Ufficio Stampa 12/11/2019
L’ELISIR D’AMORE
Il capolavoro di Donizetti si tinge di country
STAGIONE LIRICA 2019 DELLA FONDAZIONE ARENA
TEATRO FILARMONICO, 17-24 NOVEMBRE 2019
L’Elisir d’amore, 2017 ©Michele Borzoni-TerraProject-Contrasto/Fondazione Maggio Musicale Fiorentino
Domenica 17 novembre 2019 alle 15.30 debutta al Teatro Filarmonico una nuova produzione de L’Elisir d’amore, celeberrimo melodramma giocoso di Gaetano Donizetti. Il regista Pier Francesco Maestrini colloca l’opera, tanto romantica quanto spassosa, nel Midwest americano degli anni ’70, con un cast internazionale di giovani interpreti diretti dal maestro svedese Ola Rudner.
Repliche:
martedì 19 novembre, ore 19.00
giovedì 21 novembre, ore 20.00
domenica 24 novembre, ore 15.30
La stagione lirica al Teatro Filarmonico della Fondazione Arena di Verona prosegue nel suo Viaggio in Italia nel tempo e negli stili con il titolo più emblematico dell’opera semiseria nonché il più rappresentato al mondo di Gaetano Donizetti (1797-1848). Infatti L’Elisir d’amore gode da sempre di grande attenzione e numerose rappresentazioni a Verona: sono attestate diverse recite nei teatri cittadini sin dal 1838, appena sei anni dopo la prima assoluta dell’opera e, insieme a Il Barbiere di Siviglia, è l’unico titolo che sia mai stato eseguito in Arena molto prima della creazione del Festival (correva l’anno 1856). Il Festival estivo lo mise in scena nello storico anfiteatro nel 1936 mentre l’Ente lirico, poi Fondazione, l’ha ripreso più volte nella storia del Teatro Filarmonico, dove è stato sempre accolto con successo dal 1981 al 2013 con interpreti del calibro di Alida Ferrarini, Giuseppe Taddei, Max Renè Cosotti, Carlo Desderi, Zoltan Kelemen, Vittorio Grigolo, Irina Lungu, Francesco Demuro, Carlo Lepore, Francesco Meli, Serena Gamberoni e Bruno De Simone.
Per la rassegna autunnale L’Elisir d’amore torna in scena con un nuovo allestimento arguto e spassoso, realizzato per la stagione estiva del Maggio Musicale Fiorentino e, grazie al suo successo, entrato in breve tempo nel repertorio dell’Opera di Firenze. Per il maestro Gianandrea Gavazzeni, conterraneo del compositore, il paesaggio naturale dell’Elisir non poteva che essere ispirato alle colline bergamasche; la vicenda è in realtà collocata dal libretto di Romani in un paese basco ed è ispirata al francese Le Philtre di Auber e Scribe (a sua volte proveniente da rimaneggiamenti di novelle di Malaperta di Rousseau), e ciò basterebbe per dimostrare che, anche se trasposta in altri contesti, non perde i propri caratteri universali, siano essi farseschi, buffi, teneri od umani. Inesauribilmente forte e felice è l’invenzione di Donizetti: indimenticabile ne è la musica e tali lo sono il protagonista Nemorino, innamorato non corrisposto, la ben più spigliata Adina, lo smargiasso in divisa Belcore, l’adorabile ciarlatano Dulcamara che spaccia alcolici annacquati per bevande miracolose.
Libero di creare grazie a questo principio ma mantenendo sempre una forte coerenza con il testo originale, il regista Pier Francesco Maestrini, con le scene di Juan Guillermo Nova, i costumi di Luca Dall’Alpi e le luci di Paolo Mazzon, colloca la vicenda nel Midwest americano, in quella Corn-Belt rurale non troppo diversa dal paesaggio bergamasco probabilmente immaginato da Donizetti. Qui l’umile Nemorino ha più di un motivo per essere lo zimbello della piccola comunità sfiorata dalla Route 66 e l’indipendente Adina, nella sua stazione di servizio, non può che cedere alle lusinghe e alle promesse di figure di passaggio come lo spavaldo Belcore e il vistoso Dulcamara. Gag e citazioni visive degli anni ’70 pop e country abbondano nel divertente spettacolo di Maestrini, che ha già firmato a Verona due acclamate produzioni rossiniane innovative per l’interazione con proiezioni e cartoon: «nel repertorio brillante la vicenda è un pretesto per raccontare una storia e sviluppare situazioni divertenti che trattano temi universali. È relativamente facile decontestualizzare e portare la vicenda dove si ritiene che possa funzionare. Certe associazioni avvengono in base a quello che piace a ciascuno di noi, quasi in automatico: parto sempre dalla musica, essendo musicista, e mi rendo conto di cosa possa avere i tempi comici o meno e di come possa creare una gag».
Dal 17 al 24 novembre per quattro recite salgono sul palcoscenico del Teatro Filarmonico giovani interpreti provenienti da tutto il mondo, alcuni dei quali al loro esordio a Verona: Nemorino è interpretato dal tenore Francesco Demuro, che proprio con questo titolo ha debuttato a Verona nel 2009, mentre l’amata ma capricciosa Adina è il soprano Laura Giordano; il baritono cinese Qianming Dou è Belcore ed Elisabetta Zizzo è Giannetta. Accanto a loro nei panni del Dottor Dulcamara torna l’esperto buffo Salvatore Salvaggio, dopo il recente impegno nel Matrimonio segreto.
Eccezionalmente per questa produzione il Coro è preparato dal giovane maestro veronese Matteo Valbusa mentre alla guida dell’Orchestra c’è il direttore svedese Ola Rudner, più volte applaudito a Verona nel repertorio sinfonico e qui al proprio debutto operistico con i complessi artistici areniani.
