Serena conduce operaclassica eco italiano

Comunicato stampa, Palermo 28.7.2023

Presentata  la nuova stagione di opere, balletti e concerti del Teatro Massimo di Palermo

Ad inaugurarla il 22 novembre I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini  con la direzione di Omer Meir Wellber e la regia di Idan Cohen

Otto opere, tredici concerti e tre balletti ispirati a personaggi fiabeschi

Il presidente della Fondazione Teatro Massimo e sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e il sovrintendente e direttore artistico Marco Betta con il direttore musicale Omer Meir Wellber e il direttore del Corpo di ballo Jean-Sébastien Colau, hanno presentato il programma della stagione 2023-2024. La stagione di opere e balletti sarà inaugurata il 22 novembre, quella di concerti già il 15 novembre.

Una stagione all’insegna di due grandi storie d’amore e morte, strettamente legate l’una all’altra: Romeo e Giulietta e Tristano e Isotta. Due storie che affondano le radici nel Medioevo ma che sono ancora oggi attualissime; due vicende di conflitto tra le scelte degli individui e le pressioni della società e che si concludono con la morte degli amanti; due compositori legati alla Sicilia e l’uno all’altro, perché Wagner, pur disprezzando l’opera italiana, professò sempre grande ammirazione per l’autore di Norma. Amore e morte che caratterizzano anche Turandot e Madama Butterfly, le due opere scelte per rendere omaggio a Giacomo Puccini nell’anno del centenario della morte, e Rigoletto di Giuseppe Verdi che torna con la regia di John Turturro e un cast di grandissimi interpreti. Intorno a questi titoli, un variegato mosaico che spazia dall’America alla Francia, con titoli poco noti che tornano a Palermo dopo mezzo secolo: è il caso di Elisabetta regina d’Inghilterra, opera seria di Rossini di cui fu protagonista nel 1971 Leyla Gencer, pietra miliare della Rossini Renaissance, e de Les pêcheurs de perles (assenti dal 1966), mentre non era mai stato eseguito Lady, be good di George Gershwin. Completano la stagione ben tre titoli di balletto, tutti ispirati a personaggi fiabeschi (Biancaneve, la Cenerentola di Prokofiev, un nuovo Peter Pan).

Ad inaugurare il programma il 22 novembre 2023 sarà il nuovo e visionario allestimento de I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini, diretto da Omer Meir Wellber con la regia del coreografo e regista israeliano Idan Cohen che impegnerà l’Orchestra, il Coro e il Corpo di ballo del Teatro. «È un connubio di musica e danza reso possibile dalla direzione musicale di Omer Meir Wellber”, dice il regista. “Ho immaginato di ambientare l’opera in un museo tassidermico distopico disegnato magistralmente dalle scene di Riccardo Massironi e dai costumi di Edoardo Russo. Durante lo svolgimento dell’opera il museo, con le sue teche e le sue immagini riflesse, subisce un’affascinante trasformazione. La sabbia che scorre nelle grandi clessidre che occupano la scena infrange il vetro e invade il palcoscenico. Quanto accade serve non solo a offrire una metafora del modo in cui interagiamo con la natura e la cultura, ma anche ad analizzare la manipolazione dei giovani amanti in una società che idealizza e feticizza la giovinezza, e in particolare il corpo delle donne”. La coppia dei protagonisti, Romeo e Giulietta, come previsto da Bellini è affidata a due voci femminili, con Romeo en travesti. Cohen, sposando e accentuando le indicazioni della partitura, fa dei due personaggi di Romeo e Giulietta due donne che si amano e “che rappresentano diversi punti di vista della femminilità, attraverso una moltitudine di prospettive e obiettivi culturali”. Ad interpretarle sono il mezzosoprano russo Maria Kataeva (Romeo) al debutto nel ruolo, che si alterna con Anna Pennisi, giovane artista siciliana che invece ha già una buona esperienza internazionale come Romeo; debutta come Giulietta anche Marina Monzó, di ritorno a Palermo dopo Don Pasquale, che si alterna nelle repliche con Francesca Pia Vitale, fresca vincitrice del Concorso internazionale “Toti Dal Monte” proprio per il ruolo di Giulietta; il rivale Tebaldo è Ioan Hotea, anche lui di ritorno a Palermo dopo il successo in Don Pasquale, in alternanza con Mert Süngü, tenore turco che sarà protagonista anche del concerto di inaugurazione della stagione concertistica insieme a Omer Meir Wellber; Capellio è interpretato da Marco Spotti; Lorenzo è Gabriele Sagona. Le scene sono di Riccardo Massironi, i costumi di Edoardo Russo, il costumista che insieme a Carlo Poggioli ha firmato i sontuosi costumi della serie Netflix su Il Gattopardo girata in questi mesi in Sicilia. Le luci sono disegnate dal light designer Bambi. Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo. Direttore del Corpo di ballo Jean-Sébastien Colau.

