Realizzato in sostituzione del vecchio Teatro Comunale, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino è un complesso multifunzionale progettato dall’architetto Paolo Desideri e inaugurato il 21 dicembre 2011 con la ‘Nona Sinfonia’ di Beethoven diretta dal M° Zubin Mehta.
Situato nei pressi del Parco delle Cascine e della stazione ‘Firenze Porta al Prato’ (la cosiddetta Leopolda), è dotato di una sala da circa 1900 posti destinata al teatro lirico, un auditorium da 1200 per i concerti sinfonici e la musica da camera, e una cavea all’aperto da 2300 posti.
Il secondo appuntamento della 86a edizione del Festival del Maggio (inaugurata il 13 aprile da Daniele Gatti, già direttore del Teatro dell’Opera di Roma e da quest’anno della Staatskapelle di Dresda) ha visto in scena domenica scorsa (Sala Mehta ore 20) il mezzosoprano Teresa Iervolino accompagnata da Francesco Pareti al fortepiano (Carl Stein, 1835), che ha aperto il ciclo della rassegna ‘Sulle ali del canto’, collaborazione del Teatro del Maggio con l’Accademia del Fortepiano ‘Bartolomeo Cristofori’.
Gli altri quattro concerti della rassegna vedranno ai fortepiano d’epoca della collezione dell’Accademia, Maurizio Baglini (16 aprile) Jin Ju (18), Francesco Libetta (19) e Yuang Sheng (20).
La rassegna ripercorre i momenti salienti di grande intensità espressiva ispirati alla vocalità. Il termine ‘cantabile’ ricorre con grande frequenza nella musica strumentale (in particolare pianistica) che ha come riferimento la vocalità, in un periodo che va dalla fine del XVIII secolo al Biedermeier fino al tardo Romanticismo.
Il cantabile pianistico oggi è arte apprezzata da addetti ai lavori e appassionati, grazie alla perfezione e alla bellezza dei moderni strumenti, ma la strada per giungere al risultato che oggi conosciamo è stata lunga, e può essere pienamente compresa ed apprezzata solo ripercorrendola sugli strumenti d’epoca.
Avvolta in uno splendido abito di raso color cobalto, la Iervolino ha spaziato in celebri arie da camera (Saverio Mercadante, Friedrich Kuhlau, Gaetano Donizetti e Gioachino Rossini) irrompendo poi nel repertorio più popolare della canzone napoletana. Molti gli applausi e numerosi i bis.
Dopo l’inaugurazione sinfonica, il Festival alzerà il sipario operistico su Giacomo Puccini del quale quest’anno si celebra il centenario della morte: il 21 aprile andrà in scena ‘Turandot’ (le repliche sono previste il 24, il 27, il 30 aprile e il 3 maggio), cui seguirà ‘Tosca’ (dal 24 giugno in poi).
Sul podio di ‘Turandot’ -oggi come alla prima messa in scena del 1997- ci sarà il M°Mehta.
La regia è di Zhang Ymou, ripresa per l’occasione da Stefania Grazioli.
I sontuosi costumi sono di Wang Yin e le luci sono curate da Valerio Tiberi.
Il cast è composto da nomi di alto profilo ma al loro debutto fiorentino: nel ruolo del titolo si esibirà Olga Maslova vincitrice del Concorso Čajkovskij di Mosca.
Paola Cecchini