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Festival di Carneval del Maggio Musicale

 

Giovedì 23 marzo 2023 alle ore 20, in Sala Mehta, il direttore emerito Zubin Mehta sul podio alla guida del Coro e dell’Orchestra del Maggio per un concerto sinfonico corale interamente dedicato alle composizioni di Anton Bruckner.

Solisti: Kirsten MacKinnon, Marie-Claude Chappuis, Joseph Dahdah e David Steffens. 

 

 

Firenze, 21 marzo 2023 – A distanza di un mese dal suo ultimo concerto sinfonico e dalle applaudite recite de La traviataZubin Mehta, alla testa del Coro e dell’Orchestra del Maggio, torna sul podio della Sala a lui intitolata giovedì 23 marzo alle ore 20 per il penultimo concerto sinfonico nell’ambito del Festival di Carnevale, che volgerà definitivamente alla sua conclusione con le recite di Carmen, dirette proprio dal direttore emerito a vita, in programma dal 28 marzo al 16 aprile in Sala Grande e la recita straordinaria de La traviata, ancora diretta dal maestro Mehta, del 30 marzo 2023. A questi si aggiungono il concerto straordinario diretto da Daniel Barenboim il 1 aprile 2023 e le recite de L’italiana in Algeri per le scuole, in programma dal 30 marzo al 5 aprile.

In apertura del concerto, interamente dedicato alle composizioni di Anton Bruckner, la Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore, Romantische: scritta nella sua prima versione nel 1874, la “Quarta” di Bruckner costituisce indubbiamente uno snodo fondamentale sia nella produzione musicale che nella stessa vita del compositore austriaco, incalzato a metà degli anni Settanta dell’800 da incertezze e difficoltà.

Chiude la serata il Te Deum in do maggiore per soli, coro e orchestra: composto quasi di getto in pochi giorni nel 1881, fu poi rielaborato e ampliato nel 1884, rendendola un’opera di spessore quasi granitico che mostra legami evidenti con il clima di elevazione spirituale delle ultime sinfonie.

Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini.

Quattro i solisti impegnati nell’esecuzione del Te DeumKirsten MacKinnon, di ritorno pochi mesi dopo le recite de Le nozze di Figaro, andate in scena durante lo scorso 84º Festival del Maggio: ha studiato canto al “Curtis Institute of Music” di Philadelphia, all’Opera di Philadelphia ha interpretato i ruoli di Micaëla nella Carmen di Bizet e della Contessa Madeleine nel Capriccio di Richard Strauss. È stata Pamina in Die Zauberflöte di Mozart per l’Opera di Toronto e la Contessa ne Le nozze di Figaro con la Garsington Opera. I suoi ruoli includono inoltre Elettra nell’Idomeneo di Mozart, l’omonimo personaggio in Iolanta di Ciajkovskij, Mimì ne La bohème di Puccini e Bystrouska ne La piccola volpe astuta di Janáček. All’attività operistica, Kirsten MacKinnon affianca un’intensa attività concertistica. Ha tenuto recitals a Vancouver, Philadelphia, New York, Bayreuth, Neumarkt e Spoleto esibendosi al fianco di numerose orchestre tre le quali: Münchner Rundfunkorchester, Netherlands Radio Philharmonic, Toronto Symphony Orchestra, Chamber Orchestra of Philadelphia, Curtis Chamber Orchestra e Vancouver Symphony Orchestra.

Marie-Claude Chappuis, in questi giorni impegnata inoltre nelle ultime recita di The Rake’s Progress, sempre in Sala Mehta, ha compiuto i suoi studi presso il conservatorio di musica della di Friburgo in Svizzera e presso l’ “Università Mozarteum” di Salisburgo. Essendo stata per la prima volta un membro fisso dell’ensemble dell’Opera di Innsbruck, guidato all’epoca da Brigitte Fassbaender, è riuscita presto a raggiungere i più importanti palcoscenici musicali internazionali. È stata anche ospite del Theatre an der Wien, del Teatro alla Scala, del Teatro Real di Madrid, del Teatro di San Gallo e del Grand Théâtre de Genève. Parallelamente è attiva sul palcoscenico concertistico avendo recentemente cantato con l’Orchestre de la Suisse Romande, il Giardino Armonico, la New Japan Philharmonic e la London Philharmonic Orchestra.

Al loro fianco Joseph Dahdah, talento appena formatosi all’Accademia del Maggio: ha partecipato a numerose masterclasses con, tra gli altri, Richard Barker, Luca Salsi, Eva Mei, Bruno de Simone e Tatiana Chivarova. Ha cantato in numerose opere, oratori, concerti e festival in Libano, Italia, Germania, Venezuela, Polonia Repubblica Ceca e Bulgaria, e recentemente al Maggio ha preso parte a Siberia di Umberto Giordano, diretto da Gianandrea Noseda; I due Foscari (Barbarigo) a fianco proprio di Plácido Domingo, Aida (Radamès) in una produzione per ragazzi di Venti Lucenti e recentemente Il trovatoreErnani e Don Carlo sempre al Maggio.

