“LO SPIRITUALE NELL’ARTE”, SULLE TRACCE DI KANDINSKIJ
Dal 3 al 14 dicembre, a L’Aquila, 25 opere di 25 artisti in mostra all’ex navata dell’Emiciclo
L’AQUILA – Sarà inaugurata martedì 3 dicembre ore 17:30 a L’Aquila, presso la ex navata dell’Emiciclo sede delConsiglio Regionale d’Abruzzo, la Mostra LO SPIRITUALE NELL’ARTE–Un check-up sulle sbiadite o scomparse tracce kandinskijane, affidata alla curatela del critico d’arte Antonio Gasbarrini. L’esposizione resterà aperta fino al 14 dicembre. Promossa e organizzata dall’associazione L’Aquila Made In insieme a One Group, in collaborazione con MuBAq e con Angelus Novus, ha l’alto patrociniodella Regione Abruzzo e del Comune dell’Aquila. La rassegnametterà in mostra 25 opere d’arte contemporanea di 25 artisti abruzzesi: Lino Alviani, Sandro Arduini, Vito Bucciarelli, Mandra Cerrone, Fausto Cheng, Duilio Chilante, Angelo Colangelo, Lea Contestabile, Mario Costantini, Gianfranco D’Alonzo, Pasquale De Carolis, Elio Di Blasio, Ennio Di Vincenzo, Franco Fiorillo, Armando Gioia, Angiolo Mantovanelli, Albino Moro, Sergio Nannicola, Giulia Napoleone, Albano Paolinelli, Antonio Rauco, Rezakhan, Giancarlo Sciannella, Anna Seccia, Paolo Spoltore.
Scrive, tra l’altro, nella presentazione in catalogo il critico Antonio Gasbarrini: «A distanza di oltre un secolo dal rivoluzionario testo di Vasilij Kandinskij Dello spirituale nell’arte (1910, pubblicato due anni dopo) che ha spalancato porte e finestre alla primaverile aria nuova ed innovativa dell’Astrattismo rispetto ad una ingessata Arte accademica – già azzerata dagli Impressionisti ed in corso di sovvertimento con il Futurismo marinettiano e il Cubismo picassiano – cos’è ancora rimasto incapsulato, di quella invisibile componente spirituale (l’«anima», per dirla con V. K,) nelle opere germogliate tra un decennio e l’altro sino ai nostri giorni nel susseguirsi di un avanguardista ismo e l’altro? Secondo noi, non molto. Per verificare tale pessimistico assunto, la rassegna LO SPIRITUALE NELL’ARTE – Un check-up sulle sbiadite o scomparse tracce kandinskijane, in cui sono stati coinvolti artisti (anche scomparsi, grazie alla prestata collaborazione degli eredi o collezionisti) nati o attivi prevalentemente in Abruzzo, copre un arco temporale spaziante dalla seconda metà del Novecento al 2024 con opere di pittura, grafica scultura, installazione, fotografia performativa, non tralasciando, peraltro, le contaminazioni digitali, Intelligenza Artificiale generativa compresa. […] Il sinestetico colore kandiskijano, dotato di profumo, e, in modo pregnante di suono, variabile d’intensità e collegabile uditivamente a vari strumenti musicali a seconda della loro presenza o meno nell’opera (si veda Giallo, rosso e blu del 1925, ora al parigino Centro Georges Pompidou), ha nel frattempo metamorfizzato la sua essenza corporale ed analogica, evaporando del tutto e trasmutandosi in immateriali, luminescenti pixels, via via sempre più sofisticati in termini di definizione ottica dell’immagine visualizzabile su un dispositivo elettronico. Ma, per impattare al meglio con l’essenza spiritualistica propugnata, in che direzione sta andando al giorno d’oggi «il lento quasi impercettibile movimento in avanti e in alto del triangolo spirituale, un movimento che talvolta esteriormente si arresta ma continua interiormente incessante, senza interruzioni»? Il relativo check-up effettuato con questa Rassegna, cercherà di chiarirne alcuni esiti.
«La Mostra “Lo Spirituale nell’Arte” – annota Goffredo Palmerini, presidente di L’Aquila Made In – vuole essere un contributo fecondo di introspezione dello Spirito nell’espressione artistica. Un intrigante viaggio nel quale si rinviene l’eco profonda delle migliori esperienze artistiche e culturali nella nostra regione, dalle rassegne aquilane Alternative Attuali, alle Biennali d’Arte Sacra di San Gabriele, agli esiti dei più affermati Premi d’arte in Abruzzo. L’esposizione vuole essere un’epifania della spiritualità nell’arte latu sensu, non dunque nella declinazione strettamente religiosa, ma nella narrazione, attraverso le diverse forme, della dimensione trascendente nell’espressione artistica. Nella sua singolarità di ricerca e di linguaggi artistici, la Mostra costituisce un evento davvero unico. Un chiaro esempio di come si possa contribuire a realizzare un progetto culturale innovativo che dispieghi contenuti ricchi di stimoli inesplorati, di suggestioni e di connessioni. Un progetto all’altezza delle sfide che L’Aquila ha davanti a sé. L’essere Capitale del Perdono e della Pace, come l’essere nel 2026 Capitale italiana della Cultura, impone alla città Capoluogo scelte conseguenti, originali per qualità ed eccellenza, in linea con la sua storia e con i valori che la connotano. In questo senso L’Aquila Made In si mette a disposizione delle Istituzioni, insieme al partner One Group, con il suo bagaglio di proposte e di creatività.»
«Siamo orgogliosi di chiudere l’anno in corso, dopo il Summit “Il Perdono nutre il mondo”, con un altro appuntamento importante, come la rassegna d’arte contemporanea “Lo Spirituale nell’Arte” – scrive Francesca Pompa, presidente One Group – convinti come siamo che senza cultura non può esserci progresso. Ci stiamo affacciando in un’epoca in cui, per via delle macchine e della tecnologia imperante, sentiamo reale il bisogno di dare un significato più profondo alla nostra esistenza. È come se avessimo necessità di recuperare lo spirituale che abita in noi, tutto ciò che ci avvicina al significato della vita, del dolore, della gioia, dell’amore, della morte. È un valore universale che attraversa ogni nostro credo o religione. In un contesto sociale che spinge all’omologazione, a modelli preconfezionati, la spiritualità ci richiama all’autenticità, alla capacità di comunicare con l’interiorità. Comunicare accompagna ogni nostra attività, da circa quarant’anni, anche attraverso l’editoria e, con la One Gallery, l’arte e la cultura. La comunicazione, attraverso varie forme, apre al dialogo. Insieme a L’Aquila Made In, agli Enti patrocinanti, a Mubaq e Angelus Novus perseguiamo l’obiettivo comune di creare, con la nostra progettualità, proposte di partecipazione, di riflessione e di apertura al nuovo.»