Serena conduce operaclassica eco italiano

XXIII FESTIVAL VERDI
Parma e Busseto, 16 settembre – 16 ottobre 2023

I Lombardi alla prima Crociata, Il trovatore,
Falstaff. Tutto nel mondo è burla, Nabucco in forma di concerto,
Messa da Requiem, Gala verdiano.
Pier Luigi Pizzi, Davide Livermore, Manuel Renga
firmano i tre nuovi allestimenti, che vedranno sul podio rispettivamente
Francesco Lanzillotta, Francesco Ivan Ciampa, Alessandro Palumbo,
mentre Giampaolo Bisanti dirigerà Nabucco e Omer Meir Wellber il Gala Verdiano.
Tra i protagonisti in scena Eleonora Buratto, Lidia Fridman, Clementine Margaine,
Riccardo Massi, Michele Pertusi, Antonio Poli, Giovanni Sala, Marco Spotti,
Vladimir Stoyanov, Franco Vassallo, Markus Werba.
Si rinnova la collaborazione con La Toscanini, il Teatro Comunale di Bologna
e con il Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani.
El Trovador commissione in prima assoluta di e con Marco Baliani.
Il gala benefico Fuoco di gioia, concerti e spettacoli al Teatro Regio di Parma,
al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto e al Teatro Girolamo Magnani di Fidenza.

Il 9 maggio 2023 presentazione del programma
con l’annuncio dei cast completi, degli altri spettacoli e concerti,
delle prove aperte e degli incontri di approfondimento

I Lombardi alla prima Crociata, Il trovatore, Falstaff. Tutto nel mondo è burla, in tre nuovi allestimenti a Parma e Busseto, Nabucco in forma di concerto a Fidenza sono le opere del XXIII Festival Verdi di Parma e Busseto dal 16 settembre al 16 ottobre 2023, il cui programma è arricchito dalla Messa da Requiem e dal Gala Verdiano, quest’ultimo a sostegno del progetto Viva Verdi promosso dal Ministero della Cultura per l’acquisizione e la valorizzazione della casa-museo del compositore.
Pier Luigi Pizzi, Davide Livermore, Manuel Renga firmano i tre nuovi allestimenti delle opere, che vedranno sul podio rispettivamente Francesco Lanzillotta, Francesco Ivan Ciampa, Alessandro Palumbo, mentre Giampaolo Bisanti dirigerà Nabucco e Omer Meir Wellber il Gala. Il Festival Verdi a Busseto è completato da un concerto sinfonico e un concerto corale mentre a Parma debutta El Trovador, il nuovo spettacolo di e con Marco Baliani, commissione in prima assoluta realizzata da Società dei Concerti di Parma e Fuoco di Gioia, il Gala lirico benefico giunto alla sua XI edizione a cura del Gruppo Appassionati Verdiani “Club dei 27”.
Tra i protagonisti in scena Eleonora Buratto, Lidia Fridman, Clementine Margaine, Riccardo Massi, Michele Pertusi, Antonio Poli, Giovanni Sala, Marco Spotti, Vladimir Stoyanov, Franco Vassallo, Markus Werba. Si rinnova e rinsalda la collaborazione con La Toscanini, il Teatro Comunale di Bologna e i loro complessi artistici e con il Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani e prosegue la collaborazione scientifica con l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani.

A inaugurare il Festival nello spirito festoso e diffuso targato Verdi Off che giunge alla sua VIII edizione, la Verdi Street Parade che, insieme a cantanti, ballerini e attori, invaderà le strade di Parma.

Il programma del XXIII Festival Verdi con i cast completi, altri spettacoli, le prove aperte, i concerti, gli incontri sarà presentato il 9 maggio 2023, al Teatro Regio di Parma.

INAUGURAZIONE FESTIVAL VERDI E VERDI OFF

Per la giornata inaugurale di Verdi Off e del Festival Verdi, sabato 16 settembre, a partire dalle ore 18.00 e fino alle 21.00, si rinnova la grande festa in musica della Verdi Street Parade che torna a invadere le strade di Parma dopo il successo dell’edizione 2019 con uno spettacolo itinerante che diffonderà per tutta la città lo spirito festoso di Verdi Off, insieme a cantanti, attori, ballerini.

OPERE

I Lombardi alla prima Crociata è l’opera inaugurale del XXIII Festival Verdi giovedì 21 settembre 2023, ore 20.00, al Teatro Regio di Parma (repliche venerdì 29 settembre, sabato 7 ottobre, ore 20.00, e domenica 15 ottobre 2023, ore 15.30), dove torna dopo 14 anni nel nuovo allestimento affidato alla regia di Pier Luigi Pizzi che firma anche le scene e i costumi. Francesco Lanzillotta, per la prima volta al Teatro Regio di Parma e al Festival Verdi, sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini e del Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani, dirige l’opera nell’edizione critica della partitura curata da David R.B. Kimbell (in preparazione per The University of Chicago Press e Casa Ricordi), presentata per la prima volta a Parma. Il cast vede protagonisti Lidia Fridman (al debutto nel ruolo di Giselda), Antonio Poli (Oronte), Michele Pertusi (Pagano), Giovanni Sala (Arvino).
Composto sull’onda del trionfo riscosso da Nabucco, il quarto melodramma del catalogo verdiano è ispirato al poema epico in quindici canti scritto da Tommaso Grossi pubblicato nel 1826, ammirato anche da Alessandro Manzoni. Il libretto di Temistocle Solera scandisce l’azione in quattro parti, ognuna con un proprio titolo – La vendetta, L’uomo della caverna, La conversione, Il Santo Sepolcro – a dare un’affascinante dimensione epica al melodramma. Alla sera della prima, l’11 febbraio 1843 al Teatro alla Scala, la nuova opera venne accolta con entusiasmo dal pubblico, rendendo così inarrestabile la carriera in ascesa di Verdi.

Al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto debutta Falstaff. Tutto nel mondo è burla, che, venerdì 22 settembre, ore 20.00 (repliche 30 settembre, ore 20.00, 8 ottobre, ore 15.30, e 14 ottobre, ore 20.00), ripropone il capolavoro verdiano nella formula di successo inaugurata lo scorso anno con Rigoletto e la maledizione. E allo stesso team creativo, composto da Manuel Renga che firma la regia del nuovo allestimento con le scene di Aurelio Colombo, e alla direzione di Alessandro Palumbo, è affidato il nuovo spettacolo che presenterà l’opera integrale in una dimensione cameristica, più intima e raccolta, interpretata dal Wind-sor Ensemble, nell’arrangiamento curato dallo stesso Palumbo. Il cast, con Franco Vassallo nel ruolo del protagonista, coinvolgerà i giovani artisti già allievi del Corso di Alto perfezionamento in repertorio verdiano dell’Accademia Verdiana, molti dei quali hanno già intrapreso una fortunata carriera.
Iniziato nel 1890 ed eseguito quando il compositore era alle soglie degli 80 anni, Falstaff chiude il catalogo verdiano e rappresenta un unicum nella produzione del compositore, dopo la giovanile Un giorno di regno. “Sono quarant’anni che desidero scrivere un’opera comica – scriveva Verdi nel 1890 – e sono cinquant’anni che conosco Le allegre comari di Windsor; pure… i soliti ma, che sono dappertutto e si opponevano sempre a far pago questo mio desiderio”. Fu Arrigo Boito che, incoraggiato dal successo di Otello, riuscì a vincere le perplessità del compositore, proponendogli un nuovo libretto basato su un soggetto shakespeariano. Falstaff andò in scena il 9 febbraio 1893 al Teatro alla Scala di Milano, tra la meraviglia di tutto il pubblico. In sala, ad applaudire, anche Giacomo Puccini e Pietro Mascagni.

