Serena conduce operaclassica eco italiano

Comunicato Stampa Palermo 30.12.2023

La Fondazione Teatro Massimo chiude il 2023 con risultati estremamente positivi e alcuni record che testimoniano una crescita costante degli spettatori, dei visitatori e degli incassi. Il Sindaco Lagalla: “record che dimostrano il grande lavoro mirato al rilancio del Teatro”. Marco Betta: “Grazie al pubblico e alle Istituzioni che ci danno fiducia e grazie ai lavoratori del Teatro Massimo”.

L’anno che si conclude registra un aumento del numero di spettacoli a pagamento che raggiunge le 341 recite (con 60 produzioni), più 9 recite in tournée e un aumento degli spettatori paganti che cresce fino a 130.000 presenze, con un ricavo da sbigliettamento di 2.220.000 euro. A cui si aggiunge un ricavo per gli abbonamenti di circa 1.260.000 euro, per un incasso da botteghino totale di 3.480.000 euro. Cresce anche il numero dei visitatori al monumento, che raggiunge il risultato più alto mai registrato delle 196 mila presenze con un ricavo di 1.690.000 euro. Significativo anche il dato relativo all’affitto delle sale del Teatro che raggiunge gli oltre 400 mila euro.

Da segnalare anche il grande incremento di tutte le attività sociali, inclusive per la cittàconle quattro formazioni giovanili, sempre più protagoniste delle attività della Fondazione che quest’anno hanno realizzato più di 50 appuntamenti dentro e fuori il Teatro.

La grande fabbrica della Fondazione Teatro Massimo impegna stabilmente ogni giorno circa 400 tra professori d’orchestra, artisti del coro, tersicorei, tecnici ed amministrativi. In ognuna di queste categorie il 2023 ha portato la stabilizzazione di buona parte dei lavoratori precari che attendevano da anni questo traguardo, un processo che proseguirà nel 2024.

“I numeri registrati dal Teatro Massimo quest’anno – afferma il Sindaco e Presidente della

Fondazione Teatro Massimo Roberto Lagalla – rappresentano il miglior viatico possibile per il 2024. In alcuni casi stiamo parlando di record che dimostrano il grande lavoro mirato al rilancio del Teatro e il grande sforzo profuso dal Sovrintendente e da tutti i lavoratori”.

“In queste ultime ore dell’anno – aggiunge il Sovrintendente Marco Betta – i principali risultati preconsuntivi 2023 ci riempiono di gioia e sono la conferma dell’apprezzamento del nostro pubblico e della città. Questi numeri sono frutto dell’impegno, della professionalità e della dedizione di tutti i lavoratori del Teatro Massimo e della passione che ciascuno ha dedicato al proprio lavoro e sono il risultato dell’attenzione e dell’aiuto costante delle Istituzioni, del Comune di Palermo, del Ministero della Cultura, della Regione Siciliana, della Città Metropolitana, degli sponsor e dei partner che non ci hanno mai fatto mancare sostegno e collaborazione”.

Ufficio Stampa

Fondazione Teatro Massimo

Giovannella Brancato +39 340 8334979 giobrancato@teatromassimo.it

Comunicato Stampa, Palermo, 15 gennaio 2024

Il Rigoletto di Verdi firmato da John Turturro torna dal 20 al 28 gennaio sul palcoscenico del Teatro Massimo di Palermo dopo aver girato il mondo

Sul podio dirige il Maestro Daniel Oren

Il cast di grande livello impegna nei ruoli principali il baritono Amartuvshin Enkhbat, il tenore Ivan Ayon Rivas e il soprano Giuliana Gianfaldoni
 