“Quella presentata oggi dal Teatro Massimo è una nuova, grande stagione all’insegna dello spettacolo e dei racconti rimasti nella storia dell’Opera – dice il Sindaco di Palermo e Presidente del Consiglio di Indirizzo della Fondazione, Roberto Lagalla – L’auspicio è che la  nuova stagione prosegua sulla scia del riconosciuto successo di quella precedente. L’apprezzamento degli ultimi mesi da parte del pubblico, e per questo ringrazio l’impegno del sovrintendente Marco Betta e di tutte le maestranze, ci conferma quanto bene abbia fatto questa amministrazione comunale nel puntare i suoi sforzi sul rilancio del Teatro e delle sue risorse umane, facendo del Massimo una realtà con i conti in ordine e sempre più in rapporto con la città. L’ulteriore obiettivo è quello di ampliare questo rapporto tra la città e il suo Teatro. Esempi come quello avvenuto a Danisinni alcune settimane fa dimostrano quanto possa essere importante e formativo fare in modo che siano il Teatro e la bellezza dell’arte e della cultura ad andare nei quartieri della città”.

“La nuova stagione del Teatro Massimo è un grande viaggio che si confronta e si interroga sul presente attraverso le visioni, i sogni e le emozioni dei grandi capolavori dell’opera, della danza e della musica orchestrale – aggiunge il sovrintendente e direttore artistico Marco Betta. In questo cammino non mancheremo di celebrare la figura di Giacomo Puccini a cento anni dalla scomparsa. Siamo usciti dalla crisi grazie al Presidente, Sindaco Prof. Roberto Lagalla, che ha attivato percorsi virtuosi  importanti per la ripresa della vita dell’Istituzione, e grazie all’impegno e alla passione di tutti i lavoratori del Teatro. Ringrazio il Comune di Palermo, la Città Metropolitana, il Ministero della Cultura e la Regione Siciliana che hanno garantito il loro impegno e il loro sostegno e ringrazio gli Sponsor privati. La nuova stagione del Teatro Massimo cerca di interpretare le sfide di un presente sempre più complesso: lavoriamo come in una forma di rampicante a una stagione parallela di teatro sociale, per la città, nella città, cercando di costruire un teatro che abbracci il territorio, perché l’arte, il teatro, la danza, la musica sono un respiro dell’anima”.

“Sono molto felice e onorato di presentare la nuova stagione del Teatro Massimo di Palermo – dice il direttore musicale Omer Meir Wellber –. Abbiamo cercato di creare una stagione di grande energia, collegando il programma sinfonico alle opere e ai balletti, e inaugurando con un capolavoro “siciliano” come I Capuleti e i Montecchi di Bellini. Una produzione molto originale con la regia del coreografo Idan Cohen che coinvolgerà anche il Corpo di ballo su cui il Teatro sta facendo negli ultimi anni un grande investimento. Sarà una stagione molto creativa segnata da grandi estremi, proprio come nella vicenda dei Capuleti e Montecchi. Con la stagione sinfonica facciamo un grande salto in avanti rispetto alla qualità dei direttori e dei programmi che richiederanno un grande impegno all’orchestra. Una delle proposte più importanti della stagione è certamente “Tristano e Isotta” di Wagner, un’opera molto difficile e complicata che richiede un grande impegno a ogni teatro al mondo, e così sarà anche per noi. Ma è anche uno dei momenti più importanti nella storia della musica. E sono veramente felice perché a cantare Isotta a Palermo sarà l’interprete più importante di questo ruolo nella storia dell’opera degli ultimi trent’anni, Nina Stemme, che canterà da noi la sua ultima Isotta, prima di abbandonare il ruolo. Sono certo che sarà un momento molto emozionante ma anche una grande occasione di richiamo per i turisti internazionali”.

