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Comunicato Stampa

 

Il Teatro di San Carlo riapre alla città dopo tre mesi di restauro

alla presenza del ministro della cultura Gennaro Sangiuliano

e del sindaco di Napoli e presidente della Fondazione Gaetano Manfredi

 

Napoli, 3 aprile 2023 – Il Teatro di San Carlo riapre al pubblico dopo i lavori di restauro.

Grazie ad un finanziamento di 10 milioni di euro del Ministero della cultura, il Massimo napoletano, simbolo della città, allo stesso tempo monumento e luogo di produzione culturale, riscopre lo splendore della propria sala e riporta alla luce l’azzurro borbonico delle origini.

In alcuni punti all’interno del Palco reale infatti, gli interventi di restauro hanno svelato gli antichi colori al di sotto del rosso e dell’oro. Queste porzioni di colorazione celeste resteranno visibili in modo da poter essere mostrati al pubblico.

Gli interventi di ristrutturazione hanno interessato, oltre al Palco reale, l’intera sala e il soffitto con la tela del Cammarano. Inoltre sono stati effettuati interventi di sostituzione del tavolato del palcoscenico e del parquet della sala, di revisione del sistema di aggancio delle poltrone di platea,  di restauro dell’agremano, dell’intradosso e dell’estradosso dell’arco di boccascena, dell’orologio di proscenio, della fascia basamentale di platea, della balaustra della fossa orchestrale e della volta del passetto; si è intervenuti anche sull’impianto di  riscaldamento con una riqualificazione delle pompe di calore del teatro, sull’impianto idrico antincendio e rilevazione fumi, su montacarichi e sull’impianto elettrico.

 

“Il San Carlo è un’eccellenza della Nazione, denso di valori e luogo di una grande tradizione storica. Qui sono passate leggende della musica. Oggi il San Carlo non ha ancora una proiezione pari alla sua storia, al suo valore e potenzialità. Bisogna lavorare per rafforzarla in tempi rapidi affinché questa riapertura sia un vero punto di rilancio e non un mero restauro, per quanto necessario, della struttura. Il San Carlo deve tornare ad avere il posto di primato che merita anche inserendosi in un generale risveglio della cultura a Napoli”, dichiara il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano.

 

Gli interventi di restauro appena conclusi restituiscono alla città e a tutt’Italia un teatro rinnovato che torna ad accogliere il pubblico in tutta la sua bellezza. I lavori hanno consentito in tempi rapidi di riqualificare la sala riportando alla luce colori originari e dettagli antichi: il San Carlo è così pronto a ripartire con la programmazione artistica in uno scenario di grande fascino che si conferma tra i più prestigiosi al mondo. È significativo che in un momento già tanto propizio per la ritrovata centralità di Napoli, nel quale sono avviati progetti destinati a cambiare il volto della città con un’offerta culturale di ogni sfaccettatura accogliendo migliaia di turisti, si rialzi anche il sipario di questo teatro straordinario”. Così il sindaco di Napoli e presidente della Fondazione Teatro di San Carlo Gaetano Manfredi.

 

“Sono molto felice di annunciare la riapertura del Teatro di San Carlo restituito al suo splendore dai lavori di restauro” afferma il sovrintendente del Teatro di San Carlo Stéphane Lissner. “Grazie al supporto del Ministero della cultura – continua il sovrintendente – il teatro si presenta oggi più bello che mai. Come sovrintendente ho sempre avuto a cuore la conservazione e la valorizzazione di questo patrimonio culturale straordinario che rappresenta una delle massime espressioni dell’arte teatrale e musicale, non soltanto italiana.  Sono certo che il pubblico apprezzerà, oltre agli spettacoli, che torneremo subito a rappresentare sul nostro palcoscenico, anche i dettagli di epoca borbonica lasciati scoperti e visibili, testimonianza del passato che torna alla luce.  Infine desidero ringraziare tutti coloro che hanno collaborato a questo progetto di ristrutturazione e che ci hanno consentito di riprendere in tempi record la nostra programmazione regolare”.

