ALCYONE 2000 – QUADERNI DI POESIA E DI STUDI LETTERARI

ALCYONE 2000 – QUADERNI DI POESIA E DI STUDI LETTERARI, volume 18, Guido Miano Editore, Milano 2024

Recensione di Enzo Concardi

La Casa Editrice milanese “Guido Miano” continua le sue pubblicazioni dei volumi “Alcyone 2000” (ottobre 2024), i cui testi forniscono interessanti contributi come “Quaderni di poesia e studi letterari”: siamo giunti al numero 18 di tali percorsi, negli scenari culturali degli Anni Duemila. Il volume è suddiviso in cinque parti: Contributi letterari; Testimonianze; Pittura e scultura; Sillogi poetiche; Itinerari di letteratura comparata: saggi critici. Mi piace citare alcuni autori che sono trattati in tali contesti, per rendere edotto il lettore della qualità dei poeti e dei letterati che appaiono sulle pagine della rivista e della conseguente seria e professionale ricerca critica da essa portata avanti. Andando in ordine di pubblicazione troviamo: Carducci, Pascoli, Turoldo, Platone, Bronte, Baudelaire, Poliziano, Tennyson, Leopardi, Montale, De Luca, Rebora, Ungaretti … nonché alcune sillogi di poeti contemporanei alla ricerca della propria affermazione. Inoltre trovano spazio anche arti figurative come pittura e scultura, con belle immagini a colori e in bianco e nero, nella volontà editoriale di sviluppare il discorso del “parallelismo delle arti”.

Per testimoniare al lettore i contenuti significativi, prendiamo in esame alcuni contributi paradigmatici, attraverso una trattazione critica sinottica. Iniziamo dal saggio di Giorgio Battaglia dal titolo: “Messaggio sociale in Carducci e Pascoli”. Il maestro-vate garibaldino dell’Italia riunificata di fine Ottocento (Carducci) e il discepolo cantore dell’Italia contadina e della giustizia sociale (Pascoli) sono accomunati, secondo l’autore, dallo stesso anelito di rinnovamento e riscatto etico-politico-sociale dell’Italia, sebbene portatori di poetiche differenti, l’uno realista, l’altro con sensibilità decadentista. Per Carducci il Risorgimento è stata l’epopea eroica dell’unificazione, alla quale succede però l’imborghesimento della vita civile e sociale. Per Pascoli l’emancipazione del lavoro era l’obiettivo primario, ricordando anche il suo socialismo umanitario giovanile. Per entrambi, così come per il De Amicis, risolto il problema politico, restava insoluto il grave problema sociale delle masse diseredate dalla rivoluzione industriale.

Volgiamo ora lo sguardo sul saggio di letteratura comparata di Gabriella Veschi: “Il viaggio nell’anima di Imperia Tognacci, sui sentieri poetici di Giacomo Leopardi e di Giuseppe Ungaretti”. Analizzando il poemetto “Là dove pioveva la manna” (2015), della poetessa nata a San Mauro Pascoli, definisce un ‘viaggio nell’anima’ tale sua opera, scoprendo analogie con il padre dell’Ermetismo, Giuseppe Ungaretti: entrambi ricercano l’ordine e l’armonia nel caos del mondo contemporaneo, e il lessico dei paesaggi desertici della Tognacci ricorre anche in Ungaretti (Vita di un uomo). Così in Leopardi le similitudini vengono riscontrate con le “Operette morali”, sia per l’impianto strutturale, sia per la tematica dell’influsso del progresso sulla vita umana, sia per la comune visione della natura malevola e indifferente verso i destini umani, come nelle sofferenze dell’islandese e del pastore errante per le steppe asiatiche.

Le sculture della genovese Maria Teresa Vittone, scomparsa proprio quest’anno, possono essere citate come esempio degli artisti pubblicati da Miano: in “Alcyone 2000” è presentata dai critici Salvo Nugnes e Paolo Levi, oltre a una nota editoriale: insieme sottolineano che “… la morbidezza, l’estetica curata e raffinata, ma allo stesso tempo semplice, rendono le sue opere un tributo alla bellezza femminile”. E possiamo ammirare: Incantesimo, Apparenza, Pentimento bronzi del 2000, 2012, 2016.

Per concludere i nostri inviti alla lettura, visitiamo due sillogi poetiche commentate da Marcella Mellea e Raffaele Piazza. La prima, “Coriandoli di vita” è di Cinzia Magarelli, poetessa milanese dalle liriche intense e delicate, esprimenti luci e colori, scaturenti dal proprio mondo interiore e spirituale. Tempo, spazio ed emozioni umane si concretizzano nella vita concepita come un viaggio, nel quale il ventaglio dei sentimenti arricchisce le occasioni per vivere, solo incrinato da un amore ferito. L’altra, “Vivo di te” è di Francesco Terrone, poeta salernitano che canta l’amore come salvezza del mondo, quell’amore sentimentale che tiene uniti per sempre in un cammino infinito verso la felicità e quell’amore universale che oggi non aleggia sul Pianeta Terra, e per tale sua assenza l’umanità va alla deriva.

Enzo Concardi

Alcyone 2000 – Quaderni di Poesia e di Studi Letterari, vol.18; Guido Miano Editore, Milano 2024, pp. 116, isbn 979-12-81351-47-9, mianoposta@gmail.com.

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