Serena conduce operaclassica eco italiano

Si è svolta la cerimonia di consegna del 42° Premio della critica musicale “Franco Abbiati”, assegnato dall’Associazione Nazionale dei Critici Musicali, a Bergamo nella Sala Tremaglia del Teatro Donizetti. Tutti i premiati hanno partecipato alla cerimonia, molti in presenza, alcuni collegandosi in videoconferenza perché impegnati in produzioni all’estero.

Durante la premiazione, sono state lette le motivazioni che hanno indicato come miglior spettacolo dell’annoLa favorite di Donizetti con la direzione di Riccardo Frizza e la regia di Valentina Carrasco (festival Donizetti Opera), come miglior direttore d’orchestraGianluca Capuano(Alcina. Maggio Musicale Fiorentino), comemiglior registaBarrie Kosky(Eugene Onegin, Teatro San Carlo – Die Dreigroschenoper, Romaeuropa festival),Leila Fteitaper le migliori scene e costumi (Le Jouer, Festival della Valle d’Itria), il soprano Lisette Oropesa(I Capuleti e i Montecchi, Teatro alla Scala – I Puritani, Teatro di San Carlo) e il tenoreAdrew Staples (Peter Grimes, Teatro La Fenice)migliori cantanti, La fonte musica migliore ensemble, il pianista Alexander Gadjievmiglior solista. Premio alla novità per l’Italia a Jumalattaret di John Zorm al Festival dei Due Mondi; premio speciale al Divertimento Ensemble Milano per le Sonate per pianoforte di Salvatore Sciarrino; Premio “Roberto Masotti” al Festival Aperto della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia; Premio “Piero Farulli” al Quartetto Goldberg; Premio “Filippo Siebaneck” al progetto “Opera accessibile” dell’Orchestra Senzaspine.

«Quest’edizione – racconta Andrea Estero, presidente dell’Associazione – registra come i festival e le rassegne hanno mantenuto un livello di eccellenza grazie ad una continuità d’azione in questi anni, dovuta ad una maggiore prontezza di reazione alla pandemia: il festival Donizetti Opera di Bergamo, il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Festival della Valle d’Itria, la rassegna Romaeuropa Festival ne sono un chiaro esempio. Il Premio Abbiati da 42 anni è un sismografo della vita musicale italiana, indipendente ed autorevole e penso ci siano tutti gli elementi per poter continuare in questa direzione».

La commissione del Premio della critica musicale “Franco Abbiati” (critico musicale bergamasco, per decenni firma del «Corriere della sera»), presieduta da Angelo Foletto, si è riunita lo scorso 19 aprile ed era composta dal direttivo dell’Associazione Nazionale dei Critici Musicali (presidente Andrea Estero, Alessandro Cammarano, Carlo Fiore, Gianluigi Mattietti, Carla Moreni e Stefano Nardelli) e da sette critici eletti dai soci dell’ANCM fra i suoi iscritti (Paolo Petazzi, Roberta Pedrotti, Alessandro Rigolli, Patrizia Luppi, Giancarlo Landini, Gregorio Moppi e Susanna Franchi).

Dalle ore 20.00 la premiazione è stata seguita in diretta su Rai Radio 3, mentre dalle 20.30, sempre in Sala Tremaglia, la serata è proseguita con un incontro, patrocinato dall’Associazione in collaborazione con il 60° Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, per ricordare il pianista, docente e saggista Piero Rattalino, scomparso lo scorso aprile che – oltre ad essere stato direttore artistico di diverse istituzioni musicali – fu consulente dello stesso Festival Pianistico. Ne hanno parlato i critici musicali Luca Chierici e Bernardino Zappa e la pianista Ilia Kim.

Di seguito le motivazioni dei premi:

Spettacolo
La favorite di Gaetano Donizetti
direttore Riccardo Frizza, regista Valentina Carrasco
(Bergamo, festival Donizetti Opera)

Per aver restituito una pietra miliare dell’opera ottocentesca e della produzione del compositore bergamasco nella sua forma integrale e originale, secondo edizione critica, e in una produzione in cui compagnia di canto, concertazione e regia hanno condiviso scrupolo stilistico e moderna interpretazione delle strutture e della drammaturgia da grand-opéra.

Premio “Piero Farulli”
Quartetto Goldberg

Jingzhi Zhang violino
Giacomo Lucato violino
Matilde Simionato viola
Martino Simionato violoncello

Direttore
Gianluca Capuano
(Alcina – Firenze, Maggio Musicale Fiorentino)

A Gianluca Capuano che sul podio dei Musiciensdu Prince-Monaco ha restituito la partitura con fantasiose gradazioni di colore, mobilità ritmica, morbidezza di legato, lucente bellezza di suono. La tensione drammatica della sua direzione si è espressa tanto nell’espansività virtuosistica del canto quanto nelle pagine introspettive, in completa consonanza con l’allestimento scenico creato per Salisburgo e il cast.

