Alan Davìd Baumann
Nella notte tra l’11 ed il 12 gennaio, la sede della Comunità Ebraica di Bologna è stata assalita, ovviamente senza alcuna giustificazione.
La manifestazione che si è svolta tra le strade del capoluogo emiliano-romagnolo alla “memoria di Ramy” è stata il pretesto per molti criminali addestrati, per attaccare il quartiere ebraico.
L’Unione Benè Berith Italiana si schiera al fianco degli agenti feriti in questa ed in altre manifestazioni similari e della Comunità Ebraica di Bologna.
Questi frequenti atti di violenza gratuita non sono solo a carico delle istituzioni ebraiche presenti nel nostro paese, ma si tratta anche di attacchi rivolti individualmente, non soltanto contro ogni ebreo ma anche contro ogni rappresentante le forze dell’ordine.
A questo antisemitismo giunto all’apice dell’ultima moda devono reagire in anticipo, le amministrazioni e le cariche pubbliche, anche evitando lo sventolio di bandiere che possono incitare all’antisemitismo, o consentire delle manifestazioni che poi rischiano di diventare delle vere insurrezioni terroristiche cariche di razzismo.
L’Unione Benè Berith Italiana