I Festival MONDIale di poesia e narrativa (Castellammare di Stabia, 29-30 luglio 2023)

 

 

I Festival MONDIale di poesia e narrativa (Castellammare di Stabia, 29-30 luglio 2023)
Premiato l’argentino Nino Amato (direttore del Gazzettino Italiano Patagonico) con ‘Io sono…Il resto è storia d’altri’
Si è svolta domenica 30 luglio, presso la terrazza dell’Hotel Elisabetta di Castellammare di Stabia (nota come ‘Metropoli delle acque’, grazie ad un patrimonio idrologico costituito da 28 diversi tipi di acque tra minerali, solforose, bicarbonato-calciche), la serata di premiazione del I Festival MONDIale di poesia e narrativa, organizzato dal Club Kiwanis Stabiae-Sorrento presieduto da Enrico del Gaudio che ha condotto la serata assieme a Sabrina Morelli.
Erano presenti alla manifestazione (che si è svolta in uno scenario mozzafiato, di fronte al mare e al Vesuvio) diversi rappresentanti del Kiwanis International (tra cui Salvatore Chianello, presidente onorario del distretto Italia-San Marino), l’organizzazione no-profit di volontari impegnati nell’aiuto ai bambini e alle loro comunità attraverso progetti di service e raccolte fondi. Proprio per questa ragione, la giornata di sabato 29 luglio (svoltasi presso l’imponente ristorante ‘Villa Bruro’ di Castellammare) è stata completamente dedicata ai bambini che hanno partecipato con entusiasmo alla rassegna culturale attraverso 31 scuole sparse in tutta Italia.
Il Festival MONDIale di poesia e narrativa (2023) segue quello ‘dei due mondi’ (Italia e Romania), organizzato nel 2022 da Del Gaudio e Mirella Duma e dedicato alla memoria di Gabriela Verban (poetessa, scrittrice, editrice, oltre che partigiana e dissidente del regime politico e militare di Nicolae Ceausescu), deceduta a Cracoia l’anno precedente.
Quest’anno la provenienza degli autori stranieri è stata comprensibilmente più ampia, estendendosi a diversi paesi europei (Belgio, Francia, Spagna, Svizzera) ed extra-europei (Albania, Bosnia-Erzegovina, Kossovo, Serbia, Palestina, Iran, Brasile, San Salvador e Argentina): ‘una raccolta di voci differenti tra loro il cui legame è rappresentato dalla partecipazione ad un Premio che riunifica dimensioni letterarie diversificate, caratterizzato da un’intersezione di lingue e linguaggi provenienti da ogni parte della Penisola (18 le Regioni coinvolte) e dal mondo intero’, come è stato scritto. Ad essi è stata riservata un’apposita sezione (le altre erano dedicate alla lingua Italiana, lingue locali, legalità e narrativa).
Diversi gli autori stranieri presenti, tra cui Valeria Bilt e Nadia Farcas (rumene) e Wisal Abu Alia (palestinese) autrice di ‘Città proibite all’invasione’, grido di dolore del suo popolo contro l’occupazione israeliana.
Molto apprezzati -oltre alla cena, raffinata e gustosa – gli intermezzi musicali, in particolare quelli del violinista tarantino Francesco Greco, del chitarrista sardo Francesco Ruiu, del mezzosoprano Tina Bonetti, che ha deliziato il pubblico con brani di Donizetti e Verdi.
Nell’ambito della serata sono stata insignita del Premio ‘Palestina’ per ‘La legalità? Non si studia, si testimonia’, in cui racconto la mia visita al Museo ‘Falcone-Borsellino’ presso il Palazzo di Giustizia di Palermo (‘il Palazzo dei veleni’, come la stampa lo chiamava) dove i due giudici furono trasferiti per la preparazione del Maxiprocesso (cui seguiranno il bis, il ter e il quater), a tutt’oggi il più corposo processo penale mai celebrato al mondo (in primo grado gli imputati erano 475 e 200 gli avvocati difensori).
Com’è noto, il cosiddetto bunkerino racchiude i computer e le macchine da scrivere utilizzate all’epoca (il dr Borsellino scriveva con sole due dita ma era velocissimo), i floppy disk con le dichiarazioni di Tommaso Buscetta, gli apparecchi di videosorveglianza, gli armadi, l’ultima scatola di toscani (i sigari preferiti da Falcone), le sue amatissime penne stilografiche, le paperelle di legno che collezionava, i portaceneri sempre colmi di cicche, gli appunti a mano sui processi.
E ancora…la cassaforte con la chiave appesa fuori della maniglia, la bottiglia di Chivas (che spesso vi trovava riparo), borse e cappotti forniti dal Ministero e da questo ritenuti blindati (benché sprovvisti di qualsiasi protezione al riguardo), una montagna di fotocopie degli assegni sequestrati nel corso delle inchieste (per la prima volta il pool fu coadiuvato da una squadra della Finanza che lavorava in corridoio).
E’ una bella esperienza questo Festival 2023, per il quale dobbiamo ringraziare (e ringraziamo) la vitalità e l’entusiasmo del suo Patron, l’onnipresente Enrico Del Gaudio (poeta conclamato, agente immobiliare, già avvocato).
Paola Cecchini

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