Con L’Elisir d’amore, secondo titolo della rassegna autunnale, prosegue l’iniziativa Ritorno a Teatro rivolta al mondo della Scuola all’interno della proposta Arena Young 2019-2020: martedì 19 novembre alle ore 18.00 e giovedì 21 novembre alle ore 19.00 gli studenti delle classi elementari, medie e superiori, i loro familiari, gli insegnanti, i dirigenti scolastici e il personale ATA potranno assistere allo spettacolo a prezzo speciale: € 6,00 per gli studenti e € 12,00 per gli adulti. L’incontro propone anche un Preludio all’Opera, momento introduttivo durante il quale viene spiegata la trama e vengono forniti ai ragazzi elementi utili per la comprensione dello spettacolo, grazie alla partecipazione di alcuni dei protagonisti; segue quindi un aperitivo nel Bar del Teatro.
Per informazioni e prenotazioni:
Ufficio Formazione della Fondazione Arena di Verona
tel. (+39) 045 8051933 – fax (+39) 045 590638 – scuola@arenadiverona.it
Informazioni
Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona – Via Roma 7/D, 37121 Verona
tel. (+39) 045 805.1861-1905-1891 – fax (+39) 045 803.1443
ufficio.stampa@arenadiverona.it – www.arena.it
Biglietteria Arena di Verona
Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona
Tel. 045 596517 – Fax 045 8013287 – Call center 045 8005151 – Punti di prevendita Geticket
Orari: da lunedì a venerdì 10:15-16:45 – sabato 09:15-12:45
Nei martedì, giovedì e venerdì di spettacolo, la biglietteria chiude alle 14.00
Biglietteria Teatro Filarmonico
Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona
Tel. 045 8002880 – Fax 045 8013266
Apertura due ore prima dello spettacolo
biglietteria@arenadiverona.it – www.arena.it
17, 19, 21, 24 novembre 2019
L’Elisir d’amore
Melodramma giocoso in due atti
Libretto di Felice Romani
da Le Philtre di Eugène Scribe
Musica di Gaetano Donizetti
Direttore Ola Rudner
Regia Pier Francesco Maestrini
Scene Juan Guillermo Nova
Costumi Luca Dall’Alpi
Luci Paolo Mazzon
Personaggi e interpreti
Adina Laura Giordano
Nemorino Francesco Demuro
Belcore Qianming Dou
Il Dottor Dulcamara Salvatore Salvaggio
Giannetta Elisabetta Zizzo
ORCHESTRA, CORO E TECNICI DELL’ARENA DI VERONA
Maestro del Coro Matteo Valbusa
Direttore Allestimenti scenici Michele Olcese
Allestimento del Maggio Musicale Fiorentino
Ufficio Stampa 12/11/2019
L’ELISIR D’AMORE
Il capolavoro di Donizetti si tinge di country
STAGIONE LIRICA 2019 DELLA FONDAZIONE ARENA
TEATRO FILARMONICO, 17-24 NOVEMBRE 2019
L’Elisir d’amore, 2017 ©Michele Borzoni-TerraProject-Contrasto/Fondazione Maggio Musicale Fiorentino
Domenica 17 novembre 2019 alle 15.30 debutta al Teatro Filarmonico una nuova produzione de L’Elisir d’amore, celeberrimo melodramma giocoso di Gaetano Donizetti. Il regista Pier Francesco Maestrini colloca l’opera, tanto romantica quanto spassosa, nel Midwest americano degli anni ’70, con un cast internazionale di giovani interpreti diretti dal maestro svedese Ola Rudner.
Repliche:
martedì 19 novembre, ore 19.00
giovedì 21 novembre, ore 20.00
domenica 24 novembre, ore 15.30
La stagione lirica al Teatro Filarmonico della Fondazione Arena di Verona prosegue nel suo Viaggio in Italia nel tempo e negli stili con il titolo più emblematico dell’opera semiseria nonché il più rappresentato al mondo di Gaetano Donizetti (1797-1848). Infatti L’Elisir d’amore gode da sempre di grande attenzione e numerose rappresentazioni a Verona: sono attestate diverse recite nei teatri cittadini sin dal 1838, appena sei anni dopo la prima assoluta dell’opera e, insieme a Il Barbiere di Siviglia, è l’unico titolo che sia mai stato eseguito in Arena molto prima della creazione del Festival (correva l’anno 1856). Il Festival estivo lo mise in scena nello storico anfiteatro nel 1936 mentre l’Ente lirico, poi Fondazione, l’ha ripreso più volte nella storia del Teatro Filarmonico, dove è stato sempre accolto con successo dal 1981 al 2013 con interpreti del calibro di Alida Ferrarini, Giuseppe Taddei, Max Renè Cosotti, Carlo Desderi, Zoltan Kelemen, Vittorio Grigolo, Irina Lungu, Francesco Demuro, Carlo Lepore, Francesco Meli, Serena Gamberoni e Bruno De Simone.
Per la rassegna autunnale L’Elisir d’amore torna in scena con un nuovo allestimento arguto e spassoso, realizzato per la stagione estiva del Maggio Musicale Fiorentino e, grazie al suo successo, entrato in breve tempo nel repertorio dell’Opera di Firenze. Per il maestro Gianandrea Gavazzeni, conterraneo del compositore, il paesaggio naturale dell’Elisir non poteva che essere ispirato alle colline bergamasche; la vicenda è in realtà collocata dal libretto di Romani in un paese basco ed è ispirata al francese Le Philtre di Auber e Scribe (a sua volte proveniente da rimaneggiamenti di novelle di Malaperta di Rousseau), e ciò basterebbe per dimostrare che, anche se trasposta in altri contesti, non perde i propri caratteri universali, siano essi farseschi, buffi, teneri od umani. Inesauribilmente forte e felice è l’invenzione di Donizetti: indimenticabile ne è la musica e tali lo sono il protagonista Nemorino, innamorato non corrisposto, la ben più spigliata Adina, lo smargiasso in divisa Belcore, l’adorabile ciarlatano Dulcamara che spaccia alcolici annacquati per bevande miracolose.