Il trovatore, dramma lirico in quattro parti su libretto di Salvadore Cammarano, è il terzo titolo in programma, in scena al Teatro Regio di Parma domenica 24 settembre 2023, ore 20.00 (repliche domenica 1 ottobre, ore 15.30, giovedì 5 e giovedì 12 ottobre 2023, ore 20.00) nel nuovo allestimento firmato da Davide Livermore, per la prima volta al Teatro Regio e al Festival Verdi. L’opera, in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna, è affidata alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa alla testa dell’Orchestra e del Coro del Teatro Comunale di Bologna preparato da Gea Garatti Ansini. La partitura è nell’edizione critica di David Lawton. Tra i protagonisti in scena Eleonora Buratto (al debutto nel ruolo di Leonora), Riccardo Massi (Manrico), Markus Werba (al debutto nel ruolo del Conte di Luna), Clementine Margaine (Azucena), Marco Spotti (Ferrando).
Strutturata in quattro parti, ciascuna con un proprio titolo (Il duello, La gitana, Il figlio della gitana, Il supplizio), l’opera vide la luce tra 1851 e il 1853 e fu rappresentata al Teatro Apollo di Roma il 19 gennaio 1853 riscuotendo un enorme successo. Fu lo stesso compositore a scegliere come soggetto del libretto il dramma El Trovador di Antonio Garcìa Gutiérrez, definendolo “bellissimo, immaginoso e con situazioni potenti”.

Il Festival Verdi torna al Teatro Girolamo Magnani di Fidenza con Nabucco in forma di concerto, giovedì 28 settembre e venerdì 6 ottobre 2023, ore 20.00, con la direzione di Giampaolo Bisanti sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini, e del Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani. Nel ruolo eponimo il baritono Vladimir Stoyanov. L’edizione critica della partitura è a cura di Roger Parker.
Terza opera del Maestro, Nabucco vide la luce tra il 1841 e il 1842 dopo un periodo particolarmente difficile e doloroso: il fiasco di Un giorno di regno, la morte della moglie Margherita Barezzi e dei due figli, allontanarono Verdi dalla composizione fino a quando il libretto di Temistocle Solera, propostogli dall’impresario Bartolomeo Merelli, lo convinsero a musicare una nuova opera. E fu proprio in seguito al debutto di Nabucco al Teatro alla Scala il 9 marzo 1842 – nel cast, la futura moglie Giuseppina Strepponi nel ruolo di Abigaille – che la carriera di Verdi decollò in maniera definitiva e inarrestabile.

CONCERTI E SPETTACOLI

Capolavoro sacro di Verdi, la Messa da Requiem sarà eseguita, al Teatro Regio di Parma, sabato 23 settembre 2023, ore 20.00, nell’edizione critica a cura di David B. Rosen.
Composizione sontuosa, monumentale, composta nel periodo di raccoglimento e di allontanamento dal genere operistico che seguì il successo di Aida, la Messa da Requiem, dedicata ad Alessandro Manzoni, riflette la spiritualità del compositore e quella dialettica tra sacro e profano che emerge in tutta la sua opera, ma le cui convinzioni più intime restano un mistero.

Torna, mercoledì 27 settembre 2023, ore 20.00, al Teatro Regio di Parma, Fuoco di gioia, il gala lirico benefico, giunto alla sua XI edizione organizzato dal Gruppo Appassionati Verdiani “Club dei 27”, con l’amichevole partecipazione dei più celebri interpreti accompagnati dalla Filarmonica di Parma e dalla Corale Giuseppe Verdi di Parma.

Il Gala Verdiano martedì 10 ottobre 2023, alle ore 20.00, chiude le celebrazioni del duecentodecimo compleanno di Giuseppe Verdi con la direzione di Omer Meir Wellber e vedrà sul palcoscenico del Teatro Regio di Parma i più amati interpreti verdiani con la Filarmonica Arturo Toscanini e il Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani. Il concerto realizzato con il sostegno di Reggio Parma Festival ed è parte del progetto Viva Verdi promosso dal Ministero della Cultura per l’acquisizione e la valorizzazione della casa-museo del compositore a Sant’Agata di Villanova sull’Arda.
Le celebrazioni si apriranno come di consueto al mattino a Parma con la Cerimonia in onore di Verdi in Piazza della Pace, presso il Monumento a lui intitolato, con la partecipazione delle istituzioni, delle associazioni cittadine, e con il “Va’ pensiero” intonato dal Coro del Teatro Regio di Parma e dalla Corale Giuseppe Verdi.

Il programma del Festival Verdi a Busseto è completato da due appuntamenti al Teatro Giuseppe Verdi: un programma dedicato alle più amate pagine corali verdiane sarà affidato al Coro del Teatro Regio di Parma diretto da Martino Faggiani nel Concerto corale, in programma domenica 1 ottobre 2023, ore 20.00, mentre la Filarmonica Arturo Toscanini sarà protagonista di un Concerto sinfonico venerdì 13 ottobre 2023, ore 20.00.

Nuova commissione in prima assoluta, realizzata da Società dei Concerti di Parma, El trovador è lo spettacolo scritto e interpretato da Marco Baliani in programma venerdì 13 ottobre 2023, alle ore 20.00 al Teatro Regio di Parma. Sui temi tratti dall’opera verdiana, interpretati dai Filarmonici di Busseto, musica e parole si incontrano per dare voce ai tormenti notturni di Leonora e Azucena.
“L’opera – scrive Marco Baliani – è un caleidoscopio di voci che entrano ed escono dalla scena, e vorrei allora narrarle proprio così caleidoscopicamente. Un alternarsi di voci e di suoni, quelle dei protagonisti, che raccontano, ciascuno a partire dal suo punto di vista l’evolversi della storia, cambiando quindi il linguaggio di chi parla, ciascuno con la sua individualità, il suo vissuto, la sua condizione sociale. Rispettando la struttura del dramma ma rendendo nel racconto orale la materica forza dei fatti, nudi e crudi. Come in Rashomon del grande Kurosawa la verità è sempre parziale e la vicenda assume colori e sostanze diverse a seconda di chi ne è o crede di esserne testimone”.

ACCADEMIA VERDIANA 2023

Il Concerto di Gala dell’Accademia Verdiana chiude al Teatro Regio di Parma il XXIII Festival Verdi lunedì 16 ottobre 2023, alle ore 20.00. Protagonisti i 12 allievi che, da febbraio a ottobre 2023, hanno frequentato il Corso di alto perfezionamento in repertorio verdiano, quest’anno giunto alla VI edizione, conseguendo una preparazione musicale, vocale, teatrale d’eccellenza insieme ai più rinomati interpreti verdiani.
Nata nel 2017, progetto cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo e dalla Regione Emilia-Romagna (Operazione Rif. PA 2022- 17771/RER approvata con DGR n.1951/2022 del 14/11/2022), l’Accademia Verdiana si articola in nove mesi di lezioni, incentrate sullo studio del repertorio e del perfezionamento della tecnica vocale, laboratori dedicati ai movimenti coreografici e scenici, seminari e incontri di approfondimento, moduli dedicati alle materie storiografiche e alle materie contrattualistiche e manageriali volti a formare un artista lirico dal profilo completo.
Direttore didattico dell’edizione 2023 è Francesco Izzo, musicologo, pianista e coach, professore ordinario di musicologia presso l’Università di Southampton, dove tiene corsi di storia e teoria della musica. Dal 2017 ricopre inoltre l’incarico di direttore scientifico del Festival Verdi.