Dopo l’inaugurazione la stagione, prosegue, dal 15 al 23 dicembre 2023, con il Corpo di ballo della Fondazione e con una nuova creazione, Biancaneve, danzata sulle note del celebre Concerto n. 2 e della Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninoff, rendendo così omaggio al grande compositore in occasione dei 150 anni dalla nascita. Le coreografie originali sono firmate dal direttore del Corpo di Ballo Jean-Sébastien Colau e da Vincenzo Veneruso che rinnovano il loro sodalizio dopo il successo de Lo Schiaccianoci della scorsa stagione. Biancaneve è un balletto classico, narrativo, che ripercorre e in parte riscrive la fiaba dei Fratelli Grimm, Biancaneve e i sette nani, sostituendo il personaggio idealizzato del principe azzurro con il più terreno cacciatore, che invece di strappare il cuore di Biancaneve, come ordinato dalla matrigna, lo conquista e ne è ricambiato. Sul podio Danila Grassi, che torna a dirigere l’Orchestra del Teatro Massimo per un balletto dopo Zorba il greco. Le scenografie, costruite nei laboratori del Teatro Massimo sono di Apolonia Polona Loborec; i costumi  di Cécile Flamand.

“Concluderemo in settembre la stagione 2022/23 con un balletto “Anna” legato al  tema drammatico della violenza sulle donne – dice Jean-Sébastien Colau, direttore del Corpo di ballo del Teatro Massimo – e forse è per questo che ho voluto voltare pagina e proporre per la stagione 23-24 drammaturgie più positive e sognanti, legate al mondo delle fiabe. Ho scelto tre balletti che impegneranno i Tersicorei con tecniche di danza diverse: Biancaneve, la coreografia che firmo insieme a Vincenzo Veneruso, sarà un balletto classico piuttosto tradizionale, « punte e tutù », con l’immancabile intervento comico dei sette piccoli minatori; Cendrillon del coreografo Thierry Malandain, è un balletto contemporaneo estremamente poetico, danzato dalle più grandi compagnie al mondo con un successo straordinario; e per l’ultima coreografia, Peter Pan, ho chiesto a due giovani talentuosi coreografi, Sasha Riva e Simone Repele, di creare per noi un balletto contemporaneo molto vicino al Teatro-danza. Una stagione di fiabe per sognare insieme al pubblico”.

Dal 20 al 28 gennaio 2024 la stagione prosegue con Rigoletto di Giuseppe Verdi,

nell’allestimento  che nel 2018 ha segnato il debutto sulla scena lirica dell’attore e regista italoamericano John Turturro, realizzato dal Teatro Massimo in coproduzione con il Teatro Regio di Torino, l’Opéra Royal de Wallonie-Liège e la Shaanxi Opera House. Un allestimento che subito prima della pandemia ha girato il mondo e che ora torna al Teatro Massimo seguito da Cecilia Ligorio, giovane e affermata regista che aveva lavorato con Turturro cinque anni fa. Il podio dell’Orchestra del Teatro Massimo vede il ritorno del Maestro Daniel Oren, beniamino del pubblico palermitano e protagonista di spicco della scena lirica internazionale. Il cast, che è in parte quello originale di interpreti scelti e apprezzati da Turturro, conta nel ruolo del titolo su una star come il baritono Amartuvshin Enkhbat, nato in Mongolia e apprezzato per l’impeccabile pronuncia italiana; già indimenticabile interprete del buffone di Mantova nel 2018, Enkhbat torna a Palermo dove è stato anche un acclamato Tonio in Pagliacci, e si alterna nelle repliche con Marco Caria. Mentre il Duca di Mantova è interpretato dai tenori Ivan Ayon Rivas, che già giovanissimo aveva fatto parte del cast palermitano e vincitore del Premio Abbiati 2022, e Ioan Hotea; Gilda è Giuliana Gianfaldoni  che torna a Palermo dopo il successo di Don Pasquale e nelle repliche è Caterina Sala. Negli altri ruoli Agostina Smimmero (Giovanna); Alexei Kulagin (Sparafucile); Valeria Girardello (Maddalena); Massimiliano Chiarolla (Borsa); Alessio Verna (Marullo); Italo Proferisce (Ceprano); Nicolò Ceriani (Monterone); Emanuela Sgarlata (Contessa di Ceprano/Paggio). Le scene, di accuratezza cinematografica e che si muovono tra gli splendori della corte e le nebbie padane, sono di Francesco Frigeri, i costumi sontuosi sono firmati da Marco Piemontese, le luci da Alessandro Carletti. Coro, Corpo di ballo e Orchestra del Teatro Massimo di Palermo.

