Commissioni, la palla al piede del turismo
di Massimiliano Ferrara
Sempre più il settore turistico incatenato dalle commissioni è affetto da sofferenza e stasi. Prenotazioni, imprenditori, tasse, sviluppo, turisti, incoming, economia, cultura, arte, finanza, viaggiatori, flussi, innovazione, portali di prenotazioni, piattaforma turistica, host: tutte parole che rischiano allo stato attuale di suonare vuote, di portare danno e non beneficio, di essere un boomerang per la nostra amata Patria, per l’Italia che portiamo nel cuore, per tutto il comparto turistico che ha ampiamente sofferto anche a causa delle chiusure anti Covid. Il turismo in Italia rappresenta l’1,2% del PIL nazionale, ma potrebbe fare molto di più, pensando che in termini di valore aggiunto generato dalle presenze turistiche nel 2022 si sono superati gli 89,1 miliardi di euro contro i 99,9 miliardi del 2019, causa Covid compresa. l sistema turistico di prenotazioni, in Italia e nel mondo, è fortemente malato, è avvelenato, è svuotato. Il sistema così concepito e così gestito non è benefico né per il turista, né per l’imprenditore che opera all’interno del sistema turismo, concepito a 360°, né per le associazioni di categoria, né tantomeno per lo Stato Italiano.
E’ necessario porre immediato rimedio! E’ necessario riflettere sulla motivazione di questa malattia. E’ necessario svolgere una ricerca approfondita, uno studio e una successiva azione che ponga fine, da adesso in avanti, a tutto questo, a questa perdita di denaro, a questo continuo e infinito aiuto alle multinazionali straniere e ai sistemi di prenotazione turistica esteri. Porre fine a questa falla economica. Da oggi però abbiamo un’arma in più. Si sono poste le basi per rivoluzionare il mercato turistico, aiutando gli imprenditori, le associazioni di categoria e lo Stato Italiano.
Ricerca, studio, innovazione tecnologica, conoscenza del mercato turistico, finanza applicata al settore dei viaggi: dopo anni di studio dedicati a questo fenomeno, si è trovato il responsabile di questo degrado finanziario e di questo freno al vero sviluppo turistico italiano a danno dei turisti, degli imprenditori e alle finanze dello Stato. Una piattaforma turistica tutta italiana ha un concetto innovativo che mette al centro due priorità specifiche. Da una parte le Strutture Alberghiere Italiane, gli Hotel, i B&B, gli Agriturismi, i Musei, i Ristoranti, le Pizzerie e tutte le aziende coinvolte nel settore ricettivo che fino ad oggi hanno pagato e pagano anche fino al 20% di commissioni su tutte le prenotazioni che ricevono dalle principali piattaforme turistiche on line (a titolo di esempio: Booking.com, Airbnb, Expedia, TripAdvisor). Ecco allora la novità: queste aziende, questi imprenditori potranno risparmiare ben 1,5 miliardi di Euro – sì, ha letto bene – 1,5 miliardi di Euro, aumentando così il loro fatturato, e non di poco, e saranno anche in grado di migliorare sia le strutture stesse, sia il servizio offerto al cliente, al turista/viaggiatore. Dall’altro lato abbiamo lo Stato Italiano che potrà così incassare molto di più e avere un graduale gettito derivante dalle tasse e il 25% di IVA in più, in riferimento ai suddetti dati.
Ecco allora la soluzione, quella cui si accennava poco fa: AdviceTourism promette che nessuna struttura, nessuna e mai, pagherà le commissioni. La percentuale che pagheranno gli imprenditori dei vari campi legati al turismo, in tutte le sue sfaccettature, sarà pari a zero. L’imprenditore, pur avendo la forte necessità di affidarsi ai portali turistici internazionali online non dovrà corrispondere nessuna somma relativamente agli affari conclusi: la trattativa e lo scambio di denaro avverrà direttamente tra cliente e imprenditore, con l’ulteriore vantaggio che questa trattativa diretta, questo diretto scambio di necessità in termini di date libere, di strutture ed esigenze specifiche porterà a un miglioramento dei servizi offerti e del rapporto con il turista, turista che oggi ha una visione diversa, si tratta infatti del cosiddetto «Turista 2.0».
