Serena conduce operaclassica eco italiano

comunicato stampa

Il rilancio del Maggio che si riappropria della sua identità, torna alle origini e si apre alle differenti arti performative

La programmazione da settembre a dicembre 2023 e le grandi linee da gennaio 2024 e dell’86esimo

Festival

 

Firenze, 10 agosto 2023 – In settembre si avvia il rilancio della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino che al termine della recente crisi, si riappropria della sua identità e al contempo si apre alla ricerca di nuovi pubblici. Inizia una nuova fase all’ insegna della sostenibilità del progetto grazie al sostegno straordinario del Ministero della Cultura, del Comune e della Città Metropolitana di Firenze, della Regione Toscana, della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e di Intesa Sanpaolo.

La Stagione riparte il 13 settembre con il concerto “Bentornati al Maggio” diretto da Zubin Mehta e interamente dedicato alle musiche di Mozart. In cartellone La bohème, come introduzione all’anno

pucciniano, l’opera per bambini La meravigliosa storia del flauto magico, basato sul capolavoro di Wolfgang Amedeus Mozart, e un calendario di otto concerti affidati, i primi due, a Zubin Mehta e cinque a Daniele

Gatti. L’ottavo concerto La petite messe solemnelle di Gioachino Rossini celebrerà i 90 anni del Coro del Maggio: sul podio il Maestro del Coro Lorenzo Fratini. Dal 1° ottobre al 17 dicembre 2023 “C’è Musica & Musica”, otto concerti per le famiglie, il nuovo progetto del Teatro del Maggio dedicato alla divulgazione. Tra gennaio 2024 e l’inizio del Festival sono in programma le musiche di scena di Peer Gynt di Edvard Grieg, con la direzione di Nikolas Naegele e la regia di Pier Paolo Pacini e, in marzo, l’opera Don Pasquale di Gaetano Donizetti con il debutto nella direzione di questo titolo di Daniele Gatti nell’allestimento di Jonathan Miller. Il Festival del Maggio, giunto all’86esima edizione, si inaugurerà il 13 aprile con un concerto diretto da Daniele Gatti e proseguirà con tre opere liriche: Turandot, nel celebre allestimento di Zhang Yimou e con la direzione di Zubin Mehta; Jeanne Dark, opera contemporanea commissionata a Fabio Vacchi, con la direzione di Alessandro Cadario e la regia affidata a Valentino Villa; infine Tosca, con la direzione di Daniele Gatti e la regia di Massimo Popolizio. Il maestro Riccardo Muti dirigerà i Wiener Philharmoniker, prestigiosa ospitalità del Festival.

Il Maggio cambia pelle e ritorna alle origini aprendosi alle differenti arti performative. Lo fa con uno spettacolo di danza in prima italiana, la Trilogia dell’estasi con le coreografie di Roberto Zappalà e con uno spettacolo dedicato a Pessoa, in coproduzione con il Teatro della Toscana/Teatro della Pergola e il Théâtre de la Ville di Parigi, per la regia di Bob Wilson. Sulla scia del recente successo degli Who in concerto con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, a partire dalla prossima estate, si proporranno concerti rock e pop sia nella cavea, sia nelle due sale del Teatro.

 

La politica dei prezzi è sempre tesa a incontrare il maggior favore del pubblico: prezzi popolari per il concerto “Bentornati al Maggio” del 13 settembre diretto da Zubin e per il concerto per i 90anni del Coro del Maggio del 22 dicembre 2023;  biglietti ancora meno cari rispetto a quelli applicati per gli spettacoli lirici nel corso dell’ultimo Festival per l’opera La bohème; non ci sono variazioni invece per i concerti sinfonici replicati in due sere che restano gli stessi proposti durante lo scorso Festival e che già allora erano ribassati rispetto al più recente passato.

I biglietti per tutti gli spettacoli sono disponibili on line sul sito del maggio ( www.maggiofiorentino.com ) a partire dall’11 agosto; la biglietteria del teatro sarà aperta venerdì 11 agosto dalle 10 alle ore 13 e dalle 15 alle 18. La biglietteria chiude per ferie il 12 agosto fino alla riapertura del 22 agosto con i medesimi orari. La biglietteria è aperta il sabato dalle 10 alle 13.

comunicato stampa approfondimenti settembre-dicembre 2023 e gennaio-aprile 2024

APPROFONDIMENTI

 

Una visione d’insieme dalla ripresa autunnale 2023 e fino al termine dell’86esima edizione del Festival

Per la ripresa autunnale un folto calendario concertistico a partire dal 13 settembre con un concerto diretto da Zubin Mehta e un’amata e popolare opera lirica che anticipa le celebrazioni pucciniane previste nel 2024: la Bohème, in programma per sei recite dal 14 al 29 novembre, ripresa dell’edizione del settembre 2017 firmata dalla regia di Bruno Ravella (ripresa da Stefania Grazioli), con la direzione di Giacomo Sagripanti. Per il versante sinfonico-concertistico sono nove i concerti, molti dei quali ripetuti in due sere per un totale di quattordici appuntamenti che comprendono i primi due concerti diretti da Zubin Mehta, quello come si è detto che apre la programmazione il 13 settembre, proposto al pubblico come “Bentornato al Maggio” con un programma interamente mozartiano, il secondo del 22 con replica il 23 settembre con un programma tutto dedicato a Mendelssohn e poi, a partire dal 29 settembre e fino al 7 dicembre,  il Ciclo dei cinque concerti per pianoforte di Beethoven, le cinque sinfonie di Honegger e cinque autori del XX secolo diretto Daniele Gatti (ogni volta replicati in due serate); il concerto in coproduzione con Ort-Orchestra della Toscana il 4 ottobre presso la basilica di Santa Croce, che vedrà impegnato il Coro del Maggio; il concerto per celebrare i 90 anni del Coro del Maggio diretto dal maestro del Coro Lorenzo Fratini il 22 dicembre. A questi si annuncia anche il concerto natalizio del Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio in programma il 19 dicembre.

 

La programmazione si arricchisce con lo spettacolo La meravigliosa storia del flauto magico  in collaborazione con Venti Lucenti per il progetto “All’Opera” tratto dal Flauto magico di Mozart, uno spettacolo di danza in collaborazione con Fabbrica Europa;  otto concerti alla domenica mattina alle 11 di taglio fresco, gioioso, divulgativo dedicati ai giovanissimi per scoprire, attraverso un percorso musicale e narrativo, il mondo del teatro, della recitazione e della musica; e  numerosissimi

appuntamenti del ciclo “Oltre il sipario” con le guide all’ascolto dedicate a ogni spettacolo in calendario, i percorsi tematici “per conoscere Honegger”, presentazioni di libri, un interessante convegno per festeggiare i 90 anni del Coro del Maggio, e la presentazione di un cd “Le voci del Maggio” con protagonista il celebre soprano Jessica Pratt e il suo disco “Delirio”. A proposito delle incisioni discografiche il Maggio ha in programma nel periodo autunnale due impegni per la realizzazione di due prossimi cd che coinvolgeranno due importanti artisti, Teresa Iervolino in Primo uomo, prima donna e Nicola Alaimo in Donizetti grand seigneur nella registrazione di due dischi con l’Orchestra del Maggio.

 

Da gennaio 2024 fino al Festival, il cui avvio è previsto il 13 aprile, sono annunciati due titoli nel periodo invernale: in gennaio, le musiche di scena di Peer Gynt di Edvard Grieg, con la direzione di Nikolas Naegele e la regia di Pier Paolo Pacini e, in marzo,  l’opera Don Pasquale di Gaetano Donizetti con il debutto nella direzione di questo titolo di Daniele Gatti nell’allestimento di Jonathan Miller andato in scena per la prima volta nel cartellone del Comunale nel 2001 e tre concerti sinfonici, due in febbraio e

uno in marzo.  Lo spettacolo per bambini in febbraio è La principessa di gelo, ispirato a Turandot di Giacomo Puccini.

Nel corso del Festival del Maggio che giunge all’86esima edizione e che prende avvio il 13 aprile con un concerto diretto da Daniele Gatti si annunciano tre opere liriche:  Turandot, in aprile e primi di maggio, nel celebre, importante e suggestivo allestimento di Zhang Yimou e la direzione del maestro Zubin Mehta; in maggio e per tre recite, Jeanne Dark, l’opera contemporanea commissionata a Fabio Vacchi che sarebbe dovuta andare in scena nel 2021 ma che fu cancellata a causa della pandemia; la direzione è affidata oggi come allora ad Alessandro Cadario e la regia a Valentino Villa; infine Tosca, cinque recite a fine maggio e inizio giugno, con la direzione di Daniele Gatti e la regia di Massimo Popolizio.  Il fronte sinfonico del Festival è composto da cinque concerti, il primo dei quali, quello inaugurale diretto da Daniele Gatti più – il sesto concerto in cartellone –  la prestigiosa ospitalità dei Wiener

Philharmoniker con il maestro Riccardo Muti. Nel prossimo Festival è previsto inoltre uno spettacolo dedicato alla danza in prima italiana Trilogia dell’estasi di Roberto Zappalà, due recite a fine maggio in sala Mehta e un’importante collaborazione con il con il Teatro della Toscana/Teatro della Pergola e il Théâtre de la Ville di Parigi, per la regia di Bob Wilson.

 

 

La politica dei prezzi è sempre tesa a incontrare il maggior favore del pubblico: prezzi popolari per il concerto “Bentornati al Maggio” del 13 settembre diretto da Zubin Mehta (palchi e galleria: 25 euro; platea 3 e 4: 30 euro; platea 1 e 2: 40euro) e per il concerto per i 90anni del Coro del Maggio del 22 dicembre 2023 (35euro per i settori A e B e 25euro nei settori C e D della Sala Mehta);  biglietti ancora meno cari rispetto a quelli applicati per gli spettacoli lirici nel corso dell’ultimo Festival per l’opera La bohème (galleria: 30euro, palchi: 40 euro, platea4: 55euro, platea3: 65 euro, platea2: 75euro, platea1: 85euro); non ci sono variazioni invece per i concerti sinfonici replicati in due sere che restano gli stessi proposti per lo scorso Festival e che già allora erano ribassati rispetto al più recente passato.

 

I biglietti per tutti gli spettacoli sono disponibili on line sul sito del maggio

( www.maggiofiorentino.com<http://www.maggiofiorentino.com>) a partire dall’11 agosto; la biglietteria del Teatro sarà aperta venerdì 11 agosto dalle 10 alle ore 13 e dalle 15 alle 18. La biglietteria chiude per ferie il 12 agosto fino alla riapertura del 22 agosto con i medesimi orari. La biglietteria è aperta il sabato dalle 10 alle 13.

 

 

Le schede degli spettacoli e dei programmi: settembre – dicembre 2023

 

L’opera

La bohème, il capolavoro di Giacomo Puccini in programma dal 14 al 29 novembre 2023 per un totale di sei recite, anticipa nel tardo autunno i successivi titoli pucciniani programmati nell’86esima edizione del Festival del Maggio, per la celebrazione del centenario dalla morte del grande compositore. La bohème, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ispirato al romanzo di Henri Murger Scènes de la vie de bohème è tra le più amate al mondo del repertorio italiano; lo spettacolo è siglato dalla direzione e concertazione di Giacomo Sagripanti e dalla regia di Bruno Ravella, ripresa in questa occasione da Stefania Grazioli, le scene sono di Tiziano Santi, i costumi di Angela Giulia Toso, le luci sono curate da D.M. Wood. Nel cast Mariangela Sicilia nella parte di Mimì; Gaelano Salas come Rodolfo; Min Kim come Marcello; William Hernandez nella parte di Schaunard e Francesco Leone come Colline. Elisa Balbo, interpreta Musetta e Davide Piva riveste la doppia parte di Benoit/Alcindoro.  Si tratta della ripresa dello spettacolo andato in scena nel settembre 2017 e poi ancora fra il dicembre 2019 e il gennaio del 2020, applaudita sia dalla critica che dal pubblico. L’allestimento trova Rodolfo, Mimì, Marcello, Musetta e gli altri protagonisti nella Parigi della fine del XIX secolo: lo spaccato della soffitta di Rodolfo e Marcello, dove si ambienta il primo quadro dell’opera, è semplice e essenziale negli spazi, mentre nel secondo quadro a dominare la scena è un grande semicerchio ricco di luci, con lo scheletro della soffitta del primo quadro, che diventa la struttura del celebre Café Momus. Anche il terzo quadro è minimalista nella sua struttura: l’ambientazione della scena ambientata a La Barriera d’Enfer è formata da una piccola costruzione in legno, una sbarra e una panchina. Le scene, firmate da Tiziano Santi, sono curate, ma non oltremodo realistiche, in modo così da non mostrare un semplice ritratto fotografico dell’epoca in cui è ambientata la produzione, volte dunque più a ‘suggerire’ gli spazi, invece che a mostrarli come, appunto, in una fotografia.

 

Il ciclo concertistico

Il Maggio si presenta al via in settembre con il concerto “Bentornati al Maggio”, diretto dal direttore onorario a vita Zubin Mehta in cartellone il 13 settembre in Sala Grande e interamente volto alle musiche di Mozart. Il maestro Mehta torna sul podio, questa volta della sala che porta il suo nome con il suo secondo appuntamento il 22 settembre e offre al pubblico un programma romantico dedicato alle composizioni di Felix Mendelssohn-Bartholdy; questo concerto verrà replicato il giorno dopo così come tutti concerti sinfonici successivi diretti da Daniele Gatti in Sala Mehta per il ciclo che affronterà a partire dal 29 settembre.

Cuore dunque della stagione autunnale, il “Ciclo Beethoven-Honegger e l’Europa” impegna sul podio il direttore principale Daniele Gatti per cinque serate, entrambe con due date per ogni concerto. In ogni appuntamento sono proposte, in un particolare e ricercato abbinamento, una delle cinque sinfonie di Arthur Honegger, esponente del gruppo de Les Six, e uno dei cinque concerti per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven. Se i concerti per pianoforte di Beethoven sono notissimi e sempre presenti

nei cartelloni teatrali, ciò non può dirsi altrettanto delle sinfonie di Honegger, che il pubblico avrà modo di scoprire e apprezzare nel corso delle cinque doppie serate. Inoltre, in ogni appuntamento, ad arricchire ulteriormente il programma, saranno anche eseguite le composizioni di alcuni fra i più importanti autori del XX secolo: Stravinski, Respighi, Ireland, Hindemith e Debussy.

 

Il ciclo concertistico: tutti i concerti

Il taglio del nastro della stagione è affidato dunque il 13 settembre al direttore emerito a vita Zubin

Mehta, che dirige un concerto tutto mozartiano: in programma la celeberrima ouverture de Le nozze di Figaro, la Sinfonia in re maggiore K. 385 “Haffner”, la prima delle sinfonie viennesi, e la Messa dell’Incoronazione, una tra le pagine più belle di musica sacra concepite e scritte da Mozart negli anni salisburghesi. Solisti della serata quattro talenti dell’Accademia del Maggio: Rosalia Cid, Xenia Tziouvaras, Lorenzo Martelli e Lodovico Filippo Ravizza.

Secondo appuntamento della stagione il 22 settembre – in replica il giorno seguente – con un concerto dedicato alle composizioni di Felix Mendelssohn, che trova sul podio ancora il maestro Mehta e in cartellone l’ouverture del Sogno di una notte di mezza estate, capolavoro realizzato nel 1826 da un Mendelssohn diciassettenne, la Sinfonia n. 3 in la minore op. 56 “Scozzese”, e il Concerto per violino e orchestra op. 64, composto da Mendelssohn per l’amico violinista Ferdinand David (che ne fu il primo interprete il 13 marzo 1845) ed entrato di diritto nel repertorio dei più grandi violinisti per il fascino dell’invenzione melodica e il brillante virtuosismo. Al violino in entrambe le serate Giuseppe Gibboni.

 

La prima tappa del Ciclo diretto dal maestro Daniele Gatti è fissata il 29 settembre, sempre con replica il giorno seguente. In programma il Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra in do minore op. 37 e la Sinfonia n. 1 di Honegger, composta nel 1930 su commissione della Boston Symphony Orchestra che la eseguì il 13 febbraio 1931 sotto la direzione di Serge Koussevitky. Già questo primo lavoro in campo sinfonico dimostra la personale inclinazione di Honegger verso la grande forma e una costruzione musicale più complessa che si esplicherà ampiamente nelle altre sinfonie realizzate tra il 1940 e il 1950. Nonostante la militanza fino alla metà degli anni Venti tra le fila del cenacolo artistico de Les Six (Darius Milhaud, Francis Poulenc, Georges Auric, Louis Durey, Germaine Tailleferre), che si opponeva con forza all’influenza della musica tedesca e a ogni forma di accademismo in nome di un’arte moderna e sperimentale, Honegger, fu tra i colleghi, quello dal temperamento più serioso e meno ligio al paradigma della semplicità e della nonchalance promosso dal gruppo. In coda al primo appuntamento, inoltre, la seconda suite (versione 1919) de L’uccello di fuoco, primo lavoro realizzato da Igor Stravinskij per i Balletti Russi nel 1910, che fece conoscere il suo genio in Europa. In tutt’e due le serate, al pianoforte, Filippo Gorini.

Il Ciclo prosegue il 6 ottobre, sempre con replica il giorno seguente: in apertura il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra in si bemolle maggiore op. 19, che Beethoven compose assieme al Concerto n. 1 op. 15, all’epoca del suo trasferimento a Vienna per imporsi all’attenzione del pubblico della capitale nella doppia veste di pianista e compositore; segue la Sinfonia n. 2 per archi e tromba ad libitum di Honegger, realizzata tra  il 1940 e il 1941 e tenuta a battesimo nel 1942 dal Collegium Musicum a Zurigo. La peculiarità di quest’opera è un organico ridotto, cameristico, a cui si aggiunge la tromba solo nelle ultime misure del terzo e ultimo movimento. Il concerto si conclude, poi, con il poema sinfonico Fontane di Roma di Ottorino Respighi, quattro pannelli orchestrali che dipingono con sonorità fascinose quattro luoghi simbolo della Città eterna. Al pianoforte, come solista, Enrico Pace.

La terza tappa, il 13 e 14 ottobre, con solista al pianoforte Pietro De Maria, si apre con la Sinfonia n. 3 di Honegger, la cosidetta Symphonie Liturgique, composta nel 1945-1946: rappresenta un ideale percorso spirituale verso la catarsi finale attraverso tre movimenti dal titolo eloquente (Dies irae – De profundis – Dona nobis pacem). A seguire il Concerto n. 4 in sol maggiore op. 58 di Beethoven che suggellò l’ultima esibizione in pubblico come pianista del compositore, ormai sopraffatto dalla sordità; e infine il Concertino pastorale per archi di John Ireland, compositore inglese fortemente influenzato dallo stile musicale di Debussy e Ravel.

Il Ciclo Honegger-Beethoven va avanti il 17 novembre – sempre con replica il giorno seguente –  e ad aprire la serata è il celeberrimo Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore, che per l’imponenza di dimensioni e aspirazioni si guadagnò a buon diritto l’epiteto di ‘Imperatore’, seguito dalla Sinfonia n. 4 di Honegger, sottotitolata Deliciae Basilienses per le citazioni di alcuni canti popolari svizzeri contenute nella partitura: Honegger la compose nel 1946 durante un soggiorno estivo nella campagna svizzera su commissione di Paul Sacher, che la eseguì nel 1947 con la Basler Kammerorchester. Solista, al pianoforte, Andrea Lucchesini.  A chiudere il concerto il maestro Gatti dirige Konzertmusik per archi e ottoni op.50 di Paul Hindemith.

Ultima tappa del Ciclo, il 6 e il 7 dicembre: si inizia con il Concerto n. 1 in do maggiore op. 15 di

Beethoven, lavoro saldamente ancorato al classicismo viennese e si prosegue con la Sinfonia n. 5 di Honegger, pagina del 1950 dal carattere cupo e nota anche come sinfonia “Di tre Re”, sottotitolo legato alla nota che viene ripetuta tre volte alla fine dei tre movimenti. L’ultimo concerto si chiude poi in grande stile con i Nocturnes di Claude Debussy, trittico sinfonico per coro femminile e orchestra (Nuages -Fètes- Sirènes) di indiscusso fascino sonoro. Al pianoforte in entrambe le date Benedetto Lupo.

 

Il 19 dicembre è in programma un concerto di sapore squisitamente natalizio del Coro di Voci Bianche dell’accademia del Maggio. Nel concerto del 22 dicembre si festeggiano infine i 90 anni del Coro del Maggio Musicale Fiorentino; in locandina la Petite Messe Solennelle di Gioachino Rossini per Soli Coro e Orchestra. Sul podio del Coro e dell’Orchestra del Maggio il maestro del Coro, Lorenzo Fratini.

 

Tutti i concerti  (con l’eccezione del concerto di “Bentornati al Maggio” del 13 settembre che invita il pubblico a tornare in Teatro in sala Grande a 40euro in platea 1 e 2, 30 euro in platea 3 e 4 e 25euro nei palchi e galleria;  e il concerto per i 90anni del Coro offerto in Sala Mehta a 35euro per i settori A e B e 25euro nei settori C e D) sono offerti al pubblico confermando la medesima e favorevole politica applicata durante lo scorso Festival.

 

C’è Musica & Musica”, otto concerti per le famiglie

C’è Musica & Musica” è il nuovo progetto del Teatro del Maggio dedicato alla divulgazione che si svilupperà in sette domeniche dal 1° ottobre al 17 dicembre 2023: si rivolge alla famiglie ma anche a tutti coloro che desiderano approfondire l’affascinante mondo dei suoni. Il titolo è un esplicito omaggio al grande compositore Luciano Berio, nel ventennale della scomparsa, e a un suo celebre programma televisivo dedicato alla divulgazione della musica. Nei concerti – tutti della durata di un’ora – verranno illustrati, attraverso programmi originali e accattivanti, gli strumenti dell’orchestra e le forme della musica: il concerto, la sinfonia, i grandi brani con voci. Protagonisti di queste mattinate saranno l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale, gli Artisti e il Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio Musicale e alcuni giovani direttori d’orchestra di talento: Cesare Della Sciucca, Attilia Kiyoko Cernitori, Nicolò Jacopo Suppa, Matteo Parmeggiani, Riccardo Bisatti e Pietro Mazzetti. Insieme a loro il Maestro del Coro del Maggio Lorenzo Fratini e la spalla dell’Orchestra del Maggio Salvatore Quaranta, impegnato come concertatore e solista, e le prime parti: il violista Jörg Winkler, il violoncellista Simão Pedro Alcoforado Barriera e il contrabbassista Marco Martelli. In alcuni degli spettacoli, le voci recitanti saranno due poliedrici attori fiorentini, Gaia Nanni e Lorenzo Baglioni, che il pubblico conosce anche per le loro apparizioni televisive e cinematografiche, insieme a Davide Gasparro, più volte presente negli spettacoli per i ragazzi del Teatro del Maggio. Con loro in occasione della proposta di Pierino e il lupo, il ruolo del narratore è affidato al baritono Alfonso

Antoniozzi.  Questi i titoli degli spettacoli domenicali tutti alle ore 11: 1 ottobre, Il carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns; 8 ottobre, Storia di Babar, l’elefantino di Francis Poulenc; 15 ottobre,

Guida del giovane all’orchestra di Benjamin Britten; 29 ottobre, Pierino e il lupo di Sergej Prokof’ev;

12 novembre, Carmina Burana di Carl Orff; 26 novembre, Non ci sono più le mezze stagioni: La

Primavera e L’Autunno di Antonio Vivaldi; 10 dicembre, Tris di primi: i primi tempi di tre grandi Concerti; 17 dicembre, Wolfi&Ludvi: la Sinfonia K. 550 di Mozart e la Quinta di Beethoven. Tutti i concerti saranno anticipati dalle presentazioni di Cristina Bersanelli e Giovanni Vitali.

 

Ogni concerto è offerto a 15euro per gli adulti e 5euro per i ragazzi fino a 18 anni e include anche la prima colazione a partire dalle ore 9.30 servita nel bar del Foyer.

 

 

 

 

 

Le collaborazioni

Si rinnova come ogni anno la feconda, intensa importante collaborazione con Venti Lucenti: in programma a dicembre a partire dal 14 e con repliche il 15 e 16, lo spettacolo La meravigliosa storia del flauto magico, basato sul capolavoro di Wolfgang Amadeus Mozart Il flauto magico e curato, come sempre, dalla regia di Manu Lalli, sul podio Giuseppe La Malfa che dirige l’Orchestra del Maggio, e sul palcoscenico gli artisti dell’Accademia, gli attori della compagnia Venti Lucenti, e 100 giovanissimi studenti del progetto “All’opera.. In Campo”. La collaborazione con Fabbrica Europa si concretizza con la messa in scena il 14 settembre con lo spettacolo “Vástádus eana – The answer is land”, curata dalle coreografie di Elle Sofe Sara: un’esperienza di danza e yoik (i canti di montagna e legati alla natura tradizionali Sámi, una popolazione indigena stanziata nella parte settentrionale della Penisola scandinava) in cui la connessione con il luogo, come la terra o la natura stessa e la solidarietà, sono i temi principali. Con Ort-Orchestra della Toscana è in programma un appuntamento in coproduzione il 4 ottobre presso la Basilica di Santa Croce che vedrà impegnato il Coro del Maggio in una nuova composizione in prima esecuzione assoluta di Alessandro Solbiati, Del folle amore, per soprano Coro e Orchestra una commissione di Ort e Maggio Fiorentino. Il programma comprende anche Il Cantico delle creature per Coro e organo di Domenico Stella e Laudi alla Vergine Maria per coro femminile di Giuseppe Verdi. L’Orchestra della Toscana è diretta da Tito Ceccherini e la voce solista è quella del soprano Mathilde Barthélemy.

 

Le registrazioni discografiche

Due sono i progetti discografici che il Teatro del Maggio realizzerà nei mesi di ottobre e novembre. Il primo, dal titolo Donizetti grand seigneur, vedrà protagonisti il baritono Nicola Alaimo e il direttore Giacomo Sagripanti con l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino: sarà incentrato su una nutrita serie di arie per baritono da opere rare di Gaetano Donizetti come Alahor in Granata, Torquato Tasso e Parisina d’Este, quest’ultima composta nel 1833 per il Teatro della Pergola di Firenze. Il secondo progetto, dal curioso titolo Primo uomo, prima donna, avrà per protagonista il contralto Teresa Iervolino impegnata nella registrazione di arie affidate a personaggi en travesti, cioè cantate da voci femminili ma in abiti maschili, oppure destinate ai baritoni ma nell’Ottocento eseguite anche da grandi contralti, come ad esempio Maria Malibran, che interpretò Otello nell’opera di Rossini, oppure Marietta Alboni, che fu Don Carlo nell’Ernani di Giuseppe Verdi. Anche in questa occasione il direttore d’Orchestra sarà Giacomo Sagripanti. I due CD, registrati dei tecnici del Teatro del Maggio, saranno pubblicati e distribuiti su supporto fisico e digitale da Dynamic.

 

L’ospitalità ’23 e ‘24

Il Teatro del Maggio ospiterà lo spettacolo Shen Yun il 27, 28, 29 30 e 31 dicembre 2023 alle ore 20. Dal 23 gennaio e fino al 2 febbraio 2024, il Teatro sarà la sede, come è oramai tradizione, dell’Annual Meeting della Baker&Huges.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La programmazione 2024 da gennaio e fino all’86 esima edizione del Festival del Maggio

 

La programmazione nell’anno nuovo 2024, dopo il tradizionale concerto di capodanno della Scuola di Musica di Fiesole, prosegue poi , il 16, 18 e 21 gennaio, con la proposta delle musiche di scena di Edvard Grieg per Peer Gynt, di Henrik Ibsen, spettacolo in forma semiscenica, nell’elaborazione di Pier

Paolo Pacini, andato in scena nel febbraio del 2002 a suo tempo con la direzione di Gerd Albrecht; in quest’occasione, sul podio della Sala Grande, il maestro Nikolas Naegele il quale si è perfezionato negli anni scorsi all’Accademia del Maggio. Parlando dello spettacolo, Pacini commentò così la decisione di ‘trasportare’ in una forma semiscenica questa particolare composizione: “La decisione di effettuare un allestimento in forma semi scenica è stata una conseguenza coerente con l’idea di un luogo della mente più che di veri, diversi luoghi; di un viaggio metaforico dove il nesso avviene quasi senza spostamento fisico, di un vuoto riempito solo da un piccolo baule in cui tutto il mondo dell’inconscio di Peer può essere racchiuso in quanto privo di caratteristiche di realtà.”

 

Segue La principessa di gelo, in programma a febbraio 2024 per quattro recite il 15, 16, 17, 18 , ripresa dello spettacolo per i più giovani, in collaborazione con Venti Lucenti, e basato sulla Turandot di Giacomo Puccini, già andato in scena nella primavera del 2021. La regia, come sempre, è curata da Manu Lalli. Sul podio Giuseppe La Malfa alla guida dell’Orchestra del Maggio.

Un’altra ripresa lirica è sulla strada che porta all’86esimo Festival del Maggio: Don Pasquale, il capolavoro di Gaetano Donizetti che torna sulle scene del Maggio il 15, 17, 20, 23, 24 marzo nell’edizione firmata dalla regia di Jonathan Miller nel gennaio del 2011. Sul podio il maestro Daniele Gatti, al suo debutto nella direzione di quest’opera. Nella prima parte dell’anno e fino al Festival sono previsti 3 concerti sinfonici: due in febbraio con la formula della replica il primo il 9 e 10 e il secondo il 23 e il 24. Per entrambi i concerti verranno comunicati presto i nomi dei direttori e i programmi. Il terzo concerto sarà diretto da Daniele Gatti il 16 marzo con musiche di Haydn, Hindemith, e Wagner, il concerto verrà eseguito anche a nel Duomo di Orvieto il 19 marzo.

comunicato stampa 86° festival del maggio

L’86esimo Festival del Maggio Musicale Fiorentino

 

Le opere

Il primo appuntamento lirico del Festival, dopo l’inaugurazione con un concerto sinfonico diretto dal direttore principale Daniele Gatti, è invece segnato da Turandot di Giacomo Puccini, per le celebrazioni a 100 anni dalla morte del grande compositore. Sul podio il direttore emerito Zubin Mehta. Lo spettacolo è la ripresa dalla storica e celebre edizione del giugno del 1997 curata dalla maestosa e suggestiva regia di Zhang Yimou, messa in scena inoltre, sempre diretta dal maestro Mehta alla testa dell’Orchestra e del Coro del Maggio, in uno straordinario evento in Cina, nella Città Proibita di Pechino nel settembre del 1998. Dopo essere stata cancellata nel 2020 a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, debutta finalmente al Maggio Jeanne Dark, opera commissionata dal Teatro a Fabio Vacchi, tratta dall’eroicomica La Pulzella d’Orleans di Voltaire. Fabio Vacchi, la cui collaborazione con il Maggio risale al giugno del 1982, epoca della rappresentazione al Teatro della Pergola del suo lavoro Girotondo, ha definito Jeanne Dark “Un testo ironico, sarcastico, dissacrante, che ironizza così, sui dogmi estetici del teatro musicale cosiddetto contemporaneo, convinto che in ogni ideologico si nasconda quel potere occulto smascherato dall’illuminismo, nella sua accezione non solo settecentesca; un’opera per divertirsi e per pensare”. La direzione e la concertazione sono affidate ad Alessandro Cadario che guida il Contempoartensamble; la regia dello spettacolo è firmata da Valentino Villa. Le recite sono previste nella sala Mehta il 14, 16 18 maggio. Un altro titolo del repertorio di Giacomo Puccini, fra i più amati e rappresentati di sempre, è Tosca, ultima tappa lirica dell’86°Festival del Maggio in programma il 24 maggio con repliche il 26 maggio e il 3, 6 8 giugno. Sul podio Daniele Gatti, la regia è di di Massimo Popolizio.

 

I concerti

La programmazione concertistica prevede il concerto inaugurale diretto dal maestro Daniele Gatti il 13 aprile, e altri concerti sinfonici il 5 maggio, il 17 maggio, il 7 giugno, il 14 con replica il 15 giugno. Particolare rilievo nella programmazione è l’ospitalità di una delle più prestigiose orchestre del mondo, i Wiener Philharmoniker che faranno tappa a Firenze, dopo Ravenna e prima di Bari, guidati dal maestro Riccardo Muti.

 

Il balletto, La Trilogia dell’estasi di Roberto Zappalà

Spettacolo di Roberto Zappalà con la collaborazione drammaturgica di Nello Calabrò, la

Trilogia dell’estasi si basa su tre fra le più celebri composizioni dell’ultimo secolo e mezzo: Il Prélude à l’après-midi d’un faune di Claude Debussy, il Boléro di Maurice Ravel e Le Sacre du printemps di Igor’ Stravinskij. Chiave della trilogia è il lavoro sullo spazio, nel quale si va creando un “dispositivo scenico” che, volta per volta, limita, amplifica, e modifica la coreografia, anche questa curata da Roberto Zappalà.  Un unico set scenico ospiterà la creazione, che al contempo racchiude rispettivamente l’esclusione, il corteggiamento e l’eros nel Prélude à l’après-midi d’un faune; l’inclusione, il vizio e la lussuria nel Boléro e infine la persecuzione e il sacrificio ne Le Sacre du printemps. Il progetto è una co-produzione fra lo Scenario

Pubblico/Compagnia Zappalà Danza, la Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e il Teatro Massimo Bellini di Catania.

 

La collaborazione con il Teatro La Pergola

Una prestigiosa prima assoluta mondiale in cartellone nelle settimane dell’86° Festival del

Maggio: il 2 maggio 2024, al Teatro della Pergola, una nuova produzione internazionale tra Teatro della Toscana/Teatro della Pergola, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Théâtre de la Ville di Parigi insieme al Teatro Stabile del Friuli, al Teatro Stabile di Bolzano e al Teatro Stabile del Veneto; in cartellone il nuovo spettacolo firmato da Bob Wilson, che torna al Maggio a distanza di quasi trent’anni dall’ultima volta, quando curò la regia del Dittico giapponese, andato in scena proprio alla Pergola nel giugno del 1994. Dopo Firenze, lo spettacolo, culmine realizzativo del progetto L’Attrice e l’Attore Europei di Teatro della Toscana/Teatro della Pergola e Théâtre de la Ville di Parigi, con molti elementi di sperimentalità anche in chiave musicale, effettuerà una tournée in tutta Europa.

Wilson, dunque, lavorerà attorno alla figura di Fernando Pessoa, spaziando fra tutta l’opera di una tra le penne più belle e amate della poesia portoghese ed europea del XX secolo. Questo permetterà a Wilson di restituirci un ritratto visionario di questo poeta, così come ha già fatto in passato nei suoi memorabili omaggi a Sigmund Freud, Daniil Kharms e Vaclav Nižinskij, solo per citarne alcuni.

Il cast è a forte impronta internazionale, composto da attrici e attori italiani, francesi, portoghesi, rumeni e africani; lo spettacolo, difatti, nasce dal vivo interesse di Bob Wilson per il progetto de L’Attrice e l’Attore Europei, soprattutto nella sua prospettiva di incontro e relazione con il continente africano.

oltre il sipario 2023

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sinfonica, lirica, famiglie settembre-dicembre 2023

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