L’omaggio a Puccini, nel centenario della morte, riporta dal 16 al 24 febbraio 2024 sul palcoscenico del Teatro Massimo Madama Butterfly, nell’allestimento realizzato qualche anno fa con il Macerata Opera Festival. La regia è di Nicola Berloffa che si discosta dalla drammaturgia pucciniana trasferendo l’opera nel secondo dopoguerra in un Paese sottomesso all’occupazione degli americani e facendo emergere il divario e lo scontro tra culture molto lontane. Grandi interpreti nel cast, a cominciare dai due protagonisti, con il soprano Maria Agresta nel ruolo di Cio-cio-san e Valeria Sepe nel cast alternativo, a Pinkerton interpretato dal tenore americano Jonathan Tetelman e in replica da  Ivan Magrì; nel ruolo del console Sharpless due giovani baritoni emergenti, Simon Mechliński  e Lodovico Filippo Ravizza; con loro Goro è Didier Pieri; Zio Bonzo è Nicolò Ceriani; Suzuki è interpretata da Silvia Beltrami e dalla palermitana

Irene Savignano, che di recente ha debuttato come Amneris all’Opera di Roma; Yamadori è Italo Proferisce. Le scene sono di Fabio Cherstich che ambienta l’azione in un teatro giapponese affollato da marines che si contendono le geishe più belle, mentre i costumi sono di Valeria Donata Bettella e le luci di Valerio Tiberi. Coro e Orchestra del Teatro Massimo di Palermo.

Dal 16 al 24 marzo 2024 torna in scena il Corpo di ballo del Teatro con una rilettura contemporanea di un grande classico del repertorio, “Cenerentola”, con le musiche di Sergej Prokofiev, nella pluripremiata versione coreografica di Thierry Malandain, tra i più interessanti coreografi contemporanei, apprezzato per il suo stile contemporaneo-neoclassico. La sua versione di Cenerentola è fedele allo spartito di Prokofiev e fa respirare tutta la magia della fiaba di Charles Perrault ma con un approccio originale al tema del riscatto della fanciulla sola e sfortunata. Abbandonate le vesti grigie di cenere, la nuova Cenerentola si trasformerà in una moderna étoile della danza dopo avere affrontato un percorso pieno di paure, dubbi, ed emarginazione che alla fine le regalerà amore, gioia e rivincita. “Attraverso la storia di Cenerentola, attraverso le sue sofferenze, le sue emozioni, le sue speranze si scrive qualcosa di universale – dice il coreografo –. È  per dimenticare l’umanità che sanguina, l’ignoranza e la stupidità umana, insomma per tentare di sublimare l’ordinario, che ho coreografato Cenerentola”. Direzione musicale di Mojca Lavrenčič, che torna al Teatro Massimo dopo aver diretto Le Corsaire. Corpo di ballo e Orchestra del Teatro Massimo di Palermo e allestimento dell’Opéra

Royal de Versailles / Château de Versailles, Orquesta Sinfónica de Euskadi, Théâtre National de

Chaillot, Opéra de Reims, Teatro Victoria Eugenia – San Sebastián, Estate Teatrale Veronese,

Lugano in Scena, Teatro Mayor de Bogotá, Artevent – Regione Veneto, Teatros del Canal – Madrid, Théâtre Olympia d’Arcachon, Espace Jéliote – Scène Conventionnée CCPO d’Oloron Sainte-Marie, Malandain Ballet Biarritz. Scene e costumi di Jorge Gallardo. Luci di Christian Grossad.

