Serena conduce operaclassica eco italiano

IL MANIFESTO ETICO

DEL TEATRO REGIO DI PARMA

CANDIDATO AGLI

INTERNATIONAL OPERA AWARDS,

PER LA CATEGORIA

EQUAL OPPORTUNITIES & IMPACT

Il Manifesto Etico del Teatro Regio di Parma è candidato agli International Opera Awards 2024 nella categoria Equal Opportunities & Impact. La shortlist delle candidature è stata svelata quest’oggi dal board degli IOA e vede il Teatro Regio di Parma unica istituzione italiana tra tutte le categorie.

La cerimonia di premiazione, nel corso della quale sarà annunciato il vincitore e che vedrà esibizioni di star del mondo dell’Opera, è in programma il 2 ottobre a Monaco alla Bayerische Staatsoper.

Considerati gli Oscar del mondo dell’Opera, gli International Opera Awards, fondati nel 2012 celebrano ogni anno i talenti dell’opera di tutto il mondo, oltre a raccogliere fondi e sensibilizzare l’Opera Awards Foundation che supporta giovani artisti.

Ogni anno il giudizio degli International Opera Awards è effettuato da una giuria di professionisti del settore guidata da John Allison, direttore della rivista inglese Opera, descritta dal Daily Telegraph come «la bibbia» del settore, che prosegue la sua attività da oltre 65 anni. I redattori di lunga data, Harold Rosenthal, Rodney Milnes e (dal 2000) John Allison, hanno garantito la continuità e il comitato editoriale include molti dei più illustri critici d’opera dei quotidiani nazionali britannici. Con sede a Londra, la rivista ha una fitta rete di corrispondenti internazionali, che coprono spettacoli da tutto il mondo.

«L’esito positivo della candidatura del Manifesto Etico del Teatro Regio di Parma agli International Opera Awards rappresenta un ulteriore riconoscimento per noi e per la nostra comunità – dichiara il Sovrintendente Luciano Messi. Questo riconoscimento premia la progettualità del Regio come esempio virtuoso di sostenibilità sociale, che si sviluppa sia durante il Festival Verdi sia durante la Stagione e il cui impatto viene misurato attraverso un attento monitoraggio delle attività della Fondazione. Sulla scia del Premio Abbiati della Critica al progetto Opera in carcere, ci inorgoglisce che il Manifesto Etico venga valorizzato su scala internazionale. Teniamo le dita incrociate sino alla proclamazione dei vincitori!»

«Siamo molto orgogliosi che Il Manifesto Etico sia arrivato tra i finalisti dei prestigiosi Opera Awards, – dichiara Barbara Minghetti curatrice del Verdi Off e dei Progetti speciali del Teatro Regio di Parma. Orgogliosi perché la candidatura riconosce un percorso che parte da lontano. Il Manifesto etico è la naturale sintesi di anni di dialogo e di ascolto continuo con le associazioni del territorio e gli artisti, accuratamente coltivato e promosso da Verdi Off negli oltre 1200 tra spettacoli, performance, mostre e iniziative diverse che hanno emozionato e divertito, provocato e commosso negli ultimi otto anni, sin dalla sua nascita nel 2016, quando Verdi Off è stato tenuto a battesimo dal Comune di Parma e da “Parma, io ci sto!”. Concretizza la riflessione condivisa con tante realtà cittadine della necessità di mettere al servizio della comunità la forza, l’energia inclusiva e partecipativa che solo il teatro musicale può dare. Quindi con tutta la nostra comunità, fatta di artisti, associazioni del terzo settore, pubblici ampi e vari, tifiamo affinché il 2 ottobre si possa vincere!»

Il Manifesto etico, realizzato dal Teatro Regio di Parma insieme al Comune di Parma, all’associazione “Parma, io ci sto!” e a Fondazione Cariparma è il progetto di impegno sociale proposto agli artisti del Festival Verdi, di Verdi Off e della Stagione Lirica che vede il Teatro Regio riconoscere e strutturare, in una proposta ampia e articolata, la necessità di andare oltre la propria missione, particolarmente in questi tempi, per abbracciare i giovani, le comunità più sensibili, fragili e periferiche, per coinvolgerle e farle sentire al centro, nel cuore della vita culturale della città..

