Presentazione libro a Palazzo Ducale «Vittime civili Danni collaterali»

Ha ringraziato, Kopfra, al secolo Mario Cofrancesco, di fronte alla targa del premio Insieme. Con lui, la sua affiatatissima band, amici, sostenitori, musicisti e non per ultimo, la sua famiglia. Perché questo riconoscimento? “Kophra porta alla ribalta il nome del nostro territorio e dobbiamo esserne orgogliosi – hanno dichiarato Daniele Tarantino e la presidente del premio, Angela Maria Fruzzetti -. La musica è un canale universale che raggiunge tutti e i messaggi di Kophra stanno conquistando un panorama sempre più ampio di giovani e non”. La passione per la musica, Mario, ce l’aveva già da piccolissimo: “Ho sempre fatto musica e canto, frequentando scuole e due anni fa ho iniziato a scrivere i primi testi. E’ andata bene e ho iniziato a fare concerti entrando nel mondo della discografia italiana. Il pubblico sta crescendo e sono contento di come stanno andando le cose. Obiettivo? Dar voce alle persone che non possono farlo. Nei miei testi racconto, parlo sempre d’amore, portando speranza e positività, perché con la musica si possono lanciare messaggi importantissimi”. Introdotto da Laura Lucchini, Kophra ha parlato del testo “Semplicemente Respira” dedicato alla violenza contro le donne: “E’tratto da una storia vera, un’amica che subiva violenza da parte del suo ex per cui ho deciso di scrivere, e raccontare. Abbiamo avuto modo di presente il brano allo stadio durante la partita Carrarese – Pisa lo scorso 25 novembre. Un messaggio forte a cui tengo in modo particolare”. Altro tema che sta a cuore a Kophra è la salute mentale: “argomento difficile da affrontare: chi ha problemi deve parlare, aprirsi, e li invito nelle mie canzoni”. Kophra ha aperto la sua anima rivelando la sua missione in musica basata sul rispetto e l’amore. Grande è stata la dimostrazione d’affetto da parte degli amici presenti: “Essere amato aiuta ad andare avanti meglio”. Infine, una promessa: Kophra verrà a cantare “Semplicemente Respira” alla tavola rotonda che sarà organizzata a breve con il centro antiviolenza Sabine di Montignoso. Insomma, un premio e tanta emozione anche da parte del padre Antonio, presente, e degli amici che hanno espresso ammirazione e affetto verso il giovane artista. Diciannove anni, una vita dedicata alla musica e alle parole, con quell’entusiasmo e quell’emozione che lasciano sicuramente il segno nel cuore di chi ascolta.

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