Dal 14 al 21 aprile 2024 l’atteso ritorno di un’opera, Les pêcheurs de perles, che era stata eseguita molto di frequente al Teatro Massimo tra gli anni Quaranta e Sessanta ma che riemerge ora da un lungo silenzio. Scritta da Georges Bizet nel 1863, su libretto di Michel Carré e Eugène Cormon, l’opera lirica in tre atti viene presentata nell’allestimento dell’Opéra National du Capitole de Toulouse con regia e coreografia di Thomas Lebrun e con la direzione di Gabriele Ferro. La vicenda si svolge sull’isola di Ceylon: il triangolo amoroso è complicato in questo caso dalla forte amicizia che lega i due uomini, il tenore Nadir e il baritono Zurga, entrambi innamorati della sacerdotessa Leïla ma decisi a rinunciare a lei. Di grande impatto scenico (prevede una tempesta e un incendio), l’opera coinvolge Coro, Corpo di ballo e Orchestra del Teatro Massimo. Il fiabesco allestimento di Thomas Lebrun, con le scene di Antoine Fontaine, i costumi di David Belugou e le luci di Patrick Méeüs immerge lo spettatore in un mondo incantato, con notti stellate, palme e divinità indiane che rispondono alle ipnotiche melodie di Bizet. Nel cast il tenore Dmitri Korchak nel ruolo di Nadir, che torna a Palermo dopo il successo ottenuto con Pollione nella stagione 2022-23; la parte, che richiede una dolcezza di timbro e un controllo dei fiati eccezionali, trova in lui un interprete ideale dopo i grandi nomi del passato. Accanto a Korchak la Leïla del soprano palermitano Federica Guida, che ritorna dopo il successo come Musetta nella Bohème dell’anno scorso, il baritono Davide Luciano, altro giovane cantante in costante ascesa, come Zurga, e il basso Ugo Guagliardo come Nourabad.

Dal 19 al 31 maggio 2024 il direttore musicale Omer Meir Wellber torna sul podio dell’Orchestra per dirigere il nuovo allestimento del Teatro Massimo di Tristan und Isolde di Richard Wagner. La regia è di Daniele Menghini; le scene di Davide Signorini, i costumi di Nika Campisi, le luci di Gianni Bertoli, la drammaturgia di Davide Carnevali, drammaturgia dell’immagine di Martin Verdross. L’opera di Wagner torna a Palermo dopo oltre 40 anni: l’ultima recita era stata infatti nel 1982 al Politeama, mentre sulla scena del Teatro Massimo bisogna risalire addirittura al 1960. I due titoli diretti quest’anno da Omer Meir Wellber sono strettamente legati l’uno all’altro: Wagner infatti fu profondamente impressionato dall’interpretazione di Romeo data da Wilhelmine Schröder-Devrient, cantante che fu poi la prima interprete di Senta ne L’olandese volante e di Venere in Tannhäuser. Questo filo tra l’amore infelice di Romeo e Giulietta e quello di Tristano e Isotta viene di nuovo teso a Palermo con questo nuovo, visionario allestimento di Daniele Menghini che è stato assistente di Robert Wilson, Davide Livermore, Graham Vick e per la stagione 2023 ha firmato il nuovo allestimento di Carmen del Macerata Opera Festival. Il cast vede nella coppia protagonista due eccezionali interpreti wagneriani, il tenore Stephen Gould e il soprano svedese Nina Stemme, cui nelle repliche si alternano il tenore Samuel Sakker (Tristan) e il soprano Allison Oakes (Isolde). Il cast è completato da un’altra voce eccellente del canto wagneriano e verdiano, Violeta Urmana, nel ruolo di Brangäne, affidata a Irene Roberts per il cast alternativo, e dal Re Marke di Dmitry Beloselskiy, altro interprete di altissimo livello, cui si affianca Maxim Kuzmin-Karavaev, e dal Kurwenal di Andrei Bondarenko.

Con Lady, be good, di George Gershwin, in scena dal 18 al 25 giugno 2024, si chiude la prima parte della stagione. Il musical di enorme successo internazionale, arriva al Teatro Massimo nell’allestimento del Teatro della Zarzuela di Madrid, con la regia dello spagnolo Emilio Sagi, le scene di Daniel Bianco, i costumi di Jesús Ruiz e le coreografie di Nuria Castejón che saranno interpretate dal Corpo di ballo del Teatro Massimo. Lady, be good, debuttò nei “ruggenti anni 20” al Liberty Theater di Brodway e fu il primo clamoroso successo di  George

Gershwin che ne compose le musiche insieme al fratello Ira, autore dei testi delle canzoni come Fascinating Rhythm, The man I love che diventarono presto il cavallo di battaglia di celebri cantanti, ma anche grazie all’interpretazione di due straordinari interpreti come Fred Astaire e la sorella Adele. Il musical arriva al Teatro Massimo dopo aver girato il mondo, con un cast di specialisti ai quali si affiancheranno Orchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro. Sul podio Timothy Brock.