VERDI OFF 2023

Stimolare, creare e condividere un’atmosfera festosa che abbracci chi vive e chi visita le terre del Maestro in occasione del Festival Verdi è l’obiettivo di Verdi Off, la rassegna di appuntamenti a ingresso libero collaterali al Festival Verdi, che il Teatro Regio di Parma realizza a partire dal 2016 con il Comune di Parma e con il sostegno dell’Associazione “Parma, io ci sto!”. Giunto quest’anno alla sua VIII edizione, Verdi Off avrà inizio con la Verdi Street Parade e proseguirà con un ricco calendario di appuntamenti, tra concerti, mostre, installazioni, incontri, progetti speciali, coinvolgendo artisti e associazioni del territorio. Due grandi novità di quest’anno sono i luoghi nevralgici della rassegna, individuati in Piazzale Picelli, nello spazio di una iurta che ospiterà incontri e spettacoli per bambini e famiglie, e il WoPa di via Palermo, che sarà il punto di riferimento per gli appuntamenti rivolti al mondo giovanile.
Da sempre in contatto con le realtà più fragili, i luoghi di cura e di sofferenza, gli ospedali, le carceri, le rsa, nei quartieri più svantaggiati, Verdi Off riconferma anche quest’anno la sua mission rivolta a portare la gioia della musica a coloro che altrimenti non potrebbero fruirne, riconfermando così il suo forte impegno sociale.
Il calendario completo di Verdi Off sarà presentato nei prossimi mesi.

PARTNER E SPONSOR

Il Festival Verdi è realizzato grazie al contributo di Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Reggio Parma Festival, Comune di Parma. Main partner Chiesi. Major partner Fondazione Cariparma. Media partner Mediaset. Main sponsor Iren, Barilla. Sponsor Crédit Agricole, Unione Parmense degli Industriali, Dallara, Opem. Sostenitori La Giovane, Fidenza Village, Sicim, Colser, Mutti, CePIM, Parmacotto, Grasselli, Parmalat. Con il contributo di Comune di Fidenza, Ascom e Ascom Confcommercio Parma Fondazione, Camera di Commercio di Parma, Fondazione Monte Parma, Comune di Busseto. Wine partner Oinoe. Con il supporto di “Parma, io ci sto!”. Legal counselling Villa&Partners. Partner scientifico Istituto Nazionale di Studi Verdiani. Digital counselling Unsocials. Radio Ufficiale Radio Monte Carlo. Tour Operator Partner Parma Incoming. Sostenitori tecnici De Simoni, Milosped, Cavalca, Teamwork, Graphital. Il Teatro Regio aderisce a Fedora, Opera Europa, Opera Vision, Emilia taste, nature & culture. Partner istituzionali Teatro Comunale di Bologna, La Toscanini. Partner artistici Società dei Concerti di Parma, Casa della musica, Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, Coro del Teatro Regio di Parma. L’immagine esclusiva del Festival è il ritratto di Giuseppe Verdi realizzato a matita da Renato Guttuso negli anni ’60, donato al Teatro Regio di Parma dall’Archivio storico Bocchi e concesso da Fabio Carapezza Guttuso ©Renato Guttuso by SIAE 2023.

CALENDARIO DI VENDITA ABBONAMENTI E BIGLIETTI

Gli abbonati al Festival Verdi 2022 possono esercitare il diritto di prelazione per il nuovo abbonamento dal 14 al 18 marzo 2023.
Nuovi abbonamenti in vendita dal 22 marzo presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma e online dal 23 marzo 2023.
I biglietti per gli spettacoli del Festival Verdi saranno in vendita dal 28 marzo presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma e online dal 29 marzo 2023.
I biglietti per il solo Gala Verdiano saranno invece disponibili a partire dalla data che sarà prossimamente annunciata.

BIGLIETTERIA DEL TEATRO REGIO DI PARMA

Strada Giuseppe Garibaldi, 16/A 43121 Parma Tel. +39 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it
Orari di apertura: dal martedì al sabato ore 11.00-13.00 e 17.00-19.00 e un’ora precedente lo spettacolo. In caso di spettacolo nei giorni di chiusura, da un’ora precedente lo spettacolo. Chiuso il lunedì, la domenica e i giorni festivi.
Il pagamento presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma può essere effettuato con denaro contante in Euro, con assegno circolare non trasferibile intestato a Fondazione Teatro Regio di Parma, con PagoBancomat, con carte di credito Visa, Cartasi, Diners, Mastercard, American Express.
I biglietti per tutti gli spettacoli sono disponibili anche su teatroregioparma.it. L’acquisto online non comporta alcuna commissione di servizio.

PROMOZIONI E AGEVOLAZIONI

Agli studenti universitari e del Conservatorio è riservato, fino a esaurimento posti, lo speciale abbonamento VerdiAteneo che consente di assistere a tre appuntamenti del Festival Verdi al costo di € 30,00. Ciascuno studente può acquistare un abbonamento esibendo un documento che attesti l’iscrizione all’anno accademico in corso. L’abbonamento è nominativo e può essere ceduto solo ad altri studenti, comunicando alla Biglietteria il cambio dell’intestazione. I dettagli sugli spettacoli e maggiori informazioni saranno pubblicati su teatroregioparma.it. Gli abbonamenti saranno in vendita a partire dal 1 settembre 2023 presso la Biglietteria del Teatro Regio.

I giovani Under30 hanno diritto a una riduzione del 50% sul prezzo degli abbonamenti e dei biglietti degli spettacoli al Teatro Regio di Parma. La promozione è valida fino ad esaurimento posti.

Il Teatro Regio aderisce a Bonus Cultura 18 app e Carta del Docente. I beneficiari potranno acquistare un solo abbonamento per ciascun turno e un solo biglietto per ciascuna recita. Il buono è strettamente personale e legato all’identità del beneficiario e deve corrispondere all’esatto importo dell’abbonamento del biglietto. Una volta validato, il buono non può più essere annullato, né riaccreditato. Per utilizzare il buono presso la Biglietteria del Teatro Regio è necessario presentare lo stesso nel formato cartaceo. Il buono può anche essere utilizzato online su teatroregioparma.it

La Biglietteria del Teatro Regio di Parma accetta via e-mail le richieste di prenotazione di biglietti per gruppi organizzati. Ai gruppi composti da più di 20 persone è riservata una riduzione del 5% sui biglietti degli spettacoli al Teatro Regio. I palchi sono venduti per l’intera capienza e i posti al loro interno non sono numerati. I posti sono assegnati secondo la disponibilità al momento dell’acquisto. Per informazioni groups@teatroregioparma.it

Il Teatro Regio dedica alle aziende uno speciale carnet di biglietti personalizzato: un’occasione per far vivere a ospiti e clienti l’atmosfera del Festival Verdi in una serata esclusiva. È inoltre possibile scegliere uno o più palchi tra quelli individuati dalla Sovrintendenza, e di usufruire dei relativi retropalchi, ove intrattenersi con i propri ospiti. L’accoglienza prevede un aperitivo di benvenuto e un buffet. Il servizio comprende inoltre il rapporto diretto con la Sovrintendenza del Teatro, il servizio di biglietteria personalizzato, il servizio di accoglienza dedicato, visite private del backstage, programmi di sala per gli ospiti. Il costo prevede, in aggiunta a quello del carnet, una quota per l’utilizzo del retropalco. Per informazioni: relazioniesterne@teatroregioparma.it

“Voglio anzitutto esprimere un ringraziamento particolarmente sentito al nuovo Sovrintendente Luciano Messi e allo staff della Fondazione Teatro Regio per aver saputo approntare in un tempo stretto un programma così ricco e di qualità per il nostro Festival Verdi – dichiara Michele Guerra, Presidente della Fondazione Teatro Regio di Parma. Un programma che riporta in scena opere molto amate dal pubblico di Parma e internazionale, che unisce come di consueto tradizione e sperimentalità, che vede la forte presenza dei nostri artisti e di nomi attorno ai quali si crea molta aspettativa. Tornerà la Verdi Street Parade per le strade della città e Fidenza si unirà nuovamente a Parma e a Busseto per questa manifestazione che vuole sempre più coinvolgere l’intero territorio, in un clima di festa culturale e di studio e rappresentazione del grande patrimonio verdiano”.