 

“Il Ministero della cultura, a dimostrazione del suo concreto e diretto impegno per la valorizzazione di uno dei luoghi simbolo del paese, ha finanziato i lavori di “Completamento e restauro del Teatro San Carlo di Napoli e delle sedi distaccate” per un importo di € 10.000.000,00 (POC al PON Cultura e Sviluppo 2014-2020), affidandone la realizzazione al Segretariato Regionale del MIC per la Campania.  I lavori, già in parte eseguiti, riguardano non solo il Teatro San Carlo, ma anche alcune sedi ad esso funzionalmente connesse (Palazzo Cavalcanti in via Toledo e l’ex opificio Cirio di Vigliena, ove è ubicata la falegnameria e il laboratorio per le scenografie teatrali). Il Ministero dà dunque coerentemente seguito all’importante programma di interventi, già in parte realizzato nel 2010, che ha la finalità non solo di restituire il Massimo al suo originario splendore, ma anche di dotarlo di quelle strutture che ne garantiscano la piena funzionalità come luogo di fruizione di eventi e come luogo privilegiato di produzione della cultura” commenta Teresa Elena Cinquantaquattro Direttore Segretariato Regionale MIC per la Campania.

 

“Con grande entusiasmo e al contempo con un discreto timore reverenziale verso un sito così imponente, abbiamo accolto quella che può definirsi una vera e propria sfida, lanciata dal Teatro e consistente nell’esecuzione di lavori che da progetto avrebbero necessitato di 220 giorni e che, a seguito di “garbata” richiesta del Sovrintendente Lissner, sono stati compressi in soli 87 giorni con l’intento di privare per il minor tempo possibile il Teatro del suo pubblico. Dunque, una promessa molto ardua quella fatta al Teatro e al pubblico durante la conferenza della scorsa estate, che in qualche modo aveva lasciato incredula anche me mentre la comunicavo, una promessa che con grande soddisfazione, oggi, siamo riusciti a mantenere!

Per fare questo ci siamo lasciati ispirare dal Teatro, dalla complessa organizzazione della macchina teatrale, pianificando nei minimi dettagli tempi e modalità di esecuzione di ogni singola lavorazione come una coreografia da eseguire, articolando il cantiere in diversi punti della sala, organizzando ponteggi e piani di lavoro su diverse quote, come degli allestimenti scenografici, che hanno consentito a tutte le maestranze, restauratori, impiantisti, falegnami ed elettricisti, organizzati su più turni per un totale di quasi 60.000 ore di lavoro, di operare all’unisono, ciascuno secondo il proprio “spartito musicale” o con il proprio ruolo nel balletto o nell’opera, esattamente come accade nell’esecuzione di uno spettacolo. E così mentre 25 restauratori lavoravano simultaneamente al restauro della tela del Cammarano su un maestoso ponteggio realizzato alla quota del loggione, altrettanti intervenivano sulla balaustra del golfo mistico, sull’Arco di Boccascena, nel Palco Reale, mentre tutte le altre maestranze procedevano alla parziale sostituzione del tavolato del palcoscenico, all’adeguamento degli impianti e al recupero del pavimento della sala. Infine, la sostituzione con apparecchiature a risparmio energetico dei corpi illuminanti del palco, unita alla sostituzione delle 1.200 lampadine presenti nella sala, prevista nel corso del prossimo mese, produrrà un risparmio dei consumi dell’80%, e che insieme allo spolvero di ogni superficie, dalle 580 poltrone della sala alle sedie nei palchi, dalle balaustre ai rivestimenti in seta, dai lampadari agli apparati decorativi, ha restituito al Teatro il suo antico scintillio. Con una spesa attuale di quasi due milioni di euro in 87 giorni, grazie al contributo e al lavoro corale delle diverse maestranze e di tutti i lavoratori del Teatro, è stato possibile oggi riaprire il Tempio della precisione e concludere questo nostro I Atto” dichiara Almerinda Padricelli, Architetto Responsabile Unico del Procedimento, Segretariato Regionale MiC Campania.

 

