Nel centenario di Giuseppe Selvaggi – Un docu film per attraversare Una Vita per la Cultura

 

 

Nel centenario di Giuseppe Selvaggi

un docu-film per attraversare Una Vita per la Cultura

Il Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi” e Ophelia’s friends Cultural Projects hanno scelto di omaggiare il grande intellettuale calabrese a 100 anni dalla nascita con un docu-film dal titolo “Giuseppe Selvaggi – Una vita per la cultura” ritraente i momenti salienti della vita di Giuseppe Selvaggi attraverso un affascinante percorso professionale in cui vengono posti in essere i temi a lui cari osservati in un’ottica esistenzialista.

Cassano Jonio, in provincia di Cosenza, cittadina che ha dato i natali a Giuseppe Selvaggi, si prepara a omaggiarlo il prossimo 29 agosto in un evento a lui dedicato che accoglierà la testimonianza di Pierfranco Bruni.

Il docu-film, che verrà mostrato all’evento (a cura di Stefania Romito e visibile in anteprima a questo link https://youtu.be/HEqNzNC_K4A?si=fx5yX2dVwrlZ8cOJ), prende avvio da una delle frasi storiche dell’indagine poetico-letteraria di Selvaggi: «Il dolore di un artista non è un dolore privato. È un dolore di tutti se egli lo rende poesia».

È stato Pierfranco Bruni, suo grande amico, a scegliere di inaugurare il video con questa frase. Parole che incarnano la profondità d’animo di Selvaggi e l’intrinseco valore di inclusività che attribuiva alla poesia vissuta come strumento di condivisione di emozioni e dei sentimenti più intimi. Assunti racchiusi anche nel componimento poetico in dedica alla madre che Selvaggi volle offrire in dono a Pierfranco Bruni a suggellare una comunione di sensi.

Le immagini dell’esordio come giornalista, in una Roma degli anni Quaranta, si fondono alle copertine dei libri che lo consacrarono, nel panorama editoriale italiano, raffinato poeta, scrittore e saggista con testi come “Fior di Notte”, prima silloge poetica, “Canti jonici”, “Quaderno d’amore”, “Canto del Giubileo”, “L’italiano nuovo”, “Corpus”,“D’improvviso versetti”, “Scoperta dell’Europa. Giornale 1943-1948”.

In Selvaggi l’attività giornalistica si fonde incomparabilmente a un vissuto in cui la ricerca è orientata in direzione di una peculiare contemplazione dei temi quali la spiritualità, la fraterna comunione con l’universo, il paese come scrigno di esistenze d’anima. Al centro, la figura femminile in bilico tra desiderio erotico e privilegiata rappresentante di condizioni umane quali l’essere madre e figlia. Non è un caso che tra le sillogi più toccanti via siano quelle dedicate alla madre e all’amata figlia Sabrina.

La collaborazione con “Il Tempo”, “Il Messaggero”, “Il secolo XIX” e le riviste di poesia “Planète” di Parigi e “Movimenti” di Torino arricchiscono l’esperienza esistenziale e professionale di Giuseppe Selvaggi impreziosita da incontri illuminanti che stimolarono la sua genialità creatività, come quello con Ernesto Bonaiuti, studioso di storia del cristianesimo e di filosofia religiosa, nonché fondatore e Direttore di “Sud”.

L’excursus nell’esistenza di Giuseppe Selvaggi penetra attraverso le suggestive foto che lo ritraggono in compagnia di illustri protagonisti del mondo della scrittura, come Carlo Levi e Ignazio Silone, che si alternano a note figure della politica, del mondo dello spettacolo e dell’arte, tra cui Pablo Picasso.

Una sezione a sé è dedicata all’amicizia che lo legava a Pierfranco Bruni, alla loro collaborazione e ai numerosi progetti condivisi. Aspetti che animano le pagine del libro di Pierfranco Bruni “Giuseppe Selvaggi e il sentimento del tempo”.

«Giuseppe Selvaggi è stato un poeta raffinatissimo, attento critico d’arte. Ha sviluppato un importante confronto all’interno dei processi storici a partire dagli anni Quaranta del Novecento. Era amico di Corrado Alvaro ma aveva creato legami con tutta la cultura europea e americana».

Questa la chiosa del docu-film in omaggio a un grande intellettuale calabrese. Simbolo di tradizione, perseveranza e libertà.

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