“Sono molto felice di poter annunciare la XXIII edizione del Festival Verdi – dichiara Luciano Messi Sovrintendente del Teatro Regio di Parma. Diamo sin d’ora appuntamento al 9 maggio prossimo quando presenteremo i cast completi insieme al programma completo degli spettacoli e dei concerti corali, delle prove aperte, degli incontri che lo arricchiranno ulteriormente. È un’edizione che abbiamo programmato in corsa nei due mesi dal mio insediamento per consentire al tour operator partner del Festival Verdi e ai tour operator internazionali di avviare l’essenziale attività di promozione e anche per consentire la partecipazione degli appassionati che raggiungeranno Parma dai cinque continenti. Stiamo recuperando terreno lavorando contestualmente alle prossime due edizioni del Festival Verdi 2024 e 2025.
Il programma del XXIII Festival Verdi quest’anno prevede 4 opere, 3 presentate in nuovi allestimenti realizzati dai laboratori scenografici e di sartoria del Teatro Regio e una in forma di concerto, che insieme agli altri appuntamenti concretizza un intenso lavoro di relazione e tessitura con il territorio, le istituzioni e le sue più vivaci energie culturali, con le quali, sin dal mio arrivo, sono in dialogo e in ascolto per cercare un coinvolgimento anche strutturale su proposte quanto più possibile condivise e dedicate.
Rivolgo uno speciale ringraziamento a tutte le lavoratrici e ai lavoratori del Teatro Regio di Parma che mi sono a fianco con entusiasmo nella realizzazione a tappe serrate di questo XXIII Festival Verdi e ringrazio il il Presidente e il Consiglio di Amministrazione del Teatro Regio e che mi hanno chiamati a loro fianco per dare inizio a questa nuova entusiasmante avventura a Parma”.

“Verdi Off giunge quest’anno all’VIII edizione e si aprirà, il 16 settembre, nel modo più festoso, con la Verdi Street Parade che, dopo il successo dell’edizione del 2019, torna finalmente a invadere con la musica, l’arte, la danza le strade di Parma – dichiara Barbara Minghetti, curatrice di Verdi Off. In un rinnovato spirito di collaborazione, ascolto, attenzione al territorio, Verdi Off quest’anno rinforza il suo dialogo con le associazioni, le scuole e gli enti del terzo settore di Parma e provincia, parte attiva di una progettualità che si svilupperà durante tutto l’anno: proprio negli scorsi giorni abbiamo infatti inaugurato un tavolo di co-progettazione al quale hanno partecipato 60 diverse realtà che hanno risposto all’invito del Teatro per condividere idee, progetti, riflessioni. Il loro entusiasmo e la loro vivace partecipazione alimentano ancora la consapevolezza della cultura come un valore che non può prescindere dai bisogni della comunità. Anche per questo, a Parma, abbiamo individuato come punti di riferimento degli appuntamenti di Verdi Off due diverse realtà di quartiere: da un lato, il WoPa di via Palermo, prossimo alla riapertura, che ospiterà eventi rivolti ai giovani, e dall’altro, in Oltretorrente, Piazzale Picelli che ospiterà gli spettacoli per bambini e famiglie nello speciale spazio di una iurta a loro dedicato”.

“Ricorre in questo 2023 un anniversario importante per Busseto – dichiara il Sindaco Stefano Nevicati. Nel 1913 Arturo Toscanini vi diresse Falstaff e venne inaugurata la statua bronzea dedicata all’illustre ‘paesano delle Roncole’ nella piazza principale del paese. Oggi, nel 2023, torna sul palco del Teatro Verdi una nuova produzione di Falstaff in ben quattro appuntamenti, insieme a un concerto del Coro del Teatro Regio e uno della Filarmonica Toscanini, di cui, proprio nel 2023, Busseto è tornata ad essere socio fondatore aderente. Ringrazio il collega Sindaco Michele Guerra, il Sovrintendente Luciano Messi e tutti i professionisti del Teatro Regio di Parma, che sono stati straordinari interlocutori. Abbiamo voluto, insieme, una programmazione per Busseto che soddisfacesse le aspettative dei melomani di vecchia memoria e dialogasse con le nuove generazioni, impegnati a non deludere le crescenti attese del pubblico dopo il successo di partecipazione e critica della scorsa edizione. Consapevoli del nostro ruolo di custodi della cultura verdiana e della cifra identitaria del melodramma, nell’anno in cui siamo tutti egregiamente attivi nello sviluppo di iniziative a tutela di Villa Verdi, vogliamo rinnovare il nostro impegno a costruire ponti tra la tradizione e la contemporaneità. Crediamo con forza che le istituzioni musicali del territorio, di cui Busseto e Parma sono protagoniste indiscusse, siano in grado, quando in dialogo sinergico tra loro, anche di orientare la tradizione lirico-sinfonica verso i giovani e pensare per loro spettacoli di rinnovata qualità musicale e visiva. Anche quest’anno Busseto attende i suoi spettatori a braccia aperte, pronta ad offrire feste musicali ed esperienze culturali di qualità.”

“Fidenza fa parte del Festival Verdi con l’obiettivo di realizzare, nel nome del Maestro, quel connubio ideale tra cultura, tradizioni e territorio che è una formidabile leva di promozione – dichiara Andrea Massari, Sindaco di Fidenza. Per questo ospiteremo un altro capolavoro: quel Nabucco che è considerato la sua opera più “risorgimentale” e che proprio per questo cementa il rapporto tra Fidenza e il Verdi primo deputato di Borgo San Donnino. Nabucco verrà inoltre proposto in forma di concerto, una scelta che ci consentirà il montaggio della nostra straordinaria camera acustica, ideata e magnificamente dipinta da Girolamo Magnani in persona”.

“L’Istituto Nazionale di Studi Verdiani e il Teatro Regio di Parma rinnovano la volontà comune di accrescere la collaborazione già in essere da anni, – dichiara Luigi Ferrari, Presidente dell’INSV – dando nuove forme, maggiore efficacia e maggiore intensità alla consulenza scientifica sull’opera del Maestro che costituisce uno dei fondamenti del Festival Verdi”. L’Istituto Nazionale di Studi Verdiani si occupa dello studio e della valorizzazione della figura e dell’opera di Giuseppe Verdi in stretto collegamento con le massime istituzioni e università internazionali. L’attività di studio e di ricerca promosse dall’Istituto si realizzano attraverso le sue strutture (biblioteca, archivio della corrispondenza verdiana, archivio visivo, discoteca), attraverso la pubblicazione di periodici e di volumi, l’organizzazione e la realizzazione di congressi e convegni, incontri di studio, corsi in collaborazione con le università e altri enti culturali.

Parma, 1 marzo 2023

Paolo Maier
Responsabile Comunicazione, Ufficio Stampa, Progetti speciali
Teatro Regio di Parma strada Garibaldi
16/A, 43121 Parma – Italia
Tel. +39 0521 203969
p.maier@teatroregioparma.it
stampa@teatroregioparma.it
www.teatroregioparma.it

FESTIVAL VERDI
Parma e Busseto, 16 settembre – 16 ottobre 2023

XXIII EDIZIONE

Parma, Centro storico e Oltretorrente
16 settembre 2023
VERDI STREET PARADE
Attori, cantanti, ballerini e circensi sull’ali dorate

Teatro Regio di Parma
21, 29, 7, 15 settembre 2023
I LOMBARDI
ALLA PRIMA CROCIATA

Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
22, 30 settembre, 8, 14, ottobre 2023
FALSTAFF
Tutto nel mondo è burla

Teatro Regio di Parma
23 settembre 2023
MESSA DA REQUIEM

Teatro Regio di Parma
24 settembre, 1, 5, 12 ottobre 2023
IL TROVATORE

Teatro Girolamo Magnani di Fidenza
28 settembre, 6 ottobre 2023
NABUCCO
In forma di concerto
Teatro Regio di Parma
27 settembre 2023
FUOCO DI GIOIA

Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
1 ottobre 2022
CONCERTO CORALE

Teatro Regio di Parma
10 ottobre 2022
GALA VERDIANO

Teatro Giuseppe Verdi di Busseto
13 ottobre 2023
CONCERTO SINFONICO

Teatro Regio di Parma
13 ottobre 2023
EL TROVADOR
di e con Marco Baliani

Teatro Regio di Parma
16 ottobre 2023
CONCERTO DI GALA DELL’ACCADEMIA VERDIANA

opere, concerti, spettacoli

Giuseppe Verdi

Giuseppe Verdi

 

cronologia a cura di Gildo Salerno

 

 

1813

9 o 10 ottobre: Giuseppe Fortunino Francesco Verdi nasce alle Roncole, frazione di Busseto, in provincia di Parma; i suoi genitori, Carlo Verdi (1785-1867) e Luigia Uttini (1787-1851), piccoli commercianti, vi gestiscono un’osteria con spaccio di vini e merci di vario genere.