“Un progetto e un cantiere di restauro sono lavori corali – spiega il direttore dei lavori, l’architetto Francesca Brancaccio, fondatrice e CEO di una firma napoletana molto nota nel settore del restauro, B5 Srl -. Questo intervento è stato gestito da gruppo molto qualificatodi cui fanno parte in primis la committenza come il responsabile del procedimento, l’architetto Almerinda Padricelli, per la Soprintendenza Regionale per la Campania, insieme con tutti i progettisti e i direttori operativi (Nicola Berlucchi, Alessandro Bozzetti, i tecnici della SAB srl), le straordinarie maestranze e i bravissimi restauratori delle imprese Modugno e Tecnicon. Oggi concludiamo questa prima fase rispettando i tempi promessi – Aggiunge -. Siamo molto fieri dei risultati, abbiamo lavorato quotidianamente per restituire questi spazi meravigliosi a chi li utilizza ogni giorno, ascoltando i consigli e le esigenze dei tecnici della Fondazione Teatro San Carlo, con impegno nel coordinamento delle differenti istanze. Le lavorazioni proseguiranno silenziosamente, in relazione alle esigenze della programmazione del teatro, e in altri siti collegati ad esso, come nel prestigioso Palazzo Cavalcanti dove il restauro filologico di un appartamento del settecento sarà adattato ad uso di foresteria con sale prova per gli ospiti del San Carlo, e nella sede di Vigliena”

 

 

 

Con gentile preghiera di pubblicazione e/o diffusione

Rossana Russo,

Responsabile della comunicazione creativa e strategica e relazioni con la Stampa

r.russo@teatrosancarlo.it

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Giulia Romito,

Comunicazione e Stampa g.romito@teatrosancarlo.it 0817972301

scheda lavori

I Lavori di restauro

 

Il Ministero della Cultura nell’ambito del POC al PON Cultura e Sviluppo 2014-2020, approvato con delibera CIPE n. 45 del 10 agosto 2016 ha finanziato l’intervento di “Completamento e restauro del Teatro San Carlo di Napoli e delle sedi distaccate” con un importo di € 10.000.000,00 individuando quale Stazione Appaltante il Segretariato Regionale del MIC per la Campania, con Responsabile del Procedimento l’architetto Almerinda Padricelli.

L’incarico per la progettazione definitiva, esecutiva e per il coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione è stato affidato al R.T.P. B5 S.r.l. – Studio Berlucchi S.r.l. – SAB S.r.l. – SPC S.r.l. Studio Croci mediante procedura di gara aperta sopra soglia comunitaria, esperita dalla Centrale di Committenza Invitalia per conto della Stazione Appaltante. L’esecuzione del servizio di progettazione è stata diretta dall’architetto del Segretariato Regionale Filomena Cicala.

Gli ambiti di intervento sono ubicati nella città di Napoli e sono il Teatro San Carlo, l’unità abitativa sita al Palazzo Cavalcanti in via Toledo e l’edificio di Vigliena, ex opificio Cirio, ove è ubicata la falegnameria e il laboratorio per la realizzazione delle scene teatrali.

