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Festival di Carnevale del Maggio dedicato al Faust e a Goethe

 

Secondo appuntamento sinfonico del Festival di Carnevale del Maggio: sabato 21 gennaio 2023 alle ore 20, in Sala Mehta, Ingo Metzmacher sul podio alla guida dell’Orchestra del Maggio. In cartellone le composizioni di Ludwig van Beethoven, Gustav Mahler e Franz Schubert.

Solista nelle esecuzioni mahleriane il mezzosoprano Michèle Losier. 

 

 

Firenze, 19 gennaio 2023 – Dopo il concerto sinfonico inaugurale del 13 gennaio, il Festival di Carnevale del Maggio – dedicato alla figura del Faust e di Goethe –  in attesa del debutto operistico con La finta semplice al Teatro Goldoni, prosegue con il secondo concerto in programma nel cartellone del Festival. Il maestro Ingo Metzmacher torna sul podio del Maggio, nella Sala Mehta, il 21 gennaio 2023 alle ore 20, a meno di un anno di distanza dal suo ultimo concerto del 5 marzo 2022.

Sui leggii dell’Orchestra del Maggio un corposo programma: in apertura Fidelio, ouverture op. 72b di Ludwig van Beethoven, ultima delle quattro ouverture realizzate per Fidelio, fu composta da Beethoven nel 1814 in occasione della terza e ultima versione dell’unica opera composta dal genio di Bonn; segue Fünf Lieder nach Rückert per voce e orchestra di Gustav Mahler, basata sulle liriche di Friedrich Rückert, poeta tardo-romantico che gli fornì ispirazione per i Kindertotenlieder e appunto per i Fünf Lieder nach Rückert per voce e orchestra; l’esecuzione è affidata alla voce del mezzosoprano Michèle Losier. Chiude il concerto la monumentale Sinfonia n. 9 in do maggiore D. 944, Die Große (La grande) di Franz Schubert, che deve il suo nome non solo all’ampliamento dell’organico orchestrale, ma anche al suo linguaggio già teso verso soluzioni tardo romantiche.

Si ringrazia Intesa Sanpaolo per il sostegno

Il medesimo programma, nello stesso ordine di esecuzione, è inoltre proposto per le due importanti tappe della tournée della prossima settimana che toccherà Las Palmas Tenerife il 26 e 27 gennaio 2023, rispettivamente all’Auditorio Alfredo Kraus e all’Auditorio de Tenerife.  Con il maestro Metzmacher e l’ Orchestra del Maggio come voce nei cinque lieder, uno dei più applauditi baritoni della sua generazione e degli ultimi anni:Thomas Hampson. Il celebre artista torna a collaborare con il Teatro del Maggio a distanza di poco più di un anno dal Così fan tutte, andato in scena fra l’agosto e il settembre 2021 con la direzione di Ádám Fischer per la regia di Sven-Eric Bechtolf.

Torna dunque sul podio del Maggio Ingo Metzmacher, fra i più apprezzati e stimati direttori della scena internazionale, per il secondo appuntamento sinfonico del Festival di Carnevale: il maestro lega il suo nome a quello del Maggio sin dal 17 giugno 1994 quando debuttò in occasione di un concerto sinfonico nel quale eseguì il Requiem di Hans Werner Henze. Fin dagli inizi della sua carriera Metzmacher si è distinto per i suoi programmi innovativi e per essersi dedicato con passione alla musica del XX secolo e in particolare a quella degli inizi del Novecento, per rendere familiari agli ascoltatori le nuove prospettive sonore di quelle composizioni: e proprio sulla ricerca di questo nuovo suono si è focalizzata la sua attenzione. Attualmente direttore artistico del KunstFestSpiele Herrenhausen ad Hannover, Ingo Metzmacher è stato General music director dell’Opera di Stato di Amburgo dal 1997 al 2005; direttore principale della De Nationale Opera di Amsterdam dal 2005 al 2007 e direttore principale e artistico della Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino dal 2007 al 2010. Il maestro ha inoltre diretto produzioni operistiche in molti tra i più importanti teatri d’opera internazionali, tra cui: Opere di Stato di Berlino e Vienna; Covent Garden di Londra; Teatro Real di Madrid; La Scala di Milano, Opéra de Paris e Opera di Zurigo; e ha guidato celebri orchestre come i Berliner Philharmoniker, Wiener Philharmoniker, Concertgebouw Orchestra, Chicago Symphony Orchestra, Filarmonica Céca, Orchestra Nazionale Russa, Filarmonica di san Pietroburgo, Orchestre de Paris e BBC Symphony Orchestra. La sua vasta discografia include le incisioni live dei suoi celeberrimi New Year’s Eve concerts, diretti ad Amburgo dal 1999 al 2004 con il titolo Who’s Afraid of 20th Century Music?; l’integrale delle Sinfonie di Hartmann con i Bamberger Symphoniker; la prima registrazione mondiale della “Nona Sinfonia” di Henze con i Berliner Philharmoniker e Éclairs sur l’Au-Delà… di Messiaen con i Wiener Philharmoniker.

