Maurizio Romani, un maestro, una guida, un modello di identità pittorica
Giuseppe Bacci
L’arte di Maurizio Romani (Roteglia-Reggio Emilia, 1955), fa trascendere il vissuto quotidiano per raggiungere l’altrui animo, cosicché il suo racconto pittorico e poetico ci conduce dentro il silenzio spirituale e un senso di mistero pervade la scena semplice, raccolta, che, con l’armoniosa composizione e la sottile variazione di colore, trasmette un’atmosfera di serena meditazione. Le sue sono composizioni contemplative di potente semplicità, nelle quali è espressa la pura e poetica bellezza di oggetti, di animali… Le morbide pennellate e i colori intensi ma delicati, bagnati da una morbida luce soffusa, impregnano le composizioni di tenerezza. La sua è una pittura fresca, immediata, non ingabbiata da rigidi insegnamenti accademici, caratterizzata da nature morte ma vitalizzate – quasi ad assurgersi ad ossimoro – dalla presenza di piccoli volatili dipinti con stupefacente immediatezza, che creano una straordinaria sensazione di realtà. Gli effetti di luce e la grande precisione danno una sorta di monumentalità alla frutta, ai fiori, ai vasi di volta in volta raffigurati, diventando un inno alla bellezza della natura.
Nel suo stile espressivo il modello di natura morta lo risolve con soluzioni originali sia nelle tecniche dell’olio che del pastello e dell’acquerello, firmandolo con stile proprio, armonioso e calibrato. L’insieme della composizione delle scene e delle partiture del colore, nell’astrazione ripresa dai motivi ornamentali degli oggetti, sottintende un sottile linguaggio simbolico. Talvolta, il gruppo di oggetti è sistemato in modo da evocare contemporaneamente sensazioni di familiarità ed estranierà: una rosa, una conchiglia, una biglia di vetro si possono trovare in tutte le case, ma non il ceppo di legno – anche in forma di forziere – con la toppa della chiave, icona di mistero, che custodisce la parte più intima dell’anima, i nostri desideri, i quali, per così dire, diventano anche i nostri segreti. La serratura, allora, diventa il simbolo dell’enigma da svelare o da custodire. L’intera composizione fa pensare ad un tempio greco sotto un duplice aspetto: ceppo-colonna, che dona stabilità, e nàos, che custodisce il simulacro del dio a cui il tempio è dedicato.
I lavori di Maurizio Romani sono come un’esplorazione dei confini tra realtà e fantasia, costruiti con un delicato senso poetico e con forte sensibilità della natura morta. L’artista ritrae con particolare attenzione l’umida rosa del mattino, con la luce pallida e mutevole dell’alba. Per ottenere la lirica tenerezza che ne caratterizza il suo stile, egli utilizza un velo di calda luce lattea che si stende sulle composizioni floreali, nelle quali sono inserite anche, a riprova della sua abilità tecnica, alcune farfalle, soggetto reiterato nella sua pittura. Le composizioni floreali sono celebrazione della natura, ma anche simbolo della transitorietà della vita sulla terra: anche i fiori, bellissimi, presto o tardi sfioriranno.
L’olio si adagia, si espande sulla superficie pittorica e si modella su composizioni in cui giacciono frutta, fiori, calici e contenitori di svariate forme e colori, con presenze di uccelli e una profusione di oggetti: reti, conchiglie, biglie colorate… spesso con allusioni, più o meno velate, a rimandi filosofici o metafisici. Sono composizioni che appaiono del tutto casuali, ma frutto, in realtà, di attento studio.
I colori tenui dello sfondo servono a concentrare l’attenzione sulla composizione realisticamente raffigurata, cogliendo con grande precisione ogni particolare, dalle piume dai diversi colori dei passerotti, dei colibrì, alle singole foglie dei fiori, rendendone, con esasperato realismo, il colore, la forma, la consistenza, per cui tutto concorre ad esprimere un’atmosfera di realismo fatato.
Le immagini sono tratteggiate da linee fluide, che delineano armoniosamente le forme e ci restituiscono un’atmosfera fuori dal tempo nell’irripetibilità dell’attimo che fugge, per cui l’immota scenografia commenta l’inutile vanità dell’agitarsi sulla scena del mondo.
L’artista, attraverso la duplice verbalità del segno, parla tanto ai semplici quanto ai raffinati. Per i primi l’eloquenza è affidata alla matericità, plasticità, cromaticità, per i secondi alla seduzione dell’astrazione simbolica, così da coniugare l’universo emozionale a quello concettuale.
Nelle visioni impastate di silenzio, Maurizio Romani obbliga l’interlocutore a fermare il proprio passo, cosicché non comunica ansia frenetica ma riflessione. E questa sua personale negli spazi espositivi del Museo Michetti, si snoda in tematiche e tecniche: dai dipinti che lo hanno reso celebre nel panorama dell’arte figurativa contemporanea, i quali rappresentano un’esplorazione dei confini tra realtà e fantasia costruiti con un delicato senso poetico e con forte sensibilità della natura morta, ad una serie di lirici pastelli su carta, di profondo e, insieme, delicato fascino emotivo, che, come fogli di quaderni di viaggio, restituiscono l’immediatezza e l’incanto del momento. Rappresenta, questa, una selezione di dipinti tra i più intimi ed icastici della sua produzione, incentrati sulla bellezza della natura morta, ossessione e meraviglia di tutta la vita. Opere che non generano estraniamento ma concentrazione, che conducono il fruitore all’impegno di non perdersi nell’effimero.