Novità per l’Italia
Jumalattaret di John Zorn
(Barbara Hannigan soprano, Stephen Gosling pianoforte;
Spoleto, Festival dei Due Mondi)

Al ciclo per voce e pianoforte Jumalattaret riscritto per la vocalità svagata, acrobatica e incantatoria di Barbara Hannigan, interprete anche del ciclo Split in the Dark su poesie di Emily Dickinson che ha riportato l’attenzione su John Zorn, autore rappresentativo di una tradizione musicale basata sulla complessità onnicomprensiva di linguaggi, da Ives a Bernstein, che ama le incursioni nella pura scrittura d’avanguardia e da cui filtrano in controluce maniere jazzistiche e riti sciamanici.

Regia
Barrie Kosky (Evgenij Onegin di Pëtr Il’ič Čajkovskij – Napoli, Teatro di San Carlo; Die Dreigroschenoper di Bertolt Brecht e Kurt Weill – Romaeuropa Festival)

A Barrie Kosky per due spettacoli che, sebbene prodotti al di fuori dal nostro Paese, hanno rivelato per la prima volta al pubblico italiano modernità di sguardo e originalità di metodo drammaturgico nel misurarsi con due classici da parte di una delle grandi personalità registiche nel teatro musicale del nostro tempo.

Scene e costumi
Leila Fteita (Le joueur – Martina Franca, Festival della Valle d’Itria)

A Leila Fteita per le scene e i costumi capaci di proiettare l’azione letteralmente “dentro” una roulette deformata e straniante anche attraverso geniali rimandi alla poetica pittorica di Aristarch Lentulov e più in generale all’Avanguardia Russa, esaltando con sagace acutezza il dettato registico.

Solista
Alexander Gadjiev

Per l’equilibrio di tecnica, originalità di analisi, concentrazione e comunicativa che caratterizzano lo stile del pianista che in dieci anni, da giovane vincitore del Premio Venezia per i migliori diplomati dei Conservatori, ha spiccato il volo imponendosi nella vita musicale e nei concorsi internazionali più prestigiosi.

Ensemble
La fonte musica

All’ensemble “La fonte musica”, diretto da Michele Pasotti, felice connubio tra prassi esecutiva e musicologia, capace di accompagnarci tanto nelle dolci trasparenze del Trecento italiano quanto nei più fitti velami dell’Ars subtilior.

Cantante
Lisette Oropesa
(I Capuleti e i Montecchi – Milano, Teatro alla Scala, I puritani – Napoli, Teatro di San Carlo)

A Lisette Oropesa che ha confermato il suo rapporto privilegiato con il repertorio italiano del primo Ottocento. Alla bellezza della voce fuori dal comune per timbro e colore, alla competenza tecnica e dello stile, il soprano americano unisce un’incisiva personalità d’artista: doti che le hanno consentito di dare pieno rilievo alla vocalità di Giulietta e di Elvira e di rivelare la forza espressiva del belcanto che Bellini mette al servizio della drammaturgia.

Cantante
Andrew Staples
(Peter Grimes – Venezia, Teatro La Fenice)

A Andrew Staples, protagonista dell’opera di Britten che con linea di canto duttilissima e partecipe ha disegnato il tormento della solitudine che schiaccia Grimes, trovando accenti che passano dalla sognante liricità alla disperazione cruda e calandosi perfettamente nelle atmosfere opprimenti immaginate dal regista Paul Curran.

Premio speciale
Le sonate per pianoforte di Salvatore Sciarrino
(Divertimento Ensemble – Milano, Fabbrica del Vapore)

Per il progetto di esecuzione integrale delle Sonate per pianoforte di Sciarrino affidate a quattro allievi – Dmitry Batalov, Daniele Fasani, Maria Iaiza, Annalisa Orlando – dal virtuosismo straordinario: preparati e orientati da Maria Grazia Bellocchio, pianista e docente capace di trasmettere i segni della contemporaneità con intelligente analisi e strenua ricerca tecnica.

Premio “Filippo Siebaneck”
Opera accessibile – Orchestra Senzaspine
(Bologna)

Al progetto che ha coordinato produzione, divulgazione e musicoterapia intendendo la disabilità come una diversa abilità da cui trarre anche stimoli e risorse artistiche. Accanto a iniziative per ipo- e non vedenti, l’integrazione del linguaggio dei segni e della percezione dei non udenti, le rappresentazioni di Don Giovanni e Rigoletto hanno offerto una nuova prospettiva dell’esperienza musicale e teatrale, coinvolgendo chi normalmente pensa di non potervi accedere con i propri sensi.

Premio “Roberto Masotti

Al Festival Aperto della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, per la capacità di offrire dal 2009, fondendo l’eredità dei precedenti Rec-Reggio Emilia Contemporanea e Red-Reggio Emilia Danza, una visione ampia e trasversale del panorama della musica e dei linguaggi espressivi contemporanei, proponendo cartelloni il cui tratto originale miscela generi e stili artistici in un’ottica feconda e multidisciplinare. Un carattere che ha contraddistinto lo sguardo acuto, profondo e curioso di Roberto Masotti, ispirato artista della fotografia dedicata alle musiche e alle arti del nostro tempo.