Libero di creare grazie a questo principio ma mantenendo sempre una forte coerenza con il testo originale, il regista Pier Francesco Maestrini, con le scene di Juan Guillermo Nova, i costumi di Luca Dall’Alpi e le luci di Paolo Mazzon, colloca la vicenda nel Midwest americano, in quella Corn-Belt rurale non troppo diversa dal paesaggio bergamasco probabilmente immaginato da Donizetti. Qui l’umile Nemorino ha più di un motivo per essere lo zimbello della piccola comunità sfiorata dalla Route 66 e l’indipendente Adina, nella sua stazione di servizio, non può che cedere alle lusinghe e alle promesse di figure di passaggio come lo spavaldo Belcore e il vistoso Dulcamara. Gag e citazioni visive degli anni ’70 pop e country abbondano nel divertente spettacolo di Maestrini, che ha già firmato a Verona due acclamate produzioni rossiniane innovative per l’interazione con proiezioni e cartoon: «nel repertorio brillante la vicenda è un pretesto per raccontare una storia e sviluppare situazioni divertenti che trattano temi universali. È relativamente facile decontestualizzare e portare la vicenda dove si ritiene che possa funzionare. Certe associazioni avvengono in base a quello che piace a ciascuno di noi, quasi in automatico: parto sempre dalla musica, essendo musicista, e mi rendo conto di cosa possa avere i tempi comici o meno e di come possa creare una gag».
Dal 17 al 24 novembre per quattro recite salgono sul palcoscenico del Teatro Filarmonico giovani interpreti provenienti da tutto il mondo, alcuni dei quali al loro esordio a Verona: Nemorino è interpretato dal tenore Francesco Demuro, che proprio con questo titolo ha debuttato a Verona nel 2009, mentre l’amata ma capricciosa Adina è il soprano Laura Giordano; il baritono cinese Qianming Dou è Belcore ed Elisabetta Zizzo è Giannetta. Accanto a loro nei panni del Dottor Dulcamara torna l’esperto buffo Salvatore Salvaggio, dopo il recente impegno nel Matrimonio segreto.
Eccezionalmente per questa produzione il Coro è preparato dal giovane maestro veronese Matteo Valbusa mentre alla guida dell’Orchestra c’è il direttore svedese Ola Rudner, più volte applaudito a Verona nel repertorio sinfonico e qui al proprio debutto operistico con i complessi artistici areniani.
Con L’Elisir d’amore, secondo titolo della rassegna autunnale, prosegue l’iniziativa Ritorno a Teatro rivolta al mondo della Scuola all’interno della proposta Arena Young 2019-2020: martedì 19 novembre alle ore 18.00 e giovedì 21 novembre alle ore 19.00 gli studenti delle classi elementari, medie e superiori, i loro familiari, gli insegnanti, i dirigenti scolastici e il personale ATA potranno assistere allo spettacolo a prezzo speciale: € 6,00 per gli studenti e € 12,00 per gli adulti. L’incontro propone anche un Preludio all’Opera, momento introduttivo durante il quale viene spiegata la trama e vengono forniti ai ragazzi elementi utili per la comprensione dello spettacolo, grazie alla partecipazione di alcuni dei protagonisti; segue quindi un aperitivo nel Bar del Teatro.
Per informazioni e prenotazioni:
Ufficio Formazione della Fondazione Arena di Verona
tel. (+39) 045 8051933 – fax (+39) 045 590638 – scuola@arenadiverona.it
Informazioni
Ufficio Stampa Fondazione Arena di Verona – Via Roma 7/D, 37121 Verona
tel. (+39) 045 805.1861-1905-1891 – fax (+39) 045 803.1443
ufficio.stampa@arenadiverona.it – www.arena.it
Biglietteria Arena di Verona
Via Dietro Anfiteatro 6/b, 37121 Verona
Tel. 045 596517 – Fax 045 8013287 – Call center 045 8005151 – Punti di prevendita Geticket
Orari: da lunedì a venerdì 10:15-16:45 – sabato 09:15-12:45
Nei martedì, giovedì e venerdì di spettacolo, la biglietteria chiude alle 14.00
Biglietteria Teatro Filarmonico
Via dei Mutilati 4/k, 37121 Verona
Tel. 045 8002880 – Fax 045 8013266
Apertura due ore prima dello spettacolo
biglietteria@arenadiverona.it – www.arena.it
17, 19, 21, 24 novembre 2019
L’Elisir d’amore
Melodramma giocoso in due atti
Libretto di Felice Romani
da Le Philtre di Eugène Scribe
Musica di Gaetano Donizetti
Direttore Ola Rudner
Regia Pier Francesco Maestrini
Scene Juan Guillermo Nova
Costumi Luca Dall’Alpi
Luci Paolo Mazzon
Personaggi e interpreti
Adina Laura Giordano
Nemorino Francesco Demuro
Belcore Qianming Dou
Il Dottor Dulcamara Salvatore Salvaggio
Giannetta Elisabetta Zizzo
ORCHESTRA, CORO E TECNICI DELL’ARENA DI VERONA
Maestro del Coro Matteo Valbusa
Direttore Allestimenti scenici Michele Olcese
Allestimento del Maggio Musicale Fiorentino
SALVATORE SALVAGGIO
Basso
Salvatore Salvaggio, diplomato con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore presso l’Istituto Musicale Pareggiato “Bellini” di Caltanissetta, è vincitore di numerosi concorsi lirici internazionali, tra i quali il “Toti Dal Monte” di Treviso ed il “Francesco Cilea” di Reggio Calabria.
