Tarantino e Santi:
no alla chiusura della scuola di Casone
Maggior attenzione per le strutture pubbliche,mantenere le scuole nelle frazioni è essenziale per la vitalità di un luogo. Riflettori puntati sul futuro della scuola primaria di Casone, che rischia di chiudere i battenti.
“Già è stata presentata un’interpellanza da parte del gruppo consiliare del Massa un’altra cosa, PD e Polo progressista, ma la situazione necessita di una continua attenzione per non rischiare di perdere una realtà importante di quell’area – intervengono i consiglieri comunali, Daniele Tarantino e Giovanna Santi – .
Quella zona ha già dato molto, se si considera la chiusura della scuola di Ricortola adibita a struttura sociale così come la scuola di via delle Tortore alla Partaccia. Riteniamo necessario il mantenimento della scuola di Casone per la sua storia, ben radicata nella comunità.
Da ricordare che negli scorsi anni gli iscritti della scuola di Casone, erano stati “prestati” alle scuole di Marina di Massa, per aiutare a completare le classi. Per questo motivo invitiamo la dirigenza scolastica a rimodulare il numero degli iscritti dei vari plessi, evitando danni irreparabili”. E aggiungono: “Su questo, anche l’amministrazione comunale di Massa è chiamata a intervenire per individuare in condizioni che possano ricostituire un corretto equilibrio, per questo motivo abbiamo richiesto ufficialmente un tavolo di confronto, con il provveditorato e i genitori della scuola di Casone.
Quando si chiude una scuola è comunque un impoverimento dell’intera società e dobbiamo fare il possibile per mantenere in vita questi importanti presidi di cultura”.
I consiglieri Tarantino e Santi, non si soffermano solamente sulla situazione che sta vivendo la scuola di Casone ma allarga lo sguardo anche su altre realtà :”Abbiamo strutture che segnalano grandi problemi, interni e anche esterni, come la scuola di Ortola.
“Ortola è uno spazio privilegiato che accoglie nido, infanzia e primaria e dovrebbe avere la massima attenzione in termini di manutenzione. Purtroppo non è così e spesso c’è bisogno di ricorrere a proteste per far valere quello che deve essere un diritto dei bambini.
Lo abbiamo visto al nido con un giardino pieno di radici pericolose , all’infanzia con una pavimentazione che mette a rischio l’incolumità dei piccoli e nemmeno la primaria se la passa meglio.
Come per la scuola di Castagnetola e Forno negli scorsi anni – concludono – lotteremo per mantenere aperta la scuola di Casone, chiedendo maggior attenzione per le strutture pubbliche “perchè i bambini devono crescere in luoghi sicuri”.
Angela Maria Fratuzzi