Fontana Canevara

Fontana di Canevara: “Ringraziamo l’Asl Toscana nord ovest che, su mandato d’inchiesta della Procura di Massa, ha avviato l’indagine sui motivi del continuo inquinamento della sorgente della “Levata del Governo” che ha causato la chiusura della fontana ormai da tre anni – scrive in una nota il comitato Una montagna da salvare che da tempo porta avanti le richieste della cittadinanza volte alla riapertura della nota fontana, cara a tutti i massesi – “ Più volte, sollecitati dai residenti della zona montana, abbiamo chiesto spiegazioni circa la chiusura della fontana e finalmente la risposta è arrivata. Una risposta che non ha sorpreso gli abitanti di Canevara e dei paesi a monte in quanto attribuivano proprio all’allevamento dei cani, posto sopra la sorgente, la causa del continuo inquinamento dell’acqua. Molti residenti si chiedevano come era stato possibile autorizzare una simile attività in prossimità di una sorgente. Adesso l’allevamento è stato sequestrato ma chiaramente ci vorrà del tempo affinché l’acqua possa riottenere i parametri di potabilità. Da sottolineare che la fontana era talmente frequentata che la Provincia di Massa Carrara ha portato a termine il progetto di allargamento della carreggiata con una terza corsia per consentire la sosta in sicurezza. L’auspicio – conclude il comitato – è che le procedure facciano il loro corso e che la sorgente venga sanificata in modo da restituire l’utilizzo dell’acqua alla collettività. Ma una domanda rimane: chi ha autorizzato l’allevamento dei cani sopra una sorgente, causando questo danno?”

La gente attribuiva il motivo dell’inquinamento della falda a quell’attività ma sono state necessarie le indagini per dare una svolta a quella annosa situazione. Era volontà dell’amministrazione comunale riaprire la fontana contestualmente all’opera di allargamento della strada ma purtroppo le analisi negative, di non potabilità, lo impedivano. Il comitato ricorda che anche le tre fontane ai Prati della Ciocca, in prossimità dello stabilimento Evam, sono in condizioni fatiscenti, chiuse da un paio di anni senza sapere il perché, privando così la popolazione di accedere a un bene comune, ovvero alle uniche fonti pubbliche rimaste in quella vallata insieme al rubinetto di San Carlo Terme.

. otrebbero aver individuato un collegamento fra la sorgente e l’allevamento. Siamo forse agli atti finali per la riapertura della fontana di Canevara lungo la strada provinciale, una delle più conosciute e utilizzate dai massesi, e non solo: la Levata del Governo. Una fontana chiusa ormai da anni, dal 2020, a causa di un inquinamento della sorgente che sembrava impossibile debellare. Tanto da far aprire un fascicolo in Procura sulla situazione. Le indagini nelle scorse settimane hanno portato al sequestro di un allevamento di cani, realizzato lungo la strada che passa sopra la sorgente, via Capannelle, nell’ambito di un’inchiesta portata avanti dalla Procura. Il sequestro era stato effettuato dagli agenti della polizia municipale di Massa. Oltre la rete arancione che delimita il sequestro erano rimasti i prefabbricati vuoti ma che fino a quel momento ospitavano i cani dell’allevamento.

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Gli approfondimenti sono in corso e tutto pare che sia legato a una questione ambientale e di salute pubblica che avrebbe a che fare, appunto, proprio con la Levata del Governo, diversi metri più a valle lungo via Bassa Tambura, a ridosso del percorso della stessa sorgente che alimenta la fontana pubblica. Le indagini, con il supporto degli enti competenti, Ora, a seguito del sequestro, infatti, gli uffici di palazzo civico hanno inviato una richiesta all’Asl di verifica dei parametri di potabilità dell’acqua ma prima di procedere dall’Asl alla fine di agosto sono state richieste delle integrazioni documentali, compreso un eventuale trattamento di sanificazione delle tubature che portano l’acqua fino alla fontana.

D’altronde dopo un inquinamento persistente e anni di chiusura anche l’acqua è ristagnata all’interno e in particolare nelle vasche di decantazione all’interno del vano di captazione della sorgente: tutto deve essere sanificato. Anche perché si deve essere certi che quell’acqua sia davvero potabile ed evitare qualsiasi possibile forma di contaminazione. L’incarico è stato affidato alla ditta Culligan Italia Spa di Bologna per poche centinaia di euro. Poi saranno fatte le analisi e la fontana di Canevara dovrebbe dopo anni tornare a dissetare i massesi. Ricordiamo che la la strada, in prossimità della fontana, era stata anche allargata per meglio contenere quanti usufruivano della fonte senza penalizzare la viabilità.

erminato il periodo di siccità, terminati i lavori di rifacimento del manto stradale, perchè non si riapre la fontana di Canevara? Alcuni residenti delle frazioni a monte hanno contattato il comitato ’Una montagna da salvare’ per investirlo di un tema che sta loro a cuore: il ’fontanon’ di Canevara, identificato come ’La levata del governo’. «Ci sentiamo presi in giro – sostengono i cittadini –. L’acqua di quella fontana era molto gettonata dalla popolazione e le file di persone non mancavano mai, nemmeno in inverno. Era talmente frequentata che la Provincia ha portato a termine il progetto di allargamento della carreggiata con una terza corsia per consentire la sosta in sicurezza. L’amministrazione comunale aveva promesso la riapertura della fontana contestualmente alla consegna dell’opera infrastrutturale. Sono trascorsi sei mesi e la fontana è ancora chiusa. Nessuno sa darci risposte, nonostante sia il sindaco Persiani sia l’assessore Guidi avevano promesso la riapertura della fontana già l’estate scorsa. Cosa è successo? Perché ancora è chiusa? Come cittadini vorremmo conoscerne le motivazioni».

Lo scorso mese di luglio l’amministrazione disse che la fontana necessitava di campionature Asl prima di riaprirla ad uso alimentare, e che le analisi erano in corso. Anche Gaia è stata investita per le analisi di rito ma nessuna risposta è stata data. «Come comitato della montagna – si legge nella nota – intendiamo portare avanti questa richiesta della cittadinanza. Riteniamo necessaria la riapertura della fontana, attesa da molti cittadini. In questo periodo di crisi anche l’acquisto di bottiglie d’acqua ha un costo importante per le famiglie per cui, essendo l’acqua un bene pubblico, di cui Massa fortunatamente è ricca, abbiamo avviato contatti con l’amministrazione affinchè ci possa dare una risposta esaustiva che giustifichi questo ritardo. Crediamo che la fontana debba essere riaperta per consentire alle persone di potervi attingere, come da antica tradizione».

Da ricordare che anche le tre fontane ai Prati della Ciocca, in prossimità dello stabilimento Evam, sono chiuse da un paio di anni senza sapere il perchè, privando la popolazione del diritto di accedere alle fonti pubbliche, uniche rimaste in quella vallata insieme al rubinetto di San Carlo Terme. «Perché le fontane continuano a restare chiuse? – chiede il comitato –. La gente aspetta delle risposte e non possiamo sempre fare finta di niente».

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