Sottoscrivendo il Manifesto etico, gli artisti (cantanti, registi, scenografi, direttori d’orchestra, coreografi, …) si impegnano a donare il proprio tempo in occasioni di incontro e dialogo facendo sentire la musica, il teatro, l’arte più vicini al cuore di ciascuno. Nelle rsa, negli istituti carcerari, negli ospedali e nelle case di cura, con i bambini, con i ciechi e gli ipovedenti, con le donne vittime di violenza, con i migranti, con coloro che soffrono o che si sono ritrovati improvvisamente ai margini, con le realtà giovanili e di formazione, nelle associazioni culturali e nei gruppi universitari, secondo un calendario di appuntamenti distribuiti durante il periodo che li vede presenti nel nostro territorio.

Giampaolo Bisanti, Eleonora Buratto, Valentina Carrasco, Roberto de Candia, Adriana Di Paola, Luciano Ganci, Enrico Melozzi, Francesco Lanzillotta, Davide Livermore, Federica Lombardi, Daniele Menghini, Margherita Palli, Alessandro Palumbo, Michele Pertusi, Pier Luigi Pizzi, Emanuele Quaranta, Sesto Quatrini, Ilaria Alida Quilico, Manuel Renga, Giovanni Sala, Luca Salsi, Marco Spotti sono tra gli artisti che hanno già aderito al Manifesto e ne sono divenuti testimonial.

Parma, 2 settembre 2024

Paolo Maier Responsabile Comunicazione istituzionale, Ufficio stampa, Archivio

Teatro Regio di Parma strada Garibaldi 16/A, 43121 Parma – Italia 

Tel. +39 0521 203969 

p.maier@teatroregioparma.it  |  stampa@teatroregioparma.it   www.teatroregioparma.it

TEATRO REGIO DI PARMA

ETHICAL MANIFESTO

First in Italy and Europe, the social commitment project, created together with the Municipality of Parma, the Association «Parma, io ci sto!» and Fondazione Cariparma, which involves artists in favor of young people, of sensitive, fragile, peripheral communities, to bring them into the heart of the cultural life of the city.

The Teatro Regio di Parma together with the Municipality of Parma, the association “Parma, io ci sto!” and Fondazione Cariparma presents the Teatro Regio di Parma Ethical Manifesto, a social commitment project proposed to the artists of the Festival Verdi, Verdi Off and the Opera Season which sees the Teatro Regio first in Italy and Europe in recognizing and structuring, in a broad and wide proposal, the need to go beyond its mission, particularly in these times, to embrace young people, the most sensitive, fragile and peripheral communities, to involve them and make them feel at the center, in the heart of the cultural life of the city.

The Ethical Manifesto is the natural synthesis of years of dialogue and continuous listening to local associations and artists, carefully cultivated and promoted by Verdi Off in over 1200 shows, performances, exhibitions and various initiatives that have thrilled and entertained, provoked and moved in the last eight years, since its birth in 2016, when Verdi Off was inaugurated by the Municipality of Parma and by «Parma, io ci sto!». It is the year-long arc of RegioInsieme initiatives that accompanies the entire Teatro Regio season.

By signing the ethical manifesto, the artists (singers, directors, set designers, conductors, choreographers, …) undertake to donate their time on occasions of meeting and dialogue, making music, theatre, art feel closer to heart of each one. In nursing homes, in prisons, in hospitals, with children, with the blind and visually impaired, with women victims of violence, with migrants, with those who suffer or who have suddenly found themselves on the margins, with youth and training groups, in cultural associations and university groups, according to a calendar of events distributed during the period in which they are present in our territory.

Giampaolo Bisanti, Eleonora Buratto, Valentina Carrasco, Roberto de Candia, Adriana Di Paola, Luciano Ganci, Enrico Melozzi, Francesco Lanzillotta, Davide Livermore, Federica Lombardi, Daniele Menghini, Margherita Palli, Alessandro Palumbo, Michele Pertusi, Pier Luigi Pizzi, Emanuele Quaranta, Sesto Quatrini, Ilaria Alida Quilico, Manuel Renga, Giovanni Sala, Luca Salsi, Marco Spotti are the first artists who have already joined the Manifesto and have become its testimonials.