1817

Prime lezioni di musica e cultura generale con don Pietro Baistrocchi, organista della locale chiesa di San Michele.

1820

Il padre gli regala una spinetta, che l’accordatore Stefano Cavalletti, l’anno seguente, riparerà gratuitamente, vista la «buona disposizione del giovinetto Giuseppe Verdi d’imparare a suonare questo strumento».

1823

Sollecitato da don Baistrocchi e Antonio Barezzi, il padre acconsente che Verdi si trasferisca a Busseto per continuare gli studi. In autunno, benché non abbia ancora undici anni, il giovane è iscritto al ginnasio: il gesuita don Pietro Seletti gli impartisce lezioni di italiano, latino, retorica. Conosce Antonio Barezzi, ricco grossista locale (e fornitore dello spaccio di Carlo Verdi), buon dilettante di musica e presidente-mecenate della Filarmonica di Busseto.

1825

Morto don Baistrocchi, Verdi lo sostituisce come organista, lavorando alle Roncole nei giorni di festa. Gli studi umanistici passano in secondo piano, e il giovane riprende quelli musicali con Ferdinando Provesi (1770-1833), maestro di cappella della collegiata di S. Bartolomeo e direttore della scuola di musica, nonché della Società Filarmonica municipale di Busseto.

1828

Più che l’allievo, è ormai l’assistente di Provesi. Primi saggi di composizione: fra l’altro, una Sinfonia per Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, destinata alla banda di Busseto.

1829

Concorre senza successo al posto di organista nella vicina Soragna. In compenso è sempre più attivo nella vita musicale di Busseto come interprete e compositore: suona spesso l’organo della collegiata in sostituzione del M° Provesi, ammalato, dirige i concerti della Filarmonica, e sempre per la Filarmonica o per concerti privati scrive una gran quantità di marce, sinfonie, concerti, musica vocale sacra e profana; lavori che disconoscerà in età matura, salvando solo una Stabat mater.

1831

Maggio: Verdi va a vivere in casa Barezzi, come professore di canto e pianoforte della figlia maggiore Margherita (1814-1840); fra i due giovani nasce presto un’intesa sentimentale. È sempre il Barezzi che promuove il trasferimento di Verdi a Milano, per continuare gli studi al Conservatorio, e che anticipa la somma necessaria, in attesa che il giovane riceva la borsa di studio quadriennale del Monte di Pietà, disponibile solo dopo un anno di prova.

1832

In giugno, all’esame di ammissione al Conservatorio di Milano, Verdi è respinto per superati limiti di età, per essere cittadino straniero, e per l’impostazione pianistica non ortodossa. L’appoggio costante di Barezzi gli consente però di restare a Milano e continuare gli studi privatamente con Vincenzo Lavigna (1776-1836), maestro sostituto alla Scala, che gli impone un duro tirocinio contrappuntistico, congiunto all’analisi di partiture vecchie e nuove, nonché la frequentazione assidua dei teatri.

1834

Introdotto dal Lavigna nell’ambiente musicale e aristocratico milanese, segue le attività della Società Filarmonica, diretta da Pietro Massini. Il caso lo fa debuttare, come maestro al cembalo, nell’esecuzione della Creazione di Haydn. A Busseto, in seguito alla morte di Provesi (1833), le autorità ecclesiastiche e comunali si disputano la nomina del successore (organista della Collegiata e al contempo maestro di musica della Scuola Civica); con un colpo di mano, la Curia nomina senza concorso Giovanni Ferrari. Per non deludere gli amici bussetani che lo sostengono, Verdi rinuncia a un posto sicuro di organista a Monza e si appella a Maria Luigia Duchessa di Parma per ottenere la nomina a Busseto.

1835

Termina il periodo di studio con il M° Lavigna. Dirige Cenerentola di Rossini, per la Filarmonica milanese.

1836

In febbraio Verdi vince il concorso per maestro di musica alla Scuola Civica di Busseto, ma lo stipendio è dimezzato, per la decisione di separare le cariche di maestro e di organista. Verdi assume comunque l’incarico e riprende a comporre e a dirigere per la Filarmonica. Per mantenere il contatto, ben più prezioso, con Milano, su commissione della Società Filarmonica di Pietro Massini compone, in aprile, una cantata in onore dell’Imperatore d’Austria. Lavora altresì alla sua prima opera, indicata variamente come Lord Hamilton o Rocester (non è ancor chiaro se fosse lo stesso dramma), su libretto del milanese Antonio Piazza. Il 4 maggio sposa Margherita Barezzi e si reca in viaggio di nozze a Milano.

1837

Falliti i tentativi di rappresentare l’opera al Teatro Ducale di Parma, Verdi la sottopone a revisione, nella speranza di darla al Teatro alla Scala di Milano, con l’appoggio di Massini (diventerà Oberto, conte di San Bonifacio, con libretto riveduto da Temistocle Solera). Il 26 marzo nasce la sua primogenita, Virginia Maria Luigia.

1838

L’11 luglio nasce il secondo figlio, Icilio Romano. Il 12 agosto muore la figlia Virginia. L’editore Giovanni Canti pubblica le sue Sei romanze per canto e pianoforte. In ottobre, considerando saldati i debiti di riconoscenza, Verdi rassegna le dimissioni dal posto di maestro di cappella a Busseto, ormai deciso a tentare la carriera di compositore teatrale a Milano.

1839

In febbraio Verdi si trasferisce a Milano con la famiglia. Il 22 ottobre muore anche il figlio Icilio. Il 17 novembre, grazie anche ai buoni uffici di Giuseppina Strepponi, affermato soprano interprete dell’opera, l’Oberto viene rappresentato al Teatro alla Scala. Il successo è buono, e l’impresario Bartolomeo Merelli propone a Verdi un contratto per tre nuove opere.

1840

Il 18 giugno muore, per encefalite, la moglie Margherita. Il 5 settembre, al Teatro alla Scala, va in scena la sua nuova opera, Un giorno di regno, su un vecchio libretto comico (1818) di Felice Romani, Il finto Stanislao: un fiasco completo.

1841

Periodo di grande sconforto personale e crisi creativa. Inizia tuttavia a comporre Nabucco, su libretto di Solera, per rispettare il contratto con Merelli; lenta ma costante rigenerazione stilistica.

1842

Giuseppina Strepponi vince le prudenze di Merelli e fa includere Nabucco in cartellone come sua opera di debutto nella nuova stagione. Il 9 marzo l’opera trionfa alla Scala e Verdi si ritrova ad essere il compositore del momento. Il successo gli apre le porte dei salotti milanesi, in particolare quello del letterato Andrea Maffei e di sua moglie Clara, che resteranno suoi amici per la vita. A Bologna, dove si reca per ascoltare la Stabat Mater di Gioachino Rossini, vi conosce quest’ultimo e Gaetano Donizetti.

1843

L’11 febbraio, nuovo trionfo scaligero (ma più di pubblico che di critica) per I lombardi alla prima crociata, ancora su libretto del Solera. Viaggio a Vienna per la rappresentazione di Nabucco al Teatro di Porta Carinzia. Il conte Mocenigo, presidente del Teatro La Fenice, gli commissiona un’opera per la stagione veneziana 1844. Inizia la collaborazione, e l’amicizia, con Francesco Maria Piave, poeta per La Fenice.