Sarà in scena da sabato 20 gennaio alle 20:00, al Teatro Massimo di Palermo, Rigoletto, melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave. L’allestimento è quello che nel 2018 ha segnato il debutto sulla scena lirica dell’attore e regista italo-americano John Turturro. La regia dell’opera, realizzata dal Teatro Massimo in coproduzione con il Teatro Regio di Torino, l’Opéra Royal di Liègi e la Shaanxi Opera House cinese,èripresa da Cecilia Ligorio, giovane e affermata regista che aveva lavorato con Turturro nell’allestimento di cinque anni fa. Il podio dell’Orchestra del Teatro Massimo vede il ritorno del Maestro Daniel Oren, protagonista di spicco della scena lirica internazionale e beniamino del pubblico palermitano. Il cast, che è in buona parte quello dell’edizione originale del 2018, conta su una star come il baritono Amartuvshin Enkhbat, nato in Mongolia e apprezzato anche per l’impeccabile pronuncia italiana; già indimenticabile interprete del buffone di Mantova nel 2018, Enkhbat torna a Palermo dove è stato anche un acclamato Tonio in Pagliacci, e si alterna nelle repliche con Marco Caria. Il Duca di Mantova è interpretato dal tenore peruviano Ivan Ayon Rivas, vincitore del Premio Abbiati 2022, che già giovanissimo aveva fatto parte del cast palermitano e in alternanza da Ioan Hotea, recentemente apprezzato nel ruolo di Tebaldo nell’opera che ha inaugurato la stagione: I Capuleti e i Montecchi. Gilda è Giuliana Gianfaldoni  che torna a Palermo dopo il successo di Don Pasquale e nelle repliche è Caterina Sala. Negli altri ruoliAgostinaSmimmero (Giovanna); AlekseiKulagin (Sparafucile); ValeriaGirardello (Maddalena); MassimilianoChiarolla (Borsa); AlessioVerna (Marullo); ItaloProferisce (Ceprano); NicolòCeriani (Monterone); EmanuelaSgarlata (Contessa di Ceprano/Paggio); Enrico Cossutta e Federico Cucinotta (Usciere di corte). Le scene, di grande impatto e accuratezza sono di Francesco Frigeri e si muovono tra gli splendori della corte e le nebbie padane, i costumi sontuosi sono firmati da MarcoPiemontese, le luci di Alessandro Carletti sono riprese da Ludovico Gobbi, mentre la coreografia è di Giuseppe BonannoOrchestra, Coro e Corpo di ballo del Teatro Massimo, Maestro del Coro Salvatore Punturo, direttore del Corpo di Ballo Jean-Sébastien Colau. Repliche fino al 28 gennaio.

Ambientato in un palazzo tardo-rinascimentale che evoca la Sala dei Giganti di Palazzo Te a Mantova, ilRigoletto di Turturroè ricco di atmosfere pittoriche e cinematografiche, pur avendo un impianto registico tradizionale.“Rigoletto – dice il regista nelle note rilasciate prima del debutto – è un capolavoro fantastico e tenterò di rendere giustizia al materiale privilegiando i dettagli umani, senza tentare di reinventare qualcosa che non esiste o di portare un punto di vista moderno senza altro scopo che la ricerca della novità; vorrei invece scandagliare le profondità del dramma. La musica è così bella. Posso solo immaginare l’emozione di chi la sente per la prima volta … vorrei aiutare i personaggi ad emergere nel modo più umano possibile, lasciando che la storia e la musica si dispieghino, senza aggiunta di orpelli, nel loro pieno potere e gloria”.

Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo torna a dirigere il Maestro Daniel Oren, tra i più ricercati e apprezzati direttori della scena operistica internazionale, con un repertorio che abbraccia la maggiore produzione romantica e verista italiana. Il suo rapporto privilegiato con i teatri italiani lo ha visto negli anni alla guida delle principali fondazioni liriche italiane oltre agli stretti rapporti di collaborazione che intrattiene con i più autorevoli teatri europei e americani. Dotato di un talento naturale e precocissimo, Oren deve il suo particolare interesse per l’opera a Leonard Bernstein che nel 1968 lo scelse, appena tredicenne, come voce solista nei suoi Chichester’s Psalms. Perfezionò poi i suoi studi in Europa, dedicandosi quasi esclusivamente alla direzione d’orchestra e nel 1975 prese parte, vincendolo, al Concorso “Herbert von Karajan” riservato a giovani direttori d’orchestra che diede inizio alla sua carriera internazionale.