Parma, 11 giugno 2024

Paolo Maier

Responsabile Comunicazione istituzionale, Ufficio Stampa, Archivio

Teatro Regio di Parma Strada Garibaldi, 16/A, 43121 Parma – Italia

Tel. +39 0521 203969

p.maier@teatroregioparma.it

stampa@teatroregioparma.it

www.teatroregioparma.it

IL MANIFESTO ETICO

DEL TEATRO REGIO DI PARMA

CANDIDATO AGLI

INTERNATIONAL OPERA AWARDS,

PER LA CATEGORIA

EQUAL OPPORTUNITIES & IMPACT

Il Manifesto Etico del Teatro Regio di Parma è candidato agli International Opera Awards 2024 nella categoria Equal Opportunities & Impact. La shortlist delle candidature è stata svelata quest’oggi dal board degli IOA e vede il Teatro Regio di Parma unica istituzione italiana tra tutte le categorie.

La cerimonia di premiazione, nel corso della quale sarà annunciato il vincitore e che vedrà esibizioni di star del mondo dell’Opera, è in programma il 2 ottobre a Monaco alla Bayerische Staatsoper.

Considerati gli Oscar del mondo dell’Opera, gli International Opera Awards, fondati nel 2012 celebrano ogni anno i talenti dell’opera di tutto il mondo, oltre a raccogliere fondi e sensibilizzare l’Opera Awards Foundation che supporta giovani artisti.

Ogni anno il giudizio degli International Opera Awards è effettuato da una giuria di professionisti del settore guidata da John Allison, direttore della rivista inglese Opera, descritta dal Daily Telegraph come «la bibbia» del settore, che prosegue la sua attività da oltre 65 anni. I redattori di lunga data, Harold Rosenthal, Rodney Milnes e (dal 2000) John Allison, hanno garantito la continuità e il comitato editoriale include molti dei più illustri critici d’opera dei quotidiani nazionali britannici. Con sede a Londra, la rivista ha una fitta rete di corrispondenti internazionali, che coprono spettacoli da tutto il mondo.

«L’esito positivo della candidatura del Manifesto Etico del Teatro Regio di Parma agli International Opera Awards rappresenta un ulteriore riconoscimento per noi e per la nostra comunità – dichiara il Sovrintendente Luciano Messi. Questo riconoscimento premia la progettualità del Regio come esempio virtuoso di sostenibilità sociale, che si sviluppa sia durante il Festival Verdi sia durante la Stagione e il cui impatto viene misurato attraverso un attento monitoraggio delle attività della Fondazione. Sulla scia del Premio Abbiati della Critica al progetto Opera in carcere, ci inorgoglisce che il Manifesto Etico venga valorizzato su scala internazionale. Teniamo le dita incrociate sino alla proclamazione dei vincitori!»

«Siamo molto orgogliosi che Il Manifesto Etico sia arrivato tra i finalisti dei prestigiosi Opera Awards, – dichiara Barbara Minghetti curatrice del Verdi Off e dei Progetti speciali del Teatro Regio di Parma. Orgogliosi perché la candidatura riconosce un percorso che parte da lontano. Il Manifesto etico è la naturale sintesi di anni di dialogo e di ascolto continuo con le associazioni del territorio e gli artisti, accuratamente coltivato e promosso da Verdi Off negli oltre 1200 tra spettacoli, performance, mostre e iniziative diverse che hanno emozionato e divertito, provocato e commosso negli ultimi otto anni, sin dalla sua nascita nel 2016, quando Verdi Off è stato tenuto a battesimo dal Comune di Parma e da “Parma, io ci sto!”. Concretizza la riflessione condivisa con tante realtà cittadine della necessità di mettere al servizio della comunità la forza, l’energia inclusiva e partecipativa che solo il teatro musicale può dare. Quindi con tutta la nostra comunità, fatta di artisti, associazioni del terzo settore, pubblici ampi e vari, tifiamo affinché il 2 ottobre si possa vincere!»

Il Manifesto etico, realizzato dal Teatro Regio di Parma insieme al Comune di Parma, all’associazione “Parma, io ci sto!” e a Fondazione Cariparma è il progetto di impegno sociale proposto agli artisti del Festival Verdi, di Verdi Off e della Stagione Lirica che vede il Teatro Regio riconoscere e strutturare, in una proposta ampia e articolata, la necessità di andare oltre la propria missione, particolarmente in questi tempi, per abbracciare i giovani, le comunità più sensibili, fragili e periferiche, per coinvolgerle e farle sentire al centro, nel cuore della vita culturale della città..

