Serena conduce operaclassica eco italiano

 

il mio debutto al teatro dell’opera di Roma

 

Il 18 Marzo 2023 ho fatto il mio debutto al teatro dell’opera di Roma, partendo da Napoli all’insegna della capitale per vedere in teatro una produzione di pagliacci di Leoncavallo con la direzione d’orchestra di Daniel Oren, la regia di Franco Zeffirelli.

E’ stata la prima volta che mi sono trovata davanti al teatro capitolino. Quando sono arrivata e l’ho visto davanti a me mi sono emozionata, forse un po’ incredula, ma era li di fronte a me, li dove ho visto in tv tante opere, ho visto entrare il maestro Gatti e girare due film opera.

 

Mi sono affacciata dai vetri dell’ingresso guardando dentro non vedevo l’ora di entrarci, di gioire della bellezza dell’arte e della musica, delle luci, dei colori, di quel famoso lampadario, dell’orchestra, delle architetture del teatro di ogni singolo percorso ed angolo.

Nel primo pomeriggio finalmente il mio ingresso in teatro per una visita guidata, sentivo dentro me una emozione inspiegabile. Appena visto l’ingresso, mi sono fatta una foto accanto alla locandina di pagliacci e poi ho percorso i corridoi e più mi avvicinavo all’ingresso in sala più mi batteva forte il cuore, mi tremavano le mani ero emozionatissima.

Cosi si aprirono le tende ed entrai in sala e mi immersi nello splendore del teatro dell’opera di Roma, un rosso fuoco imperante, il soffitto con affreschi delicati e leggiadri e poi quel lampadario visto nel film opera di traviata, il golfo mistico, il palco, il sipario. Ad un certo punto le sensazioni forti e le emozioni furono cosi intense ed avvolgenti, che piansi, mi sedetti su una poltrona e mi guardavo intorno, dicendo tra me e me “sono qui, ci sono veramente”. Porterò sempre nel cuore quel momento in particolare e tutti quegli attimi. Poi la visita al palco reale, dove scattai una foto molto simile a come la fece il maestro Gatti quando era direttore musicale del teatro, essendo per me una guida ho provato ad imitarlo ahahahahah.

E poi sono andata al museo dei costumi dove c’era un bellissimo bozzetto di pagliacci fatto da Zeffirelli, maschere ed altri accessori, alcuni costumi di Tosca e poi davanti a me i costumi del film opera di traviata, ovviamente sono rimasta incantata davanti a quei pezzi di sartoria è stato come rivivere quel film opera, sembrava quasi di sentire la musica di traviata aleggiare tutt’intorno, che potenza evocativa può avere anche la sartoria! C’erano quelli del secondo atto secondo quadro di Alfredo e Violetta ed alcuni delle zingarelle.

Sono uscita dal teatro felice, mi sentivo piena di emozioni. Ma non era ancora finita. La sera sarebbe toccato all’opera pagliacci.

Ingresso in teatro pieno di luci e con tanta gente, molto ordinato lo scorrimento del pubblico per l’ingresso in sala, tra l’altro ho anche preso un libro di pagliacci che si poteva acquistare proprio all’ingresso e poi le maschere gentilissime mi hanno indicato il posto e mi sono seduta e finalmente potevo aprire tutti i miei sensi, la mente, il cuore e l’anima alla musica. Era la prima volta che andavo in teatro dopo la pandemia e la prima volta al teatro dell’opera di Roma, un debutto per me.

Sale sul podio il maestro Oren, inizia la magia.

Pagliacci, regia di Franco Zeffirelli_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2023_4379

La regia, un po’ insolita per Zeffirelli, ripresa da Stefano Trespidi, ed in effetti è la sua unica regia moderna, realizzata nel 1992 ed ambientata in un vicolo di Napoli, moderna ma intelligente e ben gestita, ma stiamo parlando di un grande professionista. Le scene sono ricche di personaggi, molto affollate da circensi, acrobati, pagliacci, mangiafuoco, giocolieri, ma il regista riesce anche a ritagliare momenti di intimità nelle scene che lo richiedono. Sul vicolo dove è ambientata l’opera, che Zeffirelli ha attualizzato, pensando che proprio Leoncavallo avesse avuto l’intenzione di creare una opera attuale, ha sullo sfondo una palazzina diroccata dove finestre e balconi degli abitanti sono aperte e quindi si possono osservare le loro vite private che in questa regia si intrecciano e fanno da cornice alla storia principale. I costumi sono di Raimonda Gaetani, le luci di Vinicio Cheli. Regia e scene molto applaudite.