La qualità senza tempo dei suoi dipinti implica spesso una nostalgica fuga nel passato e il suo stile preciso e definito è pervaso di misticismo.
Nella sua ricerca estetica, Maurizio Romani mostra di non precludersi l’anelito spirituale, ma, anzi, di infondere alla sua ricerca un’apertura trascendentale, di sognare un vissuto nella semplicità del cuore.
MumArt
V Edizione
2019
Omaggio a Maurizio Romani
a cura di Giuseppe Bacci
Francavilla al Mare, MU.MI. Museo Michetti 25 Maggio – 10 Giugno 2019
Sabato 25 Maggio alle ore 18,30 si inaugurerà, negli spazi del prestigioso Mu.Mi. (Museo Michetti) a Francavilla al Mare, la V Edizione di MumArt, a cura di Giuseppe Bacci, con l’omaggio al pittore Maurizio Romani affiancato da ventisei artisti, venti pittori e sei scultori, provenienti da varie parti d’Italia e dall’estero: Lino Alviani, Cesare Borsacchi, Sara Chiaranzelli, Benito D’Aversa, Sandro Lucio Giardinelli, Renato Giorgio, Rosario Genovese, Giuseppe Liberati, Nino Luca, Luciano Lupoletti, Ibrahim W. Mahjoub, Mirta Maranca, Silvio Mastrodascio, Claudio Michetti, Eloy Milan, Lucio Monaco, Ada Villa Pianesi, Rena Saluppo, Stefania Spallanzani, Emidio Sturba, Stefano Tamburrini, Giuseppe Tanzi, Francesco Trovato, Loriana Valentini, Mario Vespasiani, Pietro Zazzetta. La V Edizione di MumArt, patrocinata dall’Amministrazione comunale di Francavilla al Mare, diventa luogo designato del Memorial Alfonso e Maria Berenice Sulpizio, storici fondatori della Rima srl, azienda leader nel settore di noleggio carrelli elevatori della città. La mostra, composta da una cinquantina di opere, rappresenta un prestigioso omaggio al pittore Maurizio Romani (Roteglia-Reggio Emilia, 1955), i cui lavori saranno esposti nella Sala delle tele del Museo Michetti. Il percorso espositivo si snoda in tematiche e nel tempo: dai dipinti che lo hanno reso celebre nel panorama dell’arte figurativa contemporanea, i quali rappresentano un’esplorazione dei confini tra realtà e fantasia costruiti con un delicato senso poetico e con forte sensibilità della natura morta, ad una serie di lirici pastelli su carta, di profondo e, insieme, delicato fascino emotivo, che, come fogli di quaderni di viaggio, restituiscono l’immediatezza e l’incanto del momento. Rappresenta, questa, una selezione di opere tra le più intime ed icastiche della sua produzione, incentrate sulla bellezza della natura morta, ossessione e meraviglia di tutta la vita, con una incursione nell’ultimo prolifero periodo. La pittura di Romani, attraverso la duplice verbalità del segno, parla tanto ai semplici quanto ai raffinati, coniugando, così, l’universo emozionale a quello concettuale.
Parallelamente, con l’obiettivo di promuovere giovani artisti, la mostra annovera la presenza di ventisei artisti che vivono e lavorano in Italia, e non solo, mettendo loro a disposizione strutture espositive museali per esortarli a lavorare e a confrontarsi con Maestri, in uno scambio di opinioni e di condivisione delle metodologie di lavoro.
All’inaugurazione presenzierà il vicesindaco Francesca Buttari, il consigliere comunale Michele Accetella, l’ideatore e promotore Sandro Lucio Giardinelli ed il curatore della mostra Giuseppe Bacci. Durante il vernissage si potranno degustare prodotti tipici abruzzesi, tante le aziende presenti: Cantina Ciavolich, La Casa del Bocconotto, Nicola Genobile e l’Oleificio Ursini.
Aperta con ingesso libero fino a Domenica 9 Giugno 2019, giornata del finissage, la V Edizione di MumArt sarà visitabile tutti i giorni, tranne il Lunedì, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 compreso i festivi.
MU.MI. Museo Michetti MumArt V Edizione Omaggio a Maurizio Romani
a cura di: Giuseppe Bacci
sede: Museo Michetti
indirizzo: Piazza San Domenico, 1, Francavilla al Mare (Chieti)
inaugurazione: Sabato 25 Maggio 2019, ore 18:30
periodo espositivo: 25 Maggio – 9 Giugno 2019
ingresso: gratuito
orari: tutti i giorni, tranne il Lunedì, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00
informazioni: Cell. 347.5375664 (Sandro Lucio Giardinelli) – 339.8895499 (Giuseppe Bacci)