Debutta a soli 20 anni nel ruolo di Gaspare in Rita di Donizetti, regia di Giovanni Folli, diretto da Fabio Pirona. Seguono numerosi debutti: il Barone Trombonok ne Il Viaggio a Reims di Rossini per la regia di Emilio Sagi al Rossini Opera Festival di Pesaro, per la regia di Rosetta Cucchi per la Fondazione Toscanini di Parma, e ancora a Piacenza, Lugo, Busseto e Asti, diretto da Aldo Sisillo; Geronimo ne Il Matrimonio segreto di Cimarosa, per la regia di Italo Nunziata, direttore Michael Guttler, al Teatro La Fenice di Venezia ed in seguito a Lucca e Ravenna con la direzione di Julian Kovatchev; Don Magnifico ne La Cenerentola di Rossini con la regia di Simona Marchini, direttore Alessandro Pinzauti al Teatro Verdi di Pisa, a Lucca, Livorno e Todi con Pietro Rizzo; il Sagrestano in Tosca di Puccini per la regia di Ivan Stefanutti, direttore Matteo Salvemini all’Auditorium di Rimini.
Particolarmente prolifica è la collaborazione con il Maggio Musicale Fiorentino che lo vede impegnato in Don Annibale Pistacchio ne Il Campanello di Donizetti, regia di Jean Luis Grinda, direttore Fabrizio Maria Carminati; Don Bartolo ne Il Barbiere di Siviglia di Rossini per la regia di Damiano Michieletto, direttore Alessandro Agostini; Uberto ne La Serva padrona di Pergolesi, regia di Curro Carreres diretto da Massimiliano Caldi; Nonancourt ne Il Cappello di paglia di Firenze di Rota per la regia di Andrea Cigni diretto da Sergio Alapont e successivamente da Andrea Battistoni.
All’estero si distingue alla Minato Mirai Hall di Yokohama nei ruoli di Geronimo ne Il Matrimonio segreto e Don Bartolo ne Le Nozze di Figaro di Mozart per la regia di Michael Hampe, direttore Daisuke Murananka. All’Ermitage di San Pietroburgo è Plutone in Orfeo di Monteverdi; Nonacourt al Wexford Festival Opera in Irlanda, mentre al Festival Mozartiano di Danzica è Leporello in Don Giovanni.
Di grande impatto popolare è l’impegno nel ruolo di Don Abbondio ne I Promessi Sposi di Michele Guardì che lo vede esibirsi in due tour nei teatri più importanti d’Italia.
Nel 2013 presenta a Tokyo il suo primo disco intitolato Salvatore Salvaggio -The Art of the Basso Buffo.
Costante il suo impegno concertistico a livello internazionale in Inghilterra, Germania, Belgio, Grecia, Canada , Russia e Giappone.
Tra i recenti impegni ricordiamo il debutto nel ruolo di Schaunard ne La Bohème di Puccini a Messina e a Firenze con la direzione di Daniel Oren, Don Pasquale di Donizetti nel ruolo del titolo a Taranto e a Matera, Don Magnifico ne La Cenerentola a Pamplona.
Debutta al Teatro Filarmonico di Verona per la Stagione Lirica 2018-2019 nel ruolo del titolo in Don Pasquale.
Torna al Filarmonico per la rassegna Viaggio in Italia per interpretare il Signor Geronimo ne Il Matrimonio segreto e Il Dottore Dulcamara ne L’Elisir d’amore di Donizetti.
SALVATORE SALVAGGIO
Basso
Salvatore Salvaggio, diplomato con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore presso l’Istituto Musicale Pareggiato “Bellini” di Caltanissetta, è vincitore di numerosi concorsi lirici internazionali, tra i quali il “Toti Dal Monte” di Treviso ed il “Francesco Cilea” di Reggio Calabria.
Debutta a soli 20 anni nel ruolo di Gaspare in Rita di Donizetti, regia di Giovanni Folli, diretto da Fabio Pirona. Seguono numerosi debutti: il Barone Trombonok ne Il Viaggio a Reims di Rossini per la regia di Emilio Sagi al Rossini Opera Festival di Pesaro, per la regia di Rosetta Cucchi per la Fondazione Toscanini di Parma, e ancora a Piacenza, Lugo, Busseto e Asti, diretto da Aldo Sisillo; Geronimo ne Il Matrimonio segreto di Cimarosa, per la regia di Italo Nunziata, direttore Michael Guttler, al Teatro La Fenice di Venezia ed in seguito a Lucca e Ravenna con la direzione di Julian Kovatchev; Don Magnifico ne La Cenerentola di Rossini con la regia di Simona Marchini, direttore Alessandro Pinzauti al Teatro Verdi di Pisa, a Lucca, Livorno e Todi con Pietro Rizzo; il Sagrestano in Tosca di Puccini per la regia di Ivan Stefanutti, direttore Matteo Salvemini all’Auditorium di Rimini.
Particolarmente prolifica è la collaborazione con il Maggio Musicale Fiorentino che lo vede impegnato in Don Annibale Pistacchio ne Il Campanello di Donizetti, regia di Jean Luis Grinda, direttore Fabrizio Maria Carminati; Don Bartolo ne Il Barbiere di Siviglia di Rossini per la regia di Damiano Michieletto, direttore Alessandro Agostini; Uberto ne La Serva padrona di Pergolesi, regia di Curro Carreres diretto da Massimiliano Caldi; Nonancourt ne Il Cappello di paglia di Firenze di Rota per la regia di Andrea Cigni diretto da Sergio Alapont e successivamente da Andrea Battistoni.
All’estero si distingue alla Minato Mirai Hall di Yokohama nei ruoli di Geronimo ne Il Matrimonio segreto e Don Bartolo ne Le Nozze di Figaro di Mozart per la regia di Michael Hampe, direttore Daisuke Murananka. All’Ermitage di San Pietroburgo è Plutone in Orfeo di Monteverdi; Nonacourt al Wexford Festival Opera in Irlanda, mentre al Festival Mozartiano di Danzica è Leporello in Don Giovanni.