1844

Ernani va in scena alla Fenice di Venezia il 9 marzo, con successo inizialmente moderato (per la cattiva esecuzione dei cantanti). Il 3 novembre, al Teatro Argentina di Roma, debuttano felicemente (ma Verdi lo definirà “un mezzo fiasco”) I due Foscari (libretto di Piave). È ormai abbastanza agiato da investire parte dei suoi guadagni, acquistando il podere Plugàr, alle Roncole di Busseto.

1845

Per rispettare il contratto con Morelli, trascurato per gli impegni e la cattiva salute, scrive in meno d’un mese (senza la strumentazione e i ritocchi, riservati ai giorni delle prove, come ormai d’abitudine) Giovanna d’Arco (libretto del Solera), ben accolta alla Scala il 15 febbraio. Proseguendo su questa linea di buon professionismo, debutta a Napoli con un’opera molto tradizionale, Alzira, su libretto di Salvatore Cammarano, che conquista la difficile piazza del Teatro San Carlo il 12 agosto, ma cade irreparabilmente alla Scala il 16 gennaio 1847. Insoddisfatto di come vi vengono rappresentate le sue opere, decide di non far più debuttare alla Scala suoi lavori nuovi. Acquista il palazzo Dordoni a Busseto.

1846

Dopo un rapido declino vocale, Giuseppina Strapponi abbandona le scene con un’ultima recita di Nabucco a Modena e si trasferisce a Parigi, dove apre una scuola di canto. I coniugi Maffei si separano legalmente e di comune accordo; Verdi, ormai integrato nella buona società di Milano, è testimone per Clara, ma mantiene l’amicizia con entrambi. Gravemente malato, resta a Venezia per strumentare e seguire le prove di Attila (libretto di Solera, completato da Piave), che va in scena il 17 maggio alla Fenice con esito contrastato: il successo cresce con le repliche, e con la sempre più decisa associazione della musica di Verdi alle istanze risorgimentali. Verdi si prende un periodo di riposo, e passa il mese di luglio a Recoaro con Andrea Maffei, a discutere progetti di drammi tratti da Schiller e Shakespeare, che si concreteranno nelle due opere seguenti.

1847

Il 14 marzo, al Teatro della Pergola di Firenze (la “piazza” forse più aperta agli influssi d’oltralpe), va in scena Macbeth, su libretto di Piave, dopo un lungo, inusuale periodo di meticolosa preparazione musicale e scenica. Sconcerto degli intellettuali risorgimentali. Verdi torna invece al professionismo con I masnadieri (libretto del Maffei), che debuttano allo Her Majesty’s Theatre di Londra il 22 luglio, con successo di stima. A Londra conosce Giuseppe Mazzini. Di ritorno fa una lunga tappa a Parigi, dove il 26 novembre all’Opéra  va in scena Jérusalem, rifacimento francese dei Lombardi (libretto riveduto da Royer e Vaëz), con successo mediocre. Rivede Giuseppina Strepponi, alla quale si lega sentimentalmente.

1848

Lunga sosta a Parigi, interrotta in aprile per far ritorno in Italia a permutare il podere di Plugàr con quello di Sant’Agata, presso Villanova d’Arda, nel piacentino, molto più vasto e dotato di residenza. A Parigi segue con entusiasmo i moti rivoluzionari; invia a Mazzini l’inno patriottico Suona la tromba, su testo di G. Mameli. Durante l’estate inizia la convivenza con la Strepponi. Al Teatro Grande di Trieste va in scena il 25 ottobre, senza la presenza di Verdi, la sua nuova opera Il corsaro (libretto di Piave, da Byron), promessa all’editore Lucca.

1849

In gennaio, Verdi torna in Italia, al Teatro Argentina di Roma, per mettere in scena La battaglia di Legnano (libretto di Salvatore Cammarano), scritta nel pieno dell’entusiasmo risorgimentale. Alla prima del 27 sono presenti Mazzini e Garibaldi. Torna poi a Parigi, dove invita anche il suocero Barezzi, e vi rimane fino al 29 luglio. Le responsabilità della Francia nella caduta della Repubblica romana spingono Verdi e la Strepponi a lasciare definitivamente Parigi per l’Italia. Dopo varie tappe, la coppia si stabilisce a Busseto, al piano nobile di Palazzo Dordoni, dove Verdi termina di comporre Luisa Miller (libretto di Cammarano, da Schiller), che va in scena al San Carlo di Napoli l’8 dicembre, con gran successo.

1850

Dopo molte difficoltà e inevitabili compromessi con la censura, ostile al soggetto contemporaneo sui casi di un pastore protestante che perdona la consorte adultera, il 16 novembre Stiffelio (libretto di Piave) debutta Teatro Grande di Trieste con mediocre successo.

1851

Altre difficoltà con la censura intralciano il lavoro di Verdi e Piave per la nuova opera, Rigoletto (da Hugo),  che tuttavia trionfa presso il pubblico della Fenice di Venezia l’11 marzo. Il 30 giugno muore la madre, Luigia Uttini. Tra la primavera e l’estate Verdi e la Strepponi si trasferiscono da Busseto alla villa di Sant’Agata, rimessa a nuovo. In dicembre la coppia riparte per Parigi, per sottrarsi ai pettegolezzi e alla curiosità dei bussetani circa la loro unione. Chiarimento affettuoso con Barezzi.

1852

Comincia le trattative con Roqueplan, direttore dell’Opéra, per scrivere un’opera per Parigi, librettista Scribe. Verdi è insignito della Legion d’Onore. Il 17 luglio muore improvvisamente Salvatore Cammarano, lasciando incompiuto il libretto del Trovatore, al quale il musicista sta lavorando; il suo collaboratore Leone Emanuele Bardare completa il terzo e scrive il quarto atto dell’opera.

1853

Gran successo del Trovatore al Teatro Apollo di Roma, il 19 gennaio. Alla Fenice di Venezia cade invece clamorosamente, il 6 marzo, La traviata (libretto di Piave, da Dumas figlio). Alla metà di ottobre, dopo la primavera e l’estate a Sant’Agata, Verdi torna a Parigi con la Strepponi, per seguire più da vicino il lavoro di Scribe su Les vêpres siciliennes.

1854

La traviata, con alcune modifiche e retrodatata nell’azione, ottiene un grande successo il 6 maggio al Teatro San Benedetto di Venezia.

1855

Alla fine di un lungo e stressante periodo di prove (e di scontri con le maldisposte maestranze dell’Opéra), Les vêpres siciliennes vanno finalmente in scena il 13 giugno, con grande successo di pubblico e di critica (più di cinquanta repliche). L’evento è collegato all’Esposizione universale, con cui Napoleone III presenta al mondo la nuova Parigi trasformata dal prefetto Haussmann.

1857

Il 12 gennaio si rappresenta all’Opéra Le Trouvère, rifacimento francese (con aggiunta di balletto) del Trovatore. Verdi si divide fra Parigi (per combattere la pirateria editoriale e difendere i suoi diritti d’autore) e Sant’Agata, dove si impegna nella conduzione dell’azienda agricola. Abbandona il progetto di un’opera su Re Lear, per cui aveva chiesto un libretto al poeta Antonio Somma. Alla Fenice di Venezia va in scena il 12 marzo Simon Boccanegra, altra sfida al gusto tradizionalista del pubblico, su libretto di Piave: è un fiasco. La ripresa dell’opera a Reggio Emilia, nel maggio, ha invece successo. Il 16 agosto Aroldo, improbabile normalizzazione dello scomodo Stiffelio (trasformato da Piave da pastore protestante in crociato), viene rappresentato con grande successo al Teatro Nuovo di Rimini. In questa occasione Verdi conosce il direttore d’orchestra Angelo Mariani, che sarà per un certo tempo l’interprete preferito delle sue opere.

1858

Si reca a Napoli per mettere in scena Una vendetta in domino (libretto di Antonio Somma), ma tali e tanti sono i rilievi della censura locale che rinuncia a rappresentare l’opera.