In particolare, per quanto attiene al Teatro, la progettazione esecutiva è stata influenzata dalla tempistica indicata dal RUP in accordo con la Direzione del Teatro San Carlo per la disponibilità delle aree e degli ambienti oggetto degli interventi, soggetta alla programmazione delle attività teatrali previste per la stagione 2022/2023. Pertanto il piano d’esecuzione dei lavori, aggiudicati dall’ R.T.I. Vincenzo Modugno S.r.l. (mandataria), TECNICON SRL (mandante) e S.A.S. SRL (mandante), e diretti dall’architetto Francesca Brancaccio, ha tenuto conto della finestra temporale individuata (fine dicembre 2022 – fine marzo 2023) entro la quale sono stati contenuti gli interventi di restauro interni al Teatro San Carlo, nonché di riqualificazione degli impianti termici, elettrici, idrico-antincendio e delle apparecchiature sceniche. In particolare sono stati realizzati interventi di parziale sostituzione del tavolato del palcoscenico e recupero del parquet della sala, il restauro dell’Agremano, dell’intradosso e dell’estradosso dell’Arco di Boccascena, dell’orologio di proscenio, della fascia basamentale di platea, della preziosa balaustra della fossa orchestrale e della volta del passetto. L’intervento più complesso ha riguardato certamente il “soffittone” della Sala, caratterizzato dall’imponente Tela dipinta dal Cammarano, costituita da fasce di tessuto di canapa di trama piuttosto larga cucite tra loro. Le sue grandi dimensioni (circa 280 mq.) fin dall’origine non hanno consentito, come era consuetudine, collocare la tela su un telaio ligneo ancorato al soffitto, ma hanno reso necessario fissare il dipinto al tavolato superiore mediante chiodatura. Proprio il tipo di ancoraggio e l’estensione della tela costituiscono i punti di debolezza dell’opera e le cause del degrado che nel corso di neanche due secoli hanno richiesto più di un intervento di restauro. Il peso del dipinto e la debolezza dei punti di fissaggio agli assi hanno causato nel tempo diffusi distacchi della tela e la conseguente formazione di ampie zone di spanciamento, numerose lacerazioni e l’indebolimento della pellicola pittorica. Ulteriori gravi danni son stati provocati da infiltrazioni di acqua dall’alto con formazione di gore e macchie che hanno alterato la leggibilità dell’opera.  Il restauro del dipinto che, per esigenze legate alla programmazione della stagione teatrale 2023, si è concentrato in appena due mesi ha avuto uno scopo essenzialmente conservativo. La tela è stata riportata in piano con l’eliminazione degli spanciamenti grazie all’inserimento di 650 nuovi punti di ancoraggio costituiti da tondini metallici di diametro e spessore idonei. Si è provveduto al consolidamento della pellicola pittorica disgregata e distaccata con resine acriliche di ultima generazione. Si è data, inoltre, particolare importanza alla fase di presentazione estetica consistita nella pulitura, nell’eliminazione delle gore di umidità e nella riequilibratura cromatica. Vista la complessità del cantiere di restauro e alla luce della brevissima finestra temporale prevista per eseguire gli interventi si è proceduto con l’esecuzione di un cantiere pilota prima dell’inizio della fase di esecuzione degli interventi, procedendo ad una campagna di verifica delle metodologie di intervento concentrata in pochi giorni, durante i quali saranno effettuate verifiche metodologiche, con il montaggio e smontaggio di ponteggi in sala in tempi velocissimi, senza chiudere il teatro. In questo modo, nel momento in cui è partito il cantiere vero e proprio, con la chiusura del Teatro, si è potuto procedere speditamente con le attività di restauro, secondo le modalità già definite e concordate con la Soprintendenza. Rilevante è stato, infine, l’intervento sulle superfici interne del Palco Reale che ha portato al ritrovamento delle finiture originarie di epoca borbonica. In particolare si sono riportati alla luce il prezioso trattamento a finto marmo delle pareti che incorniciano le ricche specchiere dorate e il colore blu dei pannelli inferiori caratteristico della famiglia reale e originariamente dominante nell’intera decorazione del teatro. Tracce dello stesso colore e gigli in cartapesta simboli borbonici sono nascosti dietro il gruppo scultoreo in cartapesta collocato sulla sommità dell’arco scenico. Tutto questo documenta i grandi cambiamenti avvenuti nel Teatro nel corso dei secoli.

Inizieranno a breve anche i lavori presso le due sedi connesse al Teatro, l’unità immobiliare sita al piano secondo del settecentesco Palazzo Cavalcanti su via Toledo, il cui restauro e adeguamento impiantistico consentirà di accogliere attività formative per il canto nonché eventi rappresentativi, e i laboratori di Vigliena, siti nell’ex opificio Cirio, ove sono ubicati i laboratori per la realizzazione delle scene teatrali, che si raggruppano intorno ad un’ampia sala per il montaggio di prova delle scene, in stretto contatto con la falegnameria che con una superficie pari a quella della scena e la doppia altezza consente movimentazione di scenografie di grandi dimensioni. Il recupero delle due sedi connesse consentirà al Teatro di incrementare la produzione artistica, garantire la conservazione delle strutture artistiche e storiche, migliorare tutti gli spazi di lavoro connessi al teatro, sviluppare all’esterno dell’edificio storico le attività di produzione, incrementando le attività collaterali legate alle funzioni sociali del Teatro.

scheda spettacoli riapertura

La riapertura del Teatro San Carlo con il concerto di Pretty Yende (6 aprile)

e Die Walküre di Richard Wagner con Jonas Kaufmann (dal 16 al 29 aprile)

 

 

La riapertura al pubblico del Teatro di San Carlo è fissata per giovedì 6 aprile alle ore 19 con un concerto che vedrà protagonista il celebre soprano Pretty Yende, prima artista a salire sul palcoscenico del Lirico di Napoli dopo il restauro. La Yende – che il prossimo maggio parteciperà alla cerimonia di incoronazione di re Carlo III all’Abbazia di Westminster di Londra – sarà accompagnata al pianoforte dal pianista Michele D’Elia in un programma che include brani di Wolfgang Amadeus Mozart, Gioachino Rossini, Claude Debussy, Franz Listz e Gaetano Donizetti. Tra le stelle più brillanti della musica classica a livello internazionale, Pretty Yende si è esibita in tutti i maggiori teatri del mondo, come Royal Opera House, Covent Garden di Londra, Opéra di Parigi, Metropolitan Opera di New York, Teatro alla Scala di Milano, Deutsche Oper di e Staatsoper di Berlino, Bayerische Staatsoper a Monaco, Opernhaus di Zurigo, Gran Teatre del Liceu di Barcellona, Wiener Staatsoper e molti altri.