Vediamo gli studi condotti sul turismo, tradotti in termini numerici molto semplici. Il fatturato totale mondiale delle prime 7 piattaforme è di ben 64,96 miliardi di Euro, lo ripetiamo 64.960.000.000 di Euro. Altri 15 miliardi vengono fatturanti dalle cosiddette piattaforme minori, ma è necessario tenere conto che alcune di queste sono state assorbite dalle più grandi sul mercato. Ben il 50% di questo fatturato annuale arriva dal mercato europeo, la stessa Europa di cui fa parte l’Italia. Adesso arriva il bello o per meglio dire il brutto, la delusione, il tallone di Achille a cui però per tutto quanto sopra esposto, si può benissimo porre rimedio.
Il profitto netto di queste cifre da capogiro viene assorbito nella quasi totalità da una parte dagli USA, principale Paese dove si trovano le società di appartenenza delle suddette multinazionali, e dall’altra dai Paradisi fiscali dove hanno sede alcune delle Piattaforme principali, ad esempio Airbnb, che, guarda caso, ha contenziosi con i principali Stati europei. Perché? Perché non paga le tasse sui propri guadagni nello Stato in cui li guadagna, ovvero nei singoli Stati in cui conclude la prenotazione stessa.
Cosa cambierebbe non facendo pagare nessuna commissione?
Cambierebbe tutto: nessuna commissione/percentuale da riconoscere, maggior guadagno per gli addetti al settore turistico, fatturati e guadagni che rimarrebbero sul territorio europeo e italiano, maggiori investimenti, maggiore pagamento delle tasse, maggiori sviluppi commerciali e successivi maggiori occupati nel mondo del lavoro. Gli albergatori sostengono da sempre che per prenotare una stanza su internet ormai ci sia sempre un “portiere” tra la struttura e il cliente. Questo “portiere” però ha un vizio, un difetto, un’arroganza: impone una catena, impone una schiavitù che ormai nel lungo termine è divenuta insostenibile.
Questo “portiere” impone ad entrambi (imprenditore e turista/viaggiatore) il prezzo che vuole lui senza che le due parti possano svincolarsi. A supporto di questa attività di intermediazione c’è quella che oggettivamente possiamo definire una straordinaria capacità di indicizzazione sui motori di ricerca come Google, al prezzo di forti investimenti di digital marketing, che però hanno finito per porre, secondo la tesi degli imprenditori del settore, un limite alla concorrenza perché comparire tra le prime segnalazioni in rete è diventato impresa impossibile per una piccola struttura ricettiva priva dei capitali necessari, a tutto ed esclusivo vantaggio delle multinazionali del settore.
D’altronde succede da anni che la gran parte della ricerca delle camere avvenga su internet scavalcando non solo le agenzie turistiche tradizionali, ma anche gli stessi alberghi, e questo è il problema principale, la vera schiavitù e mancanza di libertà di azione. Quella libertà di azione che è aria pura, che è il segno distintivo dell’imprenditore, in qualsiasi mercato e settore esso operi. Peccato che il mercato sia di fatto monopolizzato da grandi piattaforme come Booking.com, Airbnb ed Expedia in grado di comparire stabilmente nella prima pagina di Google se sei alla ricerca di una camera per qualche giorno. D’altronde la varietà degli hotel segnalati è infinita, come la scelta per il cliente finale che sente di poter toccare con mano la libera concorrenza scegliendo il miglior rapporto qualità/prezzo: questo è un servizio a valore aggiunto difficilmente sostituibile.
Questo “portiere” ha però un costo e che costo: il prezzo di questa attività di intermediazione oscilla tra il 15 e il 20%. Un margine che gli albergatori hanno sempre ritenuto eccessivo ma si sa… combattere contro i giganti, contro le multinazionali del settore turistico e contro un sistema che schiavizza non è facile da soli. L’imprenditore, il piccolo imprenditore, l’esercito dei piccoli e medi imprenditori che sono la vera ricchezza della nostra Italia, coloro che sono la linfa vitale della cultura e dell’economia italiana, da soli non riescono a combattere. Per meglio dire possono farlo, ma la sconfitta è assicurata, non solo della guerra ma anche della singola battaglia. Gli imprenditori denunciano che nessuno di loro ha il potere negoziale per ottenere, per spuntare un trattamento migliore a meno di pagare il prezzo più alto, ovvero quello di sparire dal principale distributore internazionale del comparto turistico, la rete internet. Ma come si fa nel 2023?
Nel 2019 le cosiddette «online travel agencies» hanno fatto da intermediazione in Italia su prenotazioni per circa 5 miliardi di Euro, riscuotendo commissioni per oltre un miliardo e mezzo di euro (1.500.000.000 di Euro) sulle quali non vengono pagate, è la tesi accusatoria, tutte le tasse che dovrebbero. La procura di Genova ha fatto richiesta di rogatoria all’Olanda, dove c’è la sede europea di Booking.com, perché ipotizza un’evasione Iva per oltre 250 milioni di Euro (250.000.000 di Euro). Cifre pazzesche!