Al suo fianco, nel corso dell’esecuzione di Fünf Lieder nach Rückert di Gustav Mahler, Michèle Losier, che torna al Maggio a distanza di pochi mesi dalla sua esibizione nel ruolo di Der Komponist in Ariadne auf Naxosandata in scena lo scorso giugno diretta da Daniele Gatti per la regia di Matthias Hartmann: ha studiato alla McGill University di Montréal e ha preso parte al Merola Opera Program di San Francisco, all’Atelier Lyrique dell’Opéra di Montréal e alla Juilliard Opera Center di New York. Ha ottenuto numerose borse di studio (Fondazione Jacqueline Desmarais; Conseil des Arts et des Lettres du Québec; Canada Council for the Arts e Sylva- Gelber Foundation) e ha vinto il primo premio alle “Journées de la Musique Française”. Ha cantato nei maggiori teatri d‘opera e festival internazionali come l’ Opéra Comique di Parigi, Opéra di Lione, Opéra di Montréal, Opera di San Francisco, Washington National Opera, Boston Lyric Opera, Opéra di Avignone, Opéra Lille, Fe- stival International de Lanaudière e Festival Internazionale di Edimburgo. Ha collaborato con numerose orchestre (Orchestre Symphonique de Montréal, Les Musiciens du Louvre, BBC Symphony Orchestra, Montreal Metropolitan Orchestra, Toronto Symphony Orchestra, Seattle Symphony Orchestra, Qatar Philharmonic Orchestra, Columbus Orchestra Sinfonica, Ensemble Pigmalione) e con celebri direttori quali Louis Langrée, Patrick Fourmilier, Emmanuel Plasson, Marc Minkowski, Jérémie Rhorer, Stephane Denève e Kent Nagano. Numerose sono inoltre le opere affrontate, fra cui Faust (Siébel) alla Royal Opera House Covent Garden di Londra e al Metropolitan di New York; Benvenuto Cellini (Ascanio) all’Opera Nazionale Olandese; Médée (protagonista) al Théâtre des Champs-Élysées e all’Opéra di Lille; Cendrillon (Le Prince Charmant) al Liceu di Barcellona e all’Opéra-Comique di Parigi; Les Contes d’Hoffmann (Nicklausse e La Musa) a Barcellona e in concerto alla Salle Pleyel di Parigi; Castor et Pollux (Phébé) al Théâtre des Champs Élysées e all’Opéra-Comique; La clemenza di Tito (Sesto) alla Staatsoper di Vienna e al Théâtre de la Monnaie di Bruxelles e Così fan tutte (Dorabella) al Covent Garden.

Il programma:

Ludwig van Beethoven 

Fidelio, ouverture op. 72b

Ultima delle quattro ouvertures realizzate per Fidelio, l’Ouverture op. 72 b fu composta da Beethoven nel 1814 in occasione della terza e ultima versione dell’opera, divenendone così la sinfonia d’apertura ufficiale. Con essa il compositore sostituì la più nota Leonore n. 3 (realizzata per la seconda versione di Fidelio del 1806), pagina di ampio respiro sinfonico e dalle dimensioni fin troppo dilatate che riassumeva, inoltre, il contenuto drammatico dell’opera. L’Ouverture op. 72 b, più concisa e musicalmente meno impegnativa della precedente, rispetta invece nella sua neutralità la tradizionale funzione introduttiva della sinfonia operistica, condividendo solo spiritualmente il contenuto dell’opera nella contrapposizione di principi opposti.

 

Gustav Mahler

Fünf Lieder nach Rückert per voce e orchestra

Dopo il periodo segnato dallo stretto legame con Des Knaben Wunderhorn, la raccolta di liriche popolari tedesche messe in musica da Mahler e confluite anche nei movimenti delle prime sinfonie, a partire dal 1901 l’interesse del compositore si spostò sulle liriche di Friedrich Rückert, poeta tardo-romantico che gli fornì ispirazione per i Kindertotenlieder e per i nf Lieder nach Rückert per voce e orchestra. Se i primi nascono come un vero e proprio ciclo da eseguirsi senza interruzioni, i nf Lieder lasciano invece all’interprete, voce maschile o femminile che sia, libertà nell’ordine di esecuzione. Vari sono gli stati d’animo descritti nei cinque lieder, tutti però accomunati dall’atmosfera di disincantata contemplazione della vita terrena: l’evocazione estatica del profumo del tiglio in Ich atmet’ einen linden Duft (Respiravo un dolce profumo), il senso di trepida attesa in Blicke mir nicht in die Lieder! (Non spiare nelle mie canzoni!), l’amore gioioso in Liebst du um Schönheit (Se mi ami per la bellezza) – composto per la giovane moglie Alma – l’amara presa di coscienza dell’uomo che medita sul proprio destino nel cuore di una notte cupa in Um Mitternacht (A mezzanotte), nonché la rassegnata malinconia del viandante, omaggio personale di Mahler a Schubert, in Ich bin der Welt abhanden gekommen (Sono ormai perduto al mondo).

Franz Schubert 

Sinfonia n. 9 in do maggiore D. 944, Die Große

 Che Schubert desiderasse cimentarsi con un lavoro sinfonico di grande respiro – alla maniera di Beethoven per intendersi – era cosa risaputa durante i suoi ultimi anni di vita. Dopo le sinfonie composte in gioventù, una sorta di apprendistato nel genere strumentale più alto, Schubert si sente pronto per una sinfonia in grande stile e nel 1828 firma la Sinfonia in do maggiore detta, appunto, ‘La grande’. Offerta alla Società degli amici della musica di Vienna, la nuova composizione sarebbe stata eseguita ufficialmente in quello stesso anno se la complessità e la lunghezza di alcuni passaggi non avessero spaventato l’orchestra, che, giudicandola troppo difficile, si rifiutò di eseguirla. La sinfonia venne così rimandata al mittente che la ripose in un cassetto, come già accaduto con altri suoi preziosi gioielli musicali. Solo anni dopo la morte di Schubert, Robert Schumann la scoprì per caso durante una visita al fratello del musicista scomparso e si prodigò per inviarla a Mendelssohn a Lipsia, dove quel capolavoro fino ad allora sconosciuto riacquistò nuova vita nella prima esecuzione del 1839. La Sinfonia n. 9 in do maggiore deve il suo appellativo non solo all’ampliamento dell’organico, con tre tromboni aggiunti, ma anche al linguaggio già teso verso soluzioni tardo romantiche. Pur attenendosi alle regole costruttive classiche, Schubert ne modifica gli equilibri interni smorzando la contrapposizione tematica classica in favore di una continua espansione dei materiali melodici impiegati, secondo una logica narrativa interna alla composizione dilatata e digressiva, definita da Schumann ‘divina lunghezza’.

La locandina:

LUDWIG VAN BEETHOVEN

Fidelio, Ouverture op. 72b

GUSTAV MAHLER

Fünf Lieder nach Rückert

per voce e orchestra

Blicke mir nicht in die Lieder / Ich atmet’ einen Linden Duft /

Ich bin der Welt abhanden gekommen / Liebst du um Schönheit / Um Mitternacht

FRANZ SCHUBERT

Sinfonia in do maggiore D. 944 Die Grosse

Andante. Allegro ma non troppo / Andante con moto /

Scherzo: Allegro vivace. Trio / Finale: Allegro vivace

Direttore Ingo Metzmacher

Mezzosoprano Michèle Losier

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

 

 

Prezzi:

Settore D: 25€

Settore C: 40€

Settore B: 65€

Settore A: 100€

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