Prima dell’apertura del sipario in scena entra Tonio, il cattivo della storia. Bello il gioco di luci sferiche sul sipario. A vestirne i panni Amartuvshin Enkhbat, baritono la cui voce, è caratterizzata da una eccellente dizione, da un pregevole volume che segue le linee melodiche a seconda delle circostanze in cui si trova il personaggio che interpreta, possiede una tecnica robusta, salda e stabile, con un legato duttile e volumi possenti, la sua dizione è lineare e la sua espressività riesce a rendere, senza eccessi, tutte le sfaccettature del personaggio, Amartuvshin Enkhbat riesce chiaramente e con apparente semplicità a recitare con la voce attraverso il canto. Il suo prologo intenso, nel corso dell’opera ha realizzato falsetti improntati all’ironia. Molto apprezzato ed applaudito.

Pagliacci_Amartuvshin Enkhbat (Tonio)_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2023_3827

Nei panni di Canio Brian Jagde, che ha dimostrato non solo di vestire benissimo i panni del suo personaggio ma di essere riuscito a renderlo anche nelle corde vocali con uno ottimo stile di canto,  vestendo il suo personaggio di una voce potente, con acuti pieni, dizione chiara, emissione che intensifica la sua potenza man mano che la gelosia lo conquista. Il suo personaggio è anche caratterizzato da una sorta di umanità. Vesti la giubba la canta davanti ad uno specchio, e mentre canta i versi “la faccia infarina” riesce ad esprimere con le mani, con il corpo, con gli occhi, lo sguardo e la voce tutto il tormento del personaggio, gli stati d’animo in continuo divenire e questo suo riuscire a recitare bene con la mimica lo fa riflettere anche nella voce, momenti di grande pathos in no pagliaccio non son, sembrava quasi vero quel che succedeva sul palco e non una recita. Molto apprezzato anche lui.

                                                             Pagliacci_Brian Jagde (Canio)_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2023_5205

Il ruolo di Nedda è stato intepretato da Valeria Sepe, bellissimo e bravissimo soprano dimostra di vestire bene i panni della giovane donna moglie di Canio che tradisce con Silvio. Valeria Sepe riesce a conquistare il pubblico con la sua voce, dolce e trascinante, potente e decisa, canta molto bene ed è riuscita a rendere il suo personaggio ben caratterizzato, dove sono ben resi il suo pensiero, i suoi dubbi, le sue paure, i turbamenti, i suoi sentimenti e il suo dolore.

Pagliacci_Valeria Sepe (Nedda)_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2023_4435

Silvio è stato intepretato da Vittorio Prato, con una ottima presenza scenica, riesce a gestire bene il personaggio, buona la prestazione vocale e recitativa.

 

Daniel Oren ha avuto una lettura attenta e rispettosa sia dello spartito che dei cantanti, i momenti più intensi sono stati accompagnati dal maestro con grande abilità senza rendere il racconto pedante. Il maestro Oren è stato applaudito e apprezzato, insieme con l’orchestra del teatro dell’opera di Roma in piena forma che ha restituito al pubblico una straordinaria prestazione musicale. Anche il coro del teatro dell’opera di Roma, diretto da Ciro Visco, ha fatto una performance brillante, tra l’altro alcuni coristi sono stati abili a mischiarsi tra i personaggi in scena.

Pagliacci, regia di Franco Zeffirelli_ph Fabrizio Sansoni-Opera di Roma 2023_2044-Modifica

Durante l’intervallo sono andata presso il golfo mistico ed è stata una emozione vedere i professori dell’orchestra seduti coi loro strumenti, le prove, le note che si libravano nell’aria, nel teatro, il sipario e il palco di fronte a me e sulla mia testa il lampadario brillante e imponente. E poi mi giro, il palco reale e tutti i palchetti intorno. Una esperienza, un debutto indimenticabile.

Dopo la recita, all’uscita del teatro sono riuscita ad incontrare e fare la foto con alcuni artisti come Amartuvshin Enkhbat, Brian Jagde, Vittorio Prato, Daniel Oren. Con il maestro Oren mi sono emozionata, mi tremavano le mani è sempre cosi quando mi trovo di fronte ad un artista che fa il suo lavoro con passione, dedizione e grande studio.

La recita di pagliacci che ho visto è quella di Sabato 18 Marzo 2023.

Grazie musica,

Serena

Serena conduce operaclassica

buon compleanno operaclassica + 9

in occasione del 9 compleanno del mio programma, pubblico il VLOG del mio debutto al teatro dell’opera di Roma lo scorso 18 Marzo 2023.

il vlog contiene anche una piccola video recensione della serata.

Deja una respuesta

Tu dirección de correo electrónico no será publicada. Los campos obligatorios están marcados con *