Sottoscrivendo il Manifesto etico, gli artisti (cantanti, registi, scenografi, direttori d’orchestra, coreografi, …) si impegnano a donare il proprio tempo in occasioni di incontro e dialogo facendo sentire la musica, il teatro, l’arte più vicini al cuore di ciascuno. Nelle rsa, negli istituti carcerari, negli ospedali e nelle case di cura, con i bambini, con i ciechi e gli ipovedenti, con le donne vittime di violenza, con i migranti, con coloro che soffrono o che si sono ritrovati improvvisamente ai margini, con le realtà giovanili e di formazione, nelle associazioni culturali e nei gruppi universitari, secondo un calendario di appuntamenti distribuiti durante il periodo che li vede presenti nel nostro territorio.

Giampaolo Bisanti, Eleonora Buratto, Valentina Carrasco, Roberto de Candia, Adriana Di Paola, Luciano Ganci, Enrico Melozzi, Francesco Lanzillotta, Davide Livermore, Federica Lombardi, Daniele Menghini, Margherita Palli, Alessandro Palumbo, Michele Pertusi, Pier Luigi Pizzi, Emanuele Quaranta, Sesto Quatrini, Ilaria Alida Quilico, Manuel Renga, Giovanni Sala, Luca Salsi, Marco Spotti sono tra gli artisti che hanno già aderito al Manifesto e ne sono divenuti testimonial.

Parma, 2 settembre 2024

Paolo Maier Responsabile Comunicazione istituzionale, Ufficio stampa, Archivio

Teatro Regio di Parma strada Garibaldi 16/A, 43121 Parma – Italia 

Tel. +39 0521 203969 

p.maier@teatroregioparma.it  |  stampa@teatroregioparma.it   www.teatroregioparma.it

manifesto etico

CONSEGNATO IL 43° PREMIO ABBIATI “FILIPPO SIEBANECK”

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE CRITICI MUSICALI

A L’OPERA NEGLI ISTITUTI PENITENZIARI

DEL TEATRO REGIO DI PARMA

“Al progetto Opera in carcere del Teatro Regio di Parma, che, attraverso i laboratori corali tenuti da Gabriella Corsaro e dagli artisti e coerentemente con i principi enunciati nel Manifesto etico del Teatro Regio di Parma nell’ambito della programmazione di Verdi Off, ha fatto dell’opera un veicolo di coinvolgimento civico ed emotivo, di incontro, riscatto, riscoperta di sé e del prossimo”.

Queste le motivazioni del prestigioso Premio “Filippo Siebaneck” del 43° Premio Abbiati assegnato dall’Associazione Nazionale Critici Musicali al progetto Opera in carcere del Teatro Regio di Parma che è stato consegnato quest’oggi in un’emozionante cerimonia tenutasi nel Foyer del Teatro Regio di Torino.

“La collaborazione con il Teatro Regio di Parma, iniziata grazie alla propositività della Dott.ssa Lisabetta Baratella, Responsabile dell’Ufficio Progetti Speciali, e alla maestria della Prof.ssa Gabriella Corsaro, con il coordinamento dell’Area Giuridico-Pedagogica degli Istituti Penitenziari di Parma, ha prodotto risultati al di là di ogni aspettativa – scrive Valerio Pappalardo Direttore degli Istituti Penitenziari di Parma. La musica, da sempre ambasciatrice di libertà, è entrata in carcere con la sua veste più di nicchia, cioè quella operistica, dimostrando come persone che non hanno mai ascoltato musica classica e lirica, vi si possano accostare con buoni risultati. E così è stato. Un gruppo di detenuti ha potuto imparare i contenuti di opere come Falstaff di Verdi, L’elisir d’amore di Donizetti, Il barbiere di Siviglia di Rossini e Tosca di Puccini, cimentandosi addirittura in un’attività corale. Il tutto è stato incorniciato da uno scambio virtuoso di accoglienze, laddove artisti di chiara fama sono stati ospitati nel teatro dell’Istituto Penitenziario di Parma e detenuti in permesso premio sono stati accolti dal Teatro Regio di Parma per assistere agli spettacoli. Un’esperienza unica che personalmente auspico si possa ripetere. Coronamento finale il prestigioso Premio Abbiati “Filippo Siebaneck” di cui il progetto «Opera in Carcere» è stato vincitore e che ha visto la partecipazione di un detenuto in permesso premio”.