 

Sarà invece Die Walküre di Richard Wagner la prima opera a tornare in scena, dal 16 al 29 aprile 2023 nella produzione con la regia di Federico Tiezzi con le scene e i costumi di Giulio Paolini e Giovanna Buzzi. Sul podio, impegnato a dirigere l’Orchestra del Teatro di San Carlo, sarà direttore musicale Dan Ettinger.

In palcoscenico nei panni di Siegmund ci sarà Jonas Kaufmann che torna al San Carlo dopo l’Otello inaugurale dello scorso anno. John Relyea sarà Hunding, Christopher Maltman interpreterà Wotan, Vida Miknevičiūtė sarà Sieglinde, Varduhi Abrahamyan darà voce a Fricka, Okka von der Damerau ricoprirà il ruolo di Brünnhilde.

Die Walküre è il secondo dei quattro drammi musicali che compongono la Tetralogia L’Anello del Nibelungo di Richard Wagner.

Composta tra il 1851 e il 1856, questa opera rappresenta un punto culminante nella carriera di Wagner, ed è stata celebrata come un’opera monumentale. Epica e commovente, rappresenta uno dei massimi esempi di teatro musicale del XIX secolo.

 

 

 

 

 

Teatro di San Carlo
giovedì 6 aprile 2023, ore 19:00

PRETTY YENDE

 

Soprano | Pretty Yende
Pianoforte | Michele D’Elia

 

 

Programma

Wolfgang Amadeus Mozart
“Exsultate, jubilate”, mottetto, K. 165

 

Gioachino Rossini
“Beltà crudele”
Soirées musicales, “Lʼinvito”, “La pastorella delle Alpi”
Semiramide, “Bel raggio lusinghier”

 

 

Claude Debussy
“Beau soir”
“Fleur des blés”
“Clair de lune”
“Mandoline”
“Apparition”

 

Franz Liszt
Parafrasi su “O du mein holder Abendstern”,
dallʼopera Tannhäuser di Richard Wagner, per pianoforte solo, S. 444

 

Gaetano Donizetti
“Il barcaiolo”
“La conocchia”
Maria Stuarda, “O nube! che lieve… Nella pace del mesto riposo”

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Teatro di San Carlo
domenica 16 aprile 2023, ore 17:00 – A

giovedì 20 aprile 2023, ore 18:00 – B

domenica 23 aprile 2023, ore 17:00 – F

mercoledì 26 aprile 2023, ore 19:00 – C/D

sabato 29 aprile 2023, ore 19:00 – F.A.

 

Richard Wagner

DIE WALKÜRE

Opera in tre atti

Musica e libretto di Richard Wagner

 Direttore | Dan Ettinger

Regia | Federico Tiezzi

Scene | Giulio Paolini

Costumi | Giovanna Buzzi

 

Interpreti

Siegmund | Jonas Kaufmann

Hunding | John Relyea

Wotan | Christopher Maltman

Sieglinde | Vida Miknevičiūtė

Fricka | Varduhi Abrahamyan

Brünnhilde | Okka von der Damerau

Gerhilde | Nina-Maria Fischer

Helmvige | Regine Hangler

Ortlinde | Miriam Clark

Waltraute | Margerita Gritskova

Rossweisse | Marie-Luise Dreßen

Seigrune | Julia Rutigliano

Grimgerde | Edna Prochnik

Schwertleite | Christel Loetzsch 

 

♭ debutto al Teatro di San Carlo

 

Orchestra del Teatro di San Carlo

 

Produzione del Teatro di San Carlo

 

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dettagli San Carlo palco reale

Teatro di San Carlo_marzo 2023

Teatro di San Carlo_marzo 2023

Teatro di San Carlo_marzo 2023

Teatro di San Carlo_marzo 2023

brochure teatro San Carlo di Napoli

adv die walkure

Pretty Yende_La Traviata_Teatro di San Carlo

 

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