L’Associazione nazionale critici musicali è nata nel 1986, tra i musicologi e i professionisti dell’informazione musicale che dal 1980 si raccoglievano in libera assemblea per il Premio della critica musicale “Franco Abbiati”. L’Associazione, autofinanziata con le quote annuali dei soci, conta oggi circa cento iscritti: alla presidenza si sono avvicendati Duilio Courir (dal 1987 al 1993), Leonardo Pinzauti (dal 1993 al 1996), Angelo Foletto (dal 1996 al 2023) e Andrea Estero (in carica dal 2023). Testimone militante e critica della vita musicale italiana, attiva con Lettere aperte, convegni e prese di posizione ‘politiche’, ma senza avere scopi sindacali o corporativi, l’Associazione nazionale critici musicali esprime un suo motivato e riassuntivo giudizio attraverso l’assegnazione del Premio della critica musicale “Franco Abbiati”. Il Premio che non prevede attribuzioni in denaro, ha cadenza annuale (I edizione, stagione 1980-81). Accanto alle segnalazioni di merito assoluto – migliore spettacolo, migliori artisti della stagione: in tutti gli ambiti: dall’opera al concerto, dagli enti lirici ai festival, dalla musica eseguita a quella prodotta sotto diverse forme – il Premio Abbiati ha svolto un ruolo attivo nella segnalazione di giovani talenti e di iniziative artistiche o didattiche di particolare significato nazionale. Nel 2001 è stato istituito il “Premio Abbiati per scuola” nato in collaborazione con il Comitato Musica Cultura 2000 di Fiesole, patrocinato dalla  Sieme con l’adesione diScuola Musica Festival e Aslico/Opera Domani…, destinato a segnalare particolari iniziative didattico-educativa della scuola dell’obbligo.

Premio della critica musicale “Franco Abbiati”
È stato istituito nel 1981, col patrocinio dell’amministrazione comunale di Bergamo e per l’appassionata volontà progettuale di Filippo Siebaneck allora presidente dell’Azienda Autonoma di Turismo, come momento di riflessione e di analisi sulla vita musicale italiana. Intitolato al bergamasco Franco Abbiati per quarant’anni titolare della rubrica musicale del Corriere della sera, il Premio della critica musicale “Franco Abbiati” è un riconoscimento attribuito ai protagonisti delle singole annualità artistiche. Numerosi i pluripremiati nell’albo d’oro: oltre ai teatri, i direttori Claudio Abbado, Semyon Bychkov, Riccardo Muti, Zubin Mehta, Daniele Gatti, i registi Luca Ronconi e Graham Vick, i registi-scenografi Pier Luigi Pizzi e Hugo De Ana, i pianisti Radu Lupu e Maurizio Pollini, i cantanti Anna Caterina Antonacci e Samuel Ramey, gruppi cameristici e compositori per la “novità italiana assoluta”. Le scelte rigorose e indipendenti della giuria hanno guadagnato al Premio Abbiati crescente credibilità. Accanto alle segnalazioni di merito assoluto il Premio ha svolto un ruolo attivo nella segnalazione di giovani talenti e di iniziative di particolare significato politico-culturale. Così i critici italiani hanno sottolineato, e talvolta svelato, il ruolo di piccole realtà locali, autentica ricchezza della vita musicale italiana, e si sono impegnati a segnalare il lavoro spesso isolato e silenzioso di personaggi non riconosciuti. Dando voce a operatori artistici, didatti, editori, maestri (non solo di musica), fatti e manifestazioni che pur non avendo ruoli istituzionali hanno saputo indirizzare in senso autenticamente culturale la vita musicale del nostro paese. Nel 2000, a seguito della scomparsa di Filippo Siebaneck, è stato istituito il Premio Siebaneck destinato a iniziative di particolare significato nell’ambito della didattica musicale e/o dell’avviamento professionale dei giovani. Nel 2001, col sostegno del Comune di Fiesole e del Comitato Musica Cultura, il patrocinio della Siem (Società Italiana Educazione Musicale), l’adesione di Scuola Musica Festival e Aslico/Opera domani…, è nato il Premio Abbiati “per la scuola”, a segnalare i migliori progetti didattico-educativo realizzati nella scuola dell’obbligo. La cerimonia di consegna del Premio Abbiati e del Premio Siebaneck avviene con cerimonia al Teatro Donizetti o in altre sale storiche bergamasche in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Bergamo e il “Festival Pianistico Internazionale Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo. Dal 2007 il Premio Abbiati gode del patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e dal 2008 dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Ufficio stampa
Walter Vitale +39 3335243419
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Milano, 11 giugno 2023 (w.v.)

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foto premiazione Abbiati

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