Di grande impatto popolare è l’impegno nel ruolo di Don Abbondio ne I Promessi Sposi di Michele Guardì che lo vede esibirsi in due tour nei teatri più importanti d’Italia.
Nel 2013 presenta a Tokyo il suo primo disco intitolato Salvatore Salvaggio -The Art of the Basso Buffo.
Costante il suo impegno concertistico a livello internazionale in Inghilterra, Germania, Belgio, Grecia, Canada , Russia e Giappone.
Tra i recenti impegni ricordiamo il debutto nel ruolo di Schaunard ne La Bohème di Puccini a Messina e a Firenze con la direzione di Daniel Oren, Don Pasquale di Donizetti nel ruolo del titolo a Taranto e a Matera, Don Magnifico ne La Cenerentola a Pamplona.
Debutta al Teatro Filarmonico di Verona per la Stagione Lirica 2018-2019 nel ruolo del titolo in Don Pasquale.
Torna al Filarmonico per la rassegna Viaggio in Italia per interpretare il Signor Geronimo ne Il Matrimonio segreto e Il Dottore Dulcamara ne L’Elisir d’amore di Donizetti.
ELISABETTA ZIZZO
Soprano
Vincitrice di borsa di studio per il “Taormina Opera Stars”, Elisabetta Zizzo è selezionata tra più di 500 voci provenienti da tutto il mondo per esibirsi nella serata di gala L’Italia Incanta al Teatro antico di Taormina. Debutta come Adina ne L’Elisir d’amore di Donizetti al Teatro Bibiena di Mantova.
A Torre del Lago e al Teatro Nazionale «Ruben Dario» di Managua (Nicaragua) interpreta Liu in Turandot di Puccini con la regia di Scaparro e i costumi di Squarciapino.
Ancora per il Festival Pucciniano di Torre del Lago è Musetta ne La Bohème del 2016 e 2017 e Lisette nell’edizione de La Rondine del 2017 con la direzione di Beatrice Venezi e la regia di Plamen Kartaloff.
Nel 2018 interpreta Lauretta in Gianni Schicchi al Festival Puccini e vi torna nel 2019 nel ruolo di Musetta ne La Bohème; successivamente debutta al Festival Verdi di Parma come Anna in Nabucco.
Frequenta l’Accademia Verdiana a Parma e, nel 2017 a Viareggio, le viene conferito il premio “Puccini Giovani“.
Nel 2018 debutta all’Arena di Verona nel ruolo di Anna in Nabucco di Verdi; nel 2019 interpreta Ines ne Il Trovatore e Anna in Nabucco di Verdi, Frasquita in Carmen di Bizet e prende parte al Gala Domingo.
Nel 2019 debutta al Teatro Filarmonico come Nella in Gianni Schicchi.
Torna al Filarmonico per la rassegna Viaggio in Italia nel ruolo di Giannetta ne L’Elisir d’amore.
OLA RUDNER
Direttore d’orchestra
Il direttore svedese Ola Rudner inizia la sua carriera di violinista (premiato anche al Concorso Internazionale “Paganini” di Genova) come assistente del leggendario Sandor Vègh e primo violino di varie orchestre, tra le quali la Camerata Salzburg, la Volksoper di Vienna e i Wiener Symphoniker.
Dal 1997 collabora con le più importanti formazioni sinfoniche australiane e scandinave ed in seguito con prestigiose orchestre internazionali.
Fondatore nel 1995 della Philharmonia Wien, dal 2001 al 2003 è Direttore Principale della Tasmanian Symphony Orchestra in Australia e dal 2003 al 2007 Direttore Stabile dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento.
Dal 2008 al 2016 è Direttore Stabile della Württembergische Philharmonie Reutlingen, con la quale effettua tournée in Spagna, Austria, Svizzera, Polonia e Italia, esibendosi al Wiener Musikverein, Liszt Academy Budapest, Tonhalle Zürich, KKL Luzern, Beethoven Festival Warsaw, Palau de la Musica Valencia e Sala Verdi di Milano.
Con i Wiener Philharmoniker si esibisce regolarmente al Musikverein di Vienna, e compie tournées in Giappone, Polonia, Austria, Turchia, Italia e Serbia, mentre con la Symphonieorchester der Volksoper di Vienna effettua tournées in Giappone.
Il suo repertorio comprende numerosi titoli operistici mozartiani come Die Zauberflöte, Così fan tutte, Idomeneo, La Clemenza di Tito, Le Nozze di Figaro, oltre a opere del repertorio verdiano come Il Trovatore e La Traviata; e ancora Rossini, Donizetti, Bizet, Strauss, Wagner, Fidelio di Beethoven e operette di Strauss, Lehár e Kalman.
Effettua numerose incisioni e viene inoltre insignito di onorificenze per la sua attività in Australia e in Austria.
Dal 2003 è presente per cinque appuntamenti concertistici al Teatro Filarmonico di Verona e negli anni 2012 e 2013 è impegnato con l’Orchestra della Fondazione Arena al Teatro Ristori.
Torna al Teatro Filarmonico per dirigere il sesto appuntamento della Stagione Sinfonica 2016-2017 della Fondazione Arena.
In occasione della rassegna autunnale Viaggio in Italia che si tiene al Filarmonico dirige L’Elisir d’amore di Donizetti.
PIER FRANCESCO MAESTRINI
Regista
Nato a Firenze, Pier Francesco Maestrini inizia la sua carriera con Il Barbiere di Siviglia di Rossini alla Bunkamura Orchard Hall di Tokyo. Da allora dirige più di 100 produzioni in Italia e in tutto il mondo con un repertorio che spazia dal Barocco al Verismo italiano.