Adesso è il momento di agire. E’ necessario rivedere tutte quelle regole e sotterfugi legali che permettono alle grandi piattaforme straniere di guadagnare sulla pelle degli albergatori e alle spalle dello Stato, quello Stato italiano che se introitasse quanto sopra esposto potrebbe attivare politiche sociali e creazione di posti di lavoro, permettendo così di far rimanere in Italia i maggiori guadagni, che si tramuterebbero in maggiori gettiti e tasse. Queste azioni rivoluzionerebbero il modo di fare turismo e prenotazioni, con un totale appoggio, ringraziamento e memoria a lungo termine di tutta la classe alberghiera: un esercito di persone che secondo le ultime stime ammonta a ben 1.621.000 persone pari al 7% degli italiani impiegati.
E’ il momento di dire basta, basta a questo diktat, basta a questa schiavitù, basta agli affari a tasse zero: per risolvere questi impedimenti e problemi, oggi difficilmente superabili dato il contesto di assoluta imparità, nasce la start up AdviceTourism, l’Unica Piattaforma Turistica Internazionale Senza Commissioni.
https://www.youtube.com/watch?v=0M9ll0AsQYo
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Commissions: the ball and chain of tourism
by Massimiliano Ferrara
Increasingly, the tourism sector shackled by commissions is suffering and stagnating.
Reservations, entrepreneurs, taxes, development, tourists, incoming, economy, culture, art, finance, travellers, flows, innovation, booking portals, tourism platform, host: all words that risk at present to sound hollow, to bring harm and not benefit, to be a boomerang for our beloved homeland, for the Italy we carry in our hearts, for the entire tourism sector that has suffered greatly also because of the anti-Covid closures.
Tourism in Italy represents 1.2% of the national GDP, but it could do much more, considering that in terms of added value generated by tourist presences in 2022 it exceeded 89.1 billion euros compared to 99.9 billion in 2019, including Covid.
The tourism reservation system, in Italy and the world, is seriously ill, it is hollowed out.
The system conceived and managed in this way is beneficial neither for the tourist, nor for the entrepreneur operating within the tourism system, conceived at 360°, nor for the trade associations, nor even less for the Italian State.
This must be remedied immediately!
It is necessary to reflect on the motivation for this illness.
It is necessary to carry out in-depth research, study and subsequent action that will put an end, from now on, to all this, to this loss of money, to this continuous and endless aid to foreign multinationals and foreign tourism reservation systems. Put an end to this economic flaw.
As of today, however, we have an extra weapon.
The foundations have been laid to revolutionise the tourism market, helping entrepreneurs, trade associations and the Italian state.
Research, study, technological innovation, knowledge of the tourism market, finance applied to the travel sector: after years of study dedicated to this phenomenon, we have found the person responsible for this financial degradation and this brake on true Italian tourism development to the detriment of tourists, entrepreneurs and the State’s finances.
An all-Italian tourism platform has an innovative concept that focuses on two specific priorities.
On the one hand, Italian hotel facilities, hotels, B&Bs, agritourisms, museums, restaurants, pizzerias, and all companies involved in the accommodation sector, which until now have paid and still pay up to 20% commission on all bookings they receive from the main online tourism platforms (by way of example: Booking.com, Airbnb, Expedia, TripAdvisor). So here is the news: these companies, these entrepreneurs will be able to save a good 1.5 billion Euros, yes you read that right, 1.5 billion Euros, thus increasing their turnover, and not just a little, and they will also be able to improve both the structures themselves and the service offered to the customer, the tourist/traveller.
On the other hand, we have the Italian State, which will be able to collect much more and have a gradual increase in revenue from taxes and 25% more VAT, with reference to the above-mentioned figures.
So here is the solution, the one mentioned earlier: AdviceTourism promises that no structure, none and never, will pay commissions.
The percentage that entrepreneurs in the various fields related to tourism, in all its facets, will pay will be zero.
The entrepreneur, despite having the strong need to rely on international online tourist portals, will not have to pay any sum for the business concluded: the negotiation and exchange of money will take place directly between customer and entrepreneur, with the added advantage that this direct negotiation, this direct exchange of needs in terms of free dates, facilities and specific requirements will lead to an improvement in the services offered and the relationship with the tourist, a tourist who today has a different vision, in fact the so-called «Tourist 2.0».
Let us look at the studies conducted on tourism, translated into very simple numerical terms.