La cerimonia, nel corso della quale è stato mostrato un video che testimonia il lavoro svolto nell’ultimo anno, si è tenuta alla presenza di Roberto Cavalieri Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale della Regione Emilia-Romagna e ha visto infatti la partecipazione di Hasani Dardan, accompagnato da Barbara Cusi e Vittorio Casalini dell’Associazione rete Carcere.

“Questo riconoscimento premia un percorso avviato già da alcuni anni e che ha trovato una cornice ideale nel Patto sociale del Comune e nel Manifesto etico del Teatro Regio di Parma – dichiara Luciano Messi, Sovrintendente del Teatro Regio. Un progetto di impegno sociale che coinvolge gli artisti che collaborano con il Regio. A un anno dalla sua presentazione, primo modello elaborato in Europa, il Manifesto etico riconosce e struttura, in una proposta ampia e articolata, la necessità del Teatro di andare oltre la produzione artistica di eccellenza, per abbracciare le comunità più sensibili, fragili e periferiche, integrandole al centro della vita culturale della società”.

Il Teatro Regio di Parma nell’ambito di Verdi Off promuove dal 2016 progetti e laboratori musicali per portare l’opera e la musica negli Istituti Penitenziari della città, dapprima con le opere di Giuseppe Verdi protagoniste al Festival, poi con quelle di Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti e altri compositori protagonisti della Stagione Lirica. L’Opera negli Istituti Penitenziari in quasi dieci anni di percorso ha oggi accresciuto e ampliato il proprio impegno, potenziando la propria portata grazie ai principi del Manifesto Etico del Teatro Regio di Parma, recentemente elaborato insieme a “Parma, io ci sto!” e siglato dagli artisti con cui il Teatro collabora, che sono parte attiva dei laboratori proposti continuativamente tutti i mesi dell’anno ai numerosi detenuti che hanno scelto di parteciparvi. Dalla prima convenzione siglata dal Teatro Regio di Parma con gli Istituti Penitenziari di Parma, si sono susseguiti i percorsi dedicati a La traviata e Trame di Rigoletto (2016), Rigoletto (2017) Il trovatore (2018), insieme a Donatella Saccardi, Bruno Stori, gli allievi del Conservatorio di Parma, sino ad arrivare a Nabucco (2019), Falstaff (2023), e nel 2024 a Il barbiere di Siviglia, L’elisir d’amore, Tosca con i laboratori corali guidati da Gabriella Corsaro, che hanno coinvolto gli artisti protagonisti in scena, tra gli altri Manuel Renga, Alessandro Palumbo, Elia Fabbian, Adriana di Paola, Ilaria Quilico, Daniele Menghini, Daniela Ferrari, Milo Martani, insieme anche ad alcuni membri degli International Friends del Festival Verdi come Brian Dore.

Il progetto prosegue consolidandosi di anno in anno come un vero e proprio percorso strutturato che intende divulgare e promuovere i valori prima di tutto umani di condivisione, uguaglianza, libertà che ispirano l’arte, la musica, il teatro.

“Verdi Off porta la musica di Verdi anche nei luoghi di fragilità – dichiara Barbara Minghetti, Curatrice di Verdi Off e dei Progetti Speciali del Teatro Regio di Parma. Con l’Opera in carcere la musica valicato i muri più alti di un luogo in cui si soffre di grande solitudine. Siamo davvero felici che il lavoro portato avanti in questi anni sia stato riconosciuto e acclamato con un premio così prestigioso. La più grande soddisfazione è sentire cantare Verdi da chi non avrebbe avuto la possibilità di incontrarlo!”.

“Il coro è umanità che condivide e comunica – scrive Gabriella Corsaro – ma in carcere diviene connubio tra arte e diritti, impegno e speranza. L’Opera è linguaggio universale che la coralità rende ascolto e rispetto reciproci. Con Verdi Off è giunta una bella sfida: fare dei detenuti degli artisti di coro. Dal 2019 il lavoro è musicale, culturale e di socializzazione sana. La fatica, mai data dal contesto o dalle persone, è stata sempre confortata dalla gioia negli occhi dei coristi e dallo stupore in quelli degli spettatori”.