L’omaggio pucciniano si conclude dal 21 al 29 settembre con otto recite di Turandot, in un nuovo allestimento del Teatro Massimo con la regia di Alessandro Talevi, che aveva già presentato a Palermo la sua regia di Roberto Devereux, e con scene e costumi di Anna Bonomelli e luci di Marco Giusti. Sul podio un altro direttore che ha diretto spesso le formazioni del Teatro Massimo, Carlo Goldstein. Il cast vede il ritorno del soprano Ewa Płonka, che dalla principessa Abigaille di Nabucco passa a un altro ruolo impegnativo come Turandot; accanto a lei un’altra Ewa polacca, Ewa Vesin. Il principe Calaf sarà affidato in alternanza a due dei più affermati interpreti del ruolo, Yusif Eyvazov, tenore la cui risonanza internazionale è ormai a livello dei più grandi interpreti, e Martin Muehle, il cui ultimo impegno al Teatro Massimo è stato per Pagliacci nel 2019. Come Liù vi saranno Juliana Grigoryan, che è tra i soprani più ricercati del momento dopo la vittoria al Concorso Operalia 2022 e che prossimamente debutterà al Metropolitan di New York proprio in questo ruolo, e la palermitana Jessica Nuccio, che torna in un nuovo ruolo pucciniano dopo la Bohème dell’anno scorso. Debuttano come Timur due tra le più belle giovani voci di basso: Giorgi Manoshvili, che al Teatro Massimo ha trionfato come Gremin in Evgenij Onegin pochi mesi fa, e Adolfo Corrado, che ha appena vinto il concorso BBC Cardiff Singer of the World. Completano il cast Alessio Arduini (Ping), Matteo Mezzaro (Pong e Principe di Persia), Blagoj Nacoski (Pang), Luciano Roberti (Mandarino).

Due recite, il 5 e 6 ottobre, per una nuova creazione per il Corpo di ballo del Teatro Massimo su coreografia di Sasha Riva e Simone Repele, coreografi formatisi entrambi all’Accademia del Balletto di Amburgo, dove hanno approfondito il repertorio di John Neumeier. Le musiche eseguite dall’Orchestra del Teatro Massimo per accompagnare la storia di Peter Pan sono quelle di Felix Mendelssohn, in particolare tratte dal Sogno di una notte di mezza estate: le atmosfere incantate delle fate shakespeariane accompagneranno quindi le danze dei mille personaggi usciti dalla fantasia di James Barrie: Peter, Wendy, Michele, i pirati, i bambini perduti, “e tutti quelli che non hanno avuto la possibilità di diventare grandi”, a cui i coreografi dedicano lo spettacolo. Scene e costumi sono sempre di Sasha Riva e Simone Repele, luci di Alessandro Caso. Sul podio Keren Kagarlitsky.

Conclusione di stagione infine il 22 ottobre (con sei recite, fino al 29 ottobre) per l’opera che nel 1971 aveva inaugurato la stagione del Teatro Massimo con un evento epocale, che aveva svolto un ruolo fondamentale nella Rossini Renaissance: Elisabetta, Regina d’Inghilterra di Gioachino Rossini, opera drammatica e storica che per le tinte presagisce già le opere Tudor di Donizetti. L’allestimento, con la regia di Davide Livermore, è stato realizzato in coproduzione con il Rossini Opera Festival di Pesaro, dove è già andato in scena con grande successo, e vede la vicenda dell’amore contrastato di Elisabetta I per il conte di Leicester, a sua volta innamorato di Matilde ma timoroso di offendere la regina, e delle trame del duca di Norfolc, viene spostata in un’ambientazione anni Cinquanta che riprende ambienti e costumi del regno di Elisabetta II, con le scene di Giò Forma, i costumi di Gianluca Falaschi, le luci di Nicolas Bovey e il videodesign di D-Wok. Sotto la direzione di Antonino Fogliani, a Orchestra e Coro del Teatro Massimo si affiancherà un cast di grandi interpreti rossiniani, a cominciare dalla protagonista. Nel ruolo di Elisabetta debutta infatti Nino Machaidze, che ritorna a Palermo dopo esservi stata a gennaio commovente interprete di Violetta in Traviata, alternandosi con la giapponese Aya Wakizono; il tenore Enea Scala, che aveva già affrontato il drammatico ruolo di Norfolc, farà invece il suo debutto come Leicester, mentre sarà Ruzil Gatin a interpretare il suo antagonista. Nel ruolo di Matilde si alterneranno Salome Jicia e Veronica Marini, giovane interprete anche lei al debutto; infine vi saranno Martina Myskohlid nel ruolo en travesti di Enrico e Francesco Lucii come Guglielmo.