The total worldwide turnover of the first 7 platforms is an impressive 64.96 billion Euro, we repeat 64,960,000,000 Euro.
A further 15 billion are invoiced by the so-called minor platforms, but it is necessary to take into account that some of these have been absorbed by the largest on the market.
A good 50% of this annual turnover comes from the European market, the same Europe of which Italy is part.
Now comes the good, or rather the bad, the disappointment, the Achilles’ heel which, however, for all the above, can very well be remedied.
The net profit from these mind-boggling figures is absorbed almost entirely on the one hand by the USA, the main country where the companies belonging to the aforementioned multinationals are located, and on the other by the tax havens where some of the main platforms are based, for example Airbnb, which, as chance would have it, has disputes with the main European states.
Why? Because it does not pay taxes on its earnings in the state where it earns them, i.e. in the individual states where it makes the booking itself.
What would change by not charging any commission?
Everything would change: no commission/percentage to be recognised, greater earnings for those working in the tourism sector, turnover and earnings that would remain in Europe and Italy, greater investment, greater payment of taxes, greater business development and consequently greater employment.
Hoteliers have always maintained that to book a room on the Internet there is now always a ‘concierge’ between the establishment and the customer.
This ‘concierge’, however, has a vice, a defect, an arrogance: he imposes a chain, he imposes a slavery that has become unsustainable in the long run. This ‘concierge’ imposes on both (entrepreneur and tourist/traveller) the price he wants without the two parties being able to free themselves. Supporting this intermediation activity is what we can objectively define as an extraordinary indexing capacity on search engines such as Google, at the price of heavy investments in digital marketing, which, however, have ended up, according to the thesis of entrepreneurs in the sector, placing a limit on competition because appearing among the first listings on the web has become an impossible feat for a small accommodation facility lacking the necessary capital, to the complete and exclusive advantage of the sector’s multinationals.
On the other hand, it has been happening for years that most of the room search takes place on the Internet, bypassing not only the traditional tourist agencies, but also the hotels themselves, and this is the main problem, the real slavery and lack of freedom of action, that freedom of action that is pure air, which is the hallmark of the entrepreneur, in whatever market and sector he or she operates.
It is a pity that the market is in fact monopolised by large platforms such as Booking.com, Airbnb and Expedia, which can permanently appear on the first page of Google if you are looking for a room for a few days. On the other hand, the variety of hotels reported is infinite, as is the choice for the end customer who feels he can touch free competition by choosing the best quality/price ratio: this is a value-added service that is difficult to replace.
This ‘concierge’, however, has a cost and what a cost: the price of this intermediary activity fluctuates between 15 and 20 per cent.
A margin that hoteliers have always considered excessive, but you know… fighting against the giants, against the multinationals of the tourism sector and against a system that enslaves is not easy alone.
The entrepreneur, the small businessman, the army of small and medium entrepreneurs who are the true wealth of our Italy, those who are the lifeblood of Italian culture and economy alone cannot fight. Or rather, they can, but defeat is assured, not only of the war but also of the individual battle. Entrepreneurs denounce that none of them has the negotiating power to get a better deal unless they pay the highest price, which is to disappear from the main international distributor of the tourism industry, the Internet. But how will this be done in 2023?
In 2019, the so-called «online travel agencies» acted as intermediaries in Italy on bookings for around 5 billion Euros (€5,000,000,000), collecting commissions of over one and a half billion Euros (€1,500,000,000) on which they are not paid, is the accusatory thesis, all the taxes they should.
The Genoa Public Prosecutor’s Office has made a rogatory request to the Netherlands, where Booking.com’s European headquarters are located, because it is hypothesising VAT evasion in excess of 250 million Euro (€250,000,000). Crazy figures!
Now is the time to act.
It is necessary to review all those rules and legal subterfuges that allow the large foreign platforms to earn on the skin of hoteliers and behind the backs of the State, that Italian State which, if it were to collect the above, could activate social policies and job creation, thus allowing the greater earnings to remain in Italy, which would be transformed into greater revenue and taxes.
These actions would revolutionise the way of doing tourism and bookings, with the total support, thanks and long-term memory of the entire hotelier class: an army of people that, according to the latest estimates, amounts to 1,621,000 people, equal to 7% of employed Italians.
It’s time to say enough is enough, enough to this diktat, enough to this slavery, enough to zero-tax business: in order to solve these impediments and problems, nowadays difficult to overcome given the context of absolute impartiality, the start-up AdviceTourism was born, the Only International Tourism Platform Without Commissions.
https://www.youtube.com/watch?v=LdhOsV_O_l4
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