Nel 2012 è premiato per la sua versione di Don Giovanni di Mozart proiettata nel mondo dei vampiri che impressiona il pubblico cileno sia per la magnificenza dell’allestimento che per l’accostamento di due eterni miti: Mozart libertino e Dracula di Bram Stoker. Sempre nel 2012 Rigoletto di Verdi a Rio de Janeiro trasferisce al pubblico un disperato ritratto del gobbo verdiano mentre grande successo ottiene L’Elisir d’amore di Donizetti in versione countrywestern a Maribor, a tal punto da essere considerata la miglior opera andata in scena nel teatro nazionale sloveno. Nel 2013 Cavalleria rusticana di Mascagni, fortemente ispirata alla saga de Il Padrino di Coppola, e Don Giovanni di Mozart, ripresa di una produzione andata in scena nel 2012 a Santiago del Cile, hanno un grandissimo successo al Teatro dell’Opera di San Paolo in Brasile; firma due produzioni di Aida di Verdi al Festival La Perla di Zurigo e a Maribor in Slovenia, e di Otello di Verdi al Teatro Comunale di Modena, dove viene acclamato da critica e pubblico.
Nel 2014 cura, per il Teatro Lirico di Cagliari, la regia di Turandot di Puccini, con la scenografia di Pinuccio Sciola, artista sardo di fama internazionale, recentemente scomparso.
Nel 2015 lavora a Verona per due produzioni: La Forza del destino di Verdi e Il Barbiere di Siviglia, sviluppando un’interazione tra animazione e personaggi reali in uno spettacolo sorprendente, ripreso alla New York City Opera; dirige una produzione de L’Elisir d’amore di Donizetti al National Centre of Performing Arts di Pechino, dove precedentemente aveva diretto Don Pasquale e Il Barbiere di Siviglia.
Nel 2016 inaugura la stagione del Teatro Lirico di Cagliari con La Campana sommersa di Ottorino Respighi, opera del 1927 praticamente dimenticata che suscita un grande interesse di pubblico e critica.
Nominato Direttore Artistico del Teatro Municipal di Rio de Janeiro per la stagione 2018, cura la regia di Un Ballo in maschera di Verdi, collaborazione tra il teatro brasiliano e il Theater Kiel in Germania dove, sempre nel 2018, riprende la produzione del Barbiere di Verona, sia a Kiel che a Lubecca. A fine 2018, cura la regia della nuova produzione di Rigoletto di Verdi per il Teatro Lirico di Cagliari; sempre di Cagliari è la nuova produzione di Tosca di Puccini nel marzo 2019.
Nel 2019 mette in scena le nuove produzioni di Faust di Gounod per il Teatro Nazionale Sloveno di Maribor e, al Grand Théatre di Tours, Andrea Chénier di Giordano, titolo ripreso successivamente dal Teatro di Nizza; torna a Palermo con la fortunata produzione del Barbiere di Siviglia veronese, che nel 2018 aveva debuttato sui palchi del Teatro Solis di Montevideo.
Al Teatro Filarmonico cura la regia de La Bohème di Puccini nel 2014; poi, dopo Il Barbiere di Siviglia e La Forza del destino nel 2015, torna nel 2017 per la regia de Il Viaggio a Reims di Rossini.
In occasione della rassegna autunnale Viaggio in Italia cura la regia de L’Elisir d’amore.
JUAN GUILLERMO NOVA
Scenografo
Nato a Jerez de La Frontera in Spagna, Juan Guillermo Nova si laurea in storia dell’arte e disegno tecnico e artistico alla Escuela de Arte de Santo Domingo e in post-produzione digitale e proiezione 3D alla Escuela Trazos di Madrid.
Inizia la sua carriera al Teatro Real di Madrid collaborando con Hugo de Ana in diverse produzioni come assistente alle scene. Lavora nelle produzioni di Faust di Gounod al Teatro Regio di Parma; Tosca di Puccini, Il Barbiere di Siviglia di Rossini e La Traviata all’Arena di Verona; La Bohème di Puccini al Teatro Colón di Buenos Aires.
Nel 2013 diventa direttore tecnico al Theatro Municipal de São Paulo dove, realizza le scenografie per Don Giovanni di Mozart e, nel 2015, per Manon Lescaut di Puccini.
Nel 2016 realizza scene e video per La Campana sommersa di Respighi a Cagliari e nel 2017 alla New City Opera. Nel 2018 crea scene e video per Rigoletto di Verdi a Cagliari e nel 2019 presso l’Hong Kong Cultural Centre.
Debutta al Teatro Filarmonico di Verona nel 2015 firmando le scene per La Forza del destino di Verdi.
Torna al Filarmonico per la rassegna Viaggio in Italia, firmando le scene de L’Elisir d’amore di Donizetti.
LUCA DALL’ALPI
Costumista
Luca Dall’Alpi nasce a Faenza. La sua attività nel campo del costume teatrale si sviluppa in vari ambiti, dalla fase di progettazione dei bozzetti, alla realizzazione vera e propria in sartoria di intere produzioni, ed anche seguendo varie Compagnie in tournée. Il breve elenco che segue ricorda in sintesi le sue principali recenti occupazioni come costumista libero professionista.
Tra il 2004 e il 2008 elabora i costumi e i gioielli per le opere Alceste di Gluck e Barbiere di Siviglia di Rossini, Macbeth, Ernani, Aida, Giovanna d’Arco e Rigoletto di Verdi, de La Pietra del Paragone di Rossini e de La Damnation de Faust di Gounod, Scene dal Faust di Goethe di Schumann al Teatro Regio di Parma; collabora come costumista a Luisa Miller di Verdi al Regio di Parma.
Collabora con la “Compagnia di Operette” di Corrado Abbati per la stagione 2006-2007, realizzando le acconciature e i cappelli della Principessa Sissi di Abbiati, de La Vedova allegra di Lehár e del Paese dei campanelli di Lombardo-Ranzato e, per la stagione 2008-2009, realizza le acconciature e i cappelli del musical My fair lady.
Tra il 2008 e il 2012 collabora con Hugo De Ana per i costumi de Il Barbiere di Siviglia all’Arena di Verona, de La Traviata di Verdi al Teatro Nazionale Sloveno di Maribor, de La Vedova allegra al Comunale di Padova e a Maribor, di Lohengrin di Wagner al Massimo di Palermo.
Nel 2010 collabora con il regista Stefano Poda alla realizzazione dei costumi de La Forza del destino di Verdi al Teatro Regio di Parma ed è costumista dello spettacolo teatrale La cicala & la formica all’Accademia Perduta Romagna Teatri.
Tra il 2009 e il 2019 è costumista al Teatro Nazionale Sloveno di Maribor per gli spettacoli di balletto Don Quixote, La Bayadère, Giselle, Le Corsaire, il musical My Fair Lady e per le opere La Forza del destino di Verdi, L’Elisir d’amore di Donizetti, Aida di Verdi, L’Italiana in Algeri di Rossini e Il Ratto del serraglio di Mozart.
Nel 2011 è quindi costumista del balletto La Bayadère all’Opera di Roma.
Nel 2012 crea i costumi di Don Giovanni di Mozart al Teatro Municipal di Santiago del Cile e al Teatro Municipal de São Paulo, del balletto Romeo & Giulietta al Teatro Nazionale Slovacco di Bratislava e a Roma.
Nel 2014 realizza i costumi di Otello di Verdi a Santiago del Cile, di a Maribor e del balletto Romeo & Giulietta al Massimo di Palermo.
Nel 2015 collabora alla realizzazione dei costumi de Il Barbiere di Siviglia al Teatro Filarmonico di Verona e crea i costumi di Don Carlo di Verdi all’Oper Burg Gars.
Nel 2016 crea i costumi per L’Elisir d’amore al Maggio Musicale Fiorentino e per lo spettacolo Fom Vienna to Paris al National Centre for Performing Arts di Pechino.
Nel 2017 per il Teatro Nazionale Slovacco crea i costumi di Giselle e per l’Opéra de Tours i costumi di Tosca di Puccini.
Nel 2018 è costumista per La Forza del destino di Verdi alla Israeli Opera e per La Fille du regiment di Donizetti al NCPA di Pechino.
Nel 2019 crea i costumi per Andrea Chénier di Giordano all’Opéra de Tours.
Debutta al Teatro Filarmonico di Verona nel 2015, firmando i costumi per La Forza del destino.
Torna per la rassegna Viaggio in Italia, per realizzare i costumi de L’Elisir d’amore.
PAOLO MAZZON
Lighting Designer
Nato a Venezia, Paolo Mazzon studia arti visive nella sua città, quindi frequenta dal 1978 la Scuola di Teatro Avogaria sotto la guida del maestro Giovanni Poli per poi diventare membro della compagnia stabile, con cui prende parte a numerosi tour europei.
Nel 1980 inizia a collaborare con il Gran Teatro La Fenice di Venezia, dove viene coinvolto in tutte le produzioni del gruppo di teatro-danza creato dalla coreografa americana Carolyn Carlson. Partecipa quindi ai tour dell’artista toccando New York (Brooklyn Academy of Music), Houston (Johns Hall Theatre), Stoccolma, Parigi (Theatre du Chatelet).
Tra il 1989 e il 1994 lavora in Svizzera per il Festival Opera Ascona, a Spalato per il Teatro Nazionale Croato dove disegna le luci de I Racconti di Hoffmann di Offenbach e quindi a Praga dove è Lighting designer nella chiesa di San Nicola per il Festival musicale d’autunno.
Dal 1997 ricopre questo ruolo in vari teatri italiani e internazionali, quali il Dante Alighieri di Ravenna, il Massimo Bellini di Catania, il Comunale di Modena, il Rendano di Cosenza, fino alla Biennale di Venezia alla Stadthalle di Vienna.
Di recente collabora con il regista, scenografo e costumista Hugo de Ana in varie produzioni, tra cui Nabucco di Verdi all’Arena di Nîmes (2002), La Sonnambula di Bellini (2006) e Tosca di Puccini (2007) al Teatro Verdi di Padova, La Sonnambula al Teatro Lirico di Cagliari (2008), Rusalka di Dvořák nel 2016 a Pechino per il Beijing National Centre for Performing Arts.
Insegna inoltre lighting design presso l’Accademia di Belle Arti di Verona e per i corsi di Verona Accademia per l’Opera italiana.
Nel 1994 viene nominato Lighting designer alla Fondazione Arena di Verona, dove segue tutte le produzioni di opera e balletto sia del Festival areniano che delle stagioni liriche e di balletto al Teatro Filarmonico. Segue la Fondazione in tour a Francoforte, Berlino, Monaco, Vienna, Pechino, Cipro, Tokyo e in Oman.
Per il Festival Lirico 2018 cura il lighting design di Carmen di Bizet, Turandot di Puccini, Nabucco di Verdi, nonché dell’evento Verdi Opera Night.
Per il Festival areniano 2019 cura le luci de La Traviata, Aida, Il Trovatore di Verdi, Carmen, Plácido Domingo 50 Arena Anniversary Night.
Al Teatro Filarmonico, per la Stagione Lirica 2018-2019, cura il lighting design de La Bohème di Puccini, Don Giovanni di Mozart, Don Pasquale di Donizetti, Adriana Lecouvreur di Cilea, Il Maestro di Cappella di Cimarosa, Gianni Schicchi di Puccini.
In occasione della rassegna autunnale Viaggio in Italia, che si tiene tra ottobre e dicembre 2019, cura le luci de Il Matrimonio segreto di Cimarosa, L’Elisir d’amore di Donizetti e Madama Butterfly di Puccini.
LAURA GIORDANO
Soprano
Laura Giordano nasce a Palermo ed inizia giovanissima una brillante carriera, interpretando opere del repertorio settecentesco: Le Nozze di Figaro, Don Giovanni, Così fan tutte e Die Zauberflöte di Mozart, Il ritorno di Don Calandrino e Il Matrimonio segreto di Cimarosa, L’Olimpiade di Vivaldi, La Fuga in maschera di Spontini e del belcanto italiano come Don Pasquale, L’Elisir d’amore, La Fille du regiment, Olivo e Pasquale di Donizetti, Adina, La Pietra del paragone e Il Viaggio a Reims di Rossini, La Sonnambula e I Puritani di Bellini. Esplora il repertorio francese da Bizet a Gounod; si cimenta nei ruoli verdiani in Falstaff, Rigoletto, Un Ballo in maschera e canta La Bohème e Gianni Schicchi di Puccini esibendosi in prestigiosi teatri italiani ed europei.
Lavora con Muti, Metha, Pappano, Chailly, Gergiev, Chung, Noseda, Lopez Cobos, Ferro, Alessandrini, Bashmet, Ono, Rousset, Dantone, Benini, Carminati, Spinosi, Santi, Zedda, Arrivabeni, Plasson, Harding e i registi Zeffirelli, Pizzi, Carsen, De Ana, Andò, Crivelli, Sagi, Stein, Corsetti, Hampe, Decker, Del Monaco.
Svolge un’intensa attività concertistica che la impegna a livello internazionale nel repertorio classico e contemporaneo, in particolare in oratori e musica sacra; è interprete di Mozart, Rossini, Vivaldi, Bach, Bellini, Poulenc, Fauré, Berlioz e Mahler.
Incide per numerose etichette discografiche.
Tra i suoi impegni recenti ricordiamo i ruoli di Elvira ne I Puritani, Adina ne L’Elisir d’amore a Palermo, Violetta ne La Traviata di Verdi a Reggio Calabria e Oscar in Un Ballo in maschera al Regio di Parma.
Debutta al Teatro Filarmonico di Verona nel 2019 nel ruolo di Donna Anna in Don Giovanni di Mozart.
Torna per la rassegna Viaggio in Italia nel ruolo di Adina ne L’Elisir d’amore.
FRANCESCO DEMURO
Tenore
Francesco Demuro nasce a Porto Torres nel 1978. Dal 2003 al 2004 studia al Conservatorio di Sassari e a quello di Cagliari. Debutta a Parma nel 2007 con Luisa Miller di Verdi, successo che gli fa ottenere diversi inviti da parte di importanti teatri italiani ed esteri.
Interpreta Simon Boccanegra di Verdi al Megaron di Atene, Rigoletto di Verdi a Torino, Hong Kong, Dresda, Parma e Pechino, La Bohème di Puccini a Bari. Debutta in Roberto Devereux di Donizetti al Teatro di Las Palmas; canta La Traviata di Verdi a Santiago del Cile.
Debutta negli Stati Uniti ne La Traviata alla Seattle Opera e ottiene grande successo alla Suntory Hall di Tokyo in Così fan tutte di Mozart.
Seguono fra gli altri impegni, Lucia di Lammermoor di Donizetti ad Amburgo e Varsavia, La Traviata e Der Rosenkavalier di Strauss a Dresda, L’Elisir d’amore di Donizetti alla Scala di Milano e alla Staatsoper di Vienna, La Bohème a Detroit e a Vienna, Maria Stuarda di Donizetti ad Atene, una nuova produzione di Rigoletto ai Wiener Festwochen, con la regia di Luc Bondy.
Nelle ultime stagioni debutta alla Deutsche Oper di Berlino (L’Elisir d’amore), al San Carlo di Napoli (La Bohème), all’Opéra di Monte Carlo (Maria Stuarda), in Australia con la Queensland Symphony Orchestra e all’Opera di Shanghai (La Traviata).
Ritorna alla Scala in Falstaff di Verdi e alla Fenice in Lucia di Lammermoor; debutta il ruolo di Lord Arturo Talbo ne I Puritani di Bellini al Palazzo delle Arti di Budapest e al Festival di Savonlinna in tournée con il Teatro Real di Madrid; interpreta Nadir ne Les Pêcheurs de perles di Bizet alla Staatsoper di Berlino e a Pechino. Seguono Falstaff ad Astana in tournée con La Scala, all’Opéra Bastille, a Berlino e al Metropolitan di New York; Simon Boccanegra all’Opéra Bastille; La Bohème a Bologna (Premio Abbiati come miglior spettacolo d’opera del 2018), Falstaff a Berlino; La Traviata a Napoli; Roméo et Juliette di Gounod a Pechino; Gianni Schicchi di Puccini al Festival di Matsumoto; si esibisce con la Staatskapelle Berlin nella Petite Messe Solennelle di Rossini. Canta Rigoletto al Metropolitan e a Berlino; debutta il ruolo del titolo in Faust di Gounod nei teatri di Modena, Piacenza e Reggio Emilia, quello di Foresto in Attila al Festival Verdi di Parma e quello di Cassio in Otello di Verdi al Festival di Baden-Baden e in concerto con Berliner Philharmoniker.
All’Arena di Verona debutta nel 2011 ne La Traviata come Alfredo, nel 2013 è Roméo in Roméo et Juliette e nel 2016 ancora Alfredo.
Ritorna come Duca di Mantova nell’edizione di Rigoletto del 95°Opera Festival.
Al Teatro Filarmonico di Verona debutta nel 2009 ne L’Elisir d’amore, torna nel 2011 in Falstaff e, nel 2012, per la rassegna Il Settembre dell’Accademia, prende parte al Requiem di Mozart; nel 2013 è Ernesto in Don Pasquale di Donizetti.
Torna al Filarmonico per la rassegna Viaggio in Italia nel ruolo di Nemorino ne L’Elisir d’amore.