I  CONCERTI

La stagione concertistica si apre il 15 novembre 2023 con Giufà – Storie che viaggiano nel tempo, un concerto che vede il direttore musicale del Teatro Omer Meir Wellber e il tenore turco Mert Süngü impegnati insieme in un programma che spazia da Händel e Gluck a Verdi, abbracciando brani della tradizione turca, sefardita, siciliana: protagonista è il personaggio di Giufà, lo sciocco delle favole siciliane che avrebbe origini turche o nella tradizione ispano-giudaica. Al tempo stesso ingenuo e astuto, Giufà diverte e fa riflettere con le sue verità enunciate in modo candido e inopportuno.

Primo appuntamento con l’Orchestra il 30 novembre 2023 con l’Omaggio a Maria Callas con l’Orchestra del Teatro Massimo diretta da Alessandro Cadario. Il soprano greco Myrtò Papatanasiu farà rivivere le grandi arie di Verdi, Donizetti, Bellini e Puccini di cui Maria Callas è stata interprete indimenticabile, in occasione del centenario della nascita della grandissima cantante. Realizzato in collaborazione con la Comunità Ellenica Trinacria, il concerto sarà in coincidenza con una mostra, sempre dedicata alla Callas, con opere dell’artista Nikos Floros.

Il 3 dicembre 2023 il direttore tedesco Hartmut Haenchen ritorna a guidare l’Orchestra del Teatro Massimo in un programma che crea un arco che va dal primo classicismo maturo fino a Brahms, il patrimonio ricchissimo di un genere che tocca la maturità con le ultime sinfonie di Mozart e che poi non cessa di evolvere e crescere, fino appunto a Brahms, per poi proseguire su nuove strade con Mahler: e non a caso Haenchen era stato a Palermo già nel 2018 proprio per dirigere la Quinta di Mahler.

Un altro ritorno è quello di Ben Glassberg, già sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo a novembre dell’anno scorso. Il 31 dicembre e il primo gennaio il giovane direttore inglese, direttore musicale dell’Opéra di Rouen, dirigerà Orchestra e Coro del Teatro Massimo per concludere e aprire l’anno in modo effervescente con il Concerto di San Silvestro e il Concerto di Capodanno, con uno stesso programma ripetuto nelle due date con musiche di Leonard Bernstein, William Walton, Jerry Bock, Richard Rodgers e Stephen Sondheim, il grande autore di musical scomparso nel 2021. Con lui il soprano Lisa Habermann e il tenore Oliver Liebl.

Il 3 febbraio 2024 il concerto diretto da Umberto Clerici, attualmente direttore principale della Queensland Symphony Orchestra in Australia, si riallaccia appunto al concerto diretto a novembre 2022 da Ben Glassberg: il programma dedica infatti una larga parte al repertorio del primo Novecento francese, con i Nocturnes di Claude Debussy, trittico sinfonico per orchestra e coro femminile, e la Valse di Maurice Ravel, mentre la prima parte del concerto sarà dedicata a Sergej  Prokofiev con il Concerto per violino n. 2 dove il solista sarà Silviu Dima, spalla dell’Orchestra del Teatro Massimo, attivo con successo come solista e con il Trio Siciliano, e la composizione giovanile Due cori op. 7, sempre per coro femminile e orchestra.

Un grande nome internazionale come Ingo Metzmacher giunge finalmente al Teatro Massimo il 2 marzo 2024 per dirigere la Terza Sinfonia di Gustav Mahler, con il Coro femminile, il Coro di voci bianche e l’Orchestra del Teatro Massimo, contralto solista sarà Sara Mingardo. Composta tra il 1895 e il 1896 ed eseguita solo nel 1902, la Terza di Mahler si ricollega alla Seconda, detta “Resurrezione”, per l’atmosfera generale e soprattutto per la scelta di fare intervenire le voci.