La commissione della 43a edizione del Premio della critica musicale “Franco Abbiati”, presieduta da Angelo Foletto, era formata dal direttivo dell’Associazione Nazionale dei Critici Musicali (Andrea Estero, presidente, Alessandro Cammarano, Carlo Fiore, Gianluigi Mattietti, Carla Moreni e Roberta Pedrotti) e da sette critici eletti dai soci dell’ANCM fra i suoi iscritti (Sandro Cappelletto, Gregorio Moppi, Cesare Orselli, Stefano Ragni, Francesco Arturo Saponaro, Susanna Franchi, Lorenzo Tozzi).

L’Associazione nazionale critici musicali è nata nel 1986, tra i musicologi e i professionisti dell’informazione musicale che dal 1980 si raccoglievano in libera assemblea per il Premio della critica musicale “Franco Abbiati”. L’Associazione, autofinanziata con le quote annuali dei soci, conta oggi circa cento iscritti: alla presidenza si sono avvicendati Duilio Courir (dal 1987 al 1993), Leonardo Pinzauti (dal 1993 al 1996), Angelo Foletto (dal 1996 al 2023) e Andrea Estero (in carica dal 2023). Testimone militante e critica della vita musicale italiana, attiva con Lettere aperte, convegni e prese di posizione ‘politiche’, ma senza avere scopi sindacali o corporativi, l’Associazione nazionale critici musicali esprime un suo motivato e riassuntivo giudizio attraverso l’assegnazione del Premio della critica musicale “Franco Abbiati”. Il Premio, che non prevede attribuzioni in denaro, ha cadenza annuale (I edizione, stagione 1980-81). Accanto alle segnalazioni di merito assoluto – migliore spettacolo, migliori artisti della stagione: in tutti gli ambiti: dall’opera al concerto, dagli enti lirici ai festival, dalla musica eseguita a quella prodotta sotto diverse forme – il Premio Abbiati ha svolto un ruolo attivo nella segnalazione di giovani talenti e di iniziative artistiche o didattiche di particolare significato nazionale. Nel 2001 è stato istituito il “Premio Abbiati per scuola” nato in collaborazione con il Comitato Musica Cultura 2000 di Fiesole, patrocinato dalla Sieme con l’adesione di Scuola Musica Festival e Aslico/Opera Domani, destinato a segnalare particolari iniziative didattico-educativa della scuola dell’obbligo.

Il Premio della critica musicale “Franco Abbiati” è stato istituito nel 1981, col patrocinio dell’amministrazione comunale di Bergamo e per l’appassionata volontà progettuale di Filippo Siebaneck allora presidente dell’Azienda Autonoma di Turismo, come momento di riflessione e di analisi sulla vita musicale italiana. Intitolato al bergamasco Franco Abbiati per quarant’anni titolare della rubrica musicale del Corriere della sera, il Premio della critica musicale “Franco Abbiati” è un riconoscimento attribuito ai protagonisti delle singole annualità artistiche. Numerosi i pluripremiati nell’albo d’oro: oltre ai teatri, i direttori Claudio Abbado, Semyon Bychkov, Riccardo Muti, Zubin Mehta, Daniele Gatti, i registi Luca Ronconi e Graham Vick, i registi-scenografi Pier Luigi Pizzi e Hugo De Ana, i pianisti Radu Lupu e Maurizio Pollini, i cantanti Anna Caterina Antonacci e Samuel Ramey, gruppi cameristici e compositori per la “novità italiana assoluta”. Le scelte rigorose e indipendenti della giuria hanno guadagnato al Premio Abbiati crescente credibilità. Accanto alle segnalazioni di merito assoluto il Premio ha svolto un ruolo attivo nella segnalazione di giovani talenti e di iniziative di particolare significato politico-culturale. Così i critici italiani hanno sottolineato, e talvolta svelato, il ruolo di piccole realtà locali, autentica ricchezza della vita musicale italiana, e si sono impegnati a segnalare il lavoro spesso isolato e silenzioso di personaggi non riconosciuti. Dando voce a operatori artistici, didatti, editori, maestri (non solo di musica), fatti e manifestazioni che pur non avendo ruoli istituzionali hanno saputo indirizzare in senso autenticamente culturale la vita musicale del nostro paese. Nel 2000, a seguito della scomparsa di Filippo Siebaneck, è stato istituito il Premio Siebaneck destinato a iniziative di particolare significato nell’ambito della didattica musicale e/o dell’avviamento professionale dei giovani. Nel 2001, col sostegno del Comune di Fiesole e del Comitato Musica Cultura, il patrocinio della Siem (Società Italiana Educazione Musicale), l’adesione di Scuola Musica Festival e Aslico/Opera domani, è nato il Premio Abbiati “per la scuola”, a segnalare i migliori progetti didattico-educativo realizzati nella scuola dell’obbligo. Dal 2007 il Premio Abbiati gode del patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e dal 2008 dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Parma, 18 aprile 2024