David Steffens, al debutto sul palcoscenico del Teatro, si è formato al Mozarteum di Salisburgo con Horiana Branisteanu, Josef Wallnig, Eike Gramss e Wolfgang Holzmair, ricevendo il sostegno del Cusanuswerk di Bonn. Ha ricevuto la Medaglia ‘Lilli Lehmann’ della Fondazione Internazionale Mozarteum e la Medaglia ‘Gottlob Frick’. Ha debuttato al Landestheater di Salisburgo nel ruolo di Bartolo ne Le nozze di Figaro. Successivamente ha collaborato con l’International Opera Studio dell’Opernhaus di Zurigo e ha partecipato al Festival di Salisburgo come membro del Young Singers Project interpretando Die Zauberflöte (Sarastro). Dal 2012 al 2014 è stato membro dell’ensemble dello Stadttheater di Klagenfurt e nella stagione 2015-16 dell’ensemble della Staatsoper di Stoccarda, dove ha interpretato numerosi ruoli: Figaro (Le nozze di Figaro), Sarastro (Die Zauberflöte), Oroveso (Norma), Escamillo (Carmen), Heinrich der Vogler (Lohengrin), Fasolt (Das Rheingold), Pimen (Boris Godunov) e Barone Ochs auf Lerchenau (Der Rosenkavalier).

 

Il programma:

Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore Romantische

Il cammino sinfonico di Anton Bruckner fu indubbiamente lungo e tortuoso. Iniziato a quarant’anni suonati, fu segnato da incertezze personali, pregiudizi e incomprensioni. Dopo anni di tribolazioni, con la Sinfonia n. 4 – tenuta a battesimo il 20 febbraio 1881 da Hans Richter a capo dei Filarmonici di Vienna – Bruckner ottiene il primo riconoscimento pubblico. In realtà, quella creazione gli era costata non pochi sforzi: circa dieci anni di lavoro segnati da continue revisioni, tagli e modifiche che portarono a ben quattro versioni d’autore: la prima del 1874, seguita dalle versioni del 1878, 1879 e 1887-1889. Il titolo descrittivo ‘Romantische’ fu apposto dallo stesso autore che, pur senza trascriverle in partitura, aveva stilato una serie di didascalie di ispirazione storico letteraria: il risveglio di una città medievale, i richiami mattutini delle trombe, cavalieri al galoppo, serenate, allegre scene di caccia e una chiassosa festa popolare. Così nei quattro movimenti tanto la fitta trama di associazioni descrittive quanto le evocazioni naturalistiche, come il magnifico richiamo dei corni del primo movimento da cui deriva gran parte del materiale motivico dell’intera opera, contribuiscono a dare un senso di unitarietà e ciclicità all’imponente edificio sonoro bruckneriano.

Te Deum in do maggiore per soli, coro e orchestra

«Quando Dio mi chiamerà un giorno e mi chiederà: che cosa hai fatto con i talenti che ti ho dato? Ebbene, allora io alzerò davanti a Lui la partitura del mio Te Deum ed egli certo mi giudicherà benignamente». Queste furono le parole pronunciate da Anton Bruckner sulla sua composizione prediletta che rappresentava il compendio della sua arte. Composto quasi di getto in pochi giorni nel 1881, il Te Deum fu poi rielaborato e ampliato nel 1884. All’organico già vasto con le fila di corni, trombe e tromboni rafforzate, Bruckner aggiunse anche l’organo con funzione di pedale. L’andamento energico sottolineato dai numerosi ostinati ritmici, la tonalità brillante d’impianto di do maggiore e l’intonazione prevalentemente omofonica e accordale fanno del Te Deum un’opera di spessore granitico che mostra legami evidenti con il clima di elevazione spirituale delle ultime sinfonie. Pur vantando una tradizione secolare, il Te Deum non aveva una forma canonizzata, quindi Bruckner decise di suddividere il testo in cinque sezioni che ne valorizzassero la religiosità. Nella sua intonazione l’antico inno di ringraziamento a Dio diviene espressione genuina di giubilo e di fervente preghiera, dalle poderose battute iniziali fino alla grandiosa fuga finale che suggella con un tripudio sonoro la sua opera somma.

 

La locandina:

ANTON BRUCKNER

Sinfonia n. 4 in mi bemolle maggiore Romantische

Allegro / Andante quasi Allegretto /

Sehr schnell. Trio. Im gleichen Tempo / Allegro moderato

Te Deum in do maggiore

per soli, coro e orchestra

Te Deum laudamus / Te ergo quaesumus / Aeterna fac / Salvum fac populum tuum / In te, Domine, speravi

Direttore Zubin Mehta

Soprano Kirsten MacKinnon

Mezzosoprano Marie-Claude Chappuis

Tenore Joseph Dahdah

Basso David Steffens

Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino 

Maestro del Coro Lorenzo Fratini

Prezzi:

Settore D: 25€; Settore C: 40€; Settore B: 65€; Settore A: 100€

biografie

foto

Firenze, dicembre 2015. Il concerto «Angeliche voci e arpe» al Teatro Goldoni con il coro femminile del Maggio Musicale Fiorentino, Susanna Bertuccioli all’arpa, Gianfranco Dini e Simone Cinque ai corni.
Florence, December 2015. The concert «Angelic voices and harps» at the Teatro Goldoni with the female chorus of the Maggio Musicale Fiorentino, Susanna Bertuccioli harp, Gianfranco Dini and Simone Five horns.

Firenze, Settembre 2014. Il Maestro Zubin Mehta dirige l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino all’Opera di Firenze.
Florence, September 2014. The Maestro Zubin Mehta conducts the Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in Florence Opera Theatre.

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