Il 30 marzo 2024 il direttore onorario del Teatro Massimo Gabriele Ferro dirigerà un grande capolavoro sacro di Gioachino Rossini, lo Stabat Mater, con l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo e un quartetto di solisti che sono tra i più apprezzati interpreti rossiniani e belcantisti di oggi: il soprano Carolina López Moreno, il mezzosoprano Vasilisa Berzhanskaya, il tenore Francesco Demuro e il basso Luca Tittoto.

Prosegue la collaborazione della Fondazione con istituzioni ed enti del territorio: il 20 aprile, grazie alla collaborazione con il Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo, la stagione ospiterà il concerto dell’Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori, mentre il 25 maggio la formazione ospite sarà l’Orchestra Jazz Siciliana – The Brass Group, storica istituzione palemitana con la quale da anni procede un intenso rapporto di scambio che ha visto realizzare anche concerti insieme con l’Orchestra del Teatro Massimo. Il concerto del 25 maggio sarà diretto da Domenico Riina.

Uno dei concerti romantici per violino più amati, quello di Felix Mendelssohn, e la Settima Sinfonia di Anton Bruckner saranno le composizioni eseguite il 28 aprile 2024 per il concerto dell’Orchestra del Teatro Massimo diretta da Omer Meir Wellber. Il solista per il concerto di Mendelssohn sarà il giovane violinista Daniel Lozakovich, nato a Stoccolma da padre bielorusso e madre kirghisa, che a soli 22 anni vanta già un impressionante elenco di concerti con i più importanti direttori nelle sale più prestigiose.

La collaborazione tra la Massimo Youth Orchestra e la JuniOrchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, iniziata nell’estate 2023 con i due concerti nella Sala Grande del Teatro Massimo e al Teatro di Verdura e che avrà poi un secondo momento a gennaio a Roma, procede il 28 maggio 2024 con un concerto della Massimo Youth Orchestra diretta da Simone Genuini, direttore della JuniOrchestra di Santa Cecilia. In programma musiche di Ludwig van Beethoven.

Ultimo concerto prima dell’estate sarà quello con Orchestra e Coro del Teatro Massimo sotto la direzione di Gabriele Ferro, il 7 giugno 2024. In programma due Ottave, la celebre Sinfonia n. 8 in si minore «Incompiuta» di Franz Schubert e la Sinfonia n. 8 in Fa maggiore op. 93 di Ludwig van Beethoven, a incorniciare il Nachtlied per coro e orchestra op. 108 di Robert Schumann, opera di raro ascolto che affronta il tema del passaggio dalla vita alla morte; con questa pagina prosegue il cammino di riscoperta delle opere più assorte di Schumann, che Gabriele Ferro aveva iniziato qualche anno fa proponendo Das Paradies und die Peri.

Ultimo concerto di stagione il 3 novembre 2024 con Fabio Biondi, violinista e direttore palermitano che con il suo ensemble “Europa Galante” è tra i più importanti interpreti di musica barocca. Con l’Orchestra del Teatro Massimo eseguirà invece tre sinfonie di Wolfgang Amadeus Mozart, la n. 39 in Mi bemolle maggiore, la n. 40 in sol minore e la n. 41 “Jupiter” in Do maggiore.

L’IMMAGINE COORDINATA

Si rinnova anche quest’anno la collaborazione con la Fondazione Palazzo Butera  per l’immagine grafica coordinata del progetto di comunicazione 2023-2024 che è stata affidata all’artista inglese David Tremlett. “La serie dei trenta disegni che è stata scelta come base per l’immagine della stagione 23-24 è stata pensata apposta per Palermo – dice Claudio Gulli, direttore di Palazzo Butera – sono infatti i disegni preparatori ai controsoffitti di Palazzo Piraino, il palazzo a fianco di Palazzo Butera, che diventerà il Centro Studi della Fondazione Palazzo Butera. Saranno realizzati dall’artista inglese quando i lavori di restauro saranno completati, nel 2024. È quindi un’anteprima che permette alla città di vedere come un artista che ha al suo attivo più di cinquant’anni di esperienze internazionali può aggiungere un ulteriore tassello, dopo i wall drawings di Palazzo Butera. Il dialogo con il Teatro Massimo è infatti sempre un’occasione per ragionare su un futuro della città sempre più innovativo e aperto alle sperimentazioni”.

La campagna abbonamenti della Stagione 2023-2024 di opere, balletti e concerti prenderà il via l’8 settembre.

Ufficio Stampa

Fondazione Teatro Massimo

Giovannella Brancato +39 3408334979 stampa@teatromassimo.it

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