Paolo Maier Responsabile Comunicazione istituzionale, Ufficio stampa, Archivio

Teatro Regio di Parma strada Garibaldi 16/A, 43121 Parma – Italia 

Tel. +39 0521 203969 

p.maier@teatroregioparma.it  |  stampa@teatroregioparma.it   www.teatroregioparma.it

L’OPERA NEGLI ISTITUTI PENITENZIARI

DEL TEATRO REGIO DI PARMA

VINCE IL 43° PREMIO ABBIATI “FILIPPO SIEBANECK”

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE CRITICI MUSICALI

L’Associazione Nazionale Critici Musicali ha attribuito al progettodel Teatro Regio di Parma L’Opera negli Istituti Penitenziari il 43°Premio Abbiati Filippo Siebaneck”.

La commissione, composta da Alessandro Cammarano, Sandro Cappelletto, Andrea Estero, Carlo Fiore, Angelo Foletto (presidente), Susanna Franchi, Gianluigi Mattietti, Gregorio Moppi, Carla Moreni, Cesare Orselli, Roberta Pedrotti, Stefano Ragni, Francesco Arturo Saponaro, Lorenzo Tozzi riunitasi a Lucca giovedì 25 aprile ha designato i vincitori del 43° Premio Abbiati, scelti tra produzioni, concerti e iniziative svoltesi nei teatri e nelle sale da concerto italiane nel 2023.

Il Teatro Regio di Parma nell’ambito di Verdi Off promuove dal 2016 progetti e laboratori musicali per portare l’opera e la musica negli Istituti Penitenziari della città, dapprima con le opere di Giuseppe Verdi protagoniste al Festival, poi con quelle di Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti e altri compositori protagonisti della Stagione Lirica. L’Opera negli Istituti Penitenziari in quasi dieci anni di percorso ha oggi accresciuto e ampliato il proprio impegno, potenziando la propria portata grazie ai principi del Manifesto Etico del Teatro Regio di Parma, recentemente elaborato e siglato dagli artisti con cui il Teatro collabora, che sono parte attiva dei laboratori proposti continuativamente tutti i mesi dell’anno ai numerosi detenuti che hanno scelto di parteciparvi.

Dalla prima convenzione siglata dal Teatro Regio di Parma con gli Istituti Penitenziari di Parma, si sono susseguiti i percorsi dedicati a La traviata e Trame di Rigoletto (2016), Rigoletto (2017) Il trovatore (2018), insieme a Donatella Saccardi, Bruno Stori, gli allievi del Conservatorio di Parma, sino ad arrivare a Nabucco (2019), Falstaff (2023), e nel 2024 a Il barbiere di Siviglia, L’elisir d’amore, con i laboratori corali guidati da Gabriella Corsaro, che hanno coinvolto gli artisti protagonisti in scena, tra gli altri Manuel Renga, Alessandro Palumbo, Elia Fabbian, Adriana di Paola, Daniele Menghini, Daniela Ferrari, Milo Martani, insieme anche ad alcuni membri degli International Friends del Festival Verdi come Brian Dore.

Il progetto prosegue consolidandosi di anno in anno come un vero e proprio percorso strutturato che intende divulgare e promuovere i valori prima di tutto umani di condivisione, uguaglianza, libertà che ispirano l’arte, la musica, il teatro.

Le motivazioni del premio e la data della cerimonia di consegna saranno resi noti prossimamente dall’Associazione Nazionale dei Critici Musicali.

Parma, 26 aprile 2024

Paolo Maier Responsabile Comunicazione istituzionale, Ufficio stampa, Archivio

Teatro Regio di Parma strada Garibaldi 16/A, 43121 Parma – Italia  |  Tel. +39 0521 203969 

p.maier@teatroregioparma.it  |  stampa@teatroregioparma.it  |  www.teatroregioparma.it

foto

selezione immagini ph. credits Roberto Ricci

video manifesto etico

Deja una respuesta

Tu dirección de correo electrónico no será publicada. Los campos obligatorios están marcados con *