Milano diventa capitale accademica d’Europa: 3mila ricercatori di scienze sociali per gli Egos Colloquium

Milano diventa capitale accademica d’Europa. Al via gli Egos Colloquium: 3mila ricercatori europei di scienze sociali si riuniscono per affrontare i grandi temi di oggi Dalla tecnologia, alle disuguaglianze, dai cambiamenti climatici al mondo del lavoro: oltre 1000 lavori di ricerca presentati in 3 giorni. Filo conduttore è il concetto di  “Crossroad”, inteso come spazio d’incontro, ma anche come bivio e momento di scelta per il futuro Scarica la fotoMilano diventa capitale delle scienze economico-sociali: 3000 studiosi da oltre 100 Paesi per discutere insieme del futuro della società che oggi, a causa dei numerosi cambiamenti – siano essi tecnologici, sociali o ambientali – si trova ad un crocevia, che è al tempo stesso bivio e luogo di incontro. Si intitola, infatti, “Crossroads for Organizations: Time, Space and People” la conferenza che si terrà presso l’’Università degli Studi di Milano-Bicocca, dal 4 al 6 luglio, promossa da Egos – European Group for Organisational Studies – l’associazione accademica di studi organizzativi, il campo di studi accademico multidisciplinare che si concentra su come le organizzazioni – dall’azienda, alla pubblica amministrazione, ai partiti politici – funzionano, vengono gestite ed evolvono. Scopo dell’evento: promuovere una riflessione critica sulle idee e sugli approcci teorici più recenti per fare ricerca d’avanguardia sui grandi temi di attualità e sulle sfide del futuro. 40esimo Egos Colloquium. Arrivato al suo 40esimo anno, Egos Colloquium è una conferenza annuale che negli ultimi anni è stata ospitata dalle più prestigiose università  europee e solo altre due volte in Italia. Milano – anch’essa crocevia europeo, capace di incarnare la complessità e l’opportunità dell’essere «tra mondi» – sarà la città che accoglierà  questo evento che porta nel nostro Paese un’ampia comunità di studiosi per discutere sul grande tema degli studi organizzativi: dalle politiche per l’integrazione interculturale, all’importanza di una visione strategica a lungo termine in tempi di estrema incertezza, alle persone in quanto attori di cambiamento delle organizzazioni e del mondo anche per mezzo della tecnologia. Tutte questioni tanto attuali, quanto aperte, che, proprio per questo, rischiano di essere guidate da interessi commerciali e politici con il rischio di incrementare le disuguaglianze sociali. Ecco allora che il lavoro critico degli studiosi diventa necessario per riorientare il dibattito pubblico verso una seria considerazione delle responsabilità anche sociali delle organizzazioni, cercando soluzioni alternative che possano rispondere al meglio alle aspettative delle persone per un impatto positivo sulle loro vite. Crossroad. Il concetto di “Crossroad” è evocativo. Esso può riferirsi a un’intersezione, che ha il potere di connettere persone che viaggiano da differenti luoghi e si muovono in direzioni diverse, ma anche al bivio, un momento cruciale in cui è necessario prendere decisioni importanti per il futuro. “Per i grandi temi presenti e futuri, proseguire per la stessa strada, lungo un percorso rettilineo, non è più fattibile e il viaggiatore deve cercare nuove direzioni per non rimanere bloccato”, sottolinea la professoressa Barbara Quacquarelli dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, responsabile della conferenza, coadiuvata nell’organizzazione dai colleghi Francesco Paoletti e Adriano Solidoro. Le organizzazioni contemporanee, così come la società stessa, si trovano a un bivio nel tempo e nello spazio. Nel tempo, perché le trasformazioni guidate dall’innovazione digitale, dai big data e dall’intelligenza artificiale richiedono nuove strategie d’azione per essere sfruttate appieno e in modo sostenibile; nello spazio, perché le organizzazioni devono occuparsi di governare le grandi sfide dell’umanità, come i cambiamenti climatici, le migrazioni, le pandemie, in un mondo sempre più interconnesso, che richiede nuove forme di coordinamento e per una cooperazione efficace, spesso a livello globale e tra istituzioni eterogenee.Le sessioni tematiche della conferenza. La presentazione di oltre mille risultati di ricerca in 3 giorni animerà il dibattito dell’EGOS Colloquium 2024. Tra questi, l’indagine a riguardo alle disuguaglianze, privilegi ed emarginazione nelle organizzazioni, per indagare in quali nuove forme questi si celino oggi nel mercato del lavoro, sotto la spinta della precarizzazione, della  flessibilizzazione, della digitalizzazione e dell’automazione. La ricerca sui temi diversità, equità e inclusione si trova oggi a un bivio e può rimanere rilevante solo se riesce a produrre conoscenze che contribuiscano realmente a un cambiamento sociale. Non solo disuguaglianze, però. Anche la tecnologia sarà al centro del dibattito durante l’EGOS Colloquium: si discuterà infatti di “performatività post umana”, esplorando il ruolo delle tecnologie e di altri artefatti prodotti dall’uomo. Spazio anche all’IA e al rapporto con il lavoro di “conoscenza” per valutare la legittimità della conoscenza prodotta dalla macchina  rispetto a quella umana. Si affronterà poi il tema degli investimenti sostenibili, cioè strategie di investimento che tengono conto delle dimensioni ambientali, sociali e di governance (ESG), ma che, ad oggi, non vengono percepite ancora come portatrici di valore economico-finanziario. “Esplorare l’intersezione tra innovazione, sostenibilità e tempo” sarà il tema di un panel dedicato ad analizzare lo scopo delle organizzazioni per il futuro: «operare per il bene comune”, innovando per creare futuri desiderabili. Non mancherà un focus sulla crisi ambientale per cercare di identificare ed esaminare sistemi alternativi di organizzazione della vita economica che possano supportare un futuro sostenibile, con un occhio alla “giustizia climatica”. Ci sarà poi una discussione sulle Medical Humanities, cioè quel campo accademico in cui le scienze umane e sociali cercano di integrare gli sforzi degli scienziati e dei medici per fornire assistenza sanitaria e sociale. Esplorare le idee sull’organizzazione al di là della gerarchia, con l’obiettivo di scoprire le possibilità e i limiti di nuove forme di organizzazione sarà il focus di un panel che analizzerà, tra le altre cose, il ruolo della democrazia come messa in discussione di identità, strutture di potere e presupposti culturali troppo spesso dati per scontati ma che, invece, necessitano di un’attenta indagine e di una messa in discussione. Come evidenziato dal prof. Adriano Solidoro, “Qual è il futuro del lavoro e come possiamo definire politiche che portino maggiori opportunità per tutti e non maggiori disuguaglianze? Rispondere a queste domande è uno degli obiettivi dell’Egos Colloquium”. 
Serotonina Media Elena Giacchino+39 340 268 2776 Florentina Ricciarelli+39 329 234 8154

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