1859

Le novità di Simon Boccanegra continuano a sconcertare il pubblico, e l’opera cade decisamente alla Scala in gennaio. Dopo alcuni compromessi con le autorità papaline, la Vendetta in domino, ribattezzata Un ballo in maschera, è accolta con entusiasmo il 17 febbraio al Teatro Apollo di Roma. Il 29 agosto, con cerimonia strettamente privata, Verdi sposa Giuseppina Strepponi a Collonges-sous-Salève, in Savoia. Il 4 settembre è eletto dai bussetani loro rappresentante all’Assemblea delle Province Parmensi; il 14 è a Torino con una delegazione, per incontrare Vittorio Emanuele II e presentargli i risultati del plebiscito sull’annessione al Piemonte; il 17 ha un colloquio a Leri con Cavour.

1861

Il 18 gennaio incontra nuovamente Cavour, che ne vince le resistenze ad accettare la candidatura a deputato del nuovo Parlamento nazionale. Il 6 febbraio, dopo un ballottaggio, è eletto, e il 19 partecipa alla prima seduta del Parlamento. Nel mese di novembre, con Giuseppina, parte per Pietroburgo per seguire l’allestimento della sua nuova opera, La forza del destino (libretto di Piave); la rappresentazione viene però rinviata, per la presenza di una compagnia inadeguata. Verdi e la moglie lasciano Pietroburgo e si recano a Parigi, dove si tratterranno per un mese.

1862

A Parigi, in primavera, conosce Arrigo Boito. Per l’Esposizione di Londra compone su testo di Boito l’Inno delle nazioni, che viene eseguito il 24 maggio allo Her Majesty’s Theatre. Il 10 novembre va in scena al Teatro Imperiale di Pietroburgo La forza del destino. Il successo è buono, e lo zar Alessandro premia Verdi con l’Ordine di San Stanislao.

1863

L’11 febbraio, a Madrid, presenzia alla prima esecuzione in Spagna della Forza del destino. Visita diverse città spagnole, e l’Escurial, «luogo severo e terribile come il feroce tiranno che l’aveva costruito». L’11 novembre, in un banchetto successivo alla prima de I profughi fiamminghi di Franco Faccio, Arrigo Boito declama una sua ode sulla rigenerazione dell’arte italiana in decadenza. Diffusa sui giornali, l’ode offende profondamente Verdi, sempre più teso fra il proprio continuo rinnovamento stilistico, l’attaccamento alla tradizione, e le turbolenze culturali del momento. La ruggine con Boito durerà fino al 1879.

1865

Al Théâtre Lyrique di Parigi si rappresenta il 21 aprile la nuova versione, profondamente riveduta, di Macbeth. L’esito – 14 repliche – non soddisfa Verdi, punto per di più dal rimprovero di alcuni critici, di non aver compreso Shakespeare. In agosto rinuncia alla carica di deputato. Tornato a Parigi con Giuseppina, tratta con l’Opéra per una riduzione del Don Carlos di Schiller. Il libretto, morto Joseph Méry, sarà ultimato da Camille Du Locle.

1866

La composizione di Don Carlos procede con straordinaria rapidità, nonostante la partecipazione emotiva di Verdi alle vicende della terza guerra di’indipendenza italiana. Sollecitato da Giuseppina, accetta di prendere in affitto un appartamento a Genova, in palazzo Sauli (dal 1874 in palazzo Doria), per trascorrervi i mesi invernali, lontano dall’insalubre clima di Sant’Agata e dalle chiacchiere dei bussetani. In settembre comincia le prove di Don Carlos a Parigi.

1867

Muore il padre, Carlo Verdi, il 14 gennaio. I coniugi Verdi cominciano a prendersi cura di  Filomena (detta Maria), una ragazzina che viveva nella casa paterna; in seguito l’adotteranno, e sarà la loro erede. L’11 marzo viene rappresentato all’Opéra di Parigi, in presenza della coppia imperiale, Don Carlos. Verdi è costretto fin dalla prima a praticare dei tagli nell’imponente partitura, per venire incontro alle abitudini del pubblico parigino; ciononostante, l’esito non è soddisfacente. Fra le amarezze, resta pungente l’etichetta di “wagneriana” applicata all’opera dalla critica francese. Clarina Maffei e Giuseppina si accordano per fargli incontrare Alessandro Manzoni, per il quale nutre una sconfinata ammirazione. Il 21 luglio muore, fra le braccia di Verdi, Antonio Barezzi.

Angelo Mariani affronta la partitura del Don Carlos e la porta al trionfo, a Bologna, il 27 ottobre. Protagonista femminile è un giovane soprano boemo, Teresa Stolz.

In dicembre, Francesco Maria Piave è colpito da apoplessia: Verdi lo aiuterà economicamente per tutti i nove anni che gli restano da vivere.

1868

Il 30 giugno incontra finalmente Alessandro Manzoni. Viene inaugurato a Busseto, il 15 agosto, il Teatro Verdi. Il 13 novembre muore Rossini: Verdi lancia l’idea di un Requiem per commemorare il grande musicista, le cui parti saranno attribuite per sorteggio ad altrettanti musicisti italiani. Comincia a comporre il Libera me Domine. Il progetto fallisce, e Verdi ne accusa, fra gli altri, Mariani.

1869

Il 27 febbraio il Teatro alla Scala mette in scena la versione riveduta della Forza del destino, protagonista femminile Teresa Stolz. È un trionfo, e il compositore riconquista e si riconcilia con la piazza milanese. Cominciano a circolare le voci, alimentate anche da Mariani, di un legame fra Verdi e la Stolz.

1871

Rottura definitiva con Mariani, che il 1° novembre dirige a Bologna il Lohengrin wagneriano, prima volta in Italia. Al Teatro dell’Opera del Cairo va in scena il 24 dicembre, con gran successo, Aida (libretto di Antonio Ghislanzoni), in occasione dei festeggiamenti per l’apertura del Canale di Suez.

1872

L’8 febbraio Aida viene rappresentata, in prima esecuzione italiana, alla Scala di Milano, ancora con la Stolz protagonista. Verdi, che ha preparato minuziosamente lo spettacolo, adottando peraltro il golfo mistico di Wagner e  imponendo la sua volontà in ogni dettaglio, trionfa contro tutti, wagneriani, critica, avanguardia.

1873

Compone il Quartetto per archi in mi minore, che resterà inedito e non eseguito pubblicamente fino al 9 dicembre 1875, al Conservatorio di Milano. Riprende il progetto di una Messa di Requiem, stavolta per onorare la memoria di Alessandro Manzoni, morto a Milano il 22 maggio. Il 13 giugno muore di cancro Angelo Mariani.

1874

Il 22 maggio, in occasione del primo anniversario della morte del Manzoni, dirige personalmente il Requiem nella chiesa di San Marco a Milano, con enorme successo. E’ nominato senatore.

1875

Tour di capitali europee per dirigervi il Requiem: Parigi, fra aprile e maggio, Londra il 15 maggio, Vienna l’11 giugno.

1879

Caute manovre di Giulio Ricordi e Clara Maffei per riappacificare Verdi con Boito. Nei primi di luglio, Ricordi avanza la proposta di Otello. Nonostante le resistenze di Verdi, Boito si mette al lavoro: il 18 novembre Verdi  riceve da Boito il libretto dell’opera.

1880

Vengono eseguite alla Scala, il 18 aprile, due sue nuove composizioni: Pater noster e Ave Maria, su parafrasi di brani della Divina Commedia di Dante.

1881

Al Teatro alla Scala va in scena il 24 marzo, finalmente con grande successo, l’edizione riveduta di Simon Boccanegra. È il primo vero banco di prova, pienamente soddisfacente, della collaborazione con Arrigo Boito, il quale modifica in più punti il vecchio libretto di Piave, aggiungendo, per il finale dell’Atto primo, la celebre Scena del Consiglio.

1884

Il 10 gennaio viene rappresentato alla Scala Don Carlo, nella nuova versione italiana, ridotta in quattro atti e con numerose modifiche.

1886

Un’ultima versione di Don Carlo, in italiano e nuovamente in cinque atti, va in scena al Teatro Municipale di Modena il 26 dicembre.

1887

Dopo lunga gestazione, Otello debutta al Teatro alla Scala, il 5 febbraio, con enorme successo.

1888

Il 6 novembre si inaugura l’Ospedale di Villanova sull’Arda, fatto costruire e poi mantenuto dal Maestro.

1889

Continua lo studio del contrappunto e della polifonia italiana rinascimentale. Compone le Laudi alla Vergine Maria.

Durante l’estate, a Montecatini, Boito invia a Verdi una traccia del libretto di Falstaff. Il Maestro acquista a Milano il terreno per la costruzione della Casa di Riposo per Musicisti.

1892

Lavora alla composizione di Falstaff: sarà l’ultima delle sue opere.

1893

Il 9 febbraio Falstaff va in scena alla Scala, fra l’entusiasmo incredulo e commosso di pubblico e critica.

1894

Otello viene rappresentato a Parigi, con l’aggiunta del balletto.

1895-1897

Compone lo Stabat Mater e il Te Deum. Il 14 novembre 1897 muore a Sant’Agata Giuseppina Strepponi.

1898

All’Opéra di Parigi, prima esecuzione dei Quattro pezzi sacri (Ave Maria, Stabat Mater, Laudi alla Vergine Maria e Te Deum), senza l’Ave Maria.

1900

Viene inaugurata il 16 dicembre a Milano la Casa di Riposo per Musicisti, realizzata per iniziativa (e con l’impegno economico) del Maestro («l’opera mia più bella»), su progetto di Camillo Boito

1901

Il 27 gennaio Verdi muore all’Hôtel Milan di Milano, sua residenza invernale già da diversi anni, per una trombosi cerebrale, dopo quasi sei giorni di agonia. I funerali, per sua volontà in forma semplicissima e senza seguito (palese) di alcuno, avvengono il 30 gennaio, per la sepoltura provvisoria al Cimitero Monumentale. Il 26 febbraio seguente, tuttavia, la traslazione delle salme di Verdi e di Giuseppina Strepponi nella Cripta della Casa di Riposo per Musicisti fornisce il pretesto ad esequie solenni, con la partecipazione di migliaia di persone e l’esecuzione di «Va’, pensiero» da parte del Coro della Scala diretto da Arturo Toscanini.

 

Qualche riferimento bibliografico:

  • Julian Budden, The Operas of Verdi, 3 voll.: I: From Oberto to Rigoletto; II: From Il Trovatore to La forza del destino; III: From Don Carlos to Falstaff, London, Cassel, 1973-81; nuova ed. Oxford, Clarendon Press, 1992 (trad. it., Le opere di Verdi, Torino, EDT, 1985-88).
  • Gilles de Van, Un théâtre en musique, Paris, Fayard, 1992 (trad. it. Verdi. Un teatro in musica, Scandicci, La Nuova Italia, 1994).
  • Massimo Mila, Verdi, a cura di Piero Gelli, Milano, Rizzoli, 2000, 528-540.
  • VV., Giuseppe Verdi. L’uomo, l’opera, il mito, a cura di Francesco Degrada. Interventi di P. L. Pizzi, F. Degrada, M. Marri Tonelli, F. Mazzocca, M. Conati, R. Parker, J. Rosselli, P. Petrobelli, P. Gallarati, D. Rosen, G. Rumi, G. Dotto, E. Senici, W. Osthoff, M. Viale Ferrero, V. Crespi Morbio, R. Leydi, J. Budden, C. Mingardi, A. Rostagno, A. Magnocavallo, C. Toscani e O. Jesurum, Milano, Skira editore, 2000.
  • Pierre Milza, Verdi e il suo tempo, Roma, Carocci, 2001.
  • Giuseppe Verdi. Autobiografia dalle lettere, a cura di Aldo Oberdorfer, nuova ediz. rivista da Marcello Conati, Milano, Biblioteca Universale Rizzoli, 2001.
  • Marcello Conati, Giuseppe Verdi: guida alla vita e alle opere, Pisa, Edizioni Ets, 2002.

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LUCIANO MESSI

 

Maceratese, classe 1971, Luciano Messi è Presidente di ATIT – Associazione dei Teatri Italiani di Tradizione, Vicepresidente di FEDERVIVO e Direttore della Fondazione Rete Lirica delle Marche, è stato Sovrintendente dell’Associazione Arena Sferisterio di Macerata dal 2015 al 2022. Nell’arco della carriera organizza e dirige tutte le principali aree operative del teatro.

Assieme a Pier Luigi Pizzi crea nel 2006 lo Sferisterio Opera Festival (oggi Macerata Opera Festival), innovando profondamente il processo produttivo, dedicando particolare attenzione alla pianificazione, all’efficienza e al controllo di gestione, così come alla valorizzazione e all’accrescimento delle competenze delle maestranze, avviando in tal modo il risanamento finanziario dell’Associazione e determinando un significativo aumento della produttività e rafforzamento del brand.

Dalla nomina a Sovrintendente dello Sferisterio, i risultati sono ancora crescenti per pubblico, critica e aspetti gestionali: circa 40.000 presenze a stagione, con una media di riempimento dello Sferisterio che arriva al 91% nel 2019 e bilancio sempre in equilibrio.

Sviluppa i rapporti nazionali ed internazionali, promuovendo le coproduzioni e il noleggio degli allestimenti. Organizza e coordina tournée e spettacoli all’estero, anche nell’ambito di progetti di cooperazione internazionale. Avvia un fecondo dialogo tra pubblico e privato che porta a risultati lusinghieri dal punto di vista delle sponsorizzazioni e dà vita a progetti leader e best practices nazionali, sia nel campo del mecenatismo culturale (100 Mecenati Art Bonus) sia in quello della creazione di reti e sistemi territoriali (Rete Lirica delle Marche, Consorzio Marche Spettacolo).

Nel 2015 dà vita alla Rete Lirica delle Marche, che si impone subito all’attenzione nazionale aggiudicandosi il Premio Cultura di gestione quale “eccellente esempio di governance pubblica capace di fare sistema e creare network intorno ad obiettivi condivisi e reali istanze del territorio”.

Nel 2017 crea Sferisterio Live, cartellone di spettacoli extra lirica che si affianca al festival operistico, proponendo star nazionali ed internazionali in particolare della musica pop e rock. Sferisterio Live si auto sostiene finanziariamente ed amplia la programmazione dello Sferisterio anche ai mesi di giugno e settembre.

Cura i rapporti istituzionali e pone più volte le sue competenze a disposizione del sistema nazionale. Nel 2018 fa parte della delegazione datoriale al tavolo di contrattazione per il rinnovo del CCNL Teatri.

Nel 2020 coordina la task force istituita dalle Fondazioni Lirico Sinfoniche per fronteggiare l’emergenza covid, redigendo le “Proposte operative per le produzioni, liriche, sinfoniche e coreutiche e per l’intera filiera della musica” che AGIS presenta al Ministero della Cultura nel documento “Lo Spettacolo in Italia nella Fase 2”.

Durante la pandemia mette sempre in scena le stagioni programmate e sigla una fondamentale intesa con i lavoratori per consentire il mantenimento dei livelli occupazionali, attraverso un accordo di solidarietà, nel pieno rispetto del CCNL.

Riceve il riconoscimento di Classic Voice come una delle dieci personalità più rilevanti del mondo della musica nel 2020.

È componente del Tavolo della Danza istituito presso il Ministero della Cultura e del Comitato per la salvaguardia dell’Arte del Canto Lirico Italiano, che sostiene la candidatura dell’Italia per il riconoscimento Unesco di questo patrimonio culturale immateriale.

Verdi Off_illustrazioni Davide Forleo

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