ha completato il suo Der Ring des Nibelungen su disco con la Hallé. Una registrazione dal vivo di Lohengrin è stata recentemente pubblicata dalla Royal Concertgebouw Orchestra.

Sir Mark Elder è stato nominato “Companion of Honor” ai Queen’s Birthday Honours del 2017 ed è stato nominato cavaliere nel 2008. Ha vinto un “Olivier Award” nel 1991 per il suo eccezionale lavoro presso la English National Orchestra e nel maggio 2006 è stato nominato “Direttore dell’Anno” dalla Royal Philharmonic Society. Nel 2011 è stato nominato membro onorario della Royal Philharmonic Society.

Alejandra Rojas Garcia ha preso parte al famoso programma educativo musicale “El Sistema” di José Antonio Abreu. Nel 2008 ha proseguito gli studi in Spagna con Stefano Canuti al Conservatorio di musica di Aragón e più tardi in Inghilterra al Royal Northern College of Music, conseguendo il Diploma di International Artist. Come solista ha tenuto concerti con Manchester Camerata, Musica Vitae Chamber Orchestra, Wirral Simphony Orchestra e con la Royal Northern College of Music Chamber Orchestra. Essendo artista collaboratrice di Püchner dal 2015, ha tenuto concerti alla Tokyo Double Reed Society Convention, al Festival Internazionale di fagotto a Río de Janeiro, al Double Reed Festival a Fiesole e al Congresso di fagottisti e oboisti di Spagna a Barcellona. Alejandra Rojas Garcia ha inoltre tenuto masterclasses al Conservatorio di Gran Canarias e alla Jerusalem Academy of Music and Dance. Riguardo all’attività orchestrale e cameristica ha collaborato con la BBC Philarmonic Orchestra, Scottish Chamber Orchestra, The Human Rights Orchestra, Mahler Chamber Orchestra e Orchestra Filarmonica della Scala.

 

 

Il programma:

Carl Maria von Weber

Concerto in fa maggiore per fagotto e orchestra op. 75

Fra i primi maestri del Romanticismo, Carl Maria von Weber fu un artista dall’indole estrosa e particolarmente votata al teatro. Questa attitudine si ritrova anche nella produzione strumentale dove figura, al fianco di altre opere di fattura pregevole, il Concerto per fagotto e orchestra in fa maggiore op. 75. Realizzato nel 1811 su richiesta di Georg Friedrich Brandt, primo fagotto dell’orchestra di Monaco di Baviera, il concerto si caratterizza per una scrittura tanto equilibrata quanto vibrante e piena di slancio. La particolare sensibilità timbrica con cui Weber riesce a personalizzare i singoli strumenti nelle sue composizioni per solista e orchestra è ben evidente nei tre movimenti in cui si articola la partitura. Dopo un Allegro costruito secondo le regole della forma sonata, è soprattutto nel secondo movimento – Adagio – che il fagotto si mostra protagonista indiscusso grazie a una linea melodica particolarmente lirica, che a tratti assume le sembianze di un recitativo teatrale, e anche nel Rondò conclusivo, in cui è chiamato a destreggiarsi tra numerosi passaggi di bravura che ne rimarcano ancora una volta le qualità tecniche ed espressive.

Gustav Mahler

Sinfonia n. 5 in do diesis minore

La Sinfonia n. 5 in do diesis minore è l’opera della piena maturità mahleriana e rappresenta lo spartiacque tra le prime sinfonie, legate al mondo fiabesco del Wunderhorn, e le ultime, segnate dall’intimo lirismo e dalle atmosfere luttuose dei lieder di Friedrich Rückert. Mahler inizia a comporla nel 1901, anno doloroso in cui il compositore, colpito da un’emorragia, ha sfiorato la morte. I cinque movimenti della sinfonia formano tre grandi blocchi riconoscibili per affinità tematiche ed espressive e il clima funereo che distingue il primo blocco, formato dai due primi movimenti, è chiaramente espressione diretta della sofferenza privata dell’autore. Ad aprire la Sinfonia è infatti una drammatica e cupa frase della tromba che innesca una marcia funebre, reminiscenza della musica ascoltata dalle guarnigioni militari durante l’infanzia, nonché marchio indelebile nella memoria sonora mahleriana. E anche il secondo movimento, Allegro, condivide con il primo la stessa disperazione, proponendo un’elaborazione dei materiali ascoltati in precedenza. Il cuore della sinfonia è costituito tuttavia dall’imponente Scherzo che segna il momento di svolta emotiva ed esistenziale (fu infatti composto nel 1902, anno felice per Mahler che torna a Maiernigg accompagnato dalla giovane sposa Alma). Il contrasto con i primi due movimenti è nettissimo: l’angoscia è soppiantata dai toni scherzosi del Ländler, da ritmi di valzer e nostalgiche melodie. Al celeberrimo Adagietto per archi e arpa, che apre il terzo blocco, è demandato il compito di alleggerire l’atmosfera in un interludio di pura estasi sonora e di abbandono delle cose del mondo; mentre il Rondò finale, tra riprese tematiche, corali di ampio respiro e fughe, sancisce la vittoria della vita sul dolore e sulla morte.

La scheda:

 

CARL MARIA VON WEBER

Concerto in fa maggiore op. 75 J. 127

per fagotto e orchestra

Allegro ma non troppo / Adagio / Rondò: Allegro

GUSTAV MAHLER

Sinfonia n. 5 in do diesis minore

Trauermarsch (Im gemessen Schritt. Streng. Wie ein Kondukt) /

Stürmisch bewegt, mit grösster Vehemenz /

Scherzo (Kräftig, nicht zu schnell) /

Adagietto (Sehr langsam) / Rondò-Finale (Allegro)

Direttore

Sir Mark Elder

Fagotto

Alejandra Rojas Garcia

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Prezzi:

Settore D: 25€ – Settore C: 40€ – Settore B: 65€ – Settore A: 100€

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