L’ultima mostra della stagione estiva che la Galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni presenta all’interno della Project Room, sabato 9 settembre 2023 alle ore 19,00, è una bipersonale al femminile dal titolo Silenzi. L’esposizione, a cura di Francesca Romana Marino, pone in dialogo le opere di Rossana Borzelli e Vania Elettra Tam che indagano differentemente tematiche intime inerenti profondità e stati emozionali. Silenzi ovattati in cui la bellezza della fragilità umana viene immediatamente recepita.
«Only in the silence you can hear the whisper of my soul» è il nome dell’opera che ha dato il via a questa ultima serie di Rossana Borzelli in un silenzioso dialogo con le opere di Vania Elettra Tam. Da sempre Rossana Borzelli realizza «ritratti» sui più diversi supporti, il legno, le porte antiche, il ferro, la tela, la carta; ritrae volti, mani, persone, che con i loro sguardi e le loro espressioni così intensi, la gestualità, le movenze, gli abbracci, l’interazione, a volte anche solo accennati con un tratto, oscillando tra verismo e astrazione, accolgono lo spettatore, che inizia a interrogarsi in silenzio su quelle persone, sulla loro interiorità, sulle emozioni e i sentimenti che hanno portato l’artista a dipingere quell’opera; in silenzio perché è nel silenzio che prendono vita i pensieri.
Una pausa di silenzio, un filo che riannoda i frammenti scomposti. Ritrovo me stessa nel blu solitario della notte o alla luce di una lampada che mi protegge come un nido dal buio circostante a volte assorta nel fumo di una sigaretta. Come la pausa è lo sfondo vitale dell’azione, così il silenzio è il vuoto fecondo da cui emerge il suono. Ho bisogno di pause per assaporare i miei giorni, come del sogno per dare voce alla notte. R. Borzelli
La ricerca dell’artista Vania Elettra Tam invece, verte come sempre intorno al mondo femminile mettendo a nudo alcune tematiche ormai a lei tanto care, come il disagio e la difficoltà di inserimento delle donne in un mondo che non è concepito per loro. Questa volta però l’artista rinuncia parzialmente all’ironia giocosa che contraddistingue la sua cifra pittorica e ci regala opere ritraenti donne silenti immerse in bocce di vetro che, circondate da pesci e isolate dal mondo, fluttuano in una loro realtà interna, protetta da quella esterna. Queste donne infatti vivono vite parallele, surreali, in compagnia di effimeri surrogati, compensativi di una vita che soddisfacente non è. Ma la propensione è quella dell’evoluzione per cui queste donne, fluide e silenti come pesci, trovano il coraggio di ascoltarsi, di mettersi in discussione e di affrontare se stesse, percorrendo il difficile cammino dell’autenticità e diventano, attraverso delicate e vitree nuances dai toni marini, un tutt’uno con i pesci stessi. E così quei pesci, da spettatori, risultano co-protagonisti dell’opera, simboli di un percorso evolutivo unico. Imperanti sono i Silenzi, da cui il titolo della mostra e la via d’uscita è l’Evasione come suggerisce il titolo dell’opera che chiude l’esposizione. Pittoricamente la Tam in questi lavori finemente dipinti, raggiunge una leggerezza cromatica che conferma la sua maturità pittorica e segnica.