Protagonista nel ruolo del titolo è il baritono Amartuvshin Enkhbat, nato e cresciuto in Mongolia, dove ha studiato canto e ha iniziato la sua carriera professionale come solista principale al Teatro dell’Opera di Stato. Da allora, coltivando una passione per le opere di Verdi, ha accresciuto di anno in anno la sua fama cantando sui palcoscenici più prestigiosi della scena internazionale, dal Teatro alla Scala, all’Arena di Verona, e ricevendo i più importanti riconoscimenti (Operalia, International Opera Competition Baikal, International Tchaikovsky Competition di San Pietroburgo, Concurso Tenor Viñas, BBC Cardiff Competition). È stato premiato come Artista Onorato della Mongolia.

Rigoletto, diciottesima opera nella prolifica produzione verdiana, era considerato da Verdi la sua opera migliore ed è la prima tappa della trilogia popolare, seguita da La traviata e dal Trovatore. Venne accolto con grandissimo successo al Teatro La Fenice di Venezia nel marzo del 1851 eda allora è uno dei melodrammi più amati ed eseguiti nei teatri di tutto il mondo. Il soggetto, tratto dal dramma di Victor Hugo, Le roi s’amuse (Il re si diverte) del 1832, venne censurato in Francia al debutto per la sua critica alla monarchia ma anche per la scelta di rappresentare un aristocratico in atteggiamenti sconvenienti e per avere attribuito a un personaggio di basso profilo il nobile ruolo di padre. Ne è protagonista infatti Triboulet, il gobbo buffone di corte, personaggio dalla doppia anima, che è al centro di una vicenda drammatica che gli toglierà per sempre il sorriso. Nella versione di Piave e Verdi, dopo il vaglio della censura austriaca che aveva criticato l’immoralità del soggetto, l’opera venne rinominata Rigoletto dal francese rigoler (scherzare) e venne ambientata a Mantova nel ‘500 alla corte dei Gonzaga, invece che alla corte di Francesco I re di Francia. Qui Rigoletto, che aveva schernito il padre di una ragazza abusata dal Duca di Mantova e che per questo era stato oggetto de la maledizione, assolda un sicario e progetta di vendicarsi del Duca che ha sedotto e rapito con l’inganno anche sua figlia Gilda. Ma sarà proprio lei, per un tragico destino, a finire uccisa al posto del Duca.

Il debutto dell’opera sarà preceduto giovedì 18 gennaio alle 18:00 in Sala Onu da un incontro di introduzione all’ascolto a cura dell’Associazione Amici del Teatro Massimo con Anna Tedesco, presidente dell’Associazione, e Alessia Cervini, docente di Storia e Critica del Cinema dell’Università degli Studi di Palermo (DAMS). L’ingresso è libero. Mentre domenica 28 gennaio alle 17:30 tornaBambini all’Opera il laboratorio a cura di Francesca Cosentino pensato per avvicinare i bambini (6-10 anni) alla magia del teatro. Durante il laboratorio, che si svolge nella Sala Stemmi del Teatro Massimo, viene narrata la trama dell’opera, si ascoltano brani, e al termine i bambini vengono accompagnati in Sala Grande per assistere allo svolgimento dello spettacolo. Le animazioni teatrali sono di Gisella Vitrano; gli interventi cantati di Sonia Sala; le illustrazioni di Giuseppe Lo Bocchiaro. Infoe prenotazioni tel. 329 7260846.

Calendario delle recite: sabato 20 gennaio, ore 20 (Turno Prime); domenica 21 gennaio ore 18:30 (Turno Danza); martedì 23 gennaio ore 18:30 (Turno Opera); mercoledì 24 gennaio ore 18:30 (Turno B); giovedì 25 gennaio ore 18:30 (Turno Scuola); venerdì 26 gennaio ore 18:30 (Turno C); sabato 27 gennaio ore 18:30 (fuori abbonamento); domenica 28 gennaio ore 17:30 (Turno D).

Infohttps://www.teatromassimo.it/event/rigoletto/

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Fondazione Teatro Massimo

Giovannella Brancato
+39 340 8334979
giobrancato@teatromassimo.it

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