Guadine MEMORIA

 

Fui la prima a sentire i colpi di mitraglia”. Aveva 9 anni, Diana Conti, quando in quel caldo pomeriggio del 24 agosto 1944, si trovava nelle pozze del torrente Renara, alle Guadine. “Di corsa, risalii dal torrente. Mia madre tremava mentre mi metteva addosso un vestito sopra l’altro. La stessa cosa fece con mia sorella Maria. Anche la mamma indossò ben cinque vestaglie: “Almeno qualche vestito dobbiamo salvarlo!” Eccoli, i militari. “Tutti fuori, tutti fuori”, in perfetto italiano. Ed eravamo in fila, nella strada. Ci diressero verso Ponte di Forno. Mia mamma restò con suo babbo, nonno Ercole, che non poteva camminare. Poi seppi della strage e della mamma che non sarebbe più tornata”. Ercole e Santina Dini, padre e figlia, furono massacrati sulle scale dentro casa: “Un’immagine agghiacciante che non auguro a nessuno di vedere mai – ricorda Pietro Bertonelli, bambino di 8 anni costretto a passare oltre i due cadaveri -. I militari salirono le scale e spararono. Ercole stramazzò a terra colpito a morte e sua figlia Santina, gridando, si gettò sul suo corpo. Nessuna pietà. I fascisti scaricarono anche su di lei il fuoco delle mitraglie. Uno di loro ci urlò “tutti fuori”, mentre il sangue colava lungo le scale”. Dodici furono le vittime accertate. Il resto della popolazione, come ha raccontato più volte un’altra delle sopravvissute, Giannina Berti, fu rastrellata e condotta come scudo umano a ponte di Forno per evitare la reazione dei partigiani postati sopra un’altura. L’azione a Guadine  fu mirata ad impedire vie di fuga degli abitanti di Vinca, località che nello stesso 24 agosto fu teatro di una sanguinosa operazione che immolò 174 vittime civili, tra vecchi, donne e bambini. Hanno reso onore alle vittime il consigliere regionale Giacomo Bugliani, la vice presidente della Provincia di Massa Carrara, Elisabetta Sordi, l’assessore del Comune di Massa, Giorgia Garau. Presenti con i gonfaloni anche l’Anpi, con Ludovica Battelli e Nino Ianni, e l’Anvcg con Grazia Ugliarolo. Arte (manifesto di Umberto Fruzzetti), musica ( di Marco Alberti), poesia (con Sara Chiara Strenta) e teatro (compagnia Aics Musica & spettacolo di Alessandra Berti) hanno suggellato l’originale commemorazione serale, celebrata lungo la strada sul fiume, di rimpetto alle case di Guadine, testimoni di quella drammatica giornata. Elisabetta Sordi ha poi consegnato una pergamena ad Angela Maria Fruzzetti per la “sua attività di scrittrice e custode della memoria, per l’opera meritoria che svolge nel territorio coinvolgendo le giovani generazioni” e “per ricordare dal 2010, ogni anno, la strage di Guadine”. Guai a dimenticare, ognuno di noi è chiamato ogni giorno a tessere fili di pace per una memoria duratura, nell’emblema della Coperta della pace esposta al cippo. Un ringraziamento all’associazione Evergreen e a tutti i presenti tra cui i consiglieri comunali Daniele Tarantino e Ivo Zaccagna.